libri politicamente scorretti?

nick.deb

New member
Per favore, non litighiamo per le nostre idee politiche. Mi è venite voglia di fare questo post solo perché avevo guardato dei video di YouTube sui libri, e una ragazza ha sottolineato che il gattopardo della Feltrinelli è molto politicamente scorretto. Quali sono altri libri politicamente scorretti? Non fraintendetemi, sono a favore del rispetto altrui, e essere educati, ma non in senso politico, ma nel senso civile e non andare così in modo esagerato solo per una idea politica, quindi sono contro al politicamente corretto. Quindi sarei un pò curioso di quanti libri ci fossero politicamente scorretti. Se qualcuno, non è piaciuto il post e risponde in modo, CIVILMENTE scorretto, non rispondo nemmeno. GRAZIE!
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
Non saprei risponderti... forse dovrei andare a guardare questo video che dicevi su you tube per capire meglio 🤔
Comunque ci sto pensando
 

qweedy

Well-known member
Tanti libri del passato letti con gli occhi di oggi risultano scorretti e offensivi. Basti pensare a Il buio oltre la siepe, Huckleberry Finn e tantissimi altri romanzi di autori americani che utilizzavano migliaia di volte la parola che inizia per N.
Anche il Gattopardo fotografava la situazione dell'epoca vista con gli occhi dei nobili siciliani.
Solo il Gattopardo della Feltrinelli e' scorretto? Gli altri no?
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
Sono d'accordo con @qweedy e mi pongo una domanda: un romanzo deve essere politicamente corretto? Secondo me no.
(Il discorso è diverso ovviamente se prendiamo in considerazione un saggio storico, dove devo poter trovare i fatti e le idee di tutte le parti in gioco).
E poi bisogna considerare il tempo che passa... la stessa N parola, che oggi vorremmo cancellare da tutti i romanzi, non aveva in epoche passate un significato oltraggioso, e forse basterebbe spiegarlo in qualche nota introduttiva, per i giovani lettori.

Io sono stata una grande appassionata di romanzi ambientati nel Far West: tutti politicamente scorretti, ovviamente! Io parteggiavo sempre per i nativi americani (che all'epoca erano definiti indiani o pellerossa) e sognavo di essere una nativa anche io, con capelli neri e lucidi e di vivere sotto una tenda... (solo che la parola che usavo era "squaw"... fintanto che ho poi scoperto, da adulta, il significato che oggi viene attribuito alla parola...).

Insomma, non è facile, tutto può essere scorretto... dipende dall'angolazione da cui si guarda
 

nick.deb

New member
Ringrazio tutti, ma ho letto che stanno censurando un sacco di libri. Togliendo parole come "grasso", "piccolo" e ecc... Si trovi in difficoltà pure Stephen King. Spero che abbia imparato perché è della parte politica a favore di queste ideologie. Io sono contrario perché trovo ridicolo dire o scrivere "piccolo" allora, stai citando una persone con il nanismo, trovo ridicolo che se parli di un grasso della porta, allora stai citando una persona obesa. Io sono epilettico, ma se leggo "handicap" su un libro, ma perché dovrei sentirmi offeso? Devo ancora leggere (ce l'ho già a casa) L'Idiota di Dostoevskij (ma sto leggendo adesso Delitto e Castigo sempre di Dostoevskij). Lo so che il protagonista ha l'epilessia e viene considerato un'idiota, allora, perché dovrei sentirmi offeso? Non vedo l'ora di leggerlo invece. Non ho mai letto un libro di Agatha Christie, perché ho ripreso a leggere da 2 anni da quando ero un ragazzino (adesso ho 38 anni), ma viene considerata politicamente scorretta. Per quanto riguarda il Gettopardo della Feltrinelli, semplicemente la ragazza ha citato un pò la storia della Feltrinelli che nei inizi, Giangiacomo Feltrinelli, ha voluto pubblicare un sacco di libri politicamente scorretti e un pò scandalosi, era finito anche in tribunale al riguardo, e in questo la ragazza ha citato per esempio il Gattopardo
 
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alevale

Well-known member
Il rischio della "cultura della cancellazione" (non uso il termine inglese, più appropriato, visto che ho capito che gli inglesismi non sono bene accetti) e' quello di trasformarsi in una macchina falciatrice e censorea, che invece di veicolare messaggi giusti ed inclusivi, ottiene solo la cancellazione arbitraria di pezzi di storia, radici, cultura appunto, che andrebbe semplicemente spiegata.
Da qui l'importanza di studiare la storia, l'origine dei modi di dire, l'etimologia delle parole.
Non è giusto cancellare, bisogna solo studiare e comprendere.
Alcune "cautele" sfiorano il grottesco, prestando il fianco a battute e ridicolizzazioni, a mio avviso, giuste.
Come sempre passare da un eccesso all'altro è sempre un errore
 
Ultima modifica:

alevale

Well-known member
E poi vorrei aggiungere che questa suddetta cultura non è niente di nuovo (cioè non si sono inventati niente)
L'esigenza di adeguare la società e conseguentemente la lingua con i modi di dire, ai valori che cambiano, fu attuata già nella Grecia del VI secolo avanti Cristo, e si chiamava ostracismo, introdotto da Clistene con l'avvento della democrazia.
Credo solo che ci voglia pazienza e che sia necessario stare sempre lontani dalle prese di posizione eccessive, sia in un senso che nell'altro.
L'istruzione e l'educazione sono da sempre le uniche armi vincenti.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ciao @nick.deb buongiorno e bentornato.
E' un po' che non ti si vede da queste parti: come va?

Leggo che la definizione di politicamente scorretto potrebbe essere l'atteggiamento di chi non rispetta i diritti delle minoranze e dei gruppi socialmente più deboli.

Ne Il Gattopardo si racconta l'avvicendarsi della classe dirigente attraverso il ricambio generazionale nella Sicilia dell'Unità d'Italia.
Ho letto il libro due o tre volte e non trovo nessun buon motivo per ritenerlo politicamente scorretto.
L'argomento poi, non sfiora argomenti oggi delicati come il razzismo, il femminismo, l'identità di genere, se Cristoforo Colombo è stato lo scopritore dell'America o l'unica causa al mondo della tratta degli schiavi iniziata 100 anni dopo la sua morte...perciò, onestamente non so a cosa si riferisca la youtuber: magari se ci lasci il link, capiamo meglio cosa le frullasse per la testa.
Comunque, in linea di massima, diffiderei da chi dà spiegazioni senza citare nè fonti nè chiare motivazioni.
A me invece sembra che Tomasi di Lampedusa abbia dipinto il principe Fabrizio, il protagonista, come un uomo avanti di due secoli ma intrappolato nel passato: appassionato di sapere, appassionato di scienza, sprezzante verso l'ipocrisia del suo mondo (insomma! Ad un certo punto sbotta contro gli ufficiali militari meridionali passati ai savoia che inneggiano alla disfatta di Garibaldi sull'Aspromonte dove combatteva affinchè si ridistribuisse la terra tra chi l'avrebbe lavorata: cosa vogliamo di più da un nobile siciliano dell'800! Che sia vegano?)

Giangiacomo Feltrinelli è stato un personaggio a dir poco eccentrico.
Puoi trovare un riassunto della sua vita su https://it.wikipedia.org/wiki/Giangiacomo_Feltrinelli
Se poi vuoi saperne di più, vai in una qualsiasi libreria Feltrinelli: in genere, su di lui, hanno qualche scaffale.
Secondo me era completamente matto, ha fatto degli errori colossali ma alla fine li ha pagati lui (anche troppo), ma ciò non toglie che sia stato un genio nello scoprire e lanciare grandi opere che, senza di lui, sarebbero andate perse, come appunto Il Gattopardo rifiutato da altre case editrici e Dottor Zivago di Pasternak (poi premio Nobel).

La cancel culture è la conseguenza dell'esistenza di persone che credono che la storia sia iniziata con la loro nascita, e che dopo questa non debba più accadere nulla di particolare; da gente che crede che la cultura sia nata il giorno che hanno letto un libro, e che perciò possa infettare pure gli altri.
Il risultato sono fanatici iperconservatori da una parte e fanatici iconoclasti dall'altra, che chi per un motivo e chi per l'altro, sono riusciti ad eliminare da scuole e biblioteche libri come Piccole donne, Il buio oltre la siepe, Il giovane Holden, Mattatoio n.5, 1984, Huckelberry Finn, L'origine della specie e paradossalmente, La Bibbia perchè avrebbe delle parti un po' osè. o_O

Comunque, tornando a Il Gattopardo, se non l'hai letto, ti consiglio di farlo: è un capolavoro assoluto.
Se poi ti interessa la storia, lo divorerai, e poi, magari, passa a I vicerè di Federico de Roberto.
E se non hai visto l'omonimo film di Luchino Visconti, fallo subito cliccando su
Il polpettone su Netflix, per favore, snobbalo: quello sì è un insulto e... un po' di iconoclastia in questi casi ci vorrebbe.;)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
E poi vorrei aggiungere che questa suddetta cultura non è niente di nuovo (cioè non si sono inventati niente)
Per fare un esempio di quanto la cancel culture possa essere assurda, basta andare a Cerveteri (se ricordo bene, perchè di necropoli etrusche ne ho vista più di una) e osservare gli affreschi delle tombe raffiguranti la vita di allora e desiderata nell'aldilà, che furono scoperte da un prete che, applicando i suoi criteri di giusto e sbagliato, grattò via le scene di sesso etero e omosessuali nonchè i menage a trois, ma lasciò quelli tra adulti e fanciulli.

E poi, a me sembra normale che in un film ambientato prima degli anni 80 si adoperi la parola negro, perchè era normale e non aveva per forza connotati negativi, in casa mia si adoperava, ma mica perchè eravamo razzisti. Il punto è che gli italiani ci credevamo talmente estranei al razzismo da non avere ancora paura della nostra lingua, perciò l'italiano era quello!
Poi, voglio dire: ai tempi era altrettanto normale fumare in ospedale, persino nel reparto maternità!
Mi sembra invece antistorico, assurdo nonchè realmente offensivo, girare film dove in pieno 700 appaiono nobili neri.
Quella sì che è una presa in giro della schiavitù.
 

nick.deb

New member
Per fare un esempio di quanto la cancel culture possa essere assurda, basta andare a Cerveteri (se ricordo bene, perchè di necropoli etrusche ne ho vista più di una) e osservare gli affreschi delle tombe raffiguranti la vita di allora e desiderata nell'aldilà, che furono scoperte da un prete che, applicando i suoi criteri di giusto e sbagliato, grattò via le scene di sesso etero e omosessuali nonchè i menage a trois, ma lasciò quelli tra adulti e fanciulli.

E poi, a me sembra normale che in un film ambientato prima degli anni 80 si adoperi la parola negro, perchè era normale e non aveva per forza connotati negativi, in casa mia si adoperava, ma mica perchè eravamo razzisti. Il punto è che gli italiani ci credevamo talmente estranei al razzismo da non avere ancora paura della nostra lingua, perciò l'italiano era quello!
Poi, voglio dire: ai tempi era altrettanto normale fumare in ospedale, persino nel reparto maternità!
Mi sembra invece antistorico, assurdo nonchè realmente offensivo, girare film dove in pieno 700 appaiono nobili neri.
Quella sì che è una presa in giro della schiavitù.
l'ho ritrovato, guardate solo l'ultima parte del video che parla di Feltrinelli
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ciao @nick.deb
Ho visto il video in questione.
Parla di titoli Controversi: ha ragione perchè fecero scalpore ed ebbero un grande successo editoriale.
Non sapevo che fosse stato censurato o finito in tribunale per pornografia, ma considera che a quei tempi, per pornografia s'intendeva anche quando passeggiavano mano nella mano, non quello che intendiamo oggi; comunque, visto che è morto mettendo una bomba, non credo che la cosa l'avesse turbato più di tanto.
E' vero: definisce Il Gattopardo come politicamente scorretto: chissà perchè? Chissà se lo ha letto! :)
 

greenintro

Well-known member
Il Politicamente corretto, applicato alla letteratura e all'arte in generale, parte da un assunto: cioè il far coincidere, erroneamente, il valore di una certa opera d'arte con quello dell'autore, contestando il valore artistico di un'opera sulla base delle convinzioni politiche di un autore. Ora, sicuramente, in ogni linguaggio artistico l'artista esprime sempre la sua interiorità, ma ciò non implica la riduzione del significato delle sue opere al suo vissuto personale o idee . Anzi, sono dell'idea che in un certo senso, lo spirito di un'opera d'arte emerga proprio quanto meno siamo condizionati dalla conoscenza dell'autore, cioè quanto più quell'opera smette di essere una semplice creazione storica di un singolo individuo in un certo tempo e spazio e viene riconosciuta come espressioni di significati e ideali universali. Riconoscere questa distinzione tra valore estetico dell'opera e giudizio morale circa le posizioni politiche dell'autore non implica affatto eliminazione dell'avere una propria opinione circa quelle posizioni nella misura in cui si manifestano nell'opera, ma penso, solo in un contestualizzarle all'interno di una valutazione dell'opera nel suo complesso, che se è veramente "d'arte", sa sempre come andare oltre il riferimento alla politica. Io posso essere assolutamente contrario alla schiavitù o a qualunque forma di discriminazione razziale, senza per questo privarmi del piacere di leggere uno dei miei romanzi preferiti come Via col Vento. Il sentimento di indignazione verso le posizioni pro-confederate dell'autrice di cui il romanzo è intriso non scompare, ma viene attutito e reso sopportabile, nella lettura, in quanto comprendo come quelle posizioni hanno nell'opera un ruolo nel motivare un sentimento di disagio e sofferenza dei personaggi, appartenenti, alla classe dei latifondisti che la guerra civile ha mandato in rovina, sentimento che posso, non condividere, e con cui non mi immedesimo affatto, ma che posso comprendere e con cui empatizzare (empatizzare, ricordiamo, non vuol dire simpatizzare o immedesimarsi) in nome di una comune appartenenza all'essere umano, e da questo empatizzare sorge il coinvolgimento emotivo che rende piacevole la lettura. Invece il Politicamente corretto, si ferma al primo stadio di tutta questa dinamica, cioè all'indignazione per la contrapposizione politica con le idee dell'autrice, riducendo il significato dell'opera a quelle, e non vedendo oltre, ignorando la struttura complessiva dell'opera, e giungendo a un giudizio di totale condanna e squalifica del libro. Questa è la sua miopia.
 

nick.deb

New member
Io sono contro alla ipocrisia in generale. Io sono contro al razzismo, saluto sempre un ragazzo di colore che fa sempre l'elemosina davanti il mio posto di lavoro. Quando ero un ragazzino mi sarei fatto anche 1000 amicizie con ragazzi di colore per la mia passione per il rap (da anni è sparita questa passione, ascolto adesso perfino musica classica) al confronto dei miei compagni di scuola, sono contro alla omofobia. Ma questo non comporta che devo negare che una buona fette di stranieri sono solo dei criminali, e non significa che devo essere a favore di tutto per quello che vuole LGBT. Se qualcuno mi chiedesse, se sarei a favore della censura? Direi di "SI" per la televisione, e che sia più sorvegliata come hai miei tempi. Ma non è un discorso politico, ma un discorso civile. Penso solo che le generazioni vanno sempre in peggio perché vedono sempre più violenza in televisione (fate il caso, che un ragazzino di solo 14 anni ha pugnalato i propri genitori nel sonno a Ravenna, pochi giorni fa).
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Io sono contro .... pochi giorni fa).
La pensiamo su per giù allo stesso modo.
Però bisogna ricordare che tante questioni non sono mai state un problema fino a quando la TV e internet non ci hanno fatto una testa così.
Alla fine si rischia che questo rimbombo sia il problema più grave, soprattutto perchè rischia di farci perdere la serenità, quella serenità che serve a stare bene con se stessi e a leggere un libro, a stare bene con gli altri e a continuare a salutarli.
Perciò spesso è meglio lasciar perdere, mettere Giuseppe Verdi e leggersi Il Gattopardo.
Aspettiamo la tua recensione!
 

DaneelOlivaw

Well-known member
Citta di gatti di Lao She è politicamente scorretto. Però il regime non ha mai voluto vietarlo, l'ha sempre solo "sconsigliato".
 
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