Ecco le mie risposte a
@francesca
1) hai invitato davvero la lepre a correre con il tuo riferimento alla mia indole scientifica… quindi ti sparo subito la domanda difficile. Non so che formazioni tu abbia, ma un po’ di reminiscenze scientifiche immagino le avrai. E allora associa una qualunque legge o definizione matematica, fisica, chimica, biologica che ti ricordi a ciascuno titolo, spiegando il perchè (anche cose delle elementari vanno bene, che so, la proprietà commutativa dell’addizione ecc…)
Francesca sono domande bellissime! Ma facevo bene ad avere paura, non sono mica semplici. Dunque mi spremo la memoria: allora per il PM Spinori c’è proprio un principio fisico spiegato nel libro che recita “se un corpo A entra in contatto con il corpo B, non importa come, una piccola parte di A resta sempre in B, e una parte di B resta in A”. E’ questo che ‘frega’ l’assassino che naturalmente è un po’ gnorante in fisica. E invece per Cassar “La logica della lampara”, non so citare una formula ma mi vengono in mente dei principi generali, sempre di fisica, che l’assassino ancora una volta ignora: ad esempio che per misurare una sostanza (non posso dire quale se no è spoiler) bisogna fare in modo che essa si mantenga stabile (e in più lo stesso titolo fa riferimento alla regola che se vuoi rilevare un fenomeno fisico devi osservare nell’intervallo temporale giusto – la lampara, posto che passi tempo a sufficienza, attira i pesci: quello è il momento di contarli e pescarli). Per il saggio sui film invece mi viene in mente solo la battuta di totò “è la somma che fa il totale” (vale?) al cliente della pasticcera che, dopo aver mangiato vistosamente un grosso cannolo, che intende pagare, si ingolla di nascosto tanti altri piccoli pasticcini. Naturalmente totò se ne accorge e il totale a pagare sarà esorbitante. Così anche per il libro della Arnaldi, se fosse stato un aneddoto solo invece dei tanti forse non mi avrebbe fatto quell’effetto ricordi a valanga commozione etc etc come invece ha fatto.
2) mi par di capire che sei un appassionato del genere giallo, genere che non è fra i miei preferiti. Prova a convincermi che può valer la pena leggere uno dei due libri gialli della tua sfida.
Beh, il giallo in generale è un genere molto nutriente – poi è una mia impressione o ultimamente monopolizza gli scaffali delle librerie? C’è nei titoli più belli sia trama avvincente che studio dell’animo umano, e c’è anche per chi è sensibile al tema, cultura scientifica. Ad esempio il PM Spinori, non è uno scenziato certo, ma mette ordine nel caos con un suo sistema di classificazione ‘proprietario’: ogni delitto è riconducibile ad una specifica opera lirica (esilarante la scena in cui si agita sulla sedia perché i suoi agenti avrebbero risolto il caso ma lui non è convinto perché non ha ancora trovato l’opera giusta: come glie lo spiegherà?). Per quanto riguarda poi la dinamica fisica del delitto c’è pieno di scienza (e ogni volta, questa inclusa, mi trovo a scoprire qualche meccanismo sconosciuto, dal funzionamento del cellulare, al principio che dicevamo prima quando due corpi entrano in contatto etc etc). E quello che inevitabilmente mostra il romanzo (ma anche gli altri gialli) è invece una umanità criminale assolutamente digiuna di scienza, incapace di comprendere la ‘legge di murphy’: se qualcosa deve andare storto, ci andrà, ossia di fare un minimo calcolo statistico, e in generale di prevedere i meccanismi obbligati di causa effetto, e questo anche nel campo psicologico. I criminali agiscono in preda all’istinto, alla passione, e quasi con una concezione animistica della natura. Cioè siamo una società materialistica, che diffusamente ignora le basilari regole che governano la materia (mente compresa), appunto LoL. Ad ogni modo questa cultura scientifica di cui sono portatori sani gli investigatori, e che serve loro per risolvere le contraddizioni del caso in oggetto, non riescono però ad applicarla a quelle della loro vita privata, piena di casini e disordine – e su questo Spinori è campione, e mi sta simpatico. Ti ho un po’ convinta?
3) Ho letto la tua recensione sul libro dell’Arnaldi, che da recensione si trasforma in elegia/elogio per Roma. Ma io sto a Firenze, e puoi immaginare da buona toscana fiorentina quanto campanilismo ribolla nelle mie vene. Pensi che il libro dell’Arnaldi ti sarebbe piaciuto così tanto anche se non fosse così legato a Roma?
LoL no, io so’ romano de roma! Però adoro firenze, e se mai ci starà un libro che con la scusa di portarmi in giro per firenze mi fa capire chi sono i fiorentini, mi piacerà da morire pure quello.
La lepre ha corso veloce! Belle belle domande, grazie!
Ps. Mo’ te ne faccio una io però se posso: mi è rimasta la curiosità di sapere come fa il tuo super-telescopio a sapere quello che inquadra quanti anni luce è lontano: è possibile?