CXVII GdL - Il fidanzamento del Signor Hire di Georges Simenon

Ondine

Logopedista nei sogni
Oggi inizia la lettura de "Il fidanzamento del Signor Hire" di Georges Simenon.
Il titolo originale è "Les fiangailles de Monsieur Hire" ed è stato scritto a Marsilly (nella Charente-Maritime) nell'autunno del 1932.
Le partecipanti sono:
bouvard
francesca
MonicaSo
Ondine
qweedy

Io ho la traduzione di Giorgio Pinotti.
Già il titolo mi inquieta, sembra apparentemente dolce ma con Simenon non si sa mai cosa si può trovare girando l'angolo.
Buona lettura!
 

bouvard

Well-known member
Io ho iniziato a leggere poco fa e insieme ad un poliziotto sto seguendo il signor Hire...
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho letto i primi due capitoli.
L'inizio mi sta piacendo moltissimo, c'è da subito il mistero dell'asciugamano sporco di sangue.
Il comportamento della portinaia mi irrita, prima di tutto per come tratta i bambini e poi perché sembra avere un pregiudizio nei confronti del signor Hire, a prescindere dall'aver intravisto l'asciugamano.
La scena in cui gli viene tolto in malo modo il cerotto dal viso mi ha suscitato compassione.
Al momento il signor Hire mi sembra un uomo metodico, innocuo, non ho ben capito che lavoro faccia.
La descrizione di come passa la giornata è molto cinematografica, quando corre per prendere l'autobus e poi aspetta la metro sulla banchina, quando entra nel caffè e si siede accanto alla vetrata ordinando una cioccolata, al caldo.
Quando è solo nel suo appartamento sente freddo e rimane sveglio a spiare la donna dell'appartamento di fronte fino a quando lei non spegne la luce.
Questo freddo Simenon lo trasmette benissimo, freddo delle mani e del cuore.
 

MonicaSo

Well-known member
Ma quanto cammina il signor Hire? Tre capitoli di spostamenti continui e quasi quasi mi fanno male i piedi come alla commessa che sta spiando (sarà con lei che avverrà il fidanzamento?)
 

francesca

Well-known member
Arrivata al capitolo 5.

Incredibile, ma con Simenon si è subito immersi nel luogo dove si svolge la narrazione, "fisicamente" immersi; come ha detto bene Ondine, le sue descrizioni sono cinematografiche, e si sentono veramente il freddo, gli odori, i rumori.
Questo signor Hire mi fa tenerezza, in cinque capitoli ha pronunciato a malapena cinque o sei volte la parola: "scusi..." e niente più.
Mi fa tenerezza quel suo modo saltellante di camminare, la sua solitudine. Non si sa niente di cosa provi, di cosa senta dentro, eppure ci sembra di capirlo benissimo. A meno che Simenon non ci stia preparando un colpo di scena, ma se penso ai libri che ho letto finora non me lo aspetto tanto. Ma chissà?
Che bella la parte in cui va al casino, sembra di vivere in un dipinto di Toulouse-Lautrec.
 

bouvard

Well-known member
Effettivamente il libro scorre veloce senza che succeda niente 😂
Accidenti ce ne vuole a far durare un'ora un pranzo da soli!! 😂😂
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Capitolo 5
Questo sviluppo lento della storia mi piace molto, questa descrizione visiva del quartiere, dei caffè con i musicisti, delle botteghe, della casa chiusa con il vapore dell'acqua calda, il profumo di sapone e acqua di Colonia, rende la lettura per me avvolgente, partecipo allo stato d'animo del personaggio. Il signor Hide è abile nell'intuire che il poliziotto lo sta pedinando e riesce a depistarlo ma non si sta dimostrando altrettanto abile a capire di stare per cadere nella trappola di Alice, purtroppo Alice ha capito l'interesse che l'uomo nutre nei suoi confronti. Però nonostante sia attratto da Alice quando lei va nel suo appartamento ha difficoltà ad avvicinarsi a lei, forse non si reputa degno di amare, è molto insicuro. Anche quando ha l'incontro con Gisele è molto trattenuto. Mi incuriosisce questo suo comportamento schivo.
 

MonicaSo

Well-known member
Sto iniziando l'ultimo capitolo.
Non ho idea di come si possa concludere questa storia anche se mi sembra ci sia poco di positivo all'orizzonte.

Ho finito. Quest'ultimo capitolo è stato adrenalitico... cinematografico... veramente bellissimo

:cry:
 
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qweedy

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Ho finito il capitolo 6.
Sembra il racconto di un'estrema solitudine, al lettore arriva proprio il freddo e il gelo di cui si narra.
Mi chiedo se ci siano dei personaggi positivi in questo racconto, a pare l'enigmatico e solitario signor Hire.
 

francesca

Well-known member
Capitolo 8
E bravo il nostro signor Hire, che è un campione di bowling! Me lo sono proprio visto davanti con la palla in mano che saltella, o che fa lo splendido addirittura bendandosi. Non mi sarei aspettata questa brillantezza, pur nella goffaggine e nella timidezza che si capisce non l'abbandonano.
Finalmente si scopre un po' di più, ci sono anche degli accenni ai suoi sentimenti, a quello che prova.
Non riesco a capire se Alice lo stia ingannando o no.
 

bouvard

Well-known member
Complice il fatto che mi sono svegliata alle 6 ho finito!
Povero signor Hire 😢😢 proprio vero che spesso si viene giudicati per l'apparenza

Comunque aveva ragione chi ha detto che non vale la pena fare dei gruppi di lettura su Simenon perché tanto finiamo di leggere in due giorni e presi dalla lettura neanche commentiamo 😂😂
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Capitolo 8
E bravo il nostro signor Hire, che è un campione di bowling! Me lo sono proprio visto davanti con la palla in mano che saltella, o che fa lo splendido addirittura bendandosi. Non mi sarei aspettata questa brillantezza, pur nella goffaggine e nella timidezza che si capisce non l'abbandonano.
Finalmente si scopre un po' di più, ci sono anche degli accenni ai suoi sentimenti, a quello che prova.
Non riesco a capire se Alice lo stia ingannando o no.
Capitolo 8
La scena al club di bowling mi ha sorpreso, il signor Hire attraverso il bowling ritrova l'energia vitale e addirittura gli piace in quel momento essere al centro dell'attenzione! E' anche generoso rinunciando al tacchino vinto, forse è un modo per farsi accettare dalla comunità.
Il suo lavoro sovversivo non lo rende una persona credibile agli occhi del commissario che giudica il signor Hire anche per l'attività svolta in passato da suo padre. Il commissario non lo fa neanche parlare. Sembra che il signor Hire sia l'unico sospettato del delitto, a prescindere da un riscontro oggettivo di colpevolezza. Non so se Alice si presenterà alla stazione, il signor Hire ha preparato tutto: i biglietti, le lettere con le indicazioni, ha anche comprato l'anello per la donna che ormai considera la sua fidanzata. Questo clima di attesa è coinvolgente, non so davvero cosa aspettarmi.
 

qweedy

Well-known member
Finito anch'io.
E' un breve racconto molto amaro.
Anch'io ho una visione piuttosto pessimista dell'animo umano inteso come collettività, esce davvero il peggio del peggio quando la gente diventa folla, però mi spiace quando in un romanzo i personaggi sono tutti così negativi. E' molto veritiero, secondo me, ma almeno nei libri vorrei trovare qualcosa per cui sognare.

"Sono stato molto infelice" è una delle poche frasi che il signor Hire riesce a pronunciare.

Una camicia a righe e un paio di bretelle, intraviste attraverso un cappotto aperto in una giornata fredda e uggiosa, è l'ultima immagine che abbiamo del signor Hire e dei suoi sogni romantici spezzati.

Non è un caso se la copertina del libro rappresenta un particolare di “Cortile interno al n. 48 di rue de Lille, Parigi” (1906), di Edward Hopper, il pittore della solitudine e del silenzio, proprio come Hire, uomo solo e silenzioso.

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MonicaSo

Well-known member
Un libro che lascia l'amaro in bocca.
Quei vicini che lo accerchiano, lo picchiano, come sapessero che è colpevole... ma non lo è. Il colpevole è uno di loro ed è lì a osservare tutto, cinicamente.
Quante volte ci facciamo ingannare dalle apparenze? Perché una persona con un fisico poco gradevole deve essere per forza un mostro nell'animo? Mi faccio un esame di coscienza...
 

francesca

Well-known member
Finito
😭 ci speravo proprio in un lieto fine per il signor Hire, accidenti! Mi ci ero così affezionata, alle sue piccole manie, a quella sua sofficità saltellante. Se la meritava, ci ho sperato fino all'ultimo.
Come dice MonicaSo, un libro che lascia l'amaro in bocca, che fa riflettere sulla meschinità dell'uomo, sui meccanismi che si generano nelle comunità come quella del condominio in cui vive il signor Hire, dove alla fine vince sempre il più scaltro e il più forte (Emile), chi è pronto a sfruttare gli altri per raggiungere il proprio scopo (Alice); il debole, il fragile, il sensibile soccombono, circondati dall'indifferenza (il lattaio e la moglie), dalla meschinità (la portinaia), dall'ottusità di chi dovrebbe proteggerli (commissario e ispettori).

In effetti ho letto ormai diversi libri di Simenon e aspettarsi il lieto fine in questo libro è stata proprio un'ingenuità.

La copertina della mia edizione è questa:
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il quadro è di un certo Leon Spilliaert, e si intitola La camera da letto.
Anche in questo caso un dipinto che evoca solitudine.
Ripensavo, certo che Simenon è un po' fissato con le finestre e la gente che si spia :cool:


Comunque che meraviglia di libro, scritto benissimo; si è veramente immersi nelle strade di Parigi insieme ai personaggi. Un altro capolavoro che Simenon ci ha lasciato!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Comunque che meraviglia di libro, scritto benissimo; si è veramente immersi nelle strade di Parigi insieme ai personaggi. Un altro capolavoro che Simenon ci ha lasciato!
Si, condivido, scritto benissimo sia a livello di descrizione di ambientazione sia come caratterizzazione del personaggio.
Uno dei più bei libri di Simenon che abbia letto, questo signor Hire mi rimarrà nel cuore.
 

bouvard

Well-known member
Condivido tutte le vostre riflessioni.
Il signor Hire ha solo la colpa di essere un papavero in un campo di giunchiglie (scusate, ma mentre digitavo mi è caduto l'occhio sulla firma di Ondine qui sopra su cui non mi ero mai soffermata e che in questo caso cade proprio a fagiolo :ROFLMAO:) o se preferite quell'iris bianco tra gli iris blu del quadro di Van Gogh (uno dei miei quadri preferiti). Ha la colpa di non essere un bell'uomo, di essere molto timido e riservato, quindi stando alla Terza Legge dei Giudizi Facili secondo la quale se non sbandieri i fatti tuoi a mezzo mondo sicuramente è perché hai degli scheletri nell'armadio ecco che si trova tout-court sospettato/accusato di omicidio.
Io a quella portinaia avrei torto volentieri il collo ogni due per tre, davvero una madre esemplare una che si indigna perché il medico - chiamato perché la figlia stava malissimo - ha avuto la mancanza di rispetto di presentarsi nel momento meno opportuno rischiando di farle perdere la scena dell'arresto!
Il lieto fine io purtroppo non me lo aspettavo perché nei 5/6 Simenon-no-Maigret che ho letto finora non c'è mai stato :cry:

@Ondine: ti consiglio Il gatto se non lo hai mai letto ;)
 

MonicaSo

Well-known member
La copertina della mia edizione è questa:
9788845918179_0_536_0_75.jpg


il quadro è di un certo Leon Spilliaert, e si intitola La camera da letto.
Anche in questo caso un dipinto che evoca solitudine.
Ripensavo, certo che Simenon è un po' fissato con le finestre e la gente che si spia
Anche io ho pensato che possa essere una fissazione, quella delle finestre...
Mi viene in mente ad esempio La finestra dei Rouet, anche in Marie la strabica c'era di mezzo una finestra... e sulla copertina della mia copia de "Il gatto" c'è la protagonista che guarda dalla finestra.
Esiste anche "Le finestre di fronte"... non l'ho letto, magari sarà il prossimo
 
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