73° Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

alessandra

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Siamo arrivati al 73° Artisticforum e vi invito a proporre un'opera d'arte di vostro gradimento.
Dopo, come al solito, si passerà ai commenti.
 

Shoshin

Goccia di blu
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Ritratto di Elisabetta II d’Inghilterra” di Pietro Annigoni (1955).​



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Ondine

Logopedista nei sogni
Un ritratto perfetto, sembra una fotografia.
L'aspetto di Elisabetta è regale, in contrasto con lo sfondo di ambiente pastorale.
Nell'insieme lo trovo freddo, anche nella scelta dei colori, ma credo sia una freddezza voluta dal pittore e dalla modella.
Forse si voleva far risaltare più l'aspetto istituzionale che umano, però in qualche modo l'elemento naturale dello sfondo aggiunge un po' di leggerezza al tutto.
 

Shoshin

Goccia di blu
Iniziamo...
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Ritratto di Elisabetta II d’Inghilterra” di Pietro Annigoni (1955).​



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“Come modella, la Regina non facilita il mio compito. Non sente la posa, né pare preoccuparsene. E parla molto. In compenso è gentile, semplice, e non appare mai distante (…)”.
Pietro Annigoni.



Quando ricevette la lettera contenente l’incarico di dipingere il ritratto della Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Annigoni pensò fosse uno scherzo. In effetti la committente era la “Worshipful Company of Fishmongers” e non fu immediato appurare che questa denominata “Compagnia dei Pescivendoli” fosse in realtà un prestigiosissimo ente, operante fin dal 1272.

Otto mesi e diciotto sedute in uno studio ad hoc ricavato a Buckingham Palace. Così Annigoni scriveva di questo suo lavoro: “Come modella, la Regina non facilita il mio compito. Non sente la posa, né pare preoccuparsene. E parla molto. In compenso è gentile, semplice, e non appare mai distante (…)”.

Per il ritratto, il pittore decise di rifarsi alla tradizione antica, optando per un taglio dalle ginocchia in su, in posa di tre quarti. Elisabetta II ha indosso la veste dell’Ordine della Giarrettiera: un grande mantello scuro foderato di seta candida, con fiocchi bianchi sulle spalle e la coccarda appuntata al petto.

Ritraendo Elisabetta con un’immagine trasudante giovinezza e solarità, Annigoni volle simboleggiare tutte le speranze e le aspettative di una nuova epoca della storia inglese, dopo le sofferenze della seconda guerra mondiale.

Dal web
 

alessandra

Lunatic Mod
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E' sempre lei, con quel sorriso sornione, l'aria semplice e regale insieme, un po' altera in questo ritratto.
Sembra perfettamente a suo agio, come se non gliene fregasse niente di come sarebbe venuto il ritratto.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Mi piace moltissimo Schiele, questo autoritratto è molto bello nella sua semplicità ed è simbolico.
L'alchechengi è lo specchio del pittore, Egon si sente come l'alchechengi, ha la sua stessa posa, la sua stessa fragilità simboleggiata dalla spalla piegata e dal volto rivolto verso destra.
Mi piacciono i tratti marcati del viso, le pennellate corpose, il nero e il rosso che contrastano col bianco dello sfondo.
C'è tutto il suo mondo interiore nei suoi dipinti.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Bellissimo autoritratto, dai colori decisi (rosso della pianta compreso), lineamenti marcati (sembra quasi che abbia il rossetto), chioma ribelle e sguardo di sfida, quasi strafottente.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Rien Goené è stato uno scultore e pittore olandese, ha studiato all'Artibus di Utrecht, nei Paesi Bassi, e per un breve periodo è stato insegnante ad Artibus. È rimasto nella sua città natale fino alla sua morte nel 2013. Si ispirò al movimento Cobra, fondato nel 1948, e le sue opere divennero espressive e sperimentali. Come pittore ha usato colori ad olio ed è stato ispirato dalle opere di Matisse e Picasso.
Cobra è un gruppo di pittori espressionisti il cui nome è un acronimo che deriva dalle prime lettere di Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam. Queste sono le capitali dei paesi da dove provenivano gli artisti principali. Nella sua triplice origine, Cobra si caratterizza per una volontà deliberatamente anticonformista. Possiamo sicuramente affermare che Cobra fu il più importante movimento europeo del dopoguerra, nel quale si fusero tutte le tendenze moderne: astrattismo, surrealismo, espressionismo, in quanto ciascuna di esse conteneva qualcosa di essenzialmente dinamico.
Ho scelto questo dipinto perché mi sembra una scena tratta da un film: la donna al centro sembra stia camminando avvicinandosi allo spettatore, le persone al bancone stanno interagendo tra loro proiettandosi con il corpo l'una verso l'altra, l'uomo al passaggio della donna sembra voltarsi e la donna in primo piano sembra sorridere, vedo tutto in movimento. I colori così accesi e le pennellate corpose mi piacciono moltissimo, mi piacciono anche i lineamenti del viso assenti, i contorni appaiono sfuocati, sembra quasi la rappresentazione di un sogno. Vedo il piano obliquo e anche i quadri appesi mi sembrano inclinati. Infine la scena nel cafè parigino mi trasporta in un'atmosfera che amo particolarmente.
 
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alessandra

Lunatic Mod
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La prima cosa che mi colpisce è l'assenza dei tratti del viso. Come se le persone che popolano il quadro fossero degli automi che vivono tutti allo stesso modo, come se vedere o meno l'espressione dei loro volti fosse la stessa cosa. La donna bruna in rilievo, che invece ha gli occhi e anche un naso pronunciato, sembra una spettatrice privilegiata di quel mondo. La donna in verde cammina lentamente, facendosi desiderare, incontro all'uomo seduto, che sembra non attendere altro che la presenza di lei. Un contesto ambiguo e interessante, come se in quel bel locale colorato scorressero grandi emozioni, ma più che altro dolorose o almeno malinconiche.
Molto bello.
 
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