Romano, Maria Pia - Le stagioni del viaggio

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Elisa, giornalista e ghost writer, decide di rifugiarsi sull'isola greca di Leucade, per ritrovare se stessa. Ha lasciato il suo lavoro di giornalista nella bella città di Lecce, dove da molti anni era un volto noto dell'emittente locale più seguita. Perennemente in corsa: così l'abbiamo conosciuta ne "Le amiche imperfette", ora la ritroviamo affacciata a guardare il mare, mangiando lo tzatziki sulla fetta di pane. Qualcosa è accaduto nella sua vita che ha scoperchiato il vaso di Pandora, qualcosa che le ha fatto perdere l'innocenza e con cui la donna si confronterà nel corso di un'estate che segnerà la sua vita per sempre. Alta e bassa marea si susseguono: l'isola diventa luogo di incontri inattesi e ritorni. Con la salsedine incollata alla pelle, Elisa viaggia nel desiderio e nella memoria, mentre l'acqua sale di livello a coprire tutta la terra per far galleggiare la barchetta di una bambina innamorata del suo papà.

C'è un tempo per tutto. Uno per le parole, uno per le domande, uno per i sogni. Per Elisa, giovane donna sempre in preda agli affanni della vita, non avvezza ai compromessi di comodo, intransigente prima di tutto con se stessa, questo è il tempo del silenzio, della solitudine, di ritrovare se stessa. Per farlo, fa ciò che almeno una volta nella vita tutti abbiamo proclamato di voler fare, ma che poi nessuno fa davvero: parte per un viaggio di sola andata su un'isola dello Jonio, tra Itaca e Cefalonia, dove tutto è autenticità, abitudine, piccoli gesti e tempi lenti. Scappa, Elisa, lascia tutto e tutti, si allontana da quel mondo di convenzioni e falsità che le stringe la gola, si isola in questo luogo solitario per compiere il viaggio più difficile di tutti, quello che la obbliga a guardarsi dentro. E si riconosce, Elisa, ritrova la memoria di sé in quell'infanzia felice in cui tutto era incontaminato, specie i sentimenti; rinasce dalle onde di quel mare che è la sua vita e si riscopre affamata di verità e desiderio. Pochi compagni fidati, in questo viaggio, poche ansie di ritorno, pochi rimpianti per ciò che è rimasto indietro. Solo la voglia di nuotare ancora e ancora nel mare dei ricordi, per ritemprare l'anima e trarre da lì l'energia per nuovi giorni. La storia di Elisa è solo sua, è vero, ma è anche un po' nostra: il dolore della perdita, le ferite che ci infligge la vita e che accumuliamo dissimulando più resistenza di quella che abbiamo, i malumori, i programmi sfumati, i sogni mancati alla fine ci fiaccano dentro e vorremmo averlo tutti, il coraggio di perderci per ritrovarci. Come sempre, Maria Pia Romano ce la racconta in modo speciale, questa storia: le sue collane di parole sono arte, sono pennellate di colore che sanno come rendere unica una trama. Elisa l'avevamo già conosciuta ne "Le amiche imperfette", romanzo splendido di cui consiglio caldamente la lettura. A chi volesse partire da qui, dico che può farlo, anche se si perde qualcosa che certamente poi vorrà recuperare. In ogni caso, a chi decida di prendere l'onda di cuore e nuotarle incontro, non posso che augurare… buon viaggio!
 
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