Bervoets, Hanna - Questo post è stato rimosso

estersable88

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Sinossi:

Essere un moderatore di contenuti significa vedere l'umanità al suo peggio, ma Kayleigh ha bisogno di soldi. Ecco perché accetta un incarico per una piattaforma di social media di cui non le è permesso fare il nome. La sua responsabilità consiste nell'esaminare video e foto offensivi, sproloqui e teorie cospirative, e decidere quali debbano essere rimossi. È un'attività estenuante. Kayleigh e i suoi colleghi trascorrono le giornate guardando le cose più orribili sui loro schermi, e valutandole secondo le linee guida dell'azienda, che cambiano in continuazione. Eppure lei sente di essere nel posto giusto. È brava nel suo ruolo, trova amici tra gli altri moderatori e, quando si innamora della sua collega Sigrid, per la prima volta il futuro le sembra luminoso. Ma presto il lavoro inizia a cambiarli tutti, facendo deragliare le loro vite in modi allarmanti. Quando i colleghi crollano uno dopo l'altro, quando Sigrid diventa sempre più distante e fragile, quando i suoi amici cominciano a sposare le stesse teorie cospirazioniste che dovrebbero valutare, Kayleigh si chiede se quel che fanno non sia troppo per loro. Eppure lei sta benissimo. O no? Ambientato nel mondo tossico dei moderatori di contenuti, Questo post è stato rimosso è una storia potente e attuale su chi o che cosa determini la nostra visione del mondo. Esplora il concetto di moralità e di come sia fluido, mutando costantemente a seconda di dove e con chi ci troviamo, e mette in luce il potere delle grandi aziende tecnologiche, il modo in cui ci controllano e alla fine ci cambiano per sempre.

Libro dal titolo eloquente, "Questo post è stato rimosso" ci fornisce una fotografia di uno spaccato della società dei giorni nostri che troppo spesso – più o meno consapevolmente – ignoriamo: quale effetto hanno i social network nella nostra vita? Un effetto importante e subdolo, a giudicare da quanto mette in luce Hanna Bervoets in queste pagine, specie se si passano molte ore a stretto contatto col mondo social magari per lavoro. La protagonista, nonché voce narrante, è una giovane donna che, per necessità, trova lavoro come moderatrice di contenuti presso un'azienda il cui committente è una piattaforma social di cui non le è permesso fare il nome (ma poco importa, in fondo, per quanto sia comunque facilmente identificabile a chi bazzichi un po' i social). Insieme ai suoi colleghi, questa donna, Kayleigh, si ritrova ogni giorno, per molte ore, a guardare su uno schermo contenuti segnalati come molesti o inappropriati e a doverli valutare rapidamente in base a linee guida che cambiano continuamente. In quanto moderatrice, deve decidere se e perché un certo contenuto può o non può restare online. In pratica, però, Kayleigh e gli altri si ritrovano a guardare ogni giorno il peggio del peggio che un cervello umano sia in grado di partorire. E questo, anche se non vuoi, anche se non te ne accorgi, alla lunga ti cambia. Cambia le tue prospettive, spinge un po' di più l'asticella del tollerato o tollerabile, ti rende disilluso, ti crea disturbi fisici, arriva persino ad influenzare le tue idee. Non ci credete? Ebbene, leggete qui, quel che succede a Kayleigh, ai suoi colleghi, a Sigrid, la collega di cui Kayleigh s'innamora – ricambiata – e che dopo poco tempo diventa un'altra donna. Non vi basta ancora? Pensate sia solo "un'opera di fantasia"? Bene, ci sono tanti studi cui far riferimento se si vuole approfondire. E in fondo è a questo che serve il romanzo di Hanna Bervoets: è troppo breve per essere esaustivo, ma getta un sasso, smuove le acque e ci mostra un problema che merita attenzione. Consigliato.
 
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