Ho visto il film un paio d'anni fa. Non mi fece grande impressione. So anche di quell'esperimento che citi con dovizia di particolari. Ma il punto, a mio avviso, non è la manipolazione. Già il termine (manipolare le masse) è adoperato in modo meno proprio. Le masse non si manipolano, perché manipolare significa volgere in senso favorevole a sé stessi, mediante imbrogli e intrighi, allo scopo di ottenere vantaggi personali.
Tutti siamo continuamente manipolati, sin dalla nascita. Dalla madre, dai genitori, dai fratelli, dai nonni, dagli zii, dagli amici, dagli insegnanti e via discorrendo. La manipolazione fa parte della natura umana. Siamo liberi se possiamo mentire e quindi se possiamo manipolare il giudizio altrui. Non è la verità che ci rende liberi, come il detto evangelico sostiene, ma il suo contrario: la menzogna. E infatti se si è accusati di qualche reato da imputati si ha il diritto di dire quel che si vuole per difendersi. Rimanendo solo ai testimoni l'obbligo di dire la verità. Con la menzogna ci si può difendere, si può affermare la propria dignità, la si può difendere, si può fare muro contro ogni tipo di prevaricazione. La menzogna è resistenza.
Ciò su cui si deve porre l'accento è invece il termine di persuasione. Persuadere significa convincere, indurre una persona a riconoscere la realtà di un fatto, la giustezza, la fondatezza di un dato stato di cose. Ecco, ciò da cui bisogna difendersi non è tanto la manipolazione, la menzogna, ma la persuasione. All'inizio dei Sessanta, vado a memoria, Vance Packard scrisse un magnifico saggio di marketing strategico: Persuasori occulti. Ecco, bisogna partire da quello per entrare dentro le tecniche di persuasione che una moltitudine di soggetti adopera quotidianamente su di noi per indurci a pensare ciò che essi vogliono. E senza accorgercene.
A proposito c'è anche il magnifico Apocalittici e integrati del nostro Umberto Eco, che esamina le tecniche di persuasione occulta di cinema, fumetti e letteratura.
A rileggerti.