XI CONCORSO LETTERARIO: VOTAZIONE, COMMENTI E TOTOAUTORE

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Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
UNA BAMBINA DA SALVARE
Il racconto mi sembra ben costruito e con una buona coerenza interna. Si passa da una descrizione d'insieme, in cui il protagonista scivola senza destare molto interesse, ad una scena che egli rivive nella mente. Un contrasto sul lavoro. Una frase detta da una persona descritta come spregevole, che si innesta su una precedente ferita. Un violento (e ingiustificato) augurio di morte che sarebbe poco rilevante se non fosse l'aggancio per una rivelazione. C'è un recente passato traumatico e doloroso. Un evento terribile che incombe sul nostro bancario.
Mi sembra però che l'autore/autrice si dilunghi troppo in descrizioni non del tutto rilevanti: le vicende coniugali e bancarie di una interlocutrice fastidiosa. In fondo ciò che a noi lettori interessa è la tragedia vissuta dal protagonista, sulla quale forse si sarebbe potuto approfondire di più. Invece su questo aspetto mi sembra che si sorvoli un po', non ci sono indizi sulla sofferenza della moglie suicida, o ricordi anche minimi che potrebbero indurre il Mainetti a tormentarsi e a rimpiangere.
Quindi direi: indagine psicologica piuttosto carente e lungaggini sui personaggi collaterali.
Invece molto bella l'ambientazione del momento di debolezza nel caffè, che - in fondo - a livello narrativo è l'unica cosa che accade veramente, oltre alla camminata iniziale fra ragazzine vocianti. Il resto è un rimuginare del protagonista, ma se vogliamo considerare la vera e propria narrazione di qualcosa che accade, allora l'unico momento davvero narrativo è proprio quel momento di tentazione nel bar.
<<Solo su quel viale nel viavai dell'ora di punta, dovette fermarsi, sfinito, e poggiarsi allo stipite d'un portone. Lo attrasse l'insegna di un caffè a due passi da lì. Entrò. Il viso immobile in una maschera impenetrabile. Le luci soffuse, l'ambiente caldo e saturo di fumo e vapori, i tavolini vuoti dietro i separé in fondo, le bottiglie di superalcolici in fila dietro al bancone… tutto lo attraeva come una promessa di calore e conforto. Fece due passi verso il barista già in attesa. Si fermò, fotografò tutto in un unico sguardo, poi qualcosa lo indusse a voltarsi. Uscì di nuovo nel freddo della sera e riprese a camminare a passi decisi>>.
Questa scena "vive" davanti ai nostri occhi. Il resto è mera esposizione dei pensieri del protagonista.
Anche l'enunciazione del proprio intento di dedicare la propria vita alla figlia superstite mi sembra superficiale e senza emozione.
Concludendo: il racconto è ben scritto formalmente ma poco coinvolgente nei punti salienti della vicenda. Mi ha lasciata fredda, con una punta di fastidio per l'eccessiva intensità della scena con la cliente soprattutto se paragonata alla mancanza di pathos con cui viene raccontata la vicenda
principale.
La tecnica c'è, manca il cuore che sicuramente l'autrice/autore avrà ma che non è riuscito a far parlare.
 
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Pathurnia

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Accipuffa, è molto più facile commentare uno che non ci è piaciuto che uno che è piaciuto molto! Non sarà facile essere cattiva con Pirandellina, comunque ci provo.:p
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Accipuffa, è molto più facile commentare uno che non ci è piaciuto che uno che è piaciuto molto! Non sarà facile essere cattiva con Pirandellina, comunque ci provo.:p
Davvero? E invece pensa che io sono capace di scrivere bene le recensioni solo quando un libro mi è piaciuto molto! Se invece non mi è piaciuto spesso nemmeno la scrivo!
Una che invece scriveva recensioni bellissime, sia su libri apprezzati, sia ancora di più su quelli non apprezzati, era Jassemine!
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
POSSESSIONE

Oh insomma, mi è piaciuto molto.
Visto che non ho la minima idea dell'identità dell'autore😇, potrei ritenermi vergin di servo encomio e di codardo oltraggio e limitarmi ad applaudire, ma ora vedo se c'è un pelo anche in quest'uovo così soddisfo i latenti impulsi sadici degli scrittevoli.
L'idea è favolosa. Immagino che poteva venire in mente solo ad uno/una scrittevole che vive immerso nella letteratura. La forma dialogica qui era proprio necessaria, vista la moltitudine di protagonisti..
Per inciso, pur se non so nulla di stilistica, ho una mia idea sul fatto che le forme narrative più facili siano in primis il cosiddetto "flusso di coscienza", e a seguire la forma del discorso diretto.
Qui però non c'era alternativa, la "resa" del racconto è proprio in quel gustoso battibecco fra i vari alter ego di personaggi famosi. A ciò aggiunge pepe la sfida implicita a identificare gli originali, con annessa strizzatina d'occhio al lettore "colto" che si sentirà sollecitato e solleticato nel suo narcisismo. E vabbè, chi l'ha scritto oltre che molto fantasioso è anche capace di accattivarsi il lettore, non è certo un difetto. Anzi.
(Giacinto e Toccodoro, dai, un altro po' e mi veniva l'ernia dal ridere!!!!!)
Però la trovata frizzante a un certo punto deve trovare uno sbocco, e a quel punto le cose si complicano. Va bene, i fantomatici soggetti ottengono di iniziare un'azione legale. il nostro povero eroe se ne fa promotore. e pur avendo vinto continua ad essere perseguitato dai suoi "clienti". Qui ho l'impressione che la narrazione si faccia un po' stentata, fino alla svolta del finale a sorpresa, proclamato dalle pagine di un giornale.
Non so come si sarebbe potuto ovviare al problema di dare un esito alla vicenda fantasiosa, ma ho l'impressione che nella seconda parte il racconto si sgonfi un po', sicuramente nel tono, forse dovrei dire nel ritmo, che diventa leggermente moscio.
Ecco, non voglio dilungarmi perché tutto sommato la pietanza cucinata dal nostro/nostra scrittevole è gustosa e nutriente, ma oserei dire che il piatto, una volta portato in tavola, si mostra un po' sgonfiato, come certi soufflè tolti troppo rapidamente dal forno.
Forse ci voleva altro tempo e lo sviluppo dell'idea brillante avrebbe avuto una "tenuta" maggiore.
Concludendo: racconto brillante, spiritoso, originale ma fragile dal punto di vista narrativo. Per questo gli ho dato un solo punto. Ma per il buon sangue che mi ha fatto fare con le risate forse avrebbe meritato anche un bel ....Grazie!
 
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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Undicesima strada

PREGI
Scritto abbastanza bene, si legge velocemente grazie all’impostazione dialogica, eppoi mi è piaciuto l’aspetto paranormale in un’accezione non canonica (lei non è certo il classico fantasma, si è pure regalata un cambio radicale nel look e si è portata le chiavi nell'aldilà).
CRITICITà: l’inverosimiglianza nella reazione di lui al vedersi davanti lei, non solo all’inizio quando pensa sia una ladra ma anche dopo, quando la riconosce. Se io trovo un ladro in casa non reagisco così tranquillamente, tantomeno se mi trovo davanti una morta; poco credibile, poi, il fatto che a dicembre a New York, dove ci saranno zero gradi, la portafinestra fosse spalancata, nemmeno socchiusa, proprio aperta se è riuscito a passarci un albero di Natale, e infine l’inverosimiglianza nel non accorgersi che è stata spinta giù dal balcone. Ho trovato un po’ forzata anche la decisione di uccidersi da parte di lui, fino a quel momento freddo, distaccato e senza scrupoli, tutt’a un tratto si scopre innamorato e sopraffatto dai sensi di colpa? Mmh. Ti segnalo il sì senz’accento praticamente per tutto il testo.

Prurito al naso
PREGI
Scorrevole, scritto molto bene con un’attenzione all’editing che mi ha sorpreso (TV scritto maiuscolo, che è la grafia esatta, per fare solo un esempio; peccato solo per quel “mettersi aL letto” che ricorre due volte), intrigante al punto giusto e con un ritmo ben tenuto. Quel “non detto” sulla frase finale è di grande effetto, a mio parere, mi piace quando l’autore lascia spazio all’immaginazione del lettore.
CRITICITà
Quel filo di inquietudine di cui parla la ragazzina non mi è arrivato del tutto, secondo me si poteva osare di più e ne sarebbe venuto fuori un vero gioiellino. So che è soggettivo, però mi manca quel salto verso l’inquietante che mi sarei aspettato da un thriller paranormale, perché i presupposti c’erano. Peccato.
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
LA TENTAZIONE
Mi è piaciuto perché racconta una storia compiuta, una vita singolare fatta di scelte cruciali descritte con leggerezza e ironia, ed anche perché si mantiene sullo stesso tono senza voli né cadute.
Strafalcioni non ne ho trovati, a parte i vari "insomma che" già segnalati da altri, niente di imperdonabile. Un piccolo refuso quando afferma <<Il cardinale sbuffò facendo tremare la propria pappagorgia, come quello che già sapeva dove sarei andato a parlare >>, non metteva conto di rilevarlo ma visto che l'Autore mi ha sfidata, con quell'anno....:p diciamo che l'ho dovuto cercare col lanternino. Poi ci sarebbe la golata già rilevata da altri, poi <<ero un ingegnere che vestivo il clergyman>> non proprio corretto grammaticalmente, ma sono inezie.
Complessivamente il racconto scorre in modo fluido, l'alternanza fra i due interlocutori è equilibrata, l'atmosfera di complicità è ben delineata. L'idea del lavoro come missione contrapposta al sacerdozio come mestiere è una trovata interessante e nell'insieme si vede che la storia è stata pensata dall'inizio alla fine prima di iniziare a scrivere. La mano è leggera, il tono è garbato e ironico, il finale ammiccante in linea con tutta la vicenda.
Certo non si può fare a meno di notare il cicinin di misoginia, le donne che non fanno scenate al marito che si è fatto prete, le donne che sono ben contente di usare la carta di credito del compagno, eccetera, ma a questo l'Autore ci aveva abituati dai tempi di Checco ed io, con le inevitabili donne incapaci del parcheggio a retromarcia eccetera.
Magari tutto questo rientra in un magma di luoghi comuni sfruttati letterariamente per coinvolgere i lettori su ipotetici punti di vista comuni o magari l'Autore tradisce con queste argomentazioni il suo vero pensiero, non potremo saperlo mai.;)
Ci accontentiamo di una storiella garbata, originale, magari con qualche caduta nel linguaggio parlato un po' così come viene, ma (sempre che il riferimento a "Checco ed io" sia pertinente) non possiamo non notare un netto miglioramento nella forma, che se non è ancora elegante però è scorrevole e divertente.
Ho dato due punti soprattutto per l'originale visione dei retroscena della vita ecclesiastica e per la capacità di mantenere la narrazione sempre sullo stesso tono distaccato e contemporaneamente confidenziale. In definitiva, ok sia per la forma che per il contenuto.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Scusate il ritardo ma sono giorni di maggiore preoccupazione per problemi di salute in famiglia e personali, come vi avevo già detto.
Però ormai i racconti li avevo letti, appena pubblicati, perciò voto pure io, ma solo con 2 righe di commento, di più non ce la faccio.
Voti
3 per Incontri (alessandra) perché è stato l'unico che mi ha strappato una risata sul finale, per me inaspettato (forse perché l'ho letto di notte e in velocità, tanto che non ho badato neppure alla forma), e ne avevo proprio bisogno. Anche l'altra volta ho votato quelli più "allegri".

2 per Possessione (ayuthaya) perché c'è inventiva, è ben scritto, ci sono i miei amati autori russi (e non solo loro) e poi si possono indovinare tutti i riferimenti letterari, un giochino che mi attira sempre.

1 per M re di C (MaxCogre) perché, nonostante la confusione nella storia e una forma non proprio corretta, sono una nostalgica degli anni '80 perciò dovevo per forza premiarlo almeno con un voto.


Tutti gli altri mi sono ugualmente piaciuti, chi più, chi meno, ma non li ho votati perché sono di generi che non prediligo (noir, horror, fantasy, distopico) e comunque più sul drammatico per farmeli preferire al momento 🤷. Scusatemi.

Il mio restante totoautore:
Bambina estersable88
Naso Dory
Coriandoli Germano
Abisso qweedy
Undicesima Ondine
Tentazione Carcarlo
 
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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
- Una bambina da salvare di Armocromia 3 Ondine 2 Cold 2 gamine TOTALE 7
- Possessione di Attico Fringuello 3 Dory 1 Pathurnia 3 Carcarlo 3 Gamine 3 Aless 1 Germa 3 Marcovaldo 2 Minerva TOTALE 19
- La tentazione di Bagnoschiuma di pollo Knorr 2 Pathurnia 2 Qweedy 3 Cold 1 gamine 2 Marcovaldo TOTALE 10
- Prurito al naso di Cirano 3 MaxCogre 3 Pathurnia 2 Ayuthaya 2 Malafi 1 Cold 1 Ester 2 Aless 2 Germa 1 Isola TOTALE 17
- Coriandoli di cenere di Elisa 3 Qweedy 1 Ondine 1 Ayuthaya 3 Malafi 3 Ester 2 Isola TOTALE 13
- Incontri di GlitterWolf 2 MaxCogre 2 Dory 2 Carcarlo 1 Marcovaldo 3 Minerva TOTALE 10
- L'abisso di Hanna 1 MaxCogre 3 Ayuthaya 1 Aless 3 Germa 3 Isola TOTALE 11
- M re di C di Kammamuri 2 Ondine 1 Dory 1 Malafi 1 Carcarlo 1 Minerva TOTALE 6
- Undicesima strada di Lilly 1 Qweedy 2 Ester TOTALE 3

Hanno terminato le operazioni di voto:
MaxCogre
Ondine
Dory
Pathurnia
Ayuthaya
Malafi
Carcarlo
Qweedy
Cold Deep
Gamine
Estersable
Alessandra
Germano
Lettore marcovaldo
Isola74
Minerva6

@francesca @Roberto89 potreste essere decisivi!
 

Pathurnia

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CORIANDOLI DI CENERE

Dolce e consolatorio.
Scrittura elegante, nostalgia a piene mani e metafore sulla vita che trionfa.
Un essere umano, una ragazza, parla dei cibi in scatola che riesce a trovare nei supermercati post-apocalittici senza parlare delle persone che deve uccidere per procurarsi quei cibi.
O senza alludere a quante volte è stata violentata per poter continuare a esistere..
Una sopravvissuta che si concede di ricordare i propri cari perduti nella catastrofe, di pensare ad una canzone, di notare un fiore, senza pensare alla pelle che cade a brandelli e al sangue che le cola dagli occhi e dalle orecchie.
Che dire? Beati i puri di cuore, soprattutto se sanno scrivere così bene.
 

Pathurnia

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INCONTRI
Racconto carino sugli usi e costumi giovanili, con le inevitabili spinte ad osare e contemporaneamente con i timori di lanciarsi nell'ignoto.
Finale prevedibile: riscoperta degli affetti familiari e della tenerezza fraterna, una bella risata e l'innocenza è salva ancora una volta .
Il caldo e rassicurante tepore della famiglia.
Per chi le apprezza, sono cose preziose da riscoprire.
Per chi non le apprezza, un gradevole esercizio sul tema in un racconto che cattura dall'inizio alla fine.
 

Pathurnia

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Sono un po' stanca, ora smetto i commenti organici (o forse ho smesso da un po') e vado sul creativo.
UNDICESIMA STRADA
Riporto un brano del racconto:
<<Sandra: Si, l’ho capito tardi, all’inizio pensavo fossi solamente timido. Quando ci siamo conosciuti, incontrandoci ogni giorno al bar dove lavoravo, eri molto gentile e dolce con me. Avevo percepito che eri un uomo solitario e che non amavi molto parlare di te ma speravo con il tempo di conquistare la tua fiducia, mi incuriosivi e ti trovavo una persona affascinante, soprattutto per il tuo modo di parlare calmo. Mi parlavi dei tuoi poeti preferiti e mi facevi leggere le tue poesie. Ricordo il batticuore che provavo quando ogni mattina, alle otto in punto, sentivo il suono dell’acchiappasogni della porta del bar e tu ti avvicinavi al bancone e ordinavi il solito cappuccino e cornetto. Io ti preparavo il cappuccino e sopra la schiuma ti disegnavo sempre un cuore e tu sorridevi.>>
Ecco, a questo punto anche se era un fantasma io l'avrei buttata giù un'altra volta.
Che palle!
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
senza pensare alla pelle che cade a brandelli e al sangue che le cola dagli occhi e dalle orecchie.
Mi fate "morire" tu e carcarlo che vi focalizzate su numero di vittime ed effetti di un attacco nucleare, l'aspetto forse più irrilevante del mio racconto incentrato decisamente su altro, mentre non battete ciglio per un tribunale che accetta una causa civile per personaggi immaginari :ROFLMAO::unsure: 🤷‍♂️
Comunque, prima di scrivere ho fatto qualche ricerca preventiva, cosa non facile visto che non è roba di tutti i giorni la caduta di un missile nucleare, e ho trovato un paio di siti, tra cui quello dello screen qui sotto, che fanno una stima delle vittime e dell'impatto nel raggio di chilometri quadrati. Come vedi Ostia rimane fuori dal cerchio delle radiazioni.
Io non ho studiato né fisica né chimica, se un missile nucleare arriva a bruciare la pelle di una persona che sta facendo il bagno a 30 kilometri di distanza dall'impatto chiedo scusa per l'ignoranza.
Per rispondere a Carcarlo che parlava di 50 milioni di morti, qui ne ipotizza 770 mila, moltiplicato per 4 città fa 3 milioni di morti. Per lo tsunami nella Manica mi sono tenuto largo e ne ho ipotizzati altri tre. E comunque ripeto, forse l'informazione meno rilevante di tutto il mio racconto. :)


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