295⁰ MG - Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro

ayuthaya

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Eccomi! Ho iniziato stamattina e la storia mi ha subito coinvolta: l'atmosfera potrebbe somigliare a quella di un fantasy (l'ambientazione, gli orchi..) ma l'impressione è che gli elementi soprannaturali siano tutte metafore di una vita interiore. In questo senso mi ricorda La storia infinita, con la nebbia al posto del Nulla.
Comunque sono al terzo capitolo, se non sbaglio, Axl e Beatrice sono arrivati nel villaggio sassone e c'è un guerriero senza paura pronto ad affrontare il nemico (come non pensare ad Atreiu?).
 

Shoshin

Goccia di blu
Sul web c'è un articolo in PDF che non riesco a lasciarvi qui.
È molto interessante.
L'autrice è Marina de Chiara.
Si intitola La memoria che uccide.
 

estersable88

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Fine cap. 1

In un tempo imprecisato, in Gran Bretagna, esiste un villaggio avvolto dalla nebbia nel quale non si parla volentieri del passato, anzi, se possibile, lo si dimentica senza troppi rimpianti. C'è, però, chi non si rassegna... e come potrebbero, d'altronde, delle teste pensanti, essere felici di dimenticare ciò che hanno vissuto? Se poi si tratta di genitori con un figlio lontano, dimenticare è quasi impossibile... quasi. Axl e Beatrice sono due anziani coniugi che partono alla ricerca di questo figlio lontano: non stanno più bene nel loro villaggio e sentono di aver bisogno di protezione.
Non amo il fantasy, ma questo romanzo, scritto in modo così delicato e così metaforico, mi piace. Sono tante le cose che vorrei capire... la nebbia mi fa pensare alla confusione dei ricordi e dei pensieri. Le candele? Ipotizzo che sia una forma di controllo del libero pensiero (la candela va concessa, come se fosse un modo per impedire che qualcuno alzi la testa, pensi e si faccia delle domande). La misteriosa rossa? Non c'entreranno forse le credenze sulla stregoneria? E la piccola e spigliata Marta? Così, solo interrogativi e supposizioni.
 

francesca

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Iniziato anch'io e sono al capitolo IV.
Non mi aspettavo niente del genere.
L'inizio non mi ha travolto, con questa atmosfera fantasy, un po' da Hobbit, genere che dopo un amore infuocato in adolescenza, non è ormai più tra i miei preferiti da anni. Ma come dice ayu, si ha l'impressione che tutti gli elementi soprannaturali e la stessa atmosfera rarefatta che l'autore crea pagina dopo pagina rimandino a qualcosa di oltre. Non conosco Ishigauro come autore, ma da quello che ho potuto capire leggendo un po' di autori giapponesi, è molto probabile che questi elementi soprannaturali qui siano usati in un'accezione orientale, come gli spirti che popolano le credenze di quella cultura, i racconti della Yoshimoto, i libri di Marukami, i film di Miyazaki...
Questa cosa mi incuriosisce molto: cosa può venire fuori da questo rimpasto della mitilogia nordica come quella del libro con orchi, streghe, nebbia che avanzano da acquitrini e brulle brughiere, e tutta la mitologia giapponese, in cui ogni elemento naturale rimanda al soprannaturale?

Intanto nel viaggio di Beatrice e Axl compare il gigante sepolto, ma per ora sembra qualcosa di appena accenato, una collina che è bene evitare.
 
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Shoshin

Goccia di blu
Questo è un libro che parla, costringe a ripiegare su se stessi . È un libro che cammina al fianco e si ferma se chi lo legge ha bisogno di riposo.
È un libro prezioso.
Io l'ho letto da sola,
E da sola mi sono inoltrata in una storia che somigliava ad un pezzo di strada della mia vita.
Chissà cosa avrei provato di diverso a leggerlo assieme a voi.
Non lo so,me lo sto chiedendo.
A distanza di diverso tempo questo libro fa muovere qualcosa dentro di me.
Si stava sedimentando.
Adesso si riprende la scena dentro al cuore ...


Vi seguo.
 

estersable88

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Fine cap. 2
Ebbene, i nostri due vecchietti sono all'inizio del loro viaggio. Ma una tempesta li coglie mentre ancora sono per strada e decidono di ripararsi in una villa in rovina. Qui un incontro scuote le loro anime e francamente ha scosso ed inquietato anche me, sin dal primo momento. Ed eccola qua, la nebbia dell'oblio: ecco spiegato cos'è questa nebbia che ruba i ricordi ed ecco il fine ultimo del viaggio: ritrovarli tutti, fino al più importante, il loro figlio.
Ma che bella la delicatezza della scrittura di Ishiguro in questo romanzo... le parole scorrono soavi, ma al contempo hanno un impatto fortissimo su di me, sarà che sono in un periodo di particolare ricettività! E poi adoro la cura con cui si rispetta e si ama questa coppia di anziani coniugi... quel "principessa", ogni volta, mi scalda il cuore.
 

francesca

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Brava Estersable!!! Mi hai aiutato a trovare l'aggettivo che mi mancava!
Ho notato una certa presenza dell'autore nella narrazione. Si rivolge direttamente al lettore, sembra spiegare alcuni dettagli per far capire meglio chi sta ascoltando, proprio come fosse una storia di quelle che si raccontavano davanti al fuoco nelle notti di inverno. Ed ora ho capito: l'autore si "prende cura". Di chi legge, dei suoi personaggi, dei luoghi in cui vivono, dei loro sentimenti e anche di quelli che il suo narrare suscita in chi legge. Come se tutto fosse così importante da dover essere maneggiato con delicatezza. Come se ci dicesse: ho qualcosa di prezioso da regalarvi, e per farlo uso tutta la mia attenzione perchè non vada perduto.
 

estersable88

dreamer member
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Fine cap. 3
Comincio a pensare che, più che la meta, l'autore ritenga fondamentale l'intero viaggio, tappa per tappa... come le tappe della vita, le avversità, le conoscenze e gli incontri che facciamo e che possono aiutarci a superarle e indirizzarci per la strada giusta.
Procedo piano, mi godo il viaggio.
 

ayuthaya

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Sono al capitolo settimo. Devo dire che sta diventando ancora più fantasy di quanto immaginassi, fra orchi, draghi e incantesimi.. però non mi dispiace.
Arrivati a un certo punto della storia, si finisce per diffidare da chiunque, come se ognuno (o quasi) celasse, dietro la propria apparente gentilezza e ospitalità, intenzioni meno nobili. E anche laddove il personaggio sembra del tutto positivo (come il guerriero sassone) non è detto che nasconda qualcosa in più di quanto non osi dire...
 

estersable88

dreamer member
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Io il guerriero sassone l'ho incontrato da poco, però, senza saper né leggere né scrivere, dico la mia... non sarà mica lui il figlio di Axl e Beatrice? Bah, sarò fantasiosa, ma la lascio qui questa considerazione personale.
 

francesca

Well-known member
Anch'io come estersable all'inizio ho pensato che Wistan potesse essere il figlio di Axl e Beatrice; ma andando avanti non ne sono più così convinta.

Mi piace molto anche il modo con cui piccoli tasselli piano piano iniziano ad incastrarsi via via che Axl inizia a ricordare qualcosa.
 

MonicaSo

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Ok. Io ammetto di avere le idee sempre più confuse.
Ho capito che
Edwin viene attirato, a causa del morso sul petto, dalla draghessa... ma il richiamo che più gli interessa seguire in realtà è quello della madre, rapita da chissà chi e chissà quando... Axl e Galvano si conoscevano già e quest'ultimo è nipote di Artù... ma non ho capito se anche Axl era un guerriero... ho capito anche che il barcaiolo è Caronte... quindi alla fine qualcuno morirà?
 

estersable88

dreamer member
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Fine cap. 6
Ma quante stranezze... Ora abbiamo conosciuto Edwin, sebbene per un breve tratto, e cominciamo a conoscere meglio Wistan (che infatti mi provocava istintiva diffidenza). L'incontro con il guerriero Galvano ci permette di conoscere qualcosa in più sul contesto, la lotta tra sassoni e britanni, nonché la "missione" di Wistan. Il sopraggiungere del soldato a cavallo ci dà conferma che Axl dev'essere stato un guerriero.
 
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