Memorie del sottosuolo

Zeroassoluto

New member
Salve a tutti, scusate se vi disturbo. Volevo cercare di chiarire dei dubbi inerenti al libro riportato nel titolo . L'uomo del sottosuolo è un uomo che soffre. Ma soffre per il fatto che ha rinunciato alla ragione (caposaldo del 19esimo secolo) a favore della volontà, cioè è parallelo al concetto di: "dio è morto" di Nietzsche? . Se la risposta a questa domanda è "affermativo" ,l'uomo del sottosuolo "ama" il dolore, ma lo amo perché va contro ciò che la ragione dice? Lo ama perché amandolo annulla la ragione? E quando parla del "bello e sublime" lo fa ironicamente?. Ho letto il libro e parecchie spiegazioni ma mi sento sfuggire qualcosa. Chiedo perdono se ho fatto confusione (come credo di aver fatto), se ho detto cose che non c'entrano nulla. Sono nelle mani delle vostre spiegazioni.
Grazie mille e cordiali saluti
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Benvenuto Zero.
Memorie dal sottosuolo è un'opera straordinaria, è il romanzo del Dosto che io preferisco ma purtroppo non posso aiutarti. Non riesco proprio a provarci. Mi ha toccato troppo a livello emotivo e personale perciò non ho cercato di dargli una spiegazione razionale, mi sono solo lasciata avvolgere dalla sua splendida prosa e dalle dolorose attinenze (ahimè) con il protagonista. Di solito quando mi imbatto in un libro coinvolgente e sconvolgente come questo (un altro è stato Il libro dell'inquietudine di Pessoa) non ho voglia di capirci di più per paura poi di restare delusa, mi basta quello che ho provato durante la lettura, anche se magari la mia interpretazione è stata errata.
Mi auguro che tu possa trovare qualcuno qui sul forum che ti sappia chiarire, però ricordo che diversi utenti ancora attivi l'avevano apprezzato molto meno di me e invece quelli a cui aveva fatto il mio stesso effetto mancano da un po'.
In attesa, se ti va, resta con noi per condividere altre letture 😉.
 
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