Lodoli, Elisabetta - Più leggero non basta

Ondine

Logopedista nei sogni
Roma, fine anni novanta. Il servizio di leva è ancora obbligatorio e per evitarla il giovane ambizioso architetto Marco già in forte ascesa sceglie l'obiezione di coscienza e il conseguente servizio civile sostitutivo. Finisce però in un centro di recupero per disabili, dove dovrà occuparsi di una ragazza affetta da una grave forma di distrofia muscolare. Dopo un inizio difficile, caratterizzato da dubbi e incertezze, i due legano profondamente, e l'architetto matura l'idea di continuare il servizio civile nell'associazione di Elena anche dopo il termine previsto di dieci mesi.

Stefano Accorsi non mi piace e in questo film per la tv non riesce a coinvolgermi, mentre ho apprezzato Giovanna Mezzogiorno che ho trovato molto credibile nella parte di questa ragazza combattuta tra il desiderio di sentirsi come tutte le altre ragazze e la presa di coscienza di avere difficoltà oggettive. Molto interessante per me è stata la scena in cui Elena dichiara il suo amore a Paolo, un meraviglioso Tommaso Ragno, disabile come lei, che le fa un discorso razionale, forse troppo?, sull'impossibilità per loro due di vivere insieme perchè non potrebbero aiutarsi reciprocamente (sono entrata in empatia con Elena lasciandomi un profondo senso amaro di occasione perduta di felicità). L'amicizia sincera, e solo amicizia, che si instaura tra Marco ed Elena offre una riflessione sulla ricchezza di un rapporto che nasce da due esperienze di vita apparentemente così lontane. Purtroppo è un film per la tv passato in sordina. Tratto da un'esperienza vera di servizio civile che è stata trasformata in un romanzo autobiografico da parte dello scrittore.
 
Ultima modifica:
Alto