Non sono daccordo path. Secondo me la Espanca non ha 'indossato' i panni del gigante, ma è stata davvero un gigante ad onta di tutte le fragilità, scrivendo quei versi.
Ma sì, io citavo la curatrice del libro che afferma (parte che ho sottolineato) "
la potenza delle immagini in cui questa fragilità va a confluire, come un abito sontuoso di colore rosso indossato in occasione di un lutto."
Ho fatto riferimento a queste parole, "indossato" non l'ho detto io, l'ho solo riportato.
Comunque non tutti i giganti devono piacere per forza.
Sicuramente hai ampliato la mia (scarsissima) conoscenza del mondo poetico e te ne sono grata, ma questo non vuol dire che tutti i poeti che veniamo a conoscere ci siano congeniali.
In fondo come tu sai meglio di me criticare viene dal verbo κρίνω che vuol dire giudicare, scegliere, discernere.
La mia scelta, pertanto, è stata duplice: da un lato ho criticato positivamente la poesia attraverso le parole altrui, dall'altro lato ho scelto, attraverso la metafora del vestito che non indosserei, di esprimere con la massima delicatezza il mio non essere coinvolta.
Come vedi ho cercato di essere corretta, di più proprio non potrei, non è né il mio modo di sentire né ovviamente - dato il diverso substrato culturale - il linguaggio che potrei mai usare.
Ciò detto, mi lodo da me per non aver espresso il mio pensiero nell'idioma tardo-pathurniese del ventunesimo secolo dell'età moderna.

P.& L.