Sempre in ritardissimo...ecco la prossima poesia
La primavera.
Così arrivi, come sempre,
a spargere il sospetto del paradiso,
e prima ancora
di aprire la finestra
ti riconosco dalla luce più lenta
dai pulviscoli sospesi
e senza direzione
dalla replica ossessiva
degli uccelli,
e se non fossero gli uccelli
sarebbe un’altra cosa,
per ogni posto
hai le tue specialità;
e quando entri
e ti lascio i miei sensi
riabito case sconosciute
e ho nostalgia
di cose mai avvenute.
E attraverso i tuoi labirinti
sospingi addosso a me
i continenti e le stagioni
e io divento la parete
degli urti e dei rimbalzi
l’appoggio dove
cominciano le fughe
fino al risucchio silenzioso
dell’estate.
Patrizia Cavalli
La primavera.
Così arrivi, come sempre,
a spargere il sospetto del paradiso,
e prima ancora
di aprire la finestra
ti riconosco dalla luce più lenta
dai pulviscoli sospesi
e senza direzione
dalla replica ossessiva
degli uccelli,
e se non fossero gli uccelli
sarebbe un’altra cosa,
per ogni posto
hai le tue specialità;
e quando entri
e ti lascio i miei sensi
riabito case sconosciute
e ho nostalgia
di cose mai avvenute.
E attraverso i tuoi labirinti
sospingi addosso a me
i continenti e le stagioni
e io divento la parete
degli urti e dei rimbalzi
l’appoggio dove
cominciano le fughe
fino al risucchio silenzioso
dell’estate.
Patrizia Cavalli