X Concorso Letterario di ForumLibri: vincitore, podio, autori e commenti

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Perché ho la sensazione che stiamo marachellando?o_O
Io mi sposto nella sezione OT...
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Insomma, per come l'ho pensata io il finale era fondamentale (non ricordo chi ha detto che le pareva un "di più") perché volevo far intuire che alla fine tutto l'incontro (e quindi tutto il racconto) non era altro che la storia scritta alla fine.
Ho detto io che mi pareva un di più ma semplicemente perché la letteratura come consolazione per un amore mancato mi lascia con l'amaro in bocca.
Personalmente avrei scelto un finale pessimistico fino in fondo ma perché sono io una pessimista, non farci caso.
 
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francesca

Well-known member
Uff è sempre così ad ogni concorso…non riesco mai a seguire fino in fondo le discussioni, a scrivere tutto quello che mi viene in mente! E’ troppo vivo e veloce per le mie tempistiche ☹

Però complice San Giovanni e i festeggiamenti di Firenze che fanno chiudere la mia azienda, mi ritrovo un bel giorno di ferie regalato e quindi anche un po’ di tempo per dire la mia.
Innanzitutti complimenti ai vincitori, ma anche complimenti a tutti i partecipanti, davvero.

Non ho nemmeno provato il toto autore, ho solo pensato che La telefonata fosse di Carcarlo, non so, mi sembrava potesse essere il suo stile.
Quindi l’unico abbinamento che mi è venuto in mente, l’ho sbagliata di brutto, meno male non ho provato a farne altri.

Adesso, voglio condividere i miei commenti sui racconti, non l’ho fatto prima perché ero sicura che non sarei riuscita a non scoprirmi.

Primo commento generale: a me sono sembrati scritti tutti molto bene, non ho una preparazione tale da riuscire a cogliere errori se non proprio marchiani e mi sembra che nessuno di noi sia a un tale livello. La punteggiatura è la mia croce, sudo sette camicie a metterla anche quando scrivo una semplice email, figuriamoci se sono in grado di correggerla a qualcuno. Quindi complimenti davvero a tutti, a me sembra che il livello sia alto!


Attrazione fatale
Carino, scritto molto bene, congegnato bene, sembra una specie di gioco di specchi in cui dall’invenzione del film con cui si apre il racconto si rimanda alla realtà della relazione fra Joanna e Mike, dall’inganno di Mike alla consapevolezza di Joanna. Si conclude con una grande verità: alle donne non si può nascondere niente, sono loro che decidono cosa vogliono scoprire e cosa no e quando!
La pecca è che non riesco ad apprezzare appieno l’originalità del racconto, come se ci fossero troppi clic che scattano ad ogni rimando e alla fine mi sembra di avvertire il compiacimento dell’autore che ti fa l’occhiolino e ti dice: hai visto che bravo?


Prima di incontrarti
L'inizio è molto bello, quasi poetico. Ma poi è come se si perdesse il ritmo sia come stile che come narrazione.
Quindi non riesco ad entrare nel racconto, non capisco dove mi vuol portare l’autore.
C’è un salto un po’ troppo forte fra la prima parte e la seconda, forse qualche passaggio in più avrebbe fatto capire meglio l’evoluzione della storia.

Profumo di zagara
Ben scritto e articolato. Il pregio di questo racconto è che mi ha portato a sentire come mia l’indignazione di Gabriella, cioè è riuscito a farmi immedesimare nella protagonista e questo secondo me è una delle cose migliori che può capitare quando si legge: sentire parte di noi quello che vivono i personaggi.


Rinascita
Non mi ha convinta fino in fondo. Non mi sembra ben chiara la natura dello sbilanciamento nel rapporto fra i due fratelli che porta uno a stare male quasi tutta la vita e l’altro al disinteresse totale. Infine, l’incontro con il vecchio in treno che in qualche modo fa scattare un processo di “rinascita” nel protagonista, non ha una forza tale da giustificare questo inizio di cambiamento. Mi è sembrato una storia che avrebbe bisogno di qualche sviluppo in più per essere convincente.


Telefonata a mezzanotte
Spettacolare!!! Complimenti a Ondine! Mi sembra di leggere una filastrocca che snocciola in modo semplice e estremamente originale i complessi meccanismi che regolano le nostre relazioni umane, le nostre insicurezze, paure, speranze. Bella l’idea e molto più profonda di quanto possa sembrare ad una prima lettura.


Radio Give-me-Five
L’ho trovato perfetto. Infatti, l’ho votato come mia prima scelta.
Perché fino in fondo non si capisce dove si vuole arrivare, ma la tensione rimane sempre alta fino alla risoluzione. E il sottofondo della radio che tiene legato tutto il racconto e dà la chiave finale mi è sembrata una trovata davvero originale. Complimenti Dory!!!

Checco e io
Accidenti, mi dispiace non poter apprezzare fino in fondo il racconto di Carcarlo, che di solito mi entusiasma sempre quando scrive: e non è qualcosa che posso imputare a come è scritto il racconto o al contenuto ma solo al mio legame con Franco Battiato.

Le sue canzoni hanno accompagnato tutta la mia vita, fanno parte del mio lato esotico, profondo, filosofico, appartengono allo sguardo della mia anima che partendo dalla vita quotidiana si perde in atmosfere, pensieri, cieli di sogno.
La cura è una canzone strepitosa.
E’ vero che le canzoni sono di che le ascolta, fatto sta che per quanto ne so io, l’interlocutore a cui si rivolge l’autore non è una donna, né un’idea di donna. La canzone è un dialogo con la propria anima. Questa magari è solo una delle tante interpretazioni che si possono dare a questo testo ma per me è sempre stata quella che più risponde alle sensazioni che mi suscita.
Frasi come: “ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti…dagli inganni… perché sei un essere speciale e io avrò cura di te” mi sembrano un invito profondo a prendersi cura di sé, a eliminare le cose che ci fanno male, a regalarsi il silenzio e la pazienza, a riconoscersi come essere speciali che dobbiamo proteggere. Qualcosa di primordiale, profondo, personale.
Quindi nel racconto di Carcarlo non mi ritrovo, perché tutte le frasi che mi è sempre venuto naturale rivolgere alla mia anima nell’ascoltare questa canzone, non le sento grandi e profonde nello stesso modo se le penso rivolte da un uomo ad una donna. E' come se in questo racconto un pilastro della mia vita si perdesse, si banalizzasse.


Macigni
Complimenti a Germano!!! Vittoria meritatissima.
Con originalità e stile impeccabile ha saputo raccontare un tema attualissimo e doloroso. Il cinismo del finale è spiazzante e purtroppo fotografa una realtà terribile che è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta più solo di derisione, di bullismo, di non dare peso alle parole… siamo oltre ormai. Siamo al punto del non dare peso alle conseguenze delle azioni, anche quando sono drammatiche. Il racconto con stile asciutto e un congegno perfetto rende conto di tutto ciò.


L’amore è un così
Racconto carino, delicato, uno spaccato della vita adolescenziale lieve e lieto. Ho apprezzato molto anche il finale positivo, perché mi è sembrato fosse il giusto modo di chiudere senza farsi prendere dal desiderio di scioccare o voler a tutti costi suscitare sensazione spiacevoli. Una boccata di aria fresca e di ottimismo nel descrivere una generazione che ha molte più virtù di quelle che le vengono riconosciute. Brava Pathurnia che ha provato a coglierle.


Dove ho visto te
Tema molto attuale, le amicizie che nascono, vivono e muoiono solo nelle chat.
Il passaggio chiave, l’incontro nel ristorante l’ho trovato però un po’ forzato, troppo narrativo. Con quello scambio di sguardi e di banali frasi sull’ora in cui passano tutti i messaggi scambiati in mesi di relazione online… un po’ troppo cinematografico senza essere nemmeno abbastanza originale.
Strepitoso invece il finale. Lì ho riconosciuto Ayuthaya!!! L’amore per la lettura e la scrittura che può plasmare la realtà e darle davvero un corso diverso, e lasciare aperti mille finali alle proprie esperienze! Che messaggio potente!


Infine, grazie a chi ha votato e a chi ha commentato il mio racconto.

Ma soprattutto grazie agli organizzatori!!!:love:

Quando facciamo il prossimo? ;)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Scusate ma dalla Polonia mi è stato impossibile starvi vicini.

Complimenti ai vincitori e ai non, perchè erano tutti FA-VO-LO-SI anche dopo averli letti :mrgreen:

Sono contento che Checco ed io sia piaciuto e abbia fatto discutere.
Ringraziol chi lo ha apprezzato.

Se mi permettete spiego due cose sulla genesi del racconto.
Non sono appassionato di musica e non ci capisco nulla.
Mi capita di sentirla quando lavoro o guido, ma giusto per distrarmi con la nenia.
Cosa dicano i cantanti, onestamente, non mi interessa.
Qualche mese fa ho letto la vs discussione su La Cura e mi ha incuriosito.
Sono andato a leggermi il testo e mi ha sorpreso perchè:
1. non capivo che bisogno c'era di trattarla come un'ebete (adesso Francesca lo ha chiarito sopra, grazie)
2. vabbe' che l'uomo dovrebbe rassicurarla sempre, ma mi sembrava strano il modo
3. e poi perchè alla fine il mezzo coccolone viene a noi e poi tocca a voi badarci con l'Alzheimer e l'incontinenza.
Comunque la cosa è finita lì.

Poi a Natale a casa nostra è arrivato il covid e una volta passato, è arrivato pure il long-covid di mia moglie che invece non passa più con tutti i problemi annessi e connessi, gravi e invalidanti.
E allora ho capito (o almeno ho creduto di capire) il senso della canzone, e cioè che l'amore sì, si può dimostrare anche quando ci si sente forti (come mi è sempre capitato) ma poi capita di doverlo dimostrare anche quando forza, almeno da parte di uno dei due non ce n'è più e ci vuole tanta pazienza perche in realtà la cosa più facile diventa mollare tutto.
Il senso che ho dato io alla canzone è proprio questo, e cioè che in questo momento difficile, per l'amore che ci unisce e che unisce la nostra Famiglia, ti puoi fidare e mi prendo cura di te.
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Scusate ma dalla Polonia mi è stato impossibile starvi vicini.

Complimenti ai vincitori e ai non, perchè erano tutti FA-VO-LO-SI anche dopo averli letti :mrgreen:

Sono contento che Checco ed io sia piaciuto e abbia fatto discutere.
Ringraziol chi lo ha apprezzato.

Se mi permettete spiego due cose sulla genesi del racconto.
Non sono appassionato di musica e non ci capisco nulla.
Mi capita di sentirla quando lavoro o guido, ma giusto per distrarmi con la nenia.
Cosa dicano i cantanti, onestamente, non mi interessa.
Qualche mese fa ho letto la vs discussione su La Cura e mi ha incuriosito.
Sono andato a leggermi il testo e mi ha sorpreso perchè:
1. non capivo che bisogno c'era di trattarla come un'ebete (adesso Francesca lo ha chiarito sopra, grazie)
2. vabbe' che l'uomo dovrebbe rassicurarla sempre, ma mi sembrava strano il modo
3. e poi perchè alla fine il mezzo coccolone viene a noi e poi tocca a voi badarci con l'Alzheimer e l'incontinenza.
Comunque la cosa è finita lì.

Poi a Natale a casa nostra è arrivato il covid e una volta passato, è arrivato pure il long-covid di mia moglie che invece non passa più con tutti i problemi annessi e connessi, gravi e invalidanti.
E allora ho capito (o almeno ho creduto di capire) il senso della canzone, e cioè che l'amore sì, si può dimostrare anche quando ci si sente forti (come mi è sempre capitato) ma poi capita di doverlo dimostrare anche quando forza, almeno da parte di uno dei due non ce n'è più e ci vuole tanta pazienza perche in realtà la cosa più facile diventa mollare tutto.
Il senso che ho dato io alla canzone è proprio questo, e cioè che in questo momento difficile, per l'amore che ci unisce e che unisce la nostra Famiglia, ti puoi fidare e mi prendo cura di te.
So che ho già abbondantemente elogiato il tuo racconto, come sai, l'ho adorato, e volevo precisare che anche il mio gradimento non ha niente a che fare né con la canzone né con Battiato (non mi sono mai particolarmente piaciuti nessuno dei due). Mi è piaciuto di per sé il racconto, quello che hai scritto e come lo hai scritto.
 
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