Colombani, Laetitia - L'aquilone

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Quando si incontrano su quella spiaggia, sono come isole lontane. Léna viene da una ricca città francese ed è arrivata in India per sfuggire al dolore di una perdita che ha sgretolato le sue certezze. Preeti è una giovane insegnante di autodifesa, scappata dal matrimonio «riparatore» che i suoi genitori volevano combinarle con l'uomo che l'ha violentata. Holy è un'umile cameriera chiusa nel silenzio, resa muta da una tragedia troppo grande per i suoi pochi anni. Eppure tutte e tre condividono la stessa voglia di ricominciare. Per Léna ricominciare significa aprire gli occhi sui propri privilegi e lottare per chi ha più bisogno; per Preeti significa ammettere che la forza fisica non basta perché le donne riescano a emanciparsi in una società che le governa e le umilia; per Holy significa imparare a leggere e a scrivere, realizzando il sogno di sua madre Smita, che voleva per lei un destino diverso da quello tracciato per gli intoccabili. Nessuna di loro può farcela da sola, ma insieme diventano inarrestabili, un arcipelago capace di far fronte agli assalti di tradizioni e pregiudizi, allo scherno e alla collera. E, grazie al loro legame, ciascuna di loro troverà il coraggio di ribellarsi e di guardare al futuro con gioia e speranza.

Sapere di non essere soli. È questa la chiave che, molto spesso, accende il motore della nostra forza, che ci fa magicamente trovare il coraggio, il combustibile necessario a combattere le nostre battaglie. È questa la chiave magica che tre donne, molto diverse tra loro, scoprono insieme, quella che le porterà, insieme, a vincerle, le loro personali battaglie. Siamo in una baraccopoli alla periferia di una città indiana affacciata sul golfo del Bengala. È qui che è approdata Léna, un'insegnante francese afflitta dal dolore profondo e insanabile della perdita. Fra le correnti infide di quel mare così vasto da potervisi perdere, Léna cerca di distrarsi dal dolore; su quella spiaggia la trova, priva di sensi, Preety, la sua soccorritrice, dopo che Holy, una bambina di non più di dieci anni, è corsa a chiamarla. Proprio quella bambina che Léna vedeva ogni giorno dall'altra parte della spiaggia, intenta a far volare un aquilone misero e rattoppato, le ha salvato la vita, per mano di una ventenne in tenuta rossa e nera e delle sue adepte: Preety è infatti la leader di una Red Brigade, un gruppo di ragazze nato per proteggere e venire in soccorso di altre donne sole. Ce ne sono tanti, di questi gruppi, in India, ma ancora troppo pochi rispetto al numero di donne costantemente in pericolo. È così, su quella spiaggia, che comincia la storia comune di Léna, Preety e Holy, una storia che passa per un garage immerso nella miseria, per svariate tazze di thè e… chissà che non porti ad una scuola. Una storia forte, intensa, che Laetitia Colombani, come al solito, racconta con penna delicatissima ed estremamente sensibile. Una storia da leggere, per non dimenticare mai le sofferenze altrui, quelle mascherate da un'apparente vacanza turistica, quelle nascoste dietro la spavalderia e quelle manifeste sul volto di una bambina ammutolita dal dolore e dall'emarginazione. Si legge in poche ore, questa storia, ma non la si dimentica facilmente.
 
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