Sessantesimo Photoforum - La bellezza nell'attimo

Ondine

Logopedista nei sogni
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African Victorian II (2019) - Foto di Tamary Kudita
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Il titolo mi fa pensare a qualcosa ispirato allo Steampunk. Anche se l'abbigliamento non è propriamente quello. L'immagine ha qualcosa di "fiabesco". Non comunica però una atmosfera lieta ma come molte fiabe nella loro versione più reale, antica e truculenta ma qualcosa di ombroso. Quasi minaccioso...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Vista così sembra un po' "artificiale", come una foto fatta in posa. Bellissimo però lo spirito combattivo trasmesso dal look e dall'espressione della ragazza. Ma quelli che ha dietro la nuca sono i capelli? Scusate la domanda cretina 🤣
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Si è una foto in posa ma mi è piaciuto il contrasto (la parola contrasto me la vedo davanti in questo momento, appena usata due volte nell'artisticforum) tra l'abito in stile vittoriano (i capelli dietro la nuca secondo me sono stati aggiunti dalla fotografa proprio per ricordare le pettinature vittoriane, sembrano finti) e l'aspetto guerriero della donna conferito dallo sguardo, dai capelli cortissimi.
La fotografa descrive così questa foto:

Con questa immagine ho voluto ritrarre un ibrido afro-vittoriano: il mio modo di sondare la contestualizzazione stereotipata del corpo femminile nero. Fornisco una versione alternativa della realtà, dove le dualità si fondono per creare un nuovo linguaggio visivo. Prendere un abito vittoriano e fonderlo con i tradizionali utensili da cucina shona era il mio modo di mostrare un'identità multiforme.
 

Spilla

Well-known member
Amo l’Africa, che mai vedrò, proprio perché è questo: povertà e forza, orgoglio e desolazione. Il panorama, mi pare, è quello del Sahel, uno dei luoghi meno ospitali della terra, dove la sopravvivenza è continua lotta contro l’ambiente ostile. Eppure lo sguardo della donna è, al di là del vestito, regale.
 

Shoshin

Goccia di blu
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African Victorian II (2019) - Foto di Tamary Kudita

C'e' molto lavoro dietro questi scatti.
È qualcosa che va oltre l'arte.
Ogni foto è un urlo.

Mi permetto di lasciarne un'altra che mi ha veramente colpito.
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Ondine

Logopedista nei sogni
Una fanciulla prigioniera di una balena di ferro.
La balena di ferro potrebbe essere la rappresentazione di una realtà che imprigiona, l'opera mi trasmette una sensazione di impossibile comunicabilità della ragazza col mondo esterno, mi ha molto colpito il senso di inquietudine e di impotenza.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, e disse:
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha risposto;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.

il cuore del povero Pinocchio[p. cominciò a battere più forte! Raddoppiando di forza e di energia si diè a nuotare verso lo scoglio bianco; ed era già a mezza strada, quand’ecco uscir fuori dall’acqua e venirgli incontro un’orribile testa di mostro marino, con la bocca spalancata come una voragine, e tre filari di zanne, che avrebbero fatto paura anche a vederle dipinte.


L'idea che arrivi qualcosa più grande di noi che ci travolge e ci inghiotte, portandoci in abissi profondi è un tema antico.
Forse un materializzarsi di inquietudini che rappresentano la paura dell'isolamento e dello smarrirsi di fronte alle avversità.
L'immagine di questa foto, una figura solitaria, quasi un'ombra cinese sullo sfondo latteo dell'orizzonte, sembra una perfetta rappresentazione di questo antico mito.
 

Spilla

Well-known member
Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, e disse:
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha risposto;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.


il cuore del povero Pinocchio[p. cominciò a battere più forte! Raddoppiando di forza e di energia si diè a nuotare verso lo scoglio bianco; ed era già a mezza strada, quand’ecco uscir fuori dall’acqua e venirgli incontro un’orribile testa di mostro marino, con la bocca spalancata come una voragine, e tre filari di zanne, che avrebbero fatto paura anche a vederle dipinte.

L'idea che arrivi qualcosa più grande di noi che ci travolge e ci inghiotte, portandoci in abissi profondi è un tema antico.
Forse un materializzarsi di inquietudini che rappresentano la paura dell'isolamento e dello smarrirsi di fronte alle avversità.
L'immagine di questa foto, una figura solitaria, quasi un'ombra cinese sullo sfondo latteo dell'orizzonte, sembra una perfetta rappresentazione di questo antico mito.
Che dire di più?
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La vedo un po' come Ondine, quest'immagine mi trasmette una disperazione silenziosa, come se la vita avesse lentamente costruito intorno alla donna rinchiusa una prigione con le sembianze di una balena di ferro; una balena che forse per lei è materialmente invisibile ma che la rende aliena al mondo esterno. La sagoma della "prigioniera" mi fa pensare a una donna giovane ma non troppo, una persona che forse vive una vita non adatta a lei. Mi incuriosisce l'altra balena, è piegata in una posizione strana, sembra quasi salutare la donna (forse mi sto lasciando prendere troppo da Stranger things)
 

lettore marcovaldo

Well-known member
La fotografia rappresenta l'interno del Palasport di Genova nell'area della Fiera. L'edificio è stato inaugurato nel 1962. E' stata la prima grande tensostruttura realizzata in Europa.
Le assegno questo titolo: "quando l'architettura era futuristica".
E' un edificio (attualmente soggetto a una vasto programma di riorganizzazione e restauro) che rappresenta una visione in cui si cercava di proiettarsi sul futuro. Da qui l'immagine da "astronave". Per certi versi l'effetto è forse quello di un vecchio romanzo di fantascienza, dove le intuizioni e le invenzioni per indovinare cose del futuro, con il passare del tempo, si rivelano sbagliate. Risultando quindi fatalmente anacronistiche e quasi ridicole. D'altra parte se ne può apprezzare il tentativo di sperimentare e disegnare forme e rappresentazioni nuove.
A volte le "nuvole", le "onde" e simili di alcune opere di architettura più recenti sembrano quasi volersi nascondere dietro forme naturali senza avere il coraggio di pensare davvero a qualcosa di nuovo.
Forse era un tentativo troppo ambizioso o troppo ingenuo ... credo che si possa dare atto ai progettisti del tempo di averci "provato".
 
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