292° MG - Tre piani di Eshkol Nevo

francesca

Well-known member
Isola, Ayuthaya ed io iniziamo a salire questi tre piani. Chiunque di voglia unire, è il benvenuto.

Io ho cominiciato ieri e il flusso narrativo mi ha preso subito. Scorrevolissimo per ora e con la tensione giusta, direi "elastico ma sostenuto", non so perchè mi viene in mente questa immagine.
Il primo piano è per ora una narrazione in prima persona, il cui protagonista appare parecchio sopra le righe. Non è chiaro a chi sta raccontando la sua vicenda, un amico scrittore di certo, ma non è chiaro a che titolo gliela racconta.

Ayuthaya, Isola avete iniziato?
Io sono arrivata all'episodio in cui Aron va in ospedale a cercare Hermann.

Domanda: avete visto il film? Io no, ma ci sto facendo un pensierino per quando finita la lettura.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Grazie Francesca di aver aperto il gruppo! Dopo commento! Sono un po' più avanti di te
 

isola74

Lonely member
Eccomi! ho iniziato anche io ieri sera e ho già finito il primo piano :)
Il racconto mi ha preso subito, con la sua suspance e la frenesia di Aron.. per un po' sono stata dalla sua parte, ma poi mi è sembrato chiaro che questa frenesia nascondesse dell'altro.... non ho ben capito se la fine del capitolo (primo piano) corrisponda anche alla fine della storia, oppure nei prossimi piani ci saranno altri sviluppi. Spero in questa seconda opzione, altrimenti rimarrei delusa dal finale, ma comunque mi sta piacendo molto.
 

isola74

Lonely member
Fine secondo piano.

La lettura per me continua piacevolmente... a tratti mi ricorda un po' Grossman, lo avete letto?
Il secondo piano è una storia nuova che presenta lo stesso schema, la protagonista racconta un episodio della sua vita ad un'amica, per lettera.

Non voglio anticipare nulla, aspetto voi per i commenti, però mi piace lasciare qualche frase che mi ha colpita:


A volte chi sparge sale non sa che il suo sale incontra una ferita, invece di un’insalata - quant'è vero!!!!

È un po’ imbarazzante avere di nuovo bisogno di te, nello stesso identico modo, dopo piú di vent’anni, perché vorrei credere che il tempo passato da
allora abbia un senso. Un marito, due figli. Una stanza tutta per me.
Che tutto questo mi avesse dotata di una certa stabilità. Ma evidentemente la nostra anima non procede in avanti, solo in cerchi. E ci condanna a cadere e ricadere nelle stesse buche



PS ... come per la protagonista della storia anche il mio telefono è pieno di numeri di persone che non so come si chiamino realmente, registrate come mamma di.... :)
 

francesca

Well-known member
Ho finito il primo piano e sono a metà del II.
Mi continua a piacere molto.
La fine del I piano è molto aperta, ma aspetto di capire se poi c'è una qualche ulteriore evoluzione nel proseguio del libro per elaborare la sensazione che mi lascia.
Anch'io avevo notato la stessa frase di Isola nella parte del II piano: A volte chi sparge sale non sa che il suo sale incontra una ferita, invece di un’insalata -
E mi ha colpito molto anche una frase con cui Hani descrive le chiacchiere fra mamme: un viaggio verso nessun posto
Mi ha proprio ricordato il tempo in cui avevo le bimbe piccole e vivevo queste amicizie da parco giochi o da uscita dall'asilo, con tutte quelle chiacchiere che non volevano dire niente davvero, sempre in superficie, senza mai toccare nessun argomento che fosse veramente interessante!!! Che periodo alienante! Però a volte poi si creano delle amicizie vere anche in quei contesti. Ma si contano sulle dita di mezza mano :)

Invece, altro punto che volevo condividere con voi. Io ho l'edizione Neri Pozza, immagino anche voi, e leggo nella quinta di copertina il seguente commento:
Sorto da una brillante idea narrativa: descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane -Es, Io, Super-io - della personalità, Tre piani si inoltra nel cuore delle relazioni umane

Dunque, io in filosofia non sono mai stata molto ferrata, ho vaghe reminescenze di queste tre istanze freudiane. Voi come siete messe? E soprattutto, secondo voi, un singolo piano intende essere dedicato ad una di queste istanze, o c'è sempre un misto?
 

isola74

Lonely member
Nemmeno io sono ferratissima in materia ...dovrebbero essere i tre stadi o le tre parti in cui si divide la personalità di ciascuno di noi.
Quindi dovrebbero esistere tutti e tre contemporaneamente. Ricordo soltanto che il super io è la parte "morale" quella che decide il bene e il male che però non sono innati ma frutto delle nostre esperienze e conoscenze....
Secondo me ogni piano è dedicato ad uno di questi aspetti🙄.
....forse
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Eccomi! Sono stanchissima in questi giorni e non ho molto voglia di scrivere! 😅 Sto leggendo il secondo piano e mi convince un pochino meno: questo fratello che viene dal nulla e sembra "perfetto" non mi pare molto credibile, mentre il primo piano mi è piaciuto molto!
Anche io immagino che ad ogni piano corrisponda uno "stato" ma voglio cercare bene il loro significato su internet così riesco a capire e commentare meglio.
Quanto alla amicizia fra mamme mi fa sorridere: in effetti quando si hanno bambini le "amicizie" passano attraverso di loro ma sono più che altro conoscenze (con qualche raro e prezioso caso)! Per quanto mi riguarda però per non diventare matta nei gruppi WhatsApp dei genitori appena si formano salvo "noma mamma (nome bambino)" così memorizzo entrambi ed evito brutte figure!!! 😅😅😅
 

francesca

Well-known member
Ho la rubrica del telefono piena di "Pinco Pallo mamma": Facendo anche catechismo in parrocchia vi lascio immaginare...ho anche "pinco pallo babbo" 😅
Oppure Tizia Caia mamma di Pinco
Che però Pinco non ha il cognome Caia, quindi magari ho anche il numero di Pinco ma con un altro cognome.
Per fortuna ormai le mie figlie sono grandi!!! La chat di classe della mia figlia minore che è passata in II superiore sono una desolante lista di numeri anonimi.
 

isola74

Lonely member
Sono a metà del terzo piano, penso di finire il libro stasera.
Confermo che mi sta piacendo .
Volevo solo avvisare che a un certo punto la protagonista spiega, seppur sommariamente, la teoria di Freud, quindi aspettate pure fiduciose:)
 

isola74

Lonely member
Finito!
Aspetto voi per i commenti, dico solo che mi è piaciuto molto nonostante non ami queste storie lasciate un po' sospese.
Ho preferito il primo e il terzo piano, quest'ultimo mi ha un colpito particolarmente....forse perché sto vivendo un periodo difficile con mio figlio dodicenne 🤦🏻‍♀️🤦🏻‍♀️🤦🏻‍♀️
 

gamine2612

Together for ever
Isola, Ayuthaya ed io iniziamo a salire questi tre piani. Chiunque di voglia unire, è il benvenuto.

Io ho cominiciato ieri e il flusso narrativo mi ha preso subito. Scorrevolissimo per ora e con la tensione giusta, direi "elastico ma sostenuto", non so perchè mi viene in mente questa immagine.
Il primo piano è per ora una narrazione in prima persona, il cui protagonista appare parecchio sopra le righe. Non è chiaro a chi sta raccontando la sua vicenda, un amico scrittore di certo, ma non è chiaro a che titolo gliela racconta.

Ayuthaya, Isola avete iniziato?
Io sono arrivata all'episodio in cui Aron va in ospedale a cercare Hermann.

Domanda: avete visto il film? Io no, ma ci sto facendo un pensierino per quando finita la lettura.
Si io l'ho visto, lo avevo scritto nell'altro post.:)
 

francesca

Well-known member
Sono a metà del terzo piano.

Intanto sono contenta perchè all'inizio di quest'ultimo episodio, con molta semplicità, vengono sciolti i punti rimasti in sospeso negli altri due.
Così si viene a sapere che Hani non è completamente impazzita e che Eviatar si è nascosto davvero da lei.
E che la nipotina francese di Hermann alla fine ha spifferato tutto.
Il modo con cui l'autore informa il lettore di come sono andate avanti le vicende precedenti mi ha fatto riflettere. Quelli che per Hani, per Aroon sono episodi cruciali della loro vita, per Dvora sono piccole storie origliate da una porta blindata, sfiorate in un abbraccio che sembra possa portare a una relazione più intima e amichevole, ma che poi si sgonfia e rimane come un seme mai sbocciato...
Capisco che la mia può essere una considerazione abbastanza banale, ma mi è arrivata in modo profondo, forse perchè mi ero sentita molto coinvolta nelle storie dei sue piani precendenti. Vederle liquidate in questo modo mi è sembrato terribilmente verosimile: i nostri drammi, i nostri sconvolgimenti, sfiorano le vite degli altri per i quali non sono altro che piccolo problemi, un tradimento, una depressione post portum. Gli altri se ne appropriano per minimizzarli o per renderli piccole brutte copie dei loro veri e immensi drammi.

La seconda considerazione che mi viene da fare all'inizio di questo ultimo episodio è che tutti e tre i protagonisti si rivolgono a persone che sembra non possono davvero dare una risposta: Aron è con un amico-scrittore con cui non si sentiva da anni.
Hani scrive una lettera, una vera lettera, da spedire con francobollo ad una amica che vive dall'altro capo del mondo.
Dvora registra messaggi sulla segreteria rivolgendosi al marito morto.
Non si tratta quindi di vere e proprie richieste di aiuto o di dialoghi con qualcuno, ma di colloqui con una parte profonda di se stessi che i personaggi proiettano all'esterno e nel bisogno di un interlocutore altro da sè, fanno incarnare in persone che forse erano vicine e davvero amiche, ma che ormai non possono più conoscerli davvero.
E' un meccanismo strano e che penso molti di noi abbiano sperimentato nella propria vita.
 

isola74

Lonely member
Mi ritrovo molto con quello che hai scritto Francesca, specie nella prima parte.
I nostri drammi visti dall'esterno diventano spesso "altro"... Ma chissà se forse è questo il modo per poterli interpretare davvero e non farsi sopraffare dagli eventi
 

francesca

Well-known member
Finito.
Mi è piaciuto davvero molto.
Mi ha smosso molte riflessioni.
Devo ancora rielaborare quella che fa da filo conduttore a tutto il libro, questi famosi "tre piani", che dai tre piani del condominio rimandano ai tre piani della proprio coscienza di Freud, ai tre piani delle relazioni come spiega Dvora alla fine del suo racconto.
Intanto però la prima riflessione che mi è balzata in mente appena finito il libro è che tutti i protagonisti hanno una relazione profonda e vera con persone che sono tutte apparentemente più forti di loro. Pur nell'amore che traspare, sembrano comunque relazioni in cui la parte narrante è succube, ingabbiata nelle scelte e nelle decisioni che l'altro prende anche per loro, mai veramente libera.
A dir la verità a me sembra un chiaro meccanismo con cui tutti noi cerchiamo spiegazioni fuori di noi per giustificare scelte che a volte facciamo per viltà e quieto vivere. E forse comunque ogni relazione è sempre un compromesso che costringe a rinunciare a parte della propria libertà per l'altro.
 

isola74

Lonely member
Ogni piano e quindi ogni storia è la rappresentazione di uno dei livelli della nostra anima e - credo- anche l'esempio di come noi reagiamo alle prove che la vita ci mette di fronte . Al primo piano c'è il buio assoluto, la disperazione dalla quale non si riesce ad uscire se non facendosi del male e facendolo a chi ci ama .
Al secondo piano c'è un po' più di speranza, soprattutto c'è l'apertura verso qualcosa di nuovo, quella brezza che entra dalla finestra all'improvviso e rinfresca un po' la nostra vita . Siamo ancora bloccati ma , forse... volendo ....potremmo farcela.
Al terzo piano c'è finalmente la lotta e poi il coraggio di reagire, soprattutto il coraggio di fare una scelta.

Il terzo piano è quello che ho preferito, non soltanto perché mi sembra il racconto più completo ma anche perché lo sento più vicino, dal punto di vista sentimentale almeno
 
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