XI CONCORSO LETTERARIO: VINCITORE, PODIO. AUTORI E COMMENTI

ayuthaya

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Anch'io aspetto la spiegazione del "clic" da Dory.
E anche Caliston Black da Ayuthaya.
Farò un riepilogo di tutti i riferimenti inseriti. Comunque mi pare che sia stata tu ad aver indovinato: si trattava proprio di Dorian Gray!
Nessuno di voi, a parte Minerva, ha riconosciuto che anche il titolo del mio racconto è un riferimento letterario: si tratta di Possessione di Antonia Susan Byatt, libro che ho letto l'anno scorso e per il quale ho aperto io stessa il thread in PB!
 

qweedy

Well-known member
Dorian Gray! L'ho letto, ecco perchè quel nome mi risultava quasi familiare. Non sono io ad averlo indovinato però.
Il titolo mi era sfuggito, Possessione l'avevo letto anch'io tanti anni fa.
Grazie!
 

MaxCogre

Well-known member
Al pesciolino vincitore chiedo invece quali sono i difetti (mi pare che sia stato già chiesto però) del suo racconto perché a me pare beh ... perfetto! Scivola bene come un pesce chirurgo tra i coralli LOL
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Io c'ho delle domandine! Ad esempio a Germano vorrei chiedere perché proprio Sailor Chibiusa e a qweedy se l'idea di iniziare le tre parti del racconto con lo stesso preambolo ha a che fare con qualche poesia...
:) perché era la piccola guerriera figlia di Sailor Moon e Milord. La ragazzina in quel punto della lettera dice di voler reagire e lottare, così ho immaginato che si "ispirasse" a una guerriera di un anime che guardavano in famiglia, e mi è venuta in mente Sailor Chibiusa. :)
 

ayuthaya

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:) perché era la piccola guerriera figlia di Sailor Moon e Milord. La ragazzina in quel punto della lettera dice di voler reagire e lottare, così ho immaginato che si "ispirasse" a una guerriera di un anime che guardavano in famiglia, e mi è venuto in mente Sailor Moon. :)
In effetti all'inizio questo particolare mi aveva fatto credere che non potesse essere Germano
 

MaxCogre

Well-known member
:) perché era la piccola guerriera figlia di Sailor Moon e Milord. La ragazzina in quel punto della lettera dice di voler reagire e lottare, così ho immaginato che si "ispirasse" a una guerriera di un anime che guardavano in famiglia, e mi è venuto in mente Sailor Moon. :)
Molto bello quel passaggio,
:) perché era la piccola guerriera figlia di Sailor Moon e Milord. La ragazzina in quel punto della lettera dice di voler reagire e lottare, così ho immaginato che si "ispirasse" a una guerriera di un anime che guardavano in famiglia, e mi è venuto in mente Sailor Moon. :)
É un bel momento del racconto, quello, mi ha colpito che non solo i genitori guardassero i manga assieme alla figlia, ma avessero un loro preferito...
 

Dory

Reef Member
Scusatemi la lunghezza di quanto segue, a mia discolpa posso dire che ho fatto un riassunto di un precedente commento di tre pagine 😅

Nella scrittura di questo racconto ho lottato strenuamente con la punteggiatura, che ancora non mi soddisfa (ha ragione malafi nel suo commento); inoltre lo trovo lacunoso, perché non sono stata davvero in grado di far fare al lettore tutte le riflessioni che volevo, manca qualcosa (condivido le critiche di Carcarlo e Germano). Ci sono alcune parole ripetute che devo modificare, e quel famigerato “mettersi al letto” che mi è proprio sfuggito. Penso che il racconto necessiti di essere rimaneggiato ancora un bel po’.
Però, insomma, qualcosa di buono è passato lo stesso, e non so esprimere quanto questo mi renda felice.

Il genere horror non mi ha mai attirato molto. Ho visto diversi film, ma letto pochissimo, giusto qualche racconto di Poe quando ero adolescente e, di recente, alcuni capitoli dell’autobiografia di Stephen King “On writing”. Negli anni, ho provato varie volte a iniziare qualche libro horror, ma l’ho abbandonato presto perché non mi faceva provare alcuna emozione particolare, le situazioni descritte mi sembravano solo irreali e grottesche e non mi spaventavano minimamente.
Con questa storia, volevo tentare di esplorare le varie disposizioni d’animo che si possono avere riguardo la paura: essere spaventati da cose concrete o immaginarie, essere in qualche modo attratti da ciò che ci fa paura oppure no, provare o meno divertimento nello spaventare gli altri.
Nelle mie intenzioni, Beth è la paura stessa, la voce narrante è la persona che fa queste riflessioni. Attraverso di lei, avrebbe dovuto farle anche il lettore: uno dei punti deboli del racconto è questo, non ci sono riuscita.

Forse vi sorprenderà, e spero che non sia una delusione, ma la storia è quasi interamente autobiografica, gran parte di quello che succede è successo davvero quando avevo 12 anni. “Beth” è ispirata a una mia compagna di classe che faceva davvero quel gesto di sfregarsi il naso in modo strano.
Avrei voluto scrivere nel dettaglio cos’è vero e cosa è inventato, ma sarebbe stato troppo lungo, dico solo che la passeggiata mia e di “Beth” c’è stata davvero ed è andata quasi esattamente come ho descritto: cassetta, fontanella, vecchia, casa degli spiriti, pietre.
La parte autobiografica si conclude nel momento in cui ho messo la pietra nel cassetto, poi mi sono semplicemente addormentata, ma il racconto non poteva certo finire così, quello che accade dopo è inventato.

La frase con il famoso “clic” mi è venuta in mente all’ultimo momento, e non ne ero pienamente soddisfatta. Infatti, dopo aver consegnato il racconto, ne ho scritte altre due alternative.
Mi piaceva da matti quel suono, quel “clic”, che ho scelto deliberatamente perché volevo proprio un suono lieve e tintinnante, anche a costo che il lettore non capisse bene cosa potesse essere, e ora so che è stata la scelta giusta, perfetta direi. Ho un’idea ben precisa di cos’è che produce quel suono, ma non lo svelerò, perché il bello di tutta la faccenda è proprio questo: per ognuno è una cosa diversa, proprio come la paura stessa.

PS. Potrebbe sembrare che io abbia scelto il titolo dopo aver avuto l’idea della storia, invece è l’esatto contrario: è stato il titolo a scegliere la storia. Come ho trovato questo titolo… è un’altra storia che potrei raccontare, la prossima volta.
 
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ayuthaya

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Allora, parto io, ma non ho il dono della sintesi!
Come vi dicevo cercavo un'idea creativa e non so come mi è venuta questa degli Alternativi (già nel racconto su Odisseo avevo ipotizzato una versione diversa dall'originale); non nego che avevo impresso in testa il bellissimo racconto di @francesca Subbuglio in libreria, a cui per certi versi mi sono ispirata. E per rispondere proprio a lei, ho visto La stranezza ma solo una decina di giorni fa!
Non me la sentivo di approfondire la questione psicologicamente perché mi sembrava troppo difficile, per cui pensato di buttarla sull'ironia, cercando allo stesso tempo di non ridicolizzare troppo i personaggi.
Comunque, nata l'idea, il problema più grande era come svilupparla, l'idea di un processo mi solleticava, con gli Alternativi in carne ed ossa a cercare di far valere le proprie ragioni. Poi mi è venuto in mente che se fossero state delle voci potevo giocare anche sul tema della pazzia e così trovare un "finale". Però qui è nato il problema più grande che di fatto è rimasto irrisolto: non volevo che tutto il racconto fosse un'allucinazione dell'avvocato, no. Volevo un finale aperto che lasciasse il dubbio: l'avvocato è davvero pazzo o gli Alternativi esistono davvero e lui è solo oggetto di una "possessione"? Da qui l'idea di rendere il processo vero, che è stato poi il mio errore. Mi rendevo conto che era un punto debole ma non sapevo come risolverlo!
Ora devo dire che mi sono state suggerite alcune soluzioni più credibili senza rinunciare al finale aperto a cui tanto tenevo.

Che altro dire? Ho pensato di chiamare l'avvocato stesso Attico Fringuello (storpiatura di Atticus Finch, "finch" in inglese significa fringuello) ma poi si poteva credere che anche lui fosse un Alternativo e mi incasinavo ancora di più.
Infine io che sono pessima a trovare i titoli volevo chiamare il racconto "gli Alternativi" 🤦🏼‍♀️ ma poi mi sono ricordata del romanzo della Byatt e mi sembrava perfetto visto che poteva essere un suggerimento alla doppia ipotesi di cui parlavo prima!

Il prossimo post lo dedico ai riferimenti letterari!
 

Dory

Reef Member
Allora, parto io, ma non ho il dono della sintesi!
Come vi dicevo cercavo un'idea creativa e non so come mi è venuta questa degli Alternativi (già nel racconto su Odisseo avevo ipotizzato una versione diversa dall'originale); non nego che avevo impresso in testa il bellissimo racconto di @francesca Subbuglio in libreria, a cui per certi versi mi sono ispirata. E per rispondere proprio a lei, ho visto La stranezza ma solo una decina di giorni fa!
Non me la sentivo di approfondire la questione psicologicamente perché mi sembrava troppo difficile, per cui pensato di buttarla sull'ironia, cercando allo stesso tempo di non ridicolizzare troppo i personaggi.
Comunque, nata l'idea, il problema più grande era come svilupparla, l'idea di un processo mi solleticava, con gli Alternativi in carne ed ossa a cercare di far valere le proprie ragioni. Poi mi è venuto in mente che se fossero state delle voci potevo giocare anche sul tema della pazzia e così trovare un "finale". Però qui è nato il problema più grande che di fatto è rimasto irrisolto: non volevo che tutto il racconto fosse un'allucinazione dell'avvocato, no. Volevo un finale aperto che lasciasse il dubbio: l'avvocato è davvero pazzo o gli Alternativi esistono davvero e lui è solo oggetto di una "possessione"? Da qui l'idea di rendere il processo vero, che è stato poi il mio errore. Mi rendevo conto che era un punto debole ma non sapevo come risolverlo!
Ora devo dire che mi sono state suggerite alcune soluzioni più credibili senza rinunciare al finale aperto a cui tanto tenevo.

Che altro dire? Ho pensato di chiamare l'avvocato stesso Attico Fringuello (storpiatura di Atticus Finch, "finch" in inglese significa fringuello) ma poi si poteva credere che anche lui fosse un Alternativo e mi incasinavo ancora di più.
Infine io che sono pessima a trovare i titoli volevo chiamare il racconto "gli Alternativi" 🤦🏼‍♀️ ma poi mi sono ricordata del romanzo della Byatt e mi sembrava perfetto visto che poteva essere un suggerimento alla doppia ipotesi di cui parlavo prima!

Il prossimo post lo dedico ai riferimenti letterari!
Non ho ben capito la questione del processo "vero", perché dici che è stato un errore? Forse devo andare a rileggere cosa ti hanno scritto gli altri, a me è piaciuto tantissimo così com'è.
 

ayuthaya

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Ed ecco tutti i riferimenti con qualche spiegazione in più (magari per voi inutile ma lo faccio lo stesso! 😁)

Possessione di Antonia S. Byatt
● Annie Bundrel>> Addie Bundren, protagonista di Mentre morivo di Faulkner. È la mia preferita! Quando dice "mentre dormivo" il riferimento chiaramente è a "mentre morivo", invece quando Loreno la rimprovera "nemmeno da morta saresti capace di tenere il becco chiuso" c'è un altro riferimento evidente al libro (per chi non lo sapesse nel romanzo lei è morta e a metà libro è protagonista di un lungo monologo!). Chiaramente anche l'avvocato ironizza sul fatto che non è capace di stare zitta (per certi versi è ispirata anche a me! 😅)
● Loreno Casini>> Zeno Cosini protagonista de La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Zeno cerca di smettere di fumare ma non ci riesce e continua a rimandare il suo proposito dell'ultima sigaretta ("u.s." proprio nel romanzo originale). Da qui l'ultimo bicchiere di vino o "u.b.v."
● Svetlana Karinina>> Anna Karenina dell'omonimo romanzo di Tolstoj (Svetlana nome russo) il riferimento al treno è chiaro a tutti quelli che hanno letto il libro o cmq conoscono la trama
● don Giulio>> Don Giovanni protagonista dell'opera lirica di Mozart, ma a differenza sua non riesce molto con le donne 😁
● Matteo Pasquale>> Mattia Pascal de Il fu Mattia Pascal di Pirandello. Il contrappasso è: come Mattia si ritrova "morto" e prova a rifarsi una vita con un'altra donna, così al contrario Matteo è un monogamo convinto
● Bianca O’Brien>> Rossella O'Hara protagonista di Via col vento della Mitchell. In effetti Rossella è abbastanza smorfiosa, almeno all'inizio! 😅 il riferimento al nome è evidente (cognome anch'esso irlandese)

...Continua...
 
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MaxCogre

Well-known member
Lol dory e chi ti dice che non ci sei riuscita? Nei confronti della tua beth il lettore prova prima di tutto una fascinazione assoluta! Mi ricorda una vecchia intervista a dario argento, che diceva che la paura era bella, perchê lo faceva sentire vivo e, negli anni gli ha fatto anche compagnia (e questa é una cosa ben strana ma se non lo sa lui)!
 

ayuthaya

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vado avanti!
● Oda Mae Brown e Sam>> Ghost
● Rabotov>> Oblomov protagonista dell'omonimo romanzo di Gončarov. Anche qui si gioca sugli opposti: la "pigrizia" di Oblomov contro l'estrema solerzia di Rabotov; quello che non potete sapere è che ho inventato il nome dalla parola russa Работа (Rabota) che significa "lavoro". Tranquilli, non conosco affatto il russo, ho cercato su Google! 😁
● L'uomo dalle mille qualità>> L'uomo senza qualità di Musil (romanzo da me amato sopra ogni cosa! 😍)
● Achille Parrot>> Hercules Poirot, grande protagonista dei romanzi di Agatha Christie. Lui ci tiene a sottolineare di essere un "autentico francese" mentre Hercules si arrabbiava sempre quando lo prendevano per francese, essendo lui belga. Gli altri riferimenti sono chiari: "celluline grigie", "testa d'uovo"... Quello che però mi ha fatto morire è che non mi sono accorta che Parrot in francese significa "pappagallo": nemmeno se lo avessi fatto apposta sarebbe venuto così bene!!! 🤣🤣🤣 Giuro che quando l'ho scoperto stavo morendo!
● personaggi in cerca di riabilitazione>> Sei personaggi in cerca di autore di Pirandello
● Caliston Black>> Dorian Gray de Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Qui si gioca più che altro sul nome (Caliston origine greca come Dorian, Black al posto di Grey, da cui l'aspetto un po' "dark" e serioso di Caliston e il suo rimirarsi allo specchio quando si impossessa dell'avvocato)
● principe Fiskyn>> principe Myskin protagonista de L'idiota di Dostoevskij; gli attacchi epilettici del personaggio vero sono sostituiti da attacchi isterici, la bontà estrema e il candore di Myskin diventano atti di violenza
● Giacinto e Toccodoro>> Narciso e Boccadoro di Herman Hesse. Ammetto che nell'invenzione del nome mi sono superata (mi stavo scompisciando da sola!). Fra l'altro c'è una velata omosessualità o comunque un'amicizia molto forte anche nel romanzo originale.
● Raskaya’nikov>> Raskol'nikov, protagonista di Delitto e castigo di Dosto (ovvio riferimento all'uccisione della vecchietta vicina di casa). Anche in questo caso ho inventato il nome da un termine russo che ci stesse bene: ho scelto раскаяние (raskayaniye) che significa "rimorso" anche se in questo caso il mio avvocato, ormai posseduto, non lo prova
● Attico Fringuello>> Atticus Finch, de Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Aggiungo solo che non sapevo assolutamente che il titolo originale fosse To Kill a Mockingbird e avesse a che fare con i tordi! Come già detto ho giocato sul significato del termine "finch"= fringuello.

Ho finito! Aggiungo solo che mi sono divertita un mondo a storpiare i personaggi di tanti romanzi da me molto amati!
Volete sapere a quali altri avevo pensato?
-Jules Grasset al posto di Maigret (sovrappeso)
- Ottocento al posto di Novecento (suona il clavicembalo)
- il Duca raddoppiato al posto del Visconte dimezzato
- Capuozzo al posto di Montalbano (napoletano)
- un alternativo di Malausséne che si ribella e manda tutti a quel paese
- Mickey Shalom al posto di Mickey Sabbath (si inibisce sessualmente)

Spero che, sentendosi "scartati", questi personaggi non si ribellino con la sottoscritta... 😱😱😱
 

ayuthaya

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Non ho ben capito la questione del processo "vero", perché dici che è stato un errore? Forse devo andare a rileggere cosa ti hanno scritto gli altri, a me è piaciuto tantissimo così com'è.
Ti ringrazio tantissimo ma dal punto di vista della credibilità è difficile pensare che si possa mettere su un vero processo solo perché un avvocato si mette in testa di prendere le parti di personaggi immaginari! Come ho scritto nel mio commento uno così lo avrebbero internato subito!
Ho deciso di lasciare così perché speravo passasse come una sorta di "licenza poetica" 😁 però alcuni di voi lo hanno notato e avevano ragione.
Cmq sottolineo che tutto ciò che ho scritto nel commento al mio racconto è vero! Pregi e difetti sono gli stessi che vedevo anche io!
E adesso giuro che mi taccio.
Come Annie.
Manco da morta! 🤦🏼‍♀️
 

Dory

Reef Member
Ti ringrazio tantissimo ma dal punto di vista della credibilità è difficile pensare che si possa mettere su un vero processo solo perché un avvocato si mette in testa di prendere le parti di personaggi immaginari! Come ho scritto nel mio commento uno così lo avrebbero internato subito!
Ho deciso di lasciare così perché speravo passasse come una sorta di "licenza poetica" 😁 però alcuni di voi lo hanno notato e avevano ragione.
Cmq sottolineo che tutto ciò che ho scritto nel commento al mio racconto è vero! Pregi e difetti sono gli stessi che vedevo anche io!
E adesso giuro che mi taccio.
Come Annie.
Manco da morta! 🤦🏼‍♀️
Continuo a non capire. Restando in tema di nasi, hai presente un naso che se ne va tranquillamente in giro per la città e nessuno batte ciglio? Secondo me nel tuo racconto la credibilità c'è proprio tutta, è insita nella dimensione che hai creato.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Ciao, se riesco più tardi scrivo un post più lungo sul mio racconto. Intanto:
- faccio i complimenti a Dori, Ayuthaya e Germano per l'ottimo e meritato risultato e a tutti gli altri scrittevoli per essersi messi in gioco!
- Mi scuso per la poca presenza in questi giorni... però, anche se non ho scritto molto, ho letto tutto con avidità! Concordo con l'idea di Francesca di istituire dei bonus per premiare anche altri aspetti dei racconti, mi piace molto questa cosa, poi la organizziamo bene.
- Vorrei dire ad Ayu.......... che invidia! Vorrei essere in grado di usare così bene i riferimenti letterari, ma prima di tutto vorrei ricordarmi ciò che leggo così bene da poterci scrivere un racconto zeppo di letteratura!
- Ringrazio anch'io i non scrittevoli che ci hanno letti, commentati e votati! Grazie davvero!
 
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