Voltaire - Candido o l'ottimismo

Dorylis

Fantastic Member
Questo celebre romanzo di Voltaire contiene una forte critica sociale verso l'epoca in cui l'autore viveva. Narra la storia di Candido, giovane che attraversa innumerevoli peripezie nel corso della vita, ma avendo sempre in mente la frase che il suo educatore Pangloss disse prima che iniziassero le scorribande dei bulgari e l'abbandono del suolo natio: "questo mondo è l'ottimo dei mondi possibili", e tutto è per il meglio nel migliore dei mondi possibili. Ma la realtà sarà ben diversa: pene corporali, assassini, ruberie, stupri, torture, corruzione, schiavitù. Non si salvano dalla malvagità né mussulmani, né cristiani, né bassi briganti né alte cariche pubbliche. E continuamente, dopo la dispersione dei protagonisti, ecco che, in condizioni sempre diverse e assurde, Pangloss e il discepolo si rincontrano, e il primo spiega al secondo che questo è sempre il migliore dei mondi possibili, non importa se mentre lo dice ha i segni della tortura sul corpo, le bruciature di un incendio doloso, le abrasioni di una corda per impiccagione sul collo. Esiste però un porto franco per l'umanità, l'Eldorado, antica dimora degli Incas dove ora vive un popolo pacifico, dove le strade sono lastricate d'oro e diamanti, dove vige la cordialità, dove sono ben accetti gli ospiti, dove si è comprensivi e tolleranti: peccato che questo luogo sia irraggiungibile, e Candido vi riesca a giungere solo per una irripetibile opportunità della fortuna.


Questo romanzo merita tutta la fama che lo ha circondato: è intenso, graffiante, saggio, mantiene anche a secoli di distanza tutta la sua portata di innovazione narrativa. E' un romanzo a detta di molti filosofico, ma non è mai pesante anzi è divertente, umoristico e fortemente ironico. Consigliato!
 

Elena.90

Curly member
Ho dovuto leggerlo per letteratura francese e sapendo che l'autore era un filosofo francese già immaginavo che non ci avrei capito nulla; invece è a dir poco geniale!! Dall'inizio alla fine non si smette di sghignazzare, nonostante la morale non sia propriamente ottimista come dice il titolo.

Piccola annotazione: come fa tutta questa gente che si credeva morta ammazzata a resuscitare?! XD

Ecco un estratto dal primo capitolo (liber liber) che a me piace tantissimo per il modo chiaro e leggero di presentare i personaggi e la loro "forma mentis".

" Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmologo-nigologia. Provava egli a maraviglia che non si dà effetto senza causa, e che in questo mondo, l'ottimo dei possibili, il castello di S. E. il barone era il più bello de' castelli, e Madama la migliore di tutte le baronesse possibili.

- è dimostrato, diceva egli, che le cose non posson essere altrimenti; perchè il tutto essendo fatto per un fine, tutto è necessariamente per l'ottimo fine. Osservate bene che il naso è fatto per portar gli occhiali, e così si portan gli occhiali; le gambe son fatte visibilmente per esser calzate, e noi abbiamo delle calze, le pietre son state formate per tagliarle e farne dei castelli, e così S. E. ha un bellissimo castello; il più grande de' baroni della provincia dev'essere il meglio alloggiato, e i majali essendo fatti per mangiarli, si mangia del porco tutto l'anno. Per conseguenza quelli che hanno avanzata la proposizione che tutto è bene; han detto una corbelleria, bisognava dire che tutto è l'ottimo.

Candido ascoltava tutto attentamente, e se lo credeva innocentemente; perch'ei trovava Cunegonda bella all'estremo, sebbene non avesse mai avuto l'ardire di dirlo a lei. Egli concludeva che dopo la fortuna di esser nato barone di Thunder-ten-tronckh, il secondo grado di felicità era d'esser Cunegonda, il terzo di vederla tutti i giorni, il quarto di ascoltare il precettore Pangloss, il più gran filosofo della provincia, e in conseguenza del mondo. "
 

Gurdulù

New member
dovro' rileggerlo: ricordo che era una critica a quella ideologia del tempo sul "migliore dei mondi possibili", ma, avendolo letto da fanciullo, mi colpi' soprattutto dove era stato nascosto il diamante....

:wink:
 

smg2

New member
Mamma ma che bello!
L'ho letto ai tempi del liceo, in lingua originale. M'era davvero piaciuto tantissimo!
Voto 5, naturalmente!
 

isola74

Lonely member
L'ho finito di leggere un paio di giorni fa, ma ancora non so decidermi se mi sia piaciuto o meno.... sono rimasta un po' sconcertata perchè ho letto commenti troppo entusiasti rispetto alle mie impressioni. Forse l'ho trovato un po' "poco moderno", anche se ammetto che in alcuni punti è esilarante non mi ha convinto fino in fondo.
Voto:3/5
 
Candido è un romanzo filosofico, e per questo, necessità una piccola infarinatura in questo settore, altrimenti si rischia di trovarsi deluso, o quantomeno, con tanti punti interrogativi, dopo la lettura.
Ho trovato un passo di A. Maurois che potrebbe spiegare questi vuoti:
“Candido è stato creato nello stesso tempo dall’esperienza e dalla delusione di Voltaire, che sono state provocate dai certi filosofi, come Rousseau, quale scriveva: “Se l’essere infinito non ha creato niente di meglio, è perché, non poteva creare niente di meglio”, o come Leibnitz, quale affermava, che tutto è il migliore nel miglior mondo possibile. Voltaire farà dire questa idea da Pangloss, il filosofa ottimista, e farà girare per il mondo l’ingenuo alunno di Pangloss, il giovane Candido, quale conoscerà armate, inquisizione, assassini, furti, violenze, i gesuiti di Paraguaio, Francia, Inghilterra, Turchia, e da per tutto constaterà che l’uomo è un animale molto cattivo. Invece l’ultima parola del libro è “Bisogna aver cura del proprio orto”, il che vuol dire, il mondo è pazzo e crudele, la terra trema, e si sentono i tuoni dal cielo, i re combattono uni contro altri, e le chiese si separano; limitiamo la nostra attività e cerchiamo di fare il nostro compito nel miglior modo possibile. Queste parole sono le ultime parole di Voltaire, come più tardi lo saranno di Goethe. Tutto va male, però siamo ancora in tempo di poterlo aggiustare. Con questo Voltaire aveva annunciato l’uomo moderno e la saggezza dell’ingegnere, la saggezza incompleta, però utile.”

Se guardiamo la struttura di Candido, notiamo che Voltaire non aveva dedicato tanta cura a forte legame della trama e neanche alla profonda caratterizzazione dei personaggi. Questo non è nessun difetto e non ci deve sorprendere, perché, se accettiamo i personaggi di Voltaire come le persone “reali”, allora troveremo i loro disgraziati destini orrendi, che invece buffi, e specialmente sarebbe sembrato inopportuno il tono umoristico che passa per l’intero testo. Voltaire l’umorismo crea in tanti modi: legando le più opposte idee e gli aspetti, usando le frasi filosofiche nel neadeguato contesto (uno dei personaggi parlando del rapporto sessuale usa il temine l’esercizio in fisica esperimentale), con i strani paradosi e soprattutto con l’ironico ripetere che, malgrado tutte le disgrazie in quali si trova, Candido vive nel “miglior dei tutti possibili mondi”.
Il romanzo di Voltaire è una forte satira sul conto dell’idea di Leibnitz, il filosofo tedesco, quale sosteneva che il mondo in cui viviamo è proprio come doveva essere, cioè il miglior di tutti possibili mondi. Nel romanzo la teoria di Leibnitz non si contraddice direttamente, ma al protagonista di Voltaire si “regalano” cosi tante sofferenze e i dolori che la frase che questo è “il miglior dei tutti possibili mondi” suona molto grottesco. Oltre l’ottimismo metafisico, Voltaire critica guerra, intolleranza religiosa, violenza, stupidità umana, ed altro.
Sarebbe molto sbagliato concludere che Voltaire raccontava il pessimismo. Lui ritiene che l’uomo, se già non vive nel migliore dei tutti possibili mondi, si deve liberare di teoria e dedicarsi al impegno concentrato per poter migliorare questo mondo. Questo dovrebbe essere il senso delle parole di Candido indirizzate a Pangloss che ognuno dovrebbe curare il proprio orto.
I scrittori di nostra epoca hanno scoperto che il mondo è inutile; però Voltaire nel Candido aveva scritto tutto, che si poteva dire su questa tema; lo aveva scritto nel modo molto spiritoso, il che è meglio che con la rabbia, perché in tal modo ci aveva lasciato un po’ di coraggio per il futuro…

Nota: Candido – proviene dal latino candidus => puro
Nel francese proviene dal significato: ingenuo, inocente.
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
pieno di stimoli alla riflessione

"Ma a qual fine questo mondo è stato dunque formato?" ripiglia Candido. "Per farci arrabbiare" risponde Martino. "Credete voi - dice Candido - che gli uomini si siano sempre, vicendevolmente straziati, come lo fanno al presente? Ch'essi siano sempre stati bugiardi, furbi, perfidi, ingrati, assassini, pieni di debolezze, ladri, vili, invidiosi, ingordi, ubriaconi, avari, ambiziosi, sanguinari, calunniatori, discoli, fanatici, ipocriti e pazzi?".
"Credete voi - dice Martino - che gli sparvieri abbiano sempre mangiato degli uccelli quando ne han trovati?".
"Sì, senza dubbio" dice Candido. "Ebbene - soggiunge Martino - se gli sparvieri han sempre avuto il medesimo carattere, perché volete voi che gli uomini abbiano cambiato il loro?"
 

~ Briseide

Victorian Lady
"Viviamo nel migliore dei mondi possibili", proferiva Leibniz. Ma bisogna essere ben lungi dall'associare l'ottimismo cui si fa riferimento nel titolo dell'opera di Voltaire ad una comune visione tra i due filosofi. In effetti, nella scrittura di quest'opera, Voltaire si pone un obiettivo diametralmente opposto all'esaltazione del credo filosofico del suo collega tedesco: la beffa. Fa del protagonista Candido, incarnazione dello spirito fanciulloscamente ingenuo, portatore della teoria del va tutto bene inculcatagli dal precettore Pangloss, il fulcro di una serie di eventi improbabili ed inverosimili: da morti e "resurrezioni", a fustigazioni, deportazioni, violenze, schiavitù, furti. Insomma, una serie di eventi così sfortunati da rasentare il fantastico. Ma neppure dinanzi alla scelleratezza del destino, Candido e Pangloss perdono il loro ottimismo, pur credendoci forse ambedue molto poco, annichilendo totalmente la credibilità di quanto professavano.
Non mancano le frecciatine, sparse qua e là, verso coloro i quali contrastarono il lavoro di Voltaire; insomma, un bel libro che, vertendo su di un ritmo spedito, romanzescamente grossolano, ironico e pungente, fa bella mostra delle idee del filosofo illuminista, senza mai tediare (il che non è certo poco, trattandosi di un'opera filosofica, seppur sui generis).
Indispensabile, come diceva nicole, un'infarinatura del contesto dal quale è stato partorito Candido; molto utile il passo da lei citato. :wink:

Colpisce la citazione da elisa; si è impressa anche in me nel corso della lettura. Anche questo pezzo l'ho trovato molto bello:
Questa ridicola debolezza è forse una delle nostre inclinazioni più funeste: c'è qualcosa di più sciocco del voler portare un fardello che vorremmo sempre gettare a terra? di avere orrore della propria esistenza, e di tenersi aggrappati alla propria esistenza? insomma, di accarezzare il serpente che ci divora, finché ci abbia mangiato il cuore?

Voto: 4/5 :)
 
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sergio Rufo

New member
Voltaire. eh si Voltaire.
Quell'illuminista che incominci0o per gioco e poi si compiacque talmente tanto da lasciar Parigi per ritornarvi trionfatore.
Quel Voltaire mente acuta, ma poco osservatore. Quel Voltaire che di Leibniz ne dedusse parziale pensiero.
Quel Voltaire del tempo di Galiani, di Grenn, dellai Louise D'Epinay: quel Voltaire da " salotto"

Candido: un borghese in un certo senso.
Candido. come non migliorare il mondo, perche' gia' migliore. Oppure: perche' migliorarlo se non e' possibile?

Il problema rimane quello che qualche anno dopo individuo' benissimo Schopenhauer : " e' sempre un errore dedurre la causa dall'effetto".....Ma Voltaire non aveva questa profondita'.
Voltaire, in fondo, credeva!!!!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Ogni persona dovrebbe occuparsi del proprio orto.
Un barlume di speranze Voltaire, sul finale, ce lo lascia, nonostante affondi le dottrine ottimistiche e denunci i mali della nostra società. Libro che si divora e che si legge con un costante sorriso sulle labbra, davanti a tutte le disavventure del nostro Candido non si può restare indifferenti.
 

omino

New member
Premetto che ho letto "Candido" mesi or sono.
Comunque,l'ho trovata una lettura molto interessante,tra l'ironia e l'insegnamento filosofico.
Scorrevole e, soprattutto,pieno di scene che mutano con grande rapidità, ho davvero saputo apprezzarlo.
Spero di leggere al più presto altre opere di Voltaire!

P.s Dovremmo prendere esempio dagli abitanti di El Dorado e dare lo stesso peso che danno loro ai soldi e alle pietre preziose!! :D
 
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