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The Fool on the Hill
Temo che la mia voce sia fuori dal coro, perché a me questo libro non è piaciuto e ancora non capisco le ragioni del suo successo. Tutt'altro che divertente, il personaggio di Rebecca Bloomwood mi è risultato a dir poco irritante. Una donnetta fissata per borsette e vestiti firmati da acquistare anche quando il conto in banca è in condizioni disastrose è quanto di più lontano si possa immaginare dal mio modo di essere, e ritengo sia anche un pessimo esempio di valori e di gestione personale. Una poveraccia vuota come la colonnina torricelliana la cui improvvisa "conversione" finale non ha alcun fondamento né credibilità. E difatti mi par di capire che ci sia stata una serie infinita di altri giri di compere in sequel varii in giro per il mondo con varie compagnie. Per definire questa lettura mi vengono in mente solo due parole: tempo perso.