Ernaux, Annie - L'evento

qweedy

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"Ottobre 1963: una studentessa ventitreenne percorre vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. In Francia l’aborto è ancora illegale – la parola stessa è considerata impronunciabile, non ha un suo «posto nel linguaggio». "L’evento" restituisce i giorni e le tappe di un’«esperienza umana totale»: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguità dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un’abbacinante compresenza di vita e morte."

Questo piccolo libro è il resoconto crudo e diretto di un aborto clandestino vissuto dall'autrice, raccontato con una scrittura come sempre affilata e che non concede sconti.
Sarà una fabbricante d’angeli ad aiutarla, le costerà quattrocento franchi, un raschiamento in ospedale, ma le darà indietro la vita che, in quei mesi, è rimasta come sospesa. Ne uscirà diversa, dirà: «Ho ucciso mia madre in me in quel momento». E poi ancora, riferendosi alla fabbricante d’angeli, «mi ha strappata a mia madre e mi ha gettata nel mondo». Una doppia disintegrazione della maternità.

Dal libro è stato tratto un film, regia di Audrey Diwan, che ha conquistato il Leone d’oro alla 78° Mostra di Venezia. Un quadro della Francia negli anni Sessanta, un gioco di sguardi e di silenzi.

«Forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura.»
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Ne uscirà diversa, dirà: «Ho ucciso mia madre in me in quel momento». E poi ancora, riferendosi alla fabbricante d’angeli, «mi ha strappata a mia madre e mi ha gettata nel mondo». Una doppia disintegrazione della maternità.
(y)
 
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