Brontë, Charlotte - Jane Eyre

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Mi è piaciuto proprio tanto: nonostante sia percepibile la sua appartenenza a un epoca lontanissima dalla nostra, si legge scorrevolmente senza alcuna difficoltà. La storia e i personaggi coinvolgono, non c'è stato un punto in cui mi sia annoiata. Jane è diversa da tutte le damine viziate: è intelligente, generosa, forte e appassionata. Le vicende amorose mi hanno soddisfatta, le ho trovate ben fatte e diverse dalle solite lagne sia contemporanee che non.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Che piacevole lettura, coinvolgente e ricca di mistero, anche per me che avevo già visto il film vent'anni fa e ovviamente lo ricordavo davvero poco :mrgreen:.
Ogni volta che smettevo di leggerlo non vedevo l'ora di riprenderlo, ho amato la protagonista per il suo coraggio, la sua tenacia e la sua capacità di contare solo su se stessa. Avrei tanto voluto avere anche io la sua forza di volontà, la sua caparbietà e il suo saper dire di no, perché c'è sempre un momento giusto per dire di sì, basta saper aspettare :wink:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ecco delle citazioni che mi ero dimenticata di postare:

Ricorda la sua natura impetuosa; calmalo, salvalo, amalo: digli che lo ami e che sarai sua. Chi al mondo si preoccupa di te? Chi danneggerai con le tue azioni?"
Ma la risposta era indomabile:
lo mi preoccupo di me. Quanto più
sono sola, senza amici, senza appoggio, tanto più avrò rispetto di me stessa. Non violerò la legge data da Dio, sancita dall'uomo. Terrò fede ai principi che ho ricevuto quando non ero pazza, come sono ora. I principi, le leggi non sono fatti per i momenti privi di tentazioni.

Sebbene la mia lingua sia qualche volta molto pronta nelle risposte, vi sono momenti
nei quali mi tradisce quando si tratta di trovare una scusa: è uno dei miei difetti; e questo accade nei momenti critici, quando una semplice parola, o un pretesto plausibile sarebbero particolarmente necessari per togliermi da un penoso imbarazzo.

Non potevo farci nulla: l'inquietudine era nella mia natura e qualche volta mi agitava fino alla sofferenza.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Sono rimasto piacevolmente colpito da questo romanzo. Non ricordo più perché sia entrato nella mia lista di libri da leggere, ma già essendo un classico mi fa venire l'idea di leggerlo almeno una volta, perché se è un classico ci sarà un motivo. In questo caso però c'era già una certa aspettativa (dovuta a cosa, come ho detto, non lo ricordo più).
Il romanzo è molto bello e piacevole da leggere. Tutto ruota intorno alla protagonista, una ragazza senza i caratteri di bellezza, sottomissione alle aspettative, femminilità, comuni in quel periodo (o in ogni periodo storico). Ma non per questo è una ribelle. Colpisce il modo in cui, nonostante le tante, troppe difficoltà, Jane continui umilmente a cercare il suo posto nel mondo, senza mai pestare i piedi a nessuno, senza farsi strada con forza, ma facendo del suo meglio con quello che la vita le ha presentato davanti.
Fra tutti i personaggi lei (ovviamente) e il signor Rochester sono forse quelli più sviluppati. Gli altri sono sviluppati solo quanto serve a far risaltare il suo carattere, il suo modo di vedere la vita. Jane è una donna forte che, dopo un'infanzia difficile, un'adolescenza che l'ha messa ancora più alla prova, trova finalmente il suo posto e le cose che più nella vita ha desiderato, una famiglia, degli amici, qualcuno da amare e che la ami, e ad essi impara a tenersi stretta senza mai tradire i suoi valori.
Non riesco a non comparare il libro con due adattamenti per la tv che ho visto. Il primo è quello di Zeffirelli, del 1996, il secondo quello di Fukunaga, del 2011. In entrambi molto è stato tagliato, e tutto sommato si può dire che però siano rimasti molto fedeli alla storia (ma hanno cercato di tenersi nelle due ore di durata del film). Però leggendo il libro (ho iniziato il libro prima di vedere i due film, ma l'ho finito dopo) si nota che alcune parti sono molto migliori nel libro. L'autrice entra nei personaggi, specialmente nella protagonista, facendo trasparire emozioni, desideri, bisogni, cosa che nel film non traspare in modo così forte. Unica pecca del libro, direi, sono alcune parti dialogate un po' troppo lunghe, che invece negli adattamenti filmici risultano migliori.

Molto bello il finale, devo dire che è stato (quasi) commovente: avevo le lacrime agli occhi, e non è una cosa che mi capita spesso! Mi è piaciuta molto la scelta dell'autrice di mettere tutto nelle mani di Dio. Anche se ci sono solo alcuni riferimenti che sembrano secondari, penso che il contatto soprannaturale fra i due innamorati, che alla fine si chiamano e si sentono a distanza, riuscendo così a ritrovarsi, vada letto come un segno dell'approvazione divina.

E questo mi riporta alla protagonista, alla sua forza, alla sua capacità di restare ferma nei suoi valori nonostante le difficoltà e qualche tentazione. Tutto ciò, invece di piegarla o spingerla a prendersi con la forza ciò che desiderava, l'ha portata a lasciarsi modellare, a diventare più forte, ad essere pronta ad abbracciare quella felicità che sempre ha desiderato, finalmente pronta a darle il giusto valore. In altre parole, dopo tutto ciò che ha passato, non possiamo immaginarci una Jane Eyre che dia per scontato ciò che ha, che si adagi sugli allori, che dimentichi i suoi valori perché ormai si ritiene al di sopra di essi.

Voto: 5/5
 
Ultima modifica di un moderatore:

Roberto89

MODerato
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Immaginatevi me che cerco questa pagina, la apro, scorro arrivando all'ultima recensione... e scopro che è mia, poco più di un anno fa! Ditemi se vi è mai successo, perché giuro che mi ero completamente dimenticato di aver letto questo libro, eppure mi è piaciuto tanto (quando mai do 5 stelle a un libro o a un film?) e non è passato tanto tempo da giustificare tanta smemoratezza :oops:

Condivido quello che ho detto nella recensione quindi non voglio ripetermi, aggiungerò solo qualche dettaglio che mi viene in mente.
Il romanzo è davvero lungo, e forse anche impegnativo in alcuni punti, specie dove l'autrice si lascia andare in lunghe descrizioni. Ma nonostante questo non l'ho mai trovato noioso e non ho mai smesso di immedesimarmi nella storia, e questo già è tanto. Solo in un paio di punti avrei preferito che l'autrice fosse stata meno dettagliata:
quando Jane fugge dopo le tante insistenze di Rochester e inizia a vagare senza soldi e in preda alla fame, e nella parte in cui St. John continua a insistere in modo quasi ridicolo che lei lo sposi. Di questa seconda parte però ne riconosco l'utilità come confronto alle insistenze di Rochester e in preparazione di quello che la aspetta.
Ho gradito molto come l'autrice abbia messo, ben mimetizzati, dei piccoli indizi (o segni) che presagiscono quello che succederà, o che servono come simbolo di qualcosa che sta accadendo alla protagonista o intorno a lei.
Un'altra cosa che trovo piacevole sono i brevi accenni al soprannaturale, che l'autrice volutamente non chiarisce, ma che danno alla storia quel qualcosa in più che la rende secondo me speciale e mai banale.
Unica pecca se vogliamo, oltre alle volte in cui l'autrice si dilunga nelle descrizioni, è il finale. Se da una parte un riassunto delle vicende e una degna conclusione alla vita di tutti i personaggi ci sta, specialmente dopo un romanzo così lungo, d'altra parte forse andava messa qualche pagina prima per poi chiudere con la parte del finale che più interessa al lettore.

Secondo me Jane Eyre resta comunque un romanzo senza tempo, perché anche se l'ambientazione vittoriana potrebbe non piacere a tutti, lo stile, i contenuti e la storia vera e propria sono molto umani e restano validi per le persone di ogni tempo.

Il voto resta uguale, 5 stelle su 5
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Anche se ho poco di nuovo da dire rispetto alle due precedenti recensioni, e nemmeno stavolta ho la pazienza di farne una più dettagliata, sento il bisogno di recensirlo comunque e ne approfitto anche per aggiornare il mio voto, che scende solo di mezza stella rispetto al voto dei due anni precedenti.

!!! Contiene riferimenti più o meno espliciti alla trama !!!

Questa è per me la seconda rilettura di Jane Eyre, a distanza di qualche anno. Le mie impressioni restano più o meno le stesse, anche se di volta in volta noto qualcosa di diverso.
Penso di avere una certa affinità con il personaggio di Jane, forse per questo mi è piaciuta sin dall'inizio, ma oltre a lei mi piace il modo in cui l'autrice ha strutturato il romanzo e il percorso di maturazione della protagonista (e non solo).
Anche se ci sono piccoli difetti (quale romanzo non ne ha?) credo che Charlotte Brontë sia riuscita molto bene nel suo intento, a meno che io non abbia frainteso appieno il ruolo di Jane, che vedo come una ragazza forte ma che all'inizio non si sente meritevole di amore, o comunque costretta a guadagnarselo sottomettendosi agli altri. Jane serve tutti, e in cambio chiede solo di essere accolta, amata, poter vivere in pace ed essere sé stessa.

Trovo un po' meno piacevole la parte finale, tutta quella con St. John; capisco l'utilità del personaggio nella narrazione ma non riesco a trovarlo in alcun modo interessante. Invece mi commuovo sempre sul finale, che per me è perfetto (a parte l'ultimo capitolo, un po' blando rispetto al precedente) perché entrambi lo vivono con gioia e felicità. Jane trova finalmente il suo posto nel mondo, e lei stessa racconta come si trovi meglio con il "nuovo" Rochester, al quale sente di poter davvero essere utile. Se ad alcuni può sembrare anti-femminismo (e forse per certi versi hanno pure ragione), io credo che quello di Jane sia comunque uno dei modi in cui si mostrare amore, ed è ciò che la rende davvero felice.
Mi piace anche il lato soprannaturale aggiunto dall'autrice, che anche se presente solo come piccoli accenni per me dà al romanzo quel qualcosa in più che lo rende ancora più gradevole.

Voto: 4,5 stelle su 5
 
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