La domanda di apertura e le domande sulla famiglia
Il conduttore invita la persona prescelta a sedersi al suo fianco e quindi pone la domanda di apertura, che serve a focalizzare il tema da "esplorare". Il facilitatore aiuta il partecipante nel fornire la risposta più chiara, centrata e breve possibile. Secondo quanto esposto, sarà evidente se sarà rappresentato il sistema familiare d'origine o quello attuale. Se la risposta riguarda il passato, è interessata la famiglia d'origine (genitori, fratelli e sorelle, nonni, zii, ecc.); se la risposta riguarda il presente, è esposta la famiglia attuale (marito o moglie, compagno o compagna, attuale o eventualmente precedente, figli, e così via). In alcuni casi, le risposte riguardano entrambe le costellazioni (quella di origine e l'attuale).
Secondo il tema formulato nella prima risposta, il conduttore pone altre brevi e circostanziate domande, sulla famiglia di origine e/o su quella attuale; alla persona è richiesto di formulare risposte molto brevi, concise e centrate unicamente sui fatti evitando di emettere commenti, interpretazioni, impressioni o emozioni personali.
La scelta e il posizionamento dei rappresentanti
Dietro invito del conduttore, il quale definisce quali debbano essere i membri della famiglia chiamati in causa nella "messa in scena", la persona in questione, dopo essersi concentrata, sceglie tra i presenti, senza alcun criterio di somiglianza fisica o di età ma solo di corrispondenza di sesso, un rappresentante per se stesso e per ogni suo familiare coinvolto, anche se già deceduto. La scelta si svolge in silenzio. Poi la persona interessata ha il compito, senza pensarvi troppo a lungo e sempre in concentrato silenzio, di prendere per le mani o per le spalle i rappresentanti scelti e di posizionarli al centro del cerchio, in relazione l'uno con l'altro, secondo il proprio sentire e secondo la sua immagine interiore. Non deve dar loro alcuna particolare impostazione fisica: i rappresentanti sono inizialmente sempre tutti in piedi, con le braccia lungo i fianchi e la testa diritta. Non devono nemmeno essere date istruzioni su stati d'animo da percepire o spiegazioni sulla loro reciproca posizione o eventuali sguardi significativi; la persona deve solamente badare a indicare chiaramente dove lo sguardo del rappresentante deve indirizzarsi. Quando ha finito di posizionare tutti i membri della famiglia che sono stati coinvolti, il cliente si siede di fianco al conduttore in modo che entrambi abbiano la visione completa dell'insieme. Da questo momento in poi è solo uno spettatore silente, a meno che il facilitatore non lo coinvolga direttamente, e lascia che tutto ciò che avviene agisca su di lui.
Lo svolgimento della costellazione
Ai rappresentanti viene richiesto di assecondare, senza alcuna teatralità, ogni loro basilare e istintivo movimento fisico in quanto, secondo la teoria di Hellinger, essi avrebbero - in maniera del tutto inconsapevole - cominciato ad avvertire ciò che i membri della famiglia avrebbero realmente provato, accedendo non solo ai sentimenti ma anche, in molti casi, alle sensazioni corporee dei loro rappresentati. Secondo Hellinger sarebbero infatti entrati in contatto con un "campo energetico" del sistema familiare in questione.
Il conduttore lavorerebbe quindi con le presunte "forze" che, a dire di Hellinger, agirebbero e guiderebbero il cosiddetto "campo energetico" del sistema familiare messo in atto.
A volte il conduttore interviene spostando fisicamente i rappresentanti in altre posizioni spaziali; a volte chiede loro di esprimere, con poche e semplici parole, le proprie percezioni fisiche del momento o il loro stato d'animo o i sentimenti verso se stessi o verso gli altri componenti della costellazione, e sempre e solo in quanto rappresentanti. A volte chiede loro di provare a pronunciare semplici frasi che servirebbero ad annunciare tensioni o a scioglierle ("sono arrabbiato con te", "ti prego", "ti rispetto", "ti onoro", "tienimi con te", e così via). In altre occasioni reintegra nella "costellazione", con nuovi e altri rappresentanti, membri della famiglia che sono stati in passato esclusi o dimenticati dal nucleo familiare in questione. Molto spesso, e verso il termine della rappresentazione, il facilitatore chiede al cliente di inserirsi al posto del proprio rappresentante in quanto, secondo Hellinger, questo consentirebbe una completa e a questo punto integrata visione dell'insieme, e favorirebbe un'ulteriore presa di contatto con i cambiamenti che sarebbero avvenuti e che starebbero avvenendo.
Termine della costellazione
Attraverso quindi un misurato e graduale cambiamento di posizioni spaziali ed emotive dei rappresentanti, che il più delle volte si ritiene sarebbe avvenuto in maniera spontanea e, a volte, invece attraverso l'intervento del conduttore, la "costellazione" evolverebbe verso livelli generali di maggiore comprensione, partecipazione e verso un'immagine di armonia, equilibrio e pace, che sarebbe a tutto vantaggio della persona interessata ma, di riflesso e nella maggioranza dei casi, porterebbe vantaggio anche al nucleo familiare stesso e per tutti i partecipanti al seminario.
L'immagine creata secondo la teoria di Hellinger potrebbe - a suo dire - far iniziare una presunta trasformazione interiore della persona in questione, che potrebbe durare anche per un lungo periodo e coinvolgerebbe l'intelletto, la nostra parte consapevole, in maniera assai limitata.
Una costellazione, in genere, può durare dai 20 minuti a un'ora, ma vi possono essere costellazioni più brevi o più lunghe. Scopo principale dell'agito non sarebbe quello di far chiarezza sulle migliaia di "ombreggiature" presenti in una famiglia, ma quello di portare in vista il cosiddetto "irretimento", che costituirebbe secondo le teorie di Hellinger, l'impasse saliente per la persona interessata.
Se la costellazione dovesse mostrarsi come particolarmente emotiva, il facilitatore può porre termine alla rappresentazione, così come può fermarla se la situazione in atto dovesse manifestare stagnazione o mancanza di energia. In genere viene sconsigliato di attuare un'altra costellazione, anche se in merito ad altri temi, in tempi brevi.
Critiche
Le costellazioni familiari non sono accettate dalla scienza e divergono sensibilmente dalle forme convenzionali di terapia cognitiva, del comportamento e della psicodinamica; l'efficacia di questa pratica non è verificata scientificamente ed è associata a modelli esplicativi di tipo pseudoscientifico. Il metodo è stato descritto da alcuni come una forma di misticismo quantico, criticando come il suo fondatore Bert Hellinger abbia incorporato nella sua spiegazione idee pseudoscientifiche non confutabili, come quelle della cosiddetta risonanza morfica.