CXVI GdL - Quanto blu di Percival Everett

qweedy

Well-known member
Non ho letto Telefono ma l'ho inserito tra le prossime letture
A me è piaciuto di più. Ma voglio leggerne altri, mi piace il suo modo di scrivere, lo trovo intelligente.

Ora ho finito la lettura di "Quanto blu", alla fine tutti i fili si ricongiungono nel comporre l'immagine di quest'uomo, un'immagine poco lusinghiera direi, ma molto umana. L'artista che nasconde il problema di alcolismo, il padre di famiglia assente, l'uomo di mezza età con l'amante giovane, il marito bugiardo: il protagonista appare sempre inadeguato al ruolo, e i suoi segreti rappresentano le sue debolezze e i suoi tormenti.

Il finale mi è piaciuto, l'ultima pagina è la perfetta chiusura del cerchio, secondo me.


«Lo dicevano spesso, che io evitavo il blu. Ed era vero. Quel colore mi metteva in crisi. Non riuscivo a controllarlo. C’era quasi sempre come una base di calore nella mano di fondo, ma in superficie non si vedeva mai, non era mai più che un’idea in nessun quadro. E sebbene il blu sia tanto piacevole, sia un colore gradito e amato da molti - nessuno odia il blu - non lo potevo usare. Il colore della fedeltà, della lealtà, l’argomento dei filosofi, il nome di una forma musicale… ma il blu non era mio. E per estensione nemmeno il verde. Di fatto, in giapponese e in coreano il blu e il verde hanno lo stesso nome. E benché il cielo sia blu, in quanto colore agli umani è arrivato tardi. »
 
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estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Sono al 23% e, dopo un inizio difficile, probabilmente stasera ho ingranato un po'. Finora mi è accaduta una cosa singolare: il mio approccio a questa lettura era esattamente quello raccontato dal protagonista... svagato, inadeguato, non proprio presente a se stesso, quasi che si guardasse annoiato dall'esterno... Non mi ha catturata di certo, questo libro... sarà che non empatizzo con nessuno... Ora va un po' meglio, sono al punto in cui April rivela al padre di essere incinta e gli fa promettere di non dirlo alla madre.
 

Shoshin

Goccia di blu
Leggo i vostri commenti e penso a quello che sto trovando io nella tela della scrittura del libro.
È proprio vero che parlare a tante persone attraverso la propria scrittura può far nascere un'onda lunga di idee e sensazioni.
Così per me questo libro è una trappola.
Come lo sono i segreti che mi porto nel cuore,e che forse,magari presto,troveranno il modo di tramutarsi in parola.
Per raccontare meglio quello che ho provato e vissuto nei momenti di passaggio da un periodo all'altro,attraversando il buio per arrivare alla luce e viceversa.
La verità si raggiunge con molta fatica a volte...
 

francesca

Well-known member
Devo comunicarvi che l'entusiasmo iniziale mi sta un po' scemando.
Sono a un po' più di metà, ma da diverse pagine ormai non sto ritrovando lo stile iniziale che mi aveva incuriosito molto.
Trovo una narrazione ben scritta, storie un po' banali. Non percepisco "guizzi" che mi intrigano oltre le righe delle pagine.
Non so.
Avevo così tante aspettative.
 
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Shoshin

Goccia di blu
"La cosa che ammiravo di Leonardo Da Vinci era la sua insaziabile fame di comprendere tutto intorno a sé .Una virtù per un artista, ma io in questo ero un disastro. Volevo sapere a ogni piè sospinto come la luce influiva sul colore, come la consistenza influiva sull'orientamento spaziale ,e tuttavia ero inconsapevole. in rapporto con la mia vita interiore ,di come i miei segreti avessero influenzato la mia visione, l'avessero modellata nel più letterale dei sensi .A differenza dello splendido metodo del mio eroe Leonardo, che estrapolava i segreti della natura dalla meticolosa osservazione, io mi ero illuso di credere che la natura mi si sarebbe semplicemente rivelata come il corallo di un tramonto, come i tanti bianchi della neve.E invece non riuscivo neanche a vedere i tratti più trasparenti e palesi della mia famiglia .Mi vergognai di me..."

Da un libro da cui mi aspettavo di più,traggo comunque guizzi che mi interessano e mi colpiscono.
Vivo oramai in un mio mondo,in cui attendo piccoli sprazzi di luce per essere contenta,per pensare,o semplicemente per restare in silenzio a ricordare qualche cosa.
Questo scrittore mi aiuta non so come.
Ma lo fa.E questo mi basta.
 

francesca

Well-known member
Finito.
Lettura altalenante.
Inizio folgorante, un po' di appiattimento verso la metà del libro, finale in ripresa.
Come Shoshin, un libro da cui mi aspettavo di più ma che alla fine mi ha dato molto.
E alla fine sposo completamente la tesi di MonicaSo: è un libro sui segreti, i segreti che ognuno di noi tiene nel suo cuore, che non riesce mai a dire completamente a qualcuno, ne svela solo una parte, a chi una cosa a chi un'altra, oppure al momento in cui siamo pronti a svelare ci rendiamo conto che non sono nemmeno più veri.
I segreti ci ingabbiano, ci ingannano, sia i nostri che quelli che gli altri ci confidano.

A proposito del quadro misterioso, il protagonista ad un certo punto dice:
"Per quanto astratto era fondamentalmente una cronologia, niente di più complesso: ma il tempo non seguiva la sua traccia, non c'erano intervalli, niente che mutasse, accellerasse o si fermasse. La sua segretezza era al servizio dei suoi segreti, dei miei segreti, e di colpo capii almeni una verità chiarificatrice, piuttosto semplice e forse ovvia: un segreto può esistere solo se è possibile che sia svelato, scoperto, e perfino tradito."

Quindi anche se alcuni aspetti non mi hanno convinto del tutto (per esempio le considerazioni sui colori, la stessa stesura del quadro, mi sembrano che si non si integrino realmente con il resto della narrazione), questa lettura mi è piaciuta molto e mi ha fatto venir voglia di leggere qualcos'altro di questo autore.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Quindi sono rimasta solo io... mi scuserete, ma mi prenderò il tempo che ci vorrà. Purtroppo sto preparando un esame impegnativo, quindi sono distratta da altro.

Intanto vi lascio una considerazione. Mi ha colpito, proprio in apertura del libro, una considerazione che il protagonista fa sui colori. Scrive che gli piace indicare i colori con un nome, più che con un esempio, perché i nomi sono esatti e non ci si sbaglia. In qualche modo, credo di capire cosa intende e, per esperienza personale, condivido: come molti di voi sanno, sono non vedente. Mi capita spesso di dover utilizzare i colori (quando decido cosa mettermi e prima ancora cosa comprare, quando mi trucco ecc.) e, siccome sono molto precisa, mi piace sempre sapere alla perfezione che colore sto usando, o meglio, indossando, anche per creare abbinamenti congrui e armonici. Bene, vi assicuro che la cosa non è affatto facile, proprio a causa della immensa varietà di sfumature di colore che troppo spesso non hanno un nome definito o conosciuto... A questo bisogna aggiungere due cose: in primis l'occhio umano non percepisce il colore allo stesso modo, la percezione varia da persona a persona. In secondo luogo, i vari brand sembrano fare a gara per definire i colori nei modi più astrusi e bizzarri... immaginate per esempio un colore come il malva......... rosa? Viola? Glicine? Pervinca? Cipolla? Per non parlare poi di malva chiaro, scuro, freddo, caldo, satinato, desaturato........ Ecco, se i colori avessero nomi universali, non sarebbe molto più facile orientarsi? ;) Intanto, mentre scrivo tutto questo papiro, sorrido pensando alle espressioni di autentico panico che fanno le persone (spesso mia madre o le amiche) ogni volta che chiedo loro di descrivermi il colore di un vestito, un ombretto, un rossetto! :) Io ormai mi diverto, loro... no! ;)
Ecco, è una considerazione che esula dal libro (anche se parte da lì), ma mi serviva per staccare dallo studio e pensare a qualcosa di diverso dalla psicologia generale!
 

qweedy

Well-known member
Che bella riflessione, Estersable!
In effetti ora ci sono infiniti colori e sfumature. A quanto ricordo io, una volta i colori erano quelli base, mentre ora hanno mille nomi e mille sfumature. Di viola ce n'era uno solo, per intenderci! Ora il viola si declina in pervinca, lilla, indaco, fucsia, melanzana, magenta, orchidea, prugna, rosa shocking, vinaccia, bordeaux, ametista, glicine, cremisi, lavanda, malva, ciclamino....Del resto la vita era più semplice in passato.
Ricordo quando mio figlio era piccolo, abbiamo provato a mescolare tutti i colori base del pongo, ed è uscito il marrone. o_O

Comunque non penso che sei sola nella lettura, c'è anche Shoshin.
 
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MonicaSo

Well-known member
C'è chi dice che esistano 300mila colori, chi addirittura 3 milioni. Insomma, i colori sono tantissimi, ma un numero esatto gli scienziati non lo hanno ancora deciso, perché ognuno di noi percepisce un numero di colori diverso rispetto a un altro. E le femmine vedono più colori dei maschi.
 
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