Atwood, Margaret - Il canto di Penelope

gamine2612

Together for ever
Dall'Ade, dove può finalmente dire la verità senza temere la vendetta degli dèi, Penelope, moglie di Odisseo(Ulisse), racconta la sua storia. Figlia di una ninfa e del re di Sparta, da bambina rischia di essere affogata dal padre, turbato da una profezia. Sposa di Ulisse, subisce le angherie dei suoceri, vede scoppiare la guerra di Troia a causa della sciocca cugina Elena, e dopo anni di solitudine deve respingere l'assalto dei Proci. Al ritorno di Odisseo assiste angosciata alla vendetta che colpisce le ancelle infedeli e perciò impiccate; e la morte di quelle fanciulle che le erano amiche la perseguita anche nell'Ade. Il romanzo riscrive il mito greco attingendo a versioni diverse da quelle confluite nell'Odissea, secondo un punto di vista femminile.

Ho comprato questo libro in inglese per pura occasione ed essendo alquanto breve mi ha invogliato.
Come dice il trafiletto in testa i miti della antica Grecia sono stati oggetto di questo libretto che potrebbe ritenersi non originale nell'argomento, ma il tono che la la scrittrice ha dato al racconto lo rende assai esilarante. Dettagli nel racconto e trattati dal punto di vista "attuale" fanno più volte sorridere. La bellissima ed invidiata cugina Elena che ha come scopo principale di far cadere ai suoi piedi qualsiasi uomo veda, la sua critica sulla figura di Ulisse " ha le gambe corte quindi va bene per te Penelope". Quando dopo anni Telemaco vede Elena subisce un interrogatorio della madre su come sia mantenuta o cambiata la sua bellezza. I commenti sul ritrovarsi di Ulisse ed Penelope dopo anni " ero grata del calare della sera perché nell'ombra apparivamo meno avvizziti di quanto lo fossimo".
Il processo finale ad Ulisse da parte di un fantomatico tribunale attuale per la sua vendetta sulle ancelle.
A per chi apprezza la Atwood lo consiglio vivamente.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
L'ho apprezzato tantissimo, breve ma profondo e dettagliato, una Penelope molto consapevole. Io invece sinceramente ho trovato poco da ridere, anzi un modo di narrare semplice, ma che non fa sconti e non ha peli sulla lingua.
 
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