290° MG - Betty di Georges Simenon

Ondine

Logopedista nei sogni
Domani io ed estersable88 leggeremo questo romanzo, chi vuole naturalmente può unirsi a noi.

Risvolto:

Una bella donna dalla condotta scandalosa approda sullo sgabello di un bar degli Champs-Elysees, con la testa confusa dall’alcol. Che cosa c’è dietro? Per lo meno una magistrale indagine nelle zone più remote e più torbide della psiche femminile.
 

estersable88

dreamer member
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Incipit:

UNO.
«Desidera mangiare qualcosa?» Con la testa fece segno di no. Le pareva
che la voce che le giungeva alle orecchie non avesse un suono naturale,
come se avessero parlato dietro un vetro. «Badi che "qualcosa"
significa coniglio, perché come può vedere oggi è giorno di coniglio. E
se non le piace, pazienza. Quando è giorno di merluzzo, c'è merluzzo e
basta...». Era strano udire le sillabe susseguirsi, concatenarsi,
formare parole, frasi, un po' come il filo di cotone che a poco a poco
si trasforma in merletto o quello di lana che si trasforma in una
calza. L'immagine di una calza sferruzzata a metà, appesa ai suoi tre
ferri, la fece sorridere. Non si aspettava di evocare un oggetto così
ordinario lì, davanti a un uomo che visibilmente ci teneva a essere
distinto e che metteva tanta cura nella costruzione delle frasi.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho iniziato e ho letto i primi due capitoli, catturata da questa atmosfera notturna e torbida, fumosa tra l'alcol, la sigaretta, il giradischi, il rumore del locale, della cucina, la pioggia.
Mi piace lo stile narrativo vaneggiante, tra presente e passato, che rispecchia lo stato confusionale di questa donna che mi fa molta tenerezza e mi incuriosisce, voglio capire cosa c'è dietro, la sua storia.
Inquietante la figura del medico dipendente da sostanze, chissà se è solo una comparsa della prima scena e se riapparirà.
Laure al momento la tengo sospesa, la sua storia di solitudine finora appena accennata mi attira ma devo capire se è realmente così buona come sembra.
Comunque mi sta piacendo moltissimo!
 

MonicaSo

Well-known member
Poche pagine e ritrovi subito Simenon, la sua capacità di spiegare, descrivere, senza bisogno di divagare. Mi piace questo modo asciutto di raccontare.
Non so ancora se Betty mi piace
 

estersable88

dreamer member
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Anch'io ho letto i primi due capitoli che ho trovato bellissimi e decisamente intensi, quasi che Simenon abbia voluto mettere in chiaro dove siamo, tracciare subito i contorni dell'ambiente, dare sin da subito un'impronta al romanzo. Più che tenerezza, per il momento Betty mi fa pena, molta, molta pena... c'è, però, qualcosa in lei che istintivamente mi porta ad essere cauta nei giudizi, con una certa propensione negativa. Chi mi ha subito attratta, invece, è Laure. Prima di conoscere quel poco che sappiamo della sua storia, avevo pensato che fosse una sorta di tenutaria. Forse ad attrarmi è proprio questa sua aura equivoca e misteriosa.
Con le dovute proporzioni (non sono mai finita a terra, mai dato spettacolo, mai avuto bisogno di un'iniezione ecc.), ho vissuto anch'io l'esperienza di una "sbronza" coi fiocchi... è stato stranissimo leggere alcune delle sensazioni che ho provato, descritte da un altro con tale precisione chirurgica! :)
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho letto il terzo ed il quarto capitolo ed ora la storia di Betty si sta delineando attraverso i suoi ricordi. Mentre racconta a Laure la sua storia sembra stia parlando soprattutto a se stessa come forse non aveva mai fatto fino a quel momento. Mi affascina l'aspetto psicanalitico della sua storia, la consapevolezza a cui Betty arriva anche grazie alle domande che le pone il misterioso studente di medicina di cui lei si invaghisce e che poi scompare perchè forse Betty per lui era solamente un caso clinico da studiare per poi, una volta risolto, abbandonarla.
Betty è diventata madre senza sentire l'istinto materno e Simenon trattando questo tema dimostra come sempre il suo desiderio di togliere il velo da tematiche scomode.
Una cosa ancora non ho capito bene: Betty dice di aver rincorso gli uomini, prima di sposarsi e anche dopo essere sposata, per punirsi ma punirsi perchè? Perchè sembra volutamente andare incontro ad un destino che la porta a soffrire? Da cosa deriva questa sua tendenza al masochismo oserei dire?
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ragazze dove siete arrivate?
Io ho letto quinto e sesto capitolo.
Mi colpiscono le parole di Schwartz:
Povera Betty, vorresti tanto essere un'eroina! Mi convinco sempre di più che sia questo a rovinarti. Tu miri così in alto, ti fai una tale idea di ciò che potresti, di ciò che dovresti essere, che ogni volta ricaschi un po' più in basso.
E poi quest'altro passo:
Cominciava a essere sporca. Nella sua coscienza affiorava la volontà di andare fino in fondo. Dal momento che non era riuscita a essere la più pulita, tanto valeva che, già che c'era, diventasse la più sporca.
Il problema di Betty era che sublimava, forse perché la madre fin da piccola le aveva insegnato a non sporcarsi, tanto da diventare per lei una vera e propria ossessione. Betty si sentiva sporca, come suo padre, che era l'unico che l'aveva considerata una persona.
Il marito Guy invece la considerava prima sua moglie, poi la madre delle sue figlie, la considerava sempre in riferimento a se stesso e non come donna a sé, molto interessante il profilo psicologico che l'autore fa della protagonista.
 

estersable88

dreamer member
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Appena finito il capitolo 5.
Sì, Ondine, concordo: il profilo psicologico che Simenon traccia di Betty è molto, molto interessante e, come spesso capita con quest'autore, enigmatico. Simenon non giudica mai apertamente, non fa mai trapelare esplicitamente ciò che pensa... però ci porta ad osservare le cose - e le persone - sotto una certa prospettiva. Questa donna, Betty, è vittima di se stessa, ma anche delle aspettative altrui, in particolare della sua famiglia. Vorrebbe essere in un certo modo, ma più capisce di essere diversa da ciò che vorrebbe, più si allontana dalla sua immagine ideale. Vorrebbe tanto essere considerata come persona, per il suo valore di essere umano unico, che finisce con l'insudiciare consapevolmente la sua immagine annullando quanto di buono c'è in lei. A dire il vero, tuttavia, Simenon non ci mostra nulla di positivo in Betty, e non credo sia solo perché lei non vede nulla di buono in se stessa... non c'è nemmeno un commento altrui, neanche di sfuggita, che ne metta in luce un lato che non sia negativo o, al più, penoso.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho finito, poi scriverò il commento nel thread del romanzo. A me è piaciuto molto, l'indagine psicologica è come sempre al centro dell'interesse di Simenon.
L'ambientazione è lo specchio dei moti emotivi.
 

MonicaSo

Well-known member
Ragazze dove siete arrivate?
Io ho letto quinto e sesto capitolo.
Mi colpiscono le parole di Schwartz:
Povera Betty, vorresti tanto essere un'eroina! Mi convinco sempre di più che sia questo a rovinarti. Tu miri così in alto, ti fai una tale idea di ciò che potresti, di ciò che dovresti essere, che ogni volta ricaschi un po' più in basso.
E poi quest'altro passo:
Cominciava a essere sporca. Nella sua coscienza affiorava la volontà di andare fino in fondo. Dal momento che non era riuscita a essere la più pulita, tanto valeva che, già che c'era, diventasse la più sporca.
Il problema di Betty era che sublimava, forse perché la madre fin da piccola le aveva insegnato a non sporcarsi, tanto da diventare per lei una vera e propria ossessione. Betty si sentiva sporca, come suo padre, che era l'unico che l'aveva considerata una persona.
Il marito Guy invece la considerava prima sua moglie, poi la madre delle sue figlie, la considerava sempre in riferimento a se stesso e non come donna a sé, molto interessante il profilo psicologico che l'autore fa della protagonista.
Capitolo 5, sono rimasta un po' indietro.
 
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