Due parole di introduzione: non conoscevo l'autrice che ora vi presento, poi per caso ho visto il film "Eterno femminile" di Natalia Beristáin che racconta la vita della poetessa, filosofa, politica messicana Rosario Castellanos (1925 - 1974). Così ho cercato le sue poesie. Eccone una.
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PARABOLA DELL’INCOSTANTE di Rosario Castellanos
Prima quando mi parlavo di me stessa, dicevo:
se io sono quello che sono
e lascio che nel mio corpo, che nei miei anni
si verifichi quel processo
che il seme concede all’albero
e la pietra alla statua, sarò la pienezza.
E forse era la verità. Una verità.
Ma, ahimè, mi destavo docile come l’edera
per attaccarmi a una parete come l’innamorato
si appiglia all’altro con i suoi giuramenti.
E poi io spargevo attorno a me, eretta
in solidità di rovere,
la rumorosa solitudine, l’ombra
ospitale e davo al viandante
− al suo coltello acuto di memoria –
la testimonianza fedele della mia corteccia.
Il mio atteggiamento era a volte il riposo
e altre il rapimento,
la grazia o il furore, sempre i due contrari
pronti ad annichilirsi
e ad emergere dalle rovine dello sconfitto.
Ogni ora soppiantavo qualcuno; ogni ora
me ne andavo da qualche locanda smantellata
nella quale non trovai neppure una pessima candela
e nella quale non mi fu possibile lasciare nulla.
Usurpavo i nomi, mi coronavo di loro
per scagliare poi, lontano da me, il bottino.
Eccomi qui, ormai alla fine, e ancora
non so che faccia darò alla morte.
Fonte: https://poetarumsilva.com/2015/03/05/poesia-latinoamericana-8-rosarios-castellanos/