Il Giornalino di Forumlibri - N. 16 - novembre 2022

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Storie della Genova...
Finito di leggere con piacere le altre storia.
Complimenti!
Nel prossimo Giornalino, che secolo ci fai?
L’hai mai letti quei fumetti sulla storia di Genova?
Il protagonista era un vecchio pescatore ubriaco che aveva un polpo per amico (non scherzo!)
La prima storia era quella in cui gli uomini primitivi inventano le parole.
Che bella che erano!
Potresti raccontare le saghe dei navigatori, delle battaglie tra le varie casate...
Tu hai fonti autorevoli sulla vendite della bandiera genovese e delle reliquie di San Giorgio e il Drago agli inglesi?
E la Crociata dei Bambini: la sai la agghiacciante storia?
E di Campo Pisano?
Non è proprio una bella storia quella di Genova.

Dicono di me.
Come al solito, storia molto ben scritta e strutturata.
Punto di vista personale mio, non credo ai nobili ricchi e buoni :unsure:, se poi erano austriaci.... 😤
Comunque sì, dai, mi dispiace per la Sissi.
Complimenti.

Il delirio lì della risaia...
Allora, come nasce la follia l'ho già raccontato.
Vediamo - per una volta - di parlare seriamente.
I risotti di topi di risaia erano un classico, sia nella Padania che nell'Albufera (a Valencia, in Spagna), le due grandi terre allagate d'Europa per il riso, e se ne parla appunto ne La Barraca di Blasco Ibanez.
Oggi si fanno cose un pelino più prelibate e chi è ancora molto verace, molto vicino alla terra, si ferma al riso con le rane.
Comunque non si deve pensare ad una cosa schifosa perchè un topo che si nutre di solo riso deve essere anche più buono di suo cugino il coniglio.
Esistono i gamberi di fiume (qui nel Trebbia sono frequenti ma protetti) e di lago, anche se risentono dell'invasione di specie aliene come i gamberi di lago americani che (da quello che so) sono arrivati qui grazie alle uova che rimangono incollate alle zampe dei pennuti (ma non ho fonti attendibili in merito) perciò prendete con le pinze quello che ho scritto.
Riso amaro è un capolavoro del cinema: se non l'avete fatto, guardatelo assolutamente; dovrebbe essere anche su Youtube.
Ovviamente nessuna prova a infilargli un gambero nelle brache al figlio del padrone: lì sono che io do di matto.
La foto della Mangano è vera e tratta dal film.
La foto del gambero (di fiume) è vera pure lei: l'ho solo passata in bianco e nero in modo che sembrasse presa dal film.
Per il resto nelle risaie ci allevano sì le carpe, ma non i polpi (che hanno bisogno del mare o quanto meno salmastra e a cui nessuno ha mai dato la caccia per la pelliccia), così come non ci sono mai stati gli ippopotami o gli elefanti di Annibale.
Scusatemi... volevo solo giocare, senza offendere nessuno.
Comunque, che sappia io, nelle rìas del nord della Spagna, i polpi ci sono e forse sono i più buoni del mondo.
Le rìas sono dei brevi torrenti di montagna che risentono delle maree perciò nel tratto vicino al mare, l'acqua va e viene e può essere più o meno dolce.

Continuo dopo.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
L’amore secondo Ana Juan
Non la conoscevo.
Ho letto su Wikipedia che è del ’62.
In effetti ha uno stile bello dark e angosciante da levare il fiato!

Rapiniamo il duce
Anche io non so se mi è piaciuto: mi sono addormentato!

Ricchi e poveri
I miei genitori emigrarono da giovanissimi: prima mio padre e poi mia madre che lo seguì.
Essendo una famiglia poco televisiva, la sera si parlava a tavola e questa era una delle tante storie tramandateci. Magari, negli anni, le dimensioni della cassa di datteri aumentò, la Liberty divenne sempre più lunga e le uova più numerose, ma sono quei dettagli che non hanno bisogno di una fonte storica.
Molti anni dopo avemmo a cena degli ospiti, tra cui il sudafricano, nacque la discussione sull’apartheid e mio padre mi diede più o meno quella sua spiegazione.
Con gli amici si andava a giocare nei campi delle scuole dei salesiani, che in quello della scuola del comune non c’era verso, e veramente, anche se avevamo +/- 13 anni, ci mollarono dietro i cani che mi azzannarono il sedere.
La mia piccola vendetta infame, è vera pure essa, e scappammo nel buio della notte tra gli sterpi attraversando la campagna.
Non c’è mai stato un filo conduttore tra i fatti, a leggere le cose sembra ci debba essere sempre un destino, semplicemente ho collegato le cose.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Storie della Genova...
Finito di leggere con piacere le altre storia.
Complimenti!
Nel prossimo Giornalino, che secolo ci fai?
L’hai mai letti quei fumetti sulla storia di Genova?
Il protagonista era un vecchio pescatore ubriaco che aveva un polpo per amico (non scherzo!)
La prima storia era quella in cui gli uomini primitivi inventano le parole.
Che bella che erano!
Potresti raccontare le saghe dei navigatori, delle battaglie tra le varie casate...
Tu hai fonti autorevoli sulla vendite della bandiera genovese e delle reliquie di San Giorgio e il Drago agli inglesi?
E la Crociata dei Bambini: la sai la agghiacciante storia?
E di Campo Pisano?

Se ricordo bene, un vecchio marinaio con la barba bianca e forse la pipa. Tipo braccio di ferro? Penso di averli visti, si!

Non mi azzardo sui navigatori e le casate che Genova nel medioevo è un argomento troppo vasto!!

Per la storia della Bandiera e di San Giorgio la massima fonte secondo me è questa (più o meno dal minuto 04:40 a 09:20)

Crociata dei Bambini? Non ne sapevo niente. Ho cercato qualcosa al volo. "L'armata di bambini" guidata da veggenti o affini che arriva fino a Genova, mi lascia perplesso ...ma nel caso che poi dei mercanti locali abbiano cercato di venderli come schiavi no! Andavano a cercare schiavi fino nel Mar Nero .. figurati a vedersi arrivare dei potenziali candidati a domicilio...

Campo Pisano: conosco abbastanza bene anche la zona della piazzetta che è al centro dell'area che pare sia stata destinata per tenere prigionieri i Pisani. Quelli catturati nella battaglia della Meloria (a migliaia pare).

Non è proprio una bella storia quella di Genova.

Beh non ci andavano leggeri ai tempi ...anche altrove ....
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Se ricordo bene, un vecchio marinaio ....
Sì, sì, proprio lui: erano bellissimi.:LOL:

Dario Fo me lo sono letto tutto, è bellissimo, un ottimo Premio Nobel, ma come fonte storica non so quanto sia affidabile! :rolleyes:

Della Crociata dei Fanciulli trovo diverse versioni.
Per esempio da Wikipedia copio e incollo:

La versione tradizionale

La crociata dei fanciulli in un'illustrazione di Gustave Doré.
La versione tradizionale afferma che nel maggio del 1212 un pastorello dodicenne di nome Stefano proveniente dal villaggio di Cloyes-sur-le-Loir, nei pressi di Châteaudun nell'Orleanese, si presentò alla corte del Re di Francia Filippo II "Augusto", affermando che Cristo in persona gli era apparso mentre conduceva le pecore al pascolo e gli aveva ordinato di raccogliere fedeli per la crociata, consegnandogli anche una lettera che diceva essergli stata affidata direttamente da Dio.

Filippo II diede la missiva ai teologi parigini che la considerarono un falso, quindi ordinò al fanciullo di tornare a casa, ma questi non si lasciò scoraggiare e iniziò a predicare in pubblico sulla porta dell'abbazia di Saint-Denis. Prometteva a quelli che si sarebbero uniti a lui che i mari si sarebbero aperti davanti a loro, come aveva fatto il Mar Rosso con Mosè, e che sarebbero così arrivati a piedi fino alla Terra santa. Il ragazzo iniziò a viaggiare per la Francia, raccogliendo proseliti e facendosi aiutare nella predicazione dai suoi convertiti.

Alla fine la Crociata partì verso Marsiglia. I piccoli crociati si precipitarono al porto per vedere il mare aprirsi ma, poiché il miracolo non avveniva, alcuni si rivoltarono contro Stefano accusandolo di averli ingannati, e presero la via del ritorno. Molti rimasero in riva al mare, ad aspettare il miracolo ancora per alcuni giorni, finché due mercanti marsigliesi (secondo la tradizione si chiamavano Ugo il Ferreo e Guglielmo il Porco) offrirono ai fanciulli un "passaggio gratis". Stefano accettò di buon grado e così partirono sette navi con a bordo l'intero contingente di bambini.

Due delle sette navi affondarono per una tempesta al largo dell'isola dei Ratti, vicino all'Isola di San Pietro (in Sardegna) e tutti i loro occupanti morirono affogati. I fanciulli superstiti furono consegnati dai mercanti di Marsiglia ad alcuni musulmani che li vendettero come schiavi.

Ricerche moderne

Secondo ricerche più recenti[1], nel 1212 vi furono in realtà due movimenti di persone, uno in Francia e uno in Germania. La similitudine fra i due movimenti fece sì che nelle cronache successive le due storie si fondessero nella versione sopra descritta. Secondo alcuni l'espressione "crociata dei fanciulli" deriverebbe dal fatto che nei documenti si usa il termine latino puer (fanciullo) intendendo in realtà pauper (povero); il fatto che poi si sia parlato di "fanciulli" deriverebbe da un'interpretazione errata. A quanto pare i documenti dell'epoca insistono sulla miseria dei pellegrini e non sulla loro età[2].

Il primo movimento fu avviato da un pastore tedesco di nome Nikolaus che guidò un gruppo di persone attraverso le Alpi nella primavera del 1212. Circa 7.000 arrivarono a Genova verso la fine di agosto. Molti di loro tornarono in Germania, altri procedettero verso Roma, altri ancora si recarono a Marsiglia, dove probabilmente furono catturati dai mercanti di schiavi. Nessuno di loro raggiunse la Terra Santa tranne, forse, un gruppo partito da Pisa con due navi dirette in Palestina[3]. Il secondo movimento fu guidato da un pastore francese[4] di nome Stefano di Cloyes che affermava di aver ricevuto da Cristo una lettera per il re di Francia. Attrasse una folla di circa 30.000 persone e si recò a Saint-Denis, dove la leggenda racconta che fu visto compiere alcuni miracoli. Filippo II ordinò alla folla di tornare a casa e la maggior parte di loro seguì l'ordine. Non vi è menzione che questi volessero recarsi in Terra santa. Le cronache successive romanzarono e fusero queste due vicende.


Ma io conoscevo anche una versione secondo la quale i bambini arrivano dalla Francia sia a Genova che a Venezia dove vengono imbarcati tutti e spediti come schiavi in Turchia.

Grazie per lo spunto. ;)
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Commento a "STORIA LOCALE" di @lettore marcovaldo

Lettore Marcovaldo, la tua piccola raccolta di bozzetti della Genova dei tempo andati mi ha affascinata, quasi come se fosse una specie di Spoon River di casa nostra. Però i tuoi racconti sono meno dolenti dell'antologia di Lee Masters, anzi hanno una lieve patina di favolistico e remoto; anche se sono vicende realmente accadute, o tramandate come tali, sembrano leggende da raccontare accanto al focolare nelle sere d'inverno. Ma a parte il diletto che queste narrazioni procurano, c'è un altro aspetto. E' molto importante che le persone sagge e mature (come mi piace fantasticare che tu sia) raccontino e tramandino gli eventi e i personaggi che insieme formano il carattere e la storia di una comunità. Certo, se perdiamo il nostro passato ci rimane molto poco.
A me capita di dover raccontare anche agli adulti cose che (credo) dovrebbero essere patrimonio comune, ad esempio partendo dalla toponomastica delle strade in cui abitiamo: inorridisco quando nessuno sa dirmi chi erano i fratelli Rosselli o Enrico Toti! A parte questi uomini famosi, ci sarebbero tanti altri "personaggi in tono minore", come dici tu, dei quali sarebbe interessante conoscere la storia per ricostruire il nostro carattere (sto evitando la scivolosa parola "identità" ma in questo caso è proprio difficile).
Per questo ho apprezzato molto le tue storie del '700, i personaggi umili come la giovane Pellegrina, maestra nell'arte di arrangiarsi, o il giovane ufficiale Canevari che si destreggia tra dovere e comprensione dei bisogni dei suoi soldati. Molto intrigante e misteriosa, invece, è la figura della suora-pittrice Raggi, che mi fa riflettere su quante opere d'arte compiute da donne siano state misconosciute nel corso dei secoli. Anche le vicende della comunità ebraica sono raccontate in modo quasi romanzesco, mentre di tono più cronachistico sono le narrazioni delle processioni, i resoconti di Montesquieu e le vicende legate ai ribelli "Balilla" o al resistente G.B. Ottone “commerciante di tendaggi e tappezzerie” che acquista a sue spese armi e viveri che distribuisce ai rivoltosi guidandoli durante l’insurrezione.
E' stata una piacevole immersione nella Genova dei tempi andati, grazie per questi racconti.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Commento a "IL VIOLINO DI YEHUDI" di @Shoshin

Shoshin ha scritto: << Non so se vi ho aperto uno spiraglio per farvi conoscere soltanto un poco questo artista meraviglioso >>.
Secondo me lo spiraglio è aperto e lascia intravedere almeno quattro persone: Yehudi Menuhin musicista, Yehudi Menuhin uomo umanista e solidale, Shoshin la coltivatrice diretta di bellezza e - tra le quinte - un nonno misterioso, scrittore dilettante e Direttore d'orchestra... (Mi verrebbe da dire "ecco da chi hai preso la sensibilità"... ).
Ma torniamo a Yehudi Menuhin e all'articolo. Mi sembra indovinatissima la scelta di parlare dell'artista attraverso flash e piccoli assaggi musicali, non era possibile fare di più, ma è stato sufficiente per far intuire sia la delicatezza della sua musica sia la grandezza della sua persona. L'articolo per come è scritto, per il tono, per le parole, le sottolineature personali, trasuda passione e ammirazione e le fa sentire anche al lettore. E' entusiasmante apprendere che in un così grande artista albergavano anche impegno civile, lotta per l'uguaglianza e libertà di pensiero.
E che invece fosse ben lontano da ogni tipo di rigidità accademica.
A questo proposito mi ha colpita soprattutto la frase riportata: << La musica per Menuhin non riguardava il successo, era un sistema di supporto vitale >>.
Che bello, mi piace pensare che per me - fatte le debite proporzioni - sia la poesia, un sistema di supporto vitale.
In quanto all'Autrice dell'articolo, secondo me ha un solo difetto: dovrebbe scrivere più spesso. Perché lo sa fare benissimo.
🙋‍♀️
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Le Erinni
Ayu, per favore, potresti darmi il loro numero di cellulare?
Mi andrebbe di chiamarle per passarci una serata un po’ estrema.
Però, dai, ‘sti greci avevano l’inferno al posto del cervello!
Possibile che non riuscissero a pensare a una divinità minimamente serena?
Magari non solo loro...

James Webb
Ho ancora Cosmos e Mormorii della terra di Carl Sagan, di quando parlava delle sonde Pioner e Voyager spedite letteralmente a fotografare le stelle con si e no una Kodak con pochi scatti di flash, e mi sembrano ancora affascinanti.
Se potesse vedere le foto all’infrarosso per scoprire la polvere a miliardi di anni luce...che poi a me basta passare il dito sui mobili di casa, ma questa è un’altra storia!
Si sente la solitudine appena si va un po’ al largo e il vento soffia solo per te, chissà da quelle parti.

La Giordania
Grazie Ayuthaya che mi hai dato l’occasione di ricordare un bel viaggio.
Grazie anche delle tue belle descrizioni.
Per la cronaca, tutto ciò che ho raccontato è vero, compreso la storia della casa editrice di riviste porno e di incontri.
L’unica parte scherzosa, è la prima sull’ingaggio della CNN e BBC.

Scusate se vado a rilento nel leggere e commentare, ma è che il resto della mia vita va troppo di fretta.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Il caso Gomez
Non seguo il calcio e Gomez non lo conoscevo nemmeno per sentito dire.
Mi dispiace che sia finito com’è finito.
Comunque gli è andata bene: chiunque di noi prendesse a pugni il proprio superiore sul lavoro, non solo verrebbe licenziato per giusta causa con tutto ciò che ne consegue, ma ne risponderebbe penalmente davanti a un giudice.

Vatican girl
E’ una storia raccapricciante e angosciante, soprattutto perchè non ti capaciti di come una brava ragazza sia finita in un gorgo così torbido, e soprattutto non ci sia stata da parte di nessuno un minimo di pietà e di vergogna per difenderla o far emergere la verità.

Casalingo sgamato...
I miei saluti al Casalingo e relativa Consorte.
Mi dispiace perderli: mi hanno tenuto compagnia durante tanti anni.
Secondo me il punto è non mettere fretta e pressare l’Autore.
Un matrimonio richiede pazienza, perciò dobbiamo averne anche noi lettori e magari ritornano.

Canederli
Bel ricordo.
Mangiati nel 2002 in Trentino tronando dalla Germania.
Anch’io oggi ho brodo, ma di carne, del bollito che va avanti da venerdì e che dovrebbe durare fino a domani.
Poi lo useremo per farci la Bourguignon.

Frutta martorana

Bravissima Isola!
Ogni tanto la prendiamo.
Mi ricordo una volta che il fruttivendolo aveva diverse cassette di frutta martorana e il primo frutto in alto a sinistra era sempre una mela (finta) con un verme (finto anche lui) che sbucava.
Scherzosamente gli ho fatto notare il verme e lui li ha buttati via tutti perchè diceva che anche se finti, non poteva tenerli!!
Mi sa che a Pasqua sarà dalle tue parti. :mrgreen:

Paroloni
Li ignoravo tutti tranne bigoncio e insubre
Chissà se riuscirò a ricordarne solo 1 nuovo?

Book game
SCUSA, senza offesa, ma vorrei tanto avere il tempo di dedicarmici.... :confused:
 

Shoshin

Goccia di blu
Commento a "IL VIOLINO DI YEHUDI" di @Shoshin

Shoshin ha scritto: << Non so se vi ho aperto uno spiraglio per farvi conoscere soltanto un poco questo artista meraviglioso >>.
Secondo me lo spiraglio è aperto e lascia intravedere almeno quattro persone: Yehudi Menuhin musicista, Yehudi Menuhin uomo umanista e solidale, Shoshin la coltivatrice diretta di bellezza e - tra le quinte - un nonno misterioso, scrittore dilettante e Direttore d'orchestra... (Mi verrebbe da dire "ecco da chi hai preso la sensibilità"... ).
Ma torniamo a Yehudi Menuhin e all'articolo. Mi sembra indovinatissima la scelta di parlare dell'artista attraverso flash e piccoli assaggi musicali, non era possibile fare di più, ma è stato sufficiente per far intuire sia la delicatezza della sua musica sia la grandezza della sua persona. L'articolo per come è scritto, per il tono, per le parole, le sottolineature personali, trasuda passione e ammirazione e le fa sentire anche al lettore. E' entusiasmante apprendere che in un così grande artista albergavano anche impegno civile, lotta per l'uguaglianza e libertà di pensiero.
E che invece fosse ben lontano da ogni tipo di rigidità accademica.
A questo proposito mi ha colpita soprattutto la frase riportata: << La musica per Menuhin non riguardava il successo, era un sistema di supporto vitale >>.
Che bello, mi piace pensare che per me - fatte le debite proporzioni - sia la poesia, un sistema di supporto vitale.
In quanto all'Autrice dell'articolo, secondo me ha un solo difetto: dovrebbe scrivere più spesso. Perché lo sa fare benissimo.
🙋‍♀️
Ti ringrazio molto .
Ho raccontato un pezzo della
mia vita attraverso questo grande violinista.
E per scrivere di lui ho dovuto attraversare ricordi belli e anche duri.
Sono contenta di averlo fatto conoscere.

 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Non-commento a "PARLIAMO DI LIBRI - CANTO DI SALOMON " di @alessandra

Mi accingo a non- commentare premettendo che non avevo mai letto alcunché di Toni Morrison. Poi ho incontrato l'articolo di Alessandra, l'ho letto e l'ho riletto. E non ci ho capito niente. Allora ho chiesto a Wikipedia. E non ci ho capito niente. Poi ho trovato altre recensioni sul web, fra cui quella di oubliette magazine (di cui invece....non ho capito niente) .o_O
Mi ha un po' aiutata la presentazione di Amazon, che dice: <<Un romanzo di formazione, in bilico tra il reale e il fantastico, in cui storia, sogni, desideri, mito e folklore si fondono in una grandiosa vicenda corale. Il protagonista è un giovane di colore del Midwest che si reca nel Sud alla ricerca delle proprie origini e di un presunto tesoro di famiglia. Ma presto il suo viaggio si trasforma in un percorso nel labirinto dell'anima, per trovare la propria, perduta, identità. Lungo il cammino, attorno a lui si materializzano fantasmi e ricordi, in un gioco in cui convivono passato e presente.>>
Ah, ok. Se convivono passato e presente sono cavoli acidi,😁 già non ho capito quanti Macom Dead ci sono, poi se mi incasini con i tempi, mi si friggono le meningi. E poi, perché Internet mi dice che il canto di Salomone è il Cantico dei Cantici? :cautious: Cioè "Le tue mammelle sono grappoli di datteri" e compagnia bella? Boh!!
Qui ci vuole tutta la mia pazienza, ma visto che oggi ho deciso che sono in riposo assoluto e che mi sono sistemata a letto con ottanta cuscini e lo scaldino bollente ai piedi, posso continuare a sbrogliare il groviglio dei miei dendriti e neuriti.
Chi mi viene incontro è il sito https://www.google.it/books/edition/Canto_di_Salomone/urN1DwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1 che mi offre un'anteprima di poche pagine. Leggo la prefazione della stessa Toni Morrison. Niente. Vabbè. Inizio a leggere le prime pagine del libro. E incontro subito la "Non Via del Dottore" e "l'Ospedale della Non Misericordia". Comincio a sentire un brulichio di curiosità, sento sinapsi che si rilassano e guaine mieliniche che fremono di piacere.
Proseguo con la lettura dell'anteprima. Chi le ha inventate, le anteprime dico, merita tutta la mia gratitudine, soprattutto perché consentono economiche e comode scopiazzature nella realizzazione delle tesi di laurea. Ma...transeat.
Continuo a leggere le poche pagine gratuite del web.
Basterebbe il modo in cui la Morrison parla di un banale cerchio d'acqua, impronta lasciata dalla brocca sul tavolo di legno, per affascinare anzi no, stregare. Una che ti apre un mondo di pensieri e fantasie solo su un dettaglio così è una maga, non una scrittrice.
***
Adesso che ho letto alcune altre pagine dell'anteprima, penso proprio che dovrei dire chiedere scusa ad Alessandra per avere un po' giocato, nella prima parte di questo commento. Probabilmente è impossibile render conto, in un articolo di qualche pagina, della luminosa fantasmagoria di ogni frase di Toni Morrison, della profondità unita alla leggerezza, del divertimento che si prova ma anche dello stimolo a riflettere. E sicuramente pretendere di capire a priori la trama è inutile perché è come pretendere di capire la bellezza di un Luna Park senza esserci mai andati.
Che posso dire? Grazie ad Alessandra mi ha suggerito non solo un libro, non solo un'autrice, ma un intero universo di rutilante bellezza. :)
Da comprare di corsa!
 
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qweedy

Well-known member
Toni Morrison e' assolutamente da leggere, e' la piu' grande scrittrice afroamericana. Quello che mi colpisce nei suoi libri non e' tanto la trama, ma la struttura linguistica e narrativa, che per complessita' mi ricorda il mio amato Saramago. Oltre ad Amatissima, ho letto L'occhio piu' azzurro, ma appena avro' la testa un po' piu' rilassata desidero leggere altri libri suoi.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Toni Morrison e' assolutamente da leggere, e' la piu' grande scrittrice afroamericana. Quello che mi colpisce nei suoi libri non e' tanto la trama, ma la struttura linguistica e narrativa, che per complessita' mi ricorda il mio amato Saramago. Oltre ad Amatissima, ho letto L'occhio piu' azzurro, ma appena avro' la testa un po' piu' rilassata desidero leggere altri libri suoi.
La struttura linguistica e narrativa, ecco cosa volevo dire!
E ci voleva tanto?;)
(Modalità autocritica ON) :cool:
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Commento a "SYLVIA PLATH E JOHNNY PANIC: UN VIAGGIO NELLA PALUDE DELLA FOLLIA" ................,,,,,,,,,,,,,,,,,...........,,..............,,,,,,,,,,,,,,,,,di @Ondine IDI@DI

Per me leggere questo articolo è stato come guardare da uno spiraglio la complessità di una vita tormentata e tragica, analizzando insieme a Ondine uno scritto di Sylvia Plath in cui la poetessa trasfigura le proprie angosce "mitologizzando gli stati di sofferenza psichica come una forma di possessione creativa".
E sono d'accordo con @Ondine che "Johnny Panic and the Bible of Dreams rappresenta per l’autrice una liberazione dai fantasmi del passato", anche se una parte di me non può fare a meno di pensare che, insieme alla indubbia valenza terapeutica della scrittura, avrebbe potuto giovare alla povera Sylvia una opportuna diagnosi che oggi molto probabilmente sarebbe di "disturbo bipolare", unitamente ad un sostegno per liberarla dalla dipendenza da un marito maltrattante che con le ripetute violenze le aveva persino causato un aborto.
Ma qui si aprirebbe un discorso interminabile sull'antica questione, se sia meglio essere un grande artista afflitto da atroci sofferenze o una persona meno tormentata ma meno creativa.
Personalmente mi fa infuriare il pensiero di una giovane vita così offesa e lacerata, ma poi penso che non è giusto nemmeno pensare di ridurre l'infelicità umana ad una patologia o ad una condizione sociale o affettiva svantaggiata. L'infelicità esiste ed è una dimensione forse insondabile che spesso si accompagna alla creatività. E allora inchiniamoci di fronte a chi ha combattuto un'eroica battaglia contro il proprio male, lasciandoci la testimonianza del proprio sforzo titanico.
E grazie a Ondine che ha aperto con mano leggera uno spiraglio su questi tormenti che in un modo o nell'altro hanno generato bellezza.
 
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Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Commento a " JAMES WEBB, VERSO L’INFINITO E OLTRE"....... di @francesca

Devo confessare che mi sembra davvero considerevole l'abilità di Francesca nell'essere chiara e contemporaneamente estremamente accurata nella sua esposizione, non credo che sia stata un'impresa facilissima. L'articolo mi ha fatto capire in linea generale come sia strutturato l'intero progetto e anche quanto sia promettente per le future scoperte.
Molti riferimenti scientifici, però, mi hanno anche suscitato associazioni a volte un po' buffe: ad esempio, il rilevare le presenze di corpi attraverso i raggi infrarossi che essi emettono mi ha fatto pensare che questo è anche il principio utilizzato dalle squadre d'assalto, SWAT o altro, quando dall'esterno di un edificio devono rilevare la presenza di eventuali rapinatori asserragliati all'interno; anche in questo caso la rilevazione è basata sul calore dei corpi.
Ma mettiamo da parte i miei futili processi mentali di telespettatrice di polizieschi.
In realtà tutto l'articolo si presta a voli di fantasia: come non ritenere meraviglioso il dispiegarsi del telescopio una volta sganciato dal razzo vettore, quasi come una siderea farfalla lanciata a un milione di chilometri di distanza?
Lo specchio rivestito d'oro, poi, mi fa pensare a un gigantesco gioiello lanciato in pegno all'universo per farci perdonare la nostra invadenza.
Ma proprio un specchio...magari.. ci saranno galassie che gli chiederanno "Sono io la più bella.."? Oppure ci saranno pianeti che vedendo la propria immagine per la prima volta si innamoreranno di se stessi?:rolleyes:
Non parliamo poi dell'obiettivo, cioè studiare la formazione dell'universo: indietro, indietro, sempre più indietro nel tempo, e mi par già di scorgere un vecchio con la barba bianca che esclama indignato: "Un po' di privacy, perdio!!!!"
:)
 
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ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Rubo 5 minuti di tempo al lavoro per finire i miei commenti sugli articoli del Giornalino, perchè la mia pigrizia non debba penalizzare quelli che, solo come posizione, sono stati inseriti dopo!
Non penso di aver ancora commentato il mio articolo sulle ERINNI: spero innanzitutto che vi sia piaciuto, io sono di parte perchè oltre ad averlo scritto sono anche una grande appassionata della materia! Poichè attualmente non ho idee per il prossimo numero, potete nuovamente suggerirmi voi qualche altra divinità di cui parlare?

SCIENZA: Francesca ci ha abituati bene e non si smentisce mai, anche se ammetto che avevo un debole per i personaggi animati che sono stati protagonisti della serie sugli atomi e anche sui pianeti! Resta il fatto che francesca ci dà l'occasione di approcciarci a una materia molto specifica rendendola non solo comprensibile, ma anche estremamente accattivante. Qui in particolar modo mi ha colpito non tanto il risultato (pure straordinario) ovvero le immagini prodotte da Webb, quanto tutto il lavoro che c'è dietro. Come nello scorso articolo (se non mi sbaglio con la sequenza) lo scopo mi pareva proprio farci intuire che per poter raggiungere determinati risultati occorre lavorare per anni impiegando tutte le proprie energie intellettuali e tecnologiche. Credo che non dovremmo dimenticarcelo mai, perchè è una regola che vale per qualunque grande scoperta scientifica.

CALCIO: Tanto di cappello a Grantenca che riesce a non ripetersi mai in una materia che ad alcuni di noi potrebbe sembrare limitata (come argomentazioni intendo). In questo articolo, commentato benissimo da Pathurnia (come al solito), si punta l'attenzione sul fatto che il bravo giocatore non è un'equazione e ogni grande campione è il risultato di più fattori. Questo ci spiega anche tanti flop, persino quando si ha obiettivamente a che fare con giocatori molto preparati. "Si è rivelato un bidone!" si dice, quando non ci si rende conto che appunto non basta l'impegno e la bravura del singolo a ottenere determinati risultati. Davvero molto interessante!

VIAGGIO IN ITALIA io, che a volte ho difficoltà a trasmettere le emozioni che un determinato viaggio o un determinato monumento mi suscitano, resto sinceramente ammirata di fronte alla capacità di Bouvard di far sembrare unica qualsiasi cosa. No che non creda che si tratti di luoghi bellissimi, ma lei ha uno "stile" tutto suo che prescinde dalla bellezza artistica e architettonica di ciò che ci presenta (e che pure si rileva) per agganciarsi alle sue esperienze, alle sue opinioni e soprattutto alla storia che c'è dietro questi luoghi. Sono sempre più convinta che non si possa apprezzare pienamente qualcosa senza conoscerne il contesto e Bouvard con la sua ironia ci riesce benissimo!

VATICAN GIRL: Mi vergogno ad ammettere che di questa storia conosco pochissimo. L'articolo mi ha suscitato grandissimo interesse verso questa vicenda e mi spiace molto non avere Netflix per poter vedere la serie. è certo però che mi piacerebbe se non altro saperne qualcosa di più!

RICETTE: Ma sono l'unica a parte malafi che conosce i canederli??? Scherzi a parte li amo molto ma per il bene del resto della famiglia mi limito a mangiarli quando passiamo le vacanze in montagna, cucinati da altri! Per quanto riguarda la frutta di Martorana la conosco bene anche se non ricordavo il nome perchè l'avevo portata come souvenir ai miei dalla gita in Sicilia durante il ginnasio. In effetti il gusto non è granchè (non amo le cose zuccherose) ma si tratta di vere opere d'arte e mi fa piacere che ci sia chi le prepara anche in una "famiglia normale" (io anche se fossi siciliana non mi azzerderei mai!).

GIOCHI: Vi ricordo che resta da risolvere il primo quiz, l'aiuto era: scrittore statunitense contemporaneo (piuttosto noto). Invece invito @Minerva6 a rivelare la soluzione del gioco n.5 che lei ha indovinato subito!!!

PS non ho dimenticato nessun articolo vero? avvisatemi se sbaglio!
 
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