XII CONCORSO LETTERARIO - VINCITORE, PODIO, AUTORI E COMMENTI

qweedy

Well-known member
Complimenti ai vincitori e a tutti i partecipanti! Sono rimasta molto sorpresa di scoprire che Ayu abbia scritto un racconto così sintetico ed essenziale, non l'avrei mai associata a un racconto breve, perfetto ma davvero conciso. Vuol dire che ha molte frecce nella sua faretra!
L'altra sorpresa è stata Malafi, anche per lui un cambio di rotta e un argomento inaspettato.

Per quanto riguarda il mio "racconto", ero consapevole che potesse essere più adatto al Giornalino e non appropriato per il Concorso, dato che non ho inventato nulla.
Tra l'altro il romanzo sul loro viaggio l'avevo letto più di vent'anni fa, non so come mai mi sia venuto in mente prepotentemente ora. La biografia delle due giovani donne era davvero stupefacente, volevo condividerla. Ho scoperto poi che Melania Mazzucco ha scritto recentemente una biografia di Annamarie Schwarzenbach, "Lei così amata."

Un plauso speciale a Estersable e a Germano, che hanno svolto un lavoro notevole che ha permesso il nostro svago e divertimento.
 

qweedy

Well-known member
Devo una risposta a Zingaro: "Ho un dubbio che spero l'autore vorrà sciogliere: siamo sicuri che in Afghanistan nel '39 le donne fossero costrette al velo?"

Così hanno scritto nei loro romanzi Ella Maillart e Annamarie Schwarzenbach.

Ti copio una paginetta, dal romanzo di Annamarie sul loro viaggio:

Annemarie scattava centinaia di foto e annotava tutto. A Herat scrisse: “Mi sembrava di vivere in un paese senza donne! Conoscevamo il chador, l’abito che nasconde tutto il corpo delle maomettane e che ha poco in comune con l’immagine romantica del delicato velo delle principesse orientali. Avvolge stretto il capo e davanti al viso ha una specie di piccola grata, per ricadere poi in ampie pieghe fino a terra, lasciando a malapena visibili le punte ricamate e i tacchi consumati delle calzature. Avevamo visto alcune di queste figure imbacuccate, informi, passare veloci per i vicoli dei bazar e sapevamo che erano le donne degli afgani che camminavano fieri e liberi, che amavano la compagnia, stavano allegramente a conversare e trascorrevano metà della giornata a oziare nella casa da tè e nel bazar. Ma queste apparizioni spettrali avevano poco di umano. Erano ragazze, madri, vecchie, che età avevano, erano allegre o tristi, belle o brutte? Come vivevano, cosa facevano, a chi andava la loro attenzione, il loro amore o il loro odio? In Turchia, così come in Iran, avevamo visto scolare, giovani esploratrici, studentesse, anche donne autonome, che lavoravano, oppure altre, impegnate nel sociale, che contribuivano alla costruzione di una fisionomia nazionale e la cui esistenza non poteva più essere ignorata nella vita del paese. Sapevamo che il giovane re Amanullah, di ritorno da un viaggio in Europa, aveva introdotto in Afghanistan una serie di riforme realizzate in modo precipitoso, tentando di seguire, in particolare, l'esempio della Turchia. Aveva proceduto troppo in fretta. Gli veniva soprattutto rimproverata l'emancipazione delle donne. Per qualche settimana nella capitale, Kabul, era stato abolito il chador, poi era scoppiata la rivoluzione, le donne erano ritornate nell'harem, relegate in casa, e potevano ora mostrarsi nuovamente in strada solo coperte dal velo. Questi primi accenni di libertà erano già stati dimenticati, queste poche settimane dell'anno 1929 erano state cancellate dalla memoria delle donne?...."
... Ebbi in seguito l'occasione di conoscere altre donne afghane, - con e senza chador."


tratto da https://books.google.it/books?id=xdFis3qXrPIC&pg=PA57&lpg=PA57&dq=donne+afgane+nel+1939&source=bl&ots=fCeky2w73K&sig=ACfU3U092oFrW6PMgCvt1KY8YPvoyJKkXA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjYsJi3zfD-AhU-QvEDHcJ2A-E4ChDoAXoECBIQAw#v=onepage&q=donne afgane nel 1939&f=false

Interessante anche questo Re Amanullah: https://www.storicang.it/a/lafghanistan-centanni-fa_15401/8
 
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perry64

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Io da "esordiente" mi sono divertito tantissimo sia a leggere i racconti che a leggere i vari post.
Ogni commento fatto al mio racconto l'ho trovato sempre centrato specie nelle critiche, compresa l'ultima della preziosissima @estersable88 "manca qualcosa. Avrei voluto che continuasse"; è vero! avrei voluto anch'io ma, l'ho detto, sono pigro come lettore forse anche nello scrivere :)
Nel totoautore non mi sono messo perchè per me era impossibile, ma mai avrei pensato che Catastrofe (che ho votato come migliore) fosse di una mano femminile, Perché avevo questa sensazione? non lo so, ne parlerò con il mio psicanalista 🙃 ...quindi alla fine complimenti @ayuthaya e a tutti quanti concorrenti, "arbitri/organizzatori"
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
Ed io invece, pur nella stragrande ammirazione per tutti, sono decisamente sconcertata non tanto per averne indovinati pochissimi, ma perché mi sono accorta che credevo di avere un metodo e invece era una serie di presupposti empirici non generalizzabili.
Esempio: Germano scrive racconti corti limpidamente espressivi e sapientemente costruiti. Ergo, Catastrofe è di Germano. Oppure: Lettore scrive resoconti storicamente fondati e elegantemente realizzati. Ergo, Kabul è di Lettore.
Questo procedimento mi ha favorita solo in una intuizione, ma potrebbe trattarsi di un mero episodio fortuito, quando cioè ho pensato che Le altre vite fosse di Francesca basandomi sulla postilla finale, che mi sembrava proprio indizio di quella che poi era la vera Autrice con il suo adamantino politically correct. Come dice Germano, il diavolo è nei dettagli.
E quindi mi sembra di aver fatto come il famoso tacchino induttivista di Bertrand Russel di cui ora vi rammento la storia:
<<Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell'allevamento in cui era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "Mi danno sempre il cibo alle 9 del mattino". Questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato>>.
Decisamente il procedimento induttivo non ha funzionato.
Mi è andata meglio con l'intuizione, anche se Carcarlo e Max non erano così difficili da identificare.
Ma dove più ho trovato difficoltà è stato nell'uscire dallo stereotipo sensibile=femminile (come ha appena accennato @perry64), ma questo in una femminista è grave: non mi è venuto per niente in mente che una storia così piena di emozione come "Dall'altra parte" fosse di Cold, o che il meraviglioso ragazzo soprannominato Faro, dallo sguardo ricco di solidarietà, complicità e gratitudine fosse di Lettore. E questo mi convince sempre più che lo stereotipo è come l'oroscopo, non c'è niente di vero ma spesso funziona ugualmente.
Per quasi tutti gli altri, buio completo. Siete stati bravissimi a dimostrare che con l'impegno si possono raccontare storie meravigliose, ma non solo. Avete dimostrato, e qui mi ci metto anch'io, che ognuno di noi è capace di uscire dall'usuale, da ciò che ci si aspetta da lui/lei, per costruire davvero mondi altri.
Grazie a tutti anche per aver sopportato i miei Fuoricampo, mi sono divertita (e sbizzarrita) tantissimo.
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ayuthaya

Moderator
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Parto con un po' di "making of"... A dire il vero il racconto che avevo scritto (e sul quale vi avevo espresso qualche perplessità) era già pronto per essere spedito, quando, una mattina, ho avuto un'ispirazione improvvisa e ho buttato giù una prima versione di quello che nemmeno consideravo un racconto. Devo ammettere che è stato grazie a @GermanoDalcielo che ho deciso di inviarlo al posto dell'altro, poichè lui aveva ribadito limiti di lunghezza, ma non di brevità e aveva affermato che un racconto poteva essere composto anche di una sola riga.
Il fatto è che non avrei saputo cosa aggiungere (anzi, la prima versione era ancora più breve, senza la frase "a cosa pensavano durante il viaggio...?"), perché la mia è stata più che altro un'intuizione, una suggestione... Adoro la metafora delle rette parallele e anche io, come @lettore marcovaldo, ho i miei aforismi preferiti. Catastrofe è nato dall'unione delle mie preferite:
"Il problema delle rette parallele è che non riescono a smettere di guardarsi" e "Tutti a pensare alle rette parallele. Ma la malinconia delle rette che si intersecano, che si avvicinano, si toccano in un punto solo e poi si perdono?"
Non so voi ma io lo trovo un soggetto così affascinante... E mi piaceva l'idea di mescolare elementi matematici (la direzione, l'adimensionalità del punto) con elementi umani (la serietà, il piacere di sapersi vicini, il desiderio di toccarsi, l'amarezza del distacco....).
Vorrei chiedere a @Dory: in cosa pensi che abbia mancato di coerenza matematica? L'unica incongruenza di cui ero consapevole è che nella geometria manca la dimensione del tempo, che io ho dovuto introdurre per forza, per creare una storia.
Comunque ammetto di essere rimasta incredibilmente sorpresa da quello che mi avete scritto: le vostre interpretazioni hanno persino superato le mie! Bellissimo il commento di Ger, che ha colto nel segno non solo nel bisogno di contatto umano (o anche sfizio, perchè no?) ma anche nella possibile conseguente delusione. Per non parlare di @Zingaro di Macondo e soprattutto di @Carcarlo, che con le loro parole mi hanno davvero riempito di gioia!!!
E' stato @Cold Deep a scrivere che avrebbe aggiunto qualcosa all'incontro? e @malafi alla fine? Pensavate a qualcosa di particolare?
Volutamente ho preferito non "commentare" troppo, perchè restasse un racconto il più possibile aperto a libere interpretazioni, soprattutto nel finale: valeva la pena quell'unico incontro non voluto, ma inconsciamente desiderato? c'è una situazione preferibile all'altra? o magari il bello è proprio nel fatto che si siano realizzate, nella vita delle due rette, due condizioni alternative e non compatibili? mi piace che ognuno possa pensare ciò che vuole.
Volevo dire anche che ho fatto grandi sforzi per superare il mio limite su titolo e nick! In particolare come nick avevo scelto Talete ma poi mi sono ricordata del protagonista della "favola al telefono" di Rodari, intitolata La passeggiata di un distratto, in cui come vi ho raccontato Giovannino è talmente distratto da ciò che vede per strada che perde dei pezzi del proprio corpo, che poi delle persone gentili raccolgono e restituiscono alla sua mamma. Se non l'avete mai letta ve la consiglio assolutamente: sono tre paginette bellissime! E io ho pensato che anche la mia retta poteva essere un pochino più attenta, ma magari il bello è anche farsi sorprendere da ciò che ci circonda...
 
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Dory

Reef Member
Catastrofe è nato dall'unione delle mie preferite:
"Il problema delle rette parallele è che non riescono a smettere di guardarsi" e "Tutti a pensare alle rette parallele. Ma la malinconia delle rette che si intersecano, che si avvicinano, si toccano in un punto solo e poi si perdono?"
Non so voi ma io lo trovo un soggetto così affascinante... E mi piaceva l'idea di mescolare elementi matematici (la direzione, l'adimensionalità del punto) con elementi umani (la serietà, il piacere di sapersi vicini, il desiderio di toccarsi, l'amarezza del distacco....).
Vorrei chiedere a @Dory: in cosa pensi che abbia mancato di coerenza matematica? L'unica incongruenza di cui ero consapevole è che nella geometria manca la dimensione del tempo, che io ho dovuto introdurre per forza, per creare una storia.
Ho riletto il tuo racconto ieri, e mi sono resa conto di aver interpretato male la frase in cui descrivi il momento in cui le rette smettono di essere parallele. Senza impelagarmi in spiegazioni, nessuna incoerenza, è scritto bene e funziona. A me il tuo racconto è piaciuto molto, gli ho dato il bonus a piacere.

Se proprio vogliamo trovare l'ago nel pagliaio, la tematica non è originale, dal mio punto di vista, perché essendo la matematica il mio pane quotidiano, ne ho lette tante di storie (e miti, come avevo anche scritto nel commento), che utilizzano il parallelismo delle rette in modo simbolico. Per questo motivo non l'ho messo nella mia terna.
Ma tu senz'altro sei stata originale per il modo in cui lo hai scritto, per lo stile, la costruzione della storia e il titolo.
💙
 

malafi

Well-known member
in cosa pensi che abbia mancato di coerenza matematica...
Ho letto spesso, rispetto a vari racconti - mio compreso - la mancanza di coerenza o verosimiglianza.
Beh, ne potremmo discutere anni.
Chiaro che anche un racconto surreale/fantastico/fantascientifico deve avere una sua coerenza/verosimiglianza di massima (o di minima), ma senza esagerare. Altrimenti il racconto di ayu non sarebbe nemmeno dovuto nascere.
Un conto è raccontare una storia di persone reali nella vita reale, un conto è lavorare di fantasia.
E forse la coerenza anche anche, ma la verosimiglianza nel racconti di pura fantasia che si svolgono in un mondo che non esiste, io non la cerco.
 

malafi

Well-known member
Dei 7 totoautore che ho azzardato alla primissima lettura, ne ho beccati 4.
Vabbè, 3 erano facillimi. Invece ho beccato @perry64 con Paura, perchè:
- era chiaramente, almeno in parte autobiografico
- nessuno ha mai parlato di passione di sci qui dentro, a parte me
- serviva uno che sciava già negli anni 80
Ecco che perry era abbastanza sconosciuto per poter avere questa passione, ed aveva l'età giusta.

p.s. anche io ho visto sciatori ruzzolare da inizio a fine pista, quando quella pista era agibile!! Era il 1981 quando la sciai io.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Tra l'altro il romanzo sul loro viaggio l'avevo letto più di vent'anni fa, non so come mai mi sia venuto in mente prepotentemente ora. La biografia delle due giovani donne era davvero stupefacente, volevo condividerla.
Ammetto di averti beccata così, infatti ero abbastanza certa su di te. Ho cercato in Internet se esistesse un libro sul viaggio delle due donne e poi ho controllato se fosse presente in PB. Era stato inserito e recensito solo da te, ergo... 😬

Poi condivido anch'io altri ragionamenti fatti per il totoautore...
 

malafi

Well-known member
da un mio post del 15 aprile

Io sono quasi pronto. temo però che sarò molto riconoscibile. Prima non lo sapevo, ma in questi anni di concorsi ho scoperto che, come scrittore di racconti, ormai ho un genere prediletto.:oops:
Non bleffavo per nulla, ma il solo @Zingaro di Macondo mi ha beccato, forse perchè mi conosce meglio.
Alla fine, gira e rigira, vado sempre a scrivere racconti inquietanti, in realtà parallele o semi distopiche (io che non amo il genere, tra l'altro!!).

Pensate al Demiurgo, al virus del covid ed anche al migliore dei miei racconti, quello che, ispirato da un libro di Steinbeck, vedeva il riso di un bambino liberare la sua città dall'invasore. Sempre una vena surreale, sempre un'ambientazione ed una vicenda più fanta che reale.

In Truman Show:
- la verosimiglianza che la microcamera vada proprio nel naso del suo creatore c'è: è solo improbabile (non 1 su 8 miliardi però, è verosimile che tutto sia avvenuto nel raggio di poche decine di km); quante volte nei film avvengono cose improbabili solo perchè altrimenti la vicenda non ci sarebbe? pensate agli incontri casuali, alle sliding doors, alle commedie degli equivoci, ecc....
- quanto a chi ha detto 'come faceva a sapere lui che era entratta proprio nel suo naso?'. Non dimenticate che era una microcamera che filmava ambiente circostante in HD, dunque nulla di strano.
Poi mica detto - nessuno lo sa - che si sia ammalato proprio per colpa di QUELLA polvere sottile, era una dei miliardi che ha respirato nella vita.
Fatto sta che hybris o sfiga, lui è stato vittima di quello che ha studiato, anzi che ha portato agli eccessi.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Se proprio vogliamo trovare l'ago nel pagliaio, la tematica non è originale, dal mio punto di vista, perché essendo la matematica il mio pane quotidiano, ne ho lette tante di storie (e miti, come avevo anche scritto nel commento), che utilizzano il parallelismo delle rette in modo simbolico. Per questo motivo non l'ho messo nella mia terna.
Ma tu senz'altro sei stata originale per il modo in cui lo hai scritto, per lo stile, la costruzione della storia e il titolo.
💙
Sono assolutamente d'accordo. Infatti se metti insieme i due aforismi che ho citato il mio racconto è fatto! 😅
Mi prendo al massimo l'unico merito di aver pensato di passare da una situazione all'altra, magari non è detto che non fosse già venuto in mente a qualcun altro... 😂😂😂
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Complimenti alla vincitrice 🏆 e agli altri del podio 👏.
Ho seguito il concorso e i vostri interventi da dietro le quinte, ho letto quasi tutti i racconti e commentato in privato con qualche partecipante e altri utenti.
Spero che al prossimo starò mentalmente e fisicamente meglio così proverò a votare e a divertirmi anche io con il totoautore. Stavolta me li sono fatti svelare perché comunque ero curiosa 😉.
 

greenintro

Active member
Mi ha colpito il fatto che il mio podio personale sia coinciso (anche con un ordine diverso), con il podio finale! Mi fa piacere che i miei gusti siano così in attinenza con quelli complessivi del forum... Come già detto ogni racconto aveva una sua ricchezza. Mi ha colpito, tra le altre cose, il connubio tra sinteticità e profondità di "Catastrofe nel mondo matematico" e l'intelligente ironia, mista a un'ottima capacità di descrizione degli stati d'animo di "è evidente!", e "Dall'altra parte" mostra una capacità di introspezione notevole, unita a una raffinata analisi dei meccanismi che governano le relazioni umane e in cui molte persone possono riconoscersi e coinvolgersi, racconto di cui ho apprezzato anche nel finale il delicato richiamo al sentire una dimensione di spiritualità. Di nuovo, congratulazioni a tutti e tutte. Questa esperienza da lettore ha avuto anche un lato negativo, mi ha stimolato il desiderio, per la prossima volta di provare a immaginare anche io un raccontino da proporre, dico negativo perché temo rischierei di abbassare enormemente la qualità, molto alta, delle vostre creazioni. Diciamo che la tentazione c'è, si vedrà!
 

gamine2612

Together for ever
Complimentoni ai premiati!!!!Per me avrei dato dei punti a tutti, tipo fare una classifica con punti a scalare, ma sarebbe diventato complicato.

Alla fine ne avevo indovinati solo 2 😄, però credevo che" iI campione" al quale ho dato punti fosse di Malafi, invece il suo è The Truman Show sempre votato da me comunque.
Carcarlo lo avevo indovinato subito.
Di tutti gli altri nulla , zero idee:mrgreen:

Provo ammirazione per lo stile, la fantasia, la ricerca , la spontaneità e l'originalità che sono state ben distribuite nei diversi scritti.
Io non mi proporrei mai, assolutamente non mi sento di aver numeri, quindi starò dalla parte della giuria.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Mi sono molto divertito in questo concorso.
Non saprei dire se posso definirmi "scrittevole" ma quanto meno ho provato.
Diciamo che parto come uno che passa e stando dall'altra parte della transenna osserva gli scrittevoli al lavoro.
C'è tanto da imparare!
Sicuramente se ci sarà una nuova occasione proverò a fare meglio.

Per il resto: Ayu superstar! primo posto meritato. E complimenti a tutti i partecipanti.

Nel complesso ho letto diverse domande rivolte all'autore de "Il Campione".
Provo a rispondere a quelle che ricordo e allo stesso tempo fornisco qualche indicazione sulle motivazioni del racconto.

Prima di tutto non sono un grande appassionato di calcio.
Come ho detto in un post "non sono praticante" e ho un atteggiamento "laico" a riguardo.
Ad ogni modo il calcio da decenni è da ogni parte intorno a noi (anche troppo) e quindi parafrasando Benedetto Croce (uelà!):
non possiamo non dirci "fruitori di calcio" (in qualche modo).
Per capirci se in TV c'è la partita della Champion League e la replica numero 3458 di Montalbano, mi piazzo su Montalbano.
D'altra parte mi piace seguire i casi della stagione in corso se questa ne offre: una squadra di provincia che sorprende,
una lotta all'ultima sangue per lo scudetto o evitare la retrocessione. Cose di questo genere.
L'epica del calcio più che le vicende di campionato o peggio ancora i dettagli tecnici (che conosco poco).

Per l'ambientazione del racconto ho utilizzato i vaghi ricordi di una raccolta di racconti, "Cuentos de Futbol", letta anni fa.
Ricordo che c'erano racconti a tema di vari scrittori sudamericani tra cui Eduardo Galeano e Osvaldo Soriano.

Per la trama mi sono ispirato a uno dei miei film preferiti: "Ultimo minuto" di Pupi Avati.
Si parla di calcio ma non solo.

Nel film abbiamo un buon giocatore (proprio campione forse no) corrotto che non si pente affatto, anzi va fino in fondo.
C'è un giovane esordiente che salva la situazione. Nel film però evita una retrocessione.
Un personaggio che nel suo ruolo ricorda vagamente Pepe. Ma non si va oltre.
A proposito di Pepe l'idea del Faro direi che è mia (a meno che non mi arrivi inconscia da qualche lettura).
Più che altro mi sono ispirato a mie conoscenze, di entrambi i sessi, in carne ed ossa. Ho fatto un mix ed è uscito Pepe Juairre ...
Manca del tutto quello che è il vero protagonista del film. Ossia una magnifico Ugo Tognazzi, nel ruolo di un dirigente di una squadra di bassa classifica in seria A che cerca di tenere la barca a galla. Deve fronteggiare una nuova presidenza che vuole allontanarlo e
le sorprese che il campione corrotto vuole riservare alla squadra.

Segue filmato di youtube per doveroso omaggio a Tognazzi.


Poi se volete, ecco uno dei momenti che piacciono a me.
Benevento - Milan - 2017 - Il Benevento arrivava da 14 sconfitte consecutive. Allo scadere dei minuti di recupero sul 2 a 1 per il Milan, il portiere del Benevento corre nell'area avversaria. E poi succede in campo e quindi sugli spalti una di quelle cose per cui il calcio ogni tanto si redime ... (al minuto 1:03 a mio parere uno dei più bei momenti di "letteratura" di questi decenni ... )

 
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Dory

Reef Member
Mi sono molto divertito in questo concorso.
Non saprei dire se posso definirmi "scrittevole" ma quanto meno ho provato.
Diciamo che parto come uno che passa e stando dall'altra parte della transenna osserva gli scrittevoli al lavoro.
C'è tanto da imparare!
Sicuramente se ci sarà una nuova occasione proverò a fare meglio.

Per il resto: Ayu superstar! primo posto meritato. E complimenti a tutti i partecipanti.

Nel complesso ho letto diverse domande rivolte all'autore de "Il Campione".
Provo a rispondere a quelle che ricordo e allo stesso tempo fornisco qualche indicazione sulle motivazioni del racconto.

Prima di tutto non sono un grande appassionato di calcio.
Come ho detto in un post "non sono praticante" e ho un atteggiamento "laico" a riguardo.
Ad ogni modo il calcio da decenni è da ogni parte intorno a noi (anche troppo) e quindi parafrasando Benedetto Croce (uelà!):
non possiamo non dirci "fruitori di calcio" (in qualche modo).
Per capirci se in TV c'è la partita della Champion League e la replica numero 3458 di Montalbano, mi piazzo su Montalbano.
D'altra parte mi piace seguire i casi della stagione in corso se questa ne offre: una squadra di provincia che sorprende,
una lotta all'ultima sangue per lo scudetto o evitare la retrocessione. Cose di questo genere.
L'epica del calcio più che le vicende di campionato o peggio ancora i dettagli tecnici (che conosco poco).

Per l'ambientazione del racconto ho utilizzato i vaghi ricordi di una raccolta di racconti, "Cuentos de Futbol", letta anni fa.
Ricordo che c'erano racconti a tema di vari scrittori sudamericani tra cui Eduardo Galeano e Osvaldo Soriano.

Per la trama mi sono ispirato a uno dei miei film preferiti: "Ultimo minuto" di Pupi Avati.
Si parla di calcio ma non solo.

Nel film abbiamo un buon giocatore (proprio campione forse no) corrotto che non si pente affatto, anzi va fino in fondo.
C'è un giovane esordiente che salva la situazione. Nel film però evita una retrocessione.
Un personaggio che nel suo ruolo ricorda vagamente Pepe. Ma non si va oltre.
A proposito di Pepe l'idea del Faro direi che è mia (a meno che non mi arrivi inconscia da qualche lettura).
Più che altro mi sono ispirato a mie conoscenze, di entrambi i sessi, in carne ed ossa. Ho fatto un mix ed è uscito Pepe Juairre ...
Manca del tutto quello che è il vero protagonista del film. Ossia una magnifico Ugo Tognazzi, nel ruolo di un dirigente di una squadra di bassa classifica in seria A che cerca di tenere la barca a galla. Deve fronteggiare una nuova presidenza che vuole allontanarlo e
le sorprese che il campione corrotto vuole riservare alla squadra.

Segue filmato di youtube per doveroso omaggio a Tognazzi.


Poi se volete, ecco uno dei momenti che piacciono a me.
Benevento - Milan - 2017 - Il Benevento arrivava da 14 sconfitte consecutive. Allo scadere dei minuti supplemtari sul 2 a 1 per il Milan, il portiere del Benevento corre nell'area avversaria. E poi succede in campo e quindi sugli spalti una di quelle cose per cui il calcio ogni tanto si redime ... (al minuto 1:03 a mio parere uno dei più bei momenti di "letteratura" di questi decenni ... )

A me il tuo racconto è piaciuto molto (gli ho dato i 2 punti), spero sia chiaro che non ero infastidita che lo avessero attribuito a me, è stato un fraintendimento, ero sopresa per un motivo banalissimo: perché mi sembrava... evidente! che fosse stato scritto da un uomo, tutto qui. 😅
Eh, le insidie di dare le cose per scontato... 😆
 

MaxCogre

Well-known member
Un uomo che ama il calcio per le storie e le emozioni che racconta piu che per la scalata in classifica! Rare find! Belle storie dietro il tuo racconto lettore, per me oramai sei passato dall altra parte, quella dei cantastorie, o dovremmo dire cronisti lol
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
B
Anzitutto complimenti ai vincitori! Ci sono delle paternità che mi hanno scioccato (Ayu che scrive un racconto strano praticamente perfetto? :eek:ps: Simone che dietro l'avatar inquietante e un'anima rock&roll nasconde una sensibilità e una mano così delicata? :eek:ps: Malafi esperto di nanotecnologia? :ek:)
Voglio spendere una parola anche per i non piazzatisi: bravissimi tutti, il livello a 'sto giro era davvero notevole.
Eppoi un grazie enorme a @isola74 @Shoshin @gamine2612 @greenintro [ USER=9095]@Zingaro di Macondo[/USER] per averci letti: dedicare del tempo - che è una tra le cose più preziose che uno ha - a leggere praticamente un tascabile di 100 pagine (14 racconti in A4 ) non era per 😳nulla scontato o dovuto, perciò grazie davvero 🙏!
Grande Ger. Sei un grande. Per me è stato un vero piacere, come tornare da vecchi amici mai dimenticati
 
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