Come far "emergere" il proprio libro: idee, commenti, altro

Mizar

Alfaheimr
Per lo stesso motivo per il quale escono, tutt'ora, nuovi gruppi e cantanti. Al mondo piace evolversi TUNZZZ
Alla stragrande maggioranza delle persone, piace sentirsi "contemporanee", ovvero leggere, mangiare, ascoltare e guardare cose create nella sua epoca. Quelle persone che "ascoltano sempre la stessa musica" non sono poi così tante! Altrimenti Mozart, i Beatles ed Elvis Presley sarebbero ancora oggi il numero uno in classifica!!! :mrgreen:
Stessa cosa per la Tolkien, Verga, Pirandello o altri giganti! Se non ho mai letto "Il signore degli anelli" perché leggere Licia Troisi? Perché appartiene alla mia generazione...poi magari mi guarderò indietro...magari...

Ti piace come risposta? :wink:
Infatti io leggo anche autori contemporanei. Per fare qualche nome: Habermas, Foucault, Gadamer, D. F Wallace, Borges, Mntanelli, Pasolini e tanti altri.
Non è questo il punto...
 
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daemonia

Member
Infatti io leggo nche autori contemporanei. Per fare qualche nome: Habermas, Foucault, Gadamer, D. F Wallace, Borges, Mntanelli, Pasolini e tanti altri.
Non è questo il punto...

beh...degli autori da te citati, solo Wallace è stato "giovane" alla fine del secolo scorso :? intendevo dire autori nuovi...giovani in questo secolo!
Come lo scoprire un nuovo gruppo musicale (VanCanto :sbav:) scoprire un nuovo autore è una grande soddisfazione! Non trovi?

---

EDIT (hai editato e sono cambiati i termini XD): beh, per me "modernità" indica l'epoca attuale. Un libro moderno è un libro scritto oggi...non si può sempre e unicamente leggere (ascoltare, vedere, ecc.) solo cose del passato...non trovi? Bisogna credere nel presente :mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
beh...degli autori da te citati, solo Wallace è stato "giovane" alla fine del secolo scorso :? intendevo dire autori nuovi...giovani in questo secolo!
Come lo scoprire un nuovo cantante (VanCanto :sbav:) scoprire un nuovo autore è una grande soddisfazione! Non trovi?
Mah...
Io non ritengo necessaria la gioventù di un autore. Anzi.
Cerco di guardare alla qualità. Mi interessa solo quella. Non è necessario, per me, ascoltare o leggere o apprezzare opere da "primi in classifica". Così si scoprono novità a mio parere...altro che hit parade.
Con l'appunto, oramai opportuno, che per esprimere modernità non è comunque "necessario" appartenere a questo secolo o lo scorso o essere giovani - l'opera d'arte tende costitutivamente al non-tempo, al sempre presente.
Poi se si sente il bisogno di fruire di opere "della propria generazione" a tutti i costi...che ben venga. Poi non ci si lamenti per i Moccia o per varie altre robacce.
Modernità non indica affatto l'epoca attuale. Semmai la contemporaneità. Son cose distinte. In ogni caso, lo ripeto, io non leggo solo autoi morti e sepolti ma autori del Novecento. La maggior parte di questi sono incalcolabilmente più moderni di vari mocciosi tutto lacrimoni e plasmon.

In una singola pagina di Joyce v'è molta più modernità che in tanti altri libri scritti successivamente.

Evidentemente cerchiamo nell'opera d'arte cose completamente diverse.
 

daemonia

Member
Ma difatti non dico di non considerare le opere antiche...solo che si cerca anche il nuovo (appena prodotto...), altrimenti si finisce per fossilizzarsi...

Per anni ho ascoltato i Queen. Ancora oggi adoro i Queen. Ciò nonostante ascolto anche altri gruppo...e capita di trovare il GRUPPONE che si è appena formato! E la musica è un'arte ancora più difficile della scrittura oggi giorno!

Quello che dico è: non fossilizzarsi, lasciare aperte le porte per conoscere il nuovo. Ovvio che il vecchio non va buttato, fa parte di noi, ma è passato. Sarà sempre lì. Inamovibile. Gustiamoci si il passato, ma guardiamo al futuro, scopriamo il presente TUNZZZ

Altrimenti non si da spazio ai giovani (in questo caso, ai giovani scrittori), non trovi???
 

Mizar

Alfaheimr
Ma difatti non dico di non considerare le opere antiche...solo che si cerca anche il nuovo (appena prodotto...), altrimenti si finisce per fossilizzarsi...
D'accordissimo. E' quello che faccio ogni giorno. Ripeto: il leggo prevalentemente letteratura del 900 (ed in parte del nuovo secolo).

Per anni ho ascoltato i Queen. Ancora oggi adoro i Queen. Ciò nonostante ascolto anche altri gruppo...e capita di trovare il GRUPPONE che si è appena formato! E la musica è un'arte ancora più difficile della scrittura oggi giorno!
Pensi che io ascolto musica di tutte le epoche e di quasi tuttii paesi. Faccia un pò lei...

Quello che dico è: non fossilizzarsi, lasciare aperte le porte per conoscere il nuovo.
Lo dico anch'io...

Ovvio che il vecchio non va buttato, fa parte di noi, ma è passato. Sarà sempre lì. Inamovibile. Gustiamoci si il passato, ma guardiamo al futuro, scopriamo il presente TUNZZZ.
Certamente. Ma per scoprire il presente si guarda necessariamente al passato.
Consideri gli autor da me citati precedentemente. Come si fa a capire la filosofia contemporanea senza Foucault e Gadamer ?
E' questo il punto. Il passato ci dice dove andremo. Il passato è già futuro in qualche modo.

Altrimenti non si da spazio ai giovani (in questo caso, ai giovani scrittori), non trovi???
No non trovo.
Lo spazio ai giovani si dà in politica o in altri ambiti.
Io lascio spazio aperto alla qualità. Solo alla qualità. Non è affatto una questione i età (!):??

Le faccio un esempio. Perchè dovrei comperare il libro di Mr. X di 25 anni se non ho letto ancora nulla dell'oramai citatissimo Gadamer? Come posso io, ultimo tra i cretini, sperare di capire l'epoca n cui vivo se prima non ho letto Gadamer. Non leggere Gadamer (o Foucault) significa non capire aspetti fondamentali e fondanti del mondo in cui siamo. Il fatto è che io già conosco l'importanza di Gadamer, ma di X non si sa nulla: ci si può basare solo su copertine, titoli e brevi estratti. Chi me lo dice che non è un bidone.
In virtù del ftto che il bidone è sempre inagguato io preferisco leggere aurori anche giovani o quasi come Wallace; ma che siano autori sui quali c'è letteratura critica, autori dei quali posso avere una qualche precomprensione.

Se la qualità del giovane c'è non ci sarà da preoccuparsi: uno o più critici leggeranno il suo libro prima o poi e ne scriveranno una critica; critica che Mizar leggerà; critica che magari apprezzaerà; critica che porterà Mizar ad investire su quello scrittore, infine.
Ma la gavetta si deve fare...tanto ci sono sempre quelli come lei ed altri che "puntano sui giovani": niente paura :paura:

Stesso discoso in musica. Non posso comperare tutti i cd dei nuovissimi compositori. Si va per gradi. Se il cmpositore vale, prima o poi verrà fuori (almeno come esecutore ed interprete). E Mizar comprerà, se apprezza.
 

daemonia

Member
Argh...ti prego non diamoci del "lei" mi imbarazzo... in questo forum mi sento a casa, tra amici :ABBB

Comunque, penso sia sempre la solita storia del "bisogna farsi le ossa". Mi spiego. Se per un lavoro, tutti chiedono gente con esperienza, un novizio, dove si farà le ossa? Ci deve essere qualcuno che beh...tolga la patina di "purezza" dallo scrittore, no? XD
 

Mizar

Alfaheimr
Argh...ti prego non diamoci del "lei" mi imbarazzo... in questo forum mi sento a casa, tra amici :ABBB

Comunque, penso sia sempre la solita storia del "bisogna farsi le ossa". Mi spiego. Se per un lavoro, tutti chiedono gente con esperienza, un novizio, dove si farà le ossa? Ci deve essere qualcuno che beh...tolga la patina di "purezza" dallo scrittore, no? XD
Infatti è così. Io, personalmente, godendo di tempi solo limitati ( a parte il discorso econoico) preferisco che altri prima di me leggano...
Ma ci sono anche altri modi per darsi visibilità. Ci sono i convegni, gli articoli di giornale, le critiche stesse su altri scritori, le fiere...
Se questo giovane, insomma, tramite tutti questi strumenti, viene agli occhi di Mizar...siprovederà.
:wink:
 

daemonia

Member
Infatti è così. Io, personalmente, godendo di tempi solo limitati ( a parte il discorso econoico) preferisco che altri prima di me leggano...
Ma ci sono anche altri modi per darsi visibilità. Ci sono i convegni, gli articoli di giornale, le critiche stesse su altri scritori, le fiere...
Se questo giovane, insomma, tramite tutti questi strumenti, viene agli occhi di Mizar...siprovederà.
:wink:

Beh...spero che in futuro anche daemonia riuscirà ad arrivare agli occhi di Mizar :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
 

Gabriele86

Giovane autore
Gabriele- "tre metri sotto il mare

Salve,
sono Gabriele, 22 anni, autore emrgente, contemporaneo, uscito un anno e mezzo fa con il mio primo romanzo tre metri sotto il mare, scrivo qui perchè sul forum centrale non riesco ad inserire il mio post mi dice che non sono autorizzato... Cmq il problema di far conoscere il libro è molto serio. Ed io lo sto vivendo sulle mie spalle e su una realtà che si chiama Cosenza. disinteresse, poca convinzione, ignoranza, assessori alla cultura, librerie, associazioni, qui sembra che se non sei amico di un qualcuno non conti niente. il mio romanzo letto da molte persone piace, ha bisogno solo di un pò di pubblicità per emergere alla grande, sono in molti a dirlo, ma vi faccio l'esempio che in una libreria un giorno sono andato a controllare come andava, e non lo vedevo in giro, lo avevano messo dietro uno scaffale che uno per comprarlo doveva chiedere direttamente, una persona normale che entra in una libreria dovrebbe avere la possibilità di essere colpita da un giovane autore ad esempio, invece no, sei un autore nuovo? bene, nascosto a prescindere. Questo non è giusto perchè poi quando le persone dicono "ah che bel romanzo che hai scritto" pensando alla libreria che me lo omette mi da nervoso. ho avuto diverse recensioni anche mano male, grazie al mio autore, se no qui in Calabria l'editoria, a parte poche persone ed editori, è solo un discorso economico e basta. Qui siamo fermi, Ho parlanto con tante di quelle persone che mi hanno dato illusioni di presentazioni, interviste ecc... ma lla fine cosa? niente. E' veramente difficile emergere....
 

franceska

CON LA "C"
Ciao Gabriele, che sorpresa anche io sono della prov. di Cosenza e so benissimo come vanno le cose. Qui da noi si fanno addirittura premi letterari senza bando per favorire raccomandati. Per accedere nello spazio degli autori emergenti devi chiedere il permesso mandando un e mail a Fabio e poi potrai pubblicizzare il tuo libro. Fammi sapere il titolo e dove si trova a cs così lo compro. Buon tutto
 

Gabriele86

Giovane autore
Ciao, grazie per le istruzioni. Il titolo del romanzo è "tre metri sotto il mare" a cosenza è alle due domus. poi sono in contatto con altre librerie ma per ora certo è alla domus... Salutoni
 

CRUDELIA

New member
ciao a tutti

ciao a tutti,
mi "chiamo" Crudelia Dobermann e sono alla mia prima esperienza di pubblicazione.

è stato davvero interessante leggere i vostri post e devo concordre sul fatto che è una realtà esptremamente difficle e complessa.

e, come è già stato scritto, le possibilità sono due : lamentarsi o mettercela tutta.
io sto cercando di muovermi nella seconda direzione , anche se è davvero un "salasso" .. :W

per il momento .. incrociamo le dita, il festival si avvicina :)
 

asiul

New member
posso intervenire con la mia personale opinione?

Ma difatti non dico di non considerare le opere antiche...solo che si cerca anche il nuovo (appena prodotto...), altrimenti si finisce per fossilizzarsi...

Per anni ho ascoltato i Queen. Ancora oggi adoro i Queen. Ciò nonostante ascolto anche altri gruppo...e capita di trovare il GRUPPONE che si è appena formato! E la musica è un'arte ancora più difficile della scrittura oggi giorno!

Quello che dico è: non fossilizzarsi, lasciare aperte le porte per conoscere il nuovo. Ovvio che il vecchio non va buttato, fa parte di noi, ma è passato. Sarà sempre lì. Inamovibile. Gustiamoci si il passato, ma guardiamo al futuro, scopriamo il presente TUNZZZ

Altrimenti non si da spazio ai giovani (in questo caso, ai giovani scrittori), non trovi???

un'opera non è mai antica a mio avviso, quando trattasi di opera d'arte.La genialita' di certi autori del passato vedi Celine,sta proprio nell'essere sempre attuali.Quando è il pensiero puro ad essere espresso non credo si possa parlare di antichita'.Io amo e leggo tutto cio' che attira la mia attenzione.A volte mi ritrovpo in libreria a sfogliare pagine di autori a me sconosciuti (magari letti anche sul web) per vedere se il loro modo di scrivere mi affascini e su queste sensazioni baso la mia scelta.Sino ad ora non mi sono mai fatta affascinare da Moccia..proprio non ci riesco..vorrà dire che mi toccherà leggerlo nei baci perugina!(perdonate la facile battuta)
In parte condivido quanto detto sino ad ora circa la visibilità e l'uso di internet per far girare il proprio scritto.
Quanto alla modernità o meno di un autore che esso sia musicale o letterario quello dipende molto dalla capacita' che ha di essere sempre attuale,non contano le classifiche.

un saluto a tutti
 

asiul

New member
buona fortuna

in bocca al lupo!

ciao a tutti,
mi "chiamo" Crudelia Dobermann e sono alla mia prima esperienza di pubblicazione.

è stato davvero interessante leggere i vostri post e devo concordre sul fatto che è una realtà esptremamente difficle e complessa.

e, come è già stato scritto, le possibilità sono due : lamentarsi o mettercela tutta.
io sto cercando di muovermi nella seconda direzione , anche se è davvero un "salasso" .. :W

per il momento .. incrociamo le dita, il festival si avvicina :)
 

asiul

New member
su questa tua ultima considerazione non sono d'accordo

D'accordissimo. E' quello che faccio ogni giorno. Ripeto: il leggo prevalentemente letteratura del 900 (ed in parte del nuovo secolo).


Pensi che io ascolto musica di tutte le epoche e di quasi tuttii paesi. Faccia un pò lei...


Lo dico anch'io...


Certamente. Ma per scoprire il presente si guarda necessariamente al passato.
Consideri gli autor da me citati precedentemente. Come si fa a capire la filosofia contemporanea senza Foucault e Gadamer ?
E' questo il punto. Il passato ci dice dove andremo. Il passato è già futuro in qualche modo.


No non trovo.
Lo spazio ai giovani si dà in politica o in altri ambiti.
Io lascio spazio aperto alla qualità. Solo alla qualità. Non è affatto una questione i età (!):??

Le faccio un esempio. Perchè dovrei comperare il libro di Mr. X di 25 anni se non ho letto ancora nulla dell'oramai citatissimo Gadamer? Come posso io, ultimo tra i cretini, sperare di capire l'epoca n cui vivo se prima non ho letto Gadamer. Non leggere Gadamer (o Foucault) significa non capire aspetti fondamentali e fondanti del mondo in cui siamo. Il fatto è che io già conosco l'importanza di Gadamer, ma di X non si sa nulla: ci si può basare solo su copertine, titoli e brevi estratti. Chi me lo dice che non è un bidone.
In virtù del ftto che il bidone è sempre inagguato io preferisco leggere aurori anche giovani o quasi come Wallace; ma che siano autori sui quali c'è letteratura critica, autori dei quali posso avere una qualche precomprensione.

Se la qualità del giovane c'è non ci sarà da preoccuparsi: uno o più critici leggeranno il suo libro prima o poi e ne scriveranno una critica; critica che Mizar leggerà; critica che magari apprezzaerà; critica che porterà Mizar ad investire su quello scrittore, infine.
Ma la gavetta si deve fare...tanto ci sono sempre quelli come lei ed altri che "puntano sui giovani": niente paura :paura:

Stesso discoso in musica. Non posso comperare tutti i cd dei nuovissimi compositori. Si va per gradi. Se il cmpositore vale, prima o poi verrà fuori (almeno come esecutore ed interprete). E Mizar comprerà, se apprezza.

affermi che se un autore,qualunque esso sia,varra' prima o poi uscira' fuori...
oggi?in questo paese?!..non credo proprio!

qui la meritocrazia non esiste.A volte cio' di cui leggiamo la critica è frutto di clientalismi.Non mi riferisco certo ai grandi autori del passato per i quali ogni critica è ormai superflua.
Ma se tutti ci fermassimo a leggere cio' che ci viene proposto dalla critica di altri,come faresti tu ad esempio a far circolare il tuo libro?..dovresti aspettare forse di divenire un autore del passato!

E chi sono coloro che fanno la critica? di chi e quale critico dovrei fidarmi se non di me stessa?
Si parla bene del libro di faletti e si fa altrettanto di quello di Moccia,ma a me non piacciono.Mentre ho letto un libro di una ragazza esordiente presa per caso in libreria e mi ha entusiasmato molto,tanto da consigliarlo come lettura.
Celine è stato accusato di antisemitismo e per molti anni neppure era reperibile nelle librerie e questa ti sembra una buona critica?..per me è un genio della letteratura,ha un modo di scrivere sorprendente,ma chissà perchè per molti anni nessuno(ed anche oggi) osava ammetterne la lettura (io a volte lo rileggo e questo non vuol dire che io sia antisemita o di destra).penso che l'arte se espressione del pensiero sia arte, qualsiasi eta' abbia e che non necessiti di alcuna critica positiva per continuare ad esserlo,ma necessiti di tanta curiosità ed apertura mentale per sopravvivere.

La mia è pura dialettica,s'intende,quindi spero che tu non la prenda come un fatto personale

ciao ciao
 

Mizar

Alfaheimr
Il suo post apre interessanti canali di navigazione - specie quando accenna al gran Céline

affermi che se un autore,qualunque esso sia,varra' prima o poi uscira' fuori...
oggi?in questo paese?!..non credo proprio!


qui la meritocrazia non esiste.
A mio parere il concetto di meritocrazia ha a che fare con l'arte quanto Tu scendi dalle Stelle con la musica dodecafonica.
Tanto per intenderci...

A volte cio' di cui leggiamo la critica è frutto di clientalismi..
Vero. Infatti alle critiche bisogna dar occhio ... critico. Nno certo accettare stolidamente qualsiasi cosa.
Bisogna sapere dove guardare, insomma.
Non mi riferisco certo ai grandi autori del passato per i quali ogni critica è ormai superflua.
Perchè ogni critica è superflua, per autori del passato ? :?

Ma se tutti ci fermassimo a leggere cio' che ci viene proposto dalla critica di altri,come faresti tu ad esempio a far circolare il tuo libro?.
Vi è un problema di fondo qui.
La critica - come io intendo - non propone proprio nulla. La critica ragiona, confronta, specula.
In secondo luogo, io non scrivo; ergo, non ho di questi problemi. Suppongo tuttavia che il libro vada pubblicato. Il resto è alea: e non potrebbe essere altrimenti.

E chi sono coloro che fanno la critica? di chi e quale critico dovrei fidarmi se non di me stessa?
Persone che studiano da anni, che sperimentano e teorizzano etc.
La seconda domanda che pone, poi, è retorica e strabordante dialettica (lo ha ammesso lei stesso). Le rispondo che, purtroppo o per fortuna, noi esseri umani siam destinati a 'scegliere'. Così, sarà impossibile leggere ogni libro; cosi ognuno di noi eleggerà modi per restringere il campo delle possibilità.
D'altra parte anche nella lettura ragionata di una citica altrui vi è fiducia in se stessi.

Si parla bene del libro di faletti e si fa altrettanto di quello di Moccia,ma a me non piacciono.Mentre ho letto un libro di una ragazza esordiente presa per caso in libreria e mi ha entusiasmato molto,tanto da consigliarlo come lettura.
Ma scusi, di chi parla? :mrgreen:
Lei chiama "critici" gente che parla bene di Faletti e di Moccia. Oh, bhè! Se è così, trattasi di mettersi d'accordo sui termini.

Diciamo che approcciare criticamente la letteratura non significa, per me, dar credito ad ogni critico. Significa scegliere. E significa scegliere di leggere in virtù finanche di un parere negativo o non convincente.

Celine è stato accusato di antisemitismo e per molti anni neppure era reperibile nelle librerie e questa ti sembra una buona critica?...
Non solo non è una buon critica. Non è una critica affatto. Celine era notoriamente antisemita: l'affermarlo non costituisce critica letteraria (ciò di cui parlo) ma critica all'uomo o considerazione di mero fatto.
Se vi è stato qualcuno che ha pensato di sussumere la bassa qualità della letteratura di Celine dalla sua xenofobia (se vuole, può fornirmi il nome del Signore in questione), questi si è dato in un pessimo esercizio di 'critica'.

Per questo motivo io non condivido il suo approccio. Leggere critici e leggere di critica non significa accettare ogni balordaggine come buona, né considerare il mondo saggistico come un tutt'uno-parmenideo, né svilire la propria valutatività. Significa altresì ragionare con, comprendere, condividere, provare e riprovare ancora; significa essere critici in prima persona.

per me è un genio della letteratura,ha un modo di scrivere sorprendente,ma chissà perchè per molti anni nessuno(ed anche oggi) osava ammetterne la lettura (io a volte lo rileggo e questo non vuol dire che io sia antisemita o di destra).
Chissà asiul!:mrgreen:
Me lo domando anch'io. Perché uno dei più grandi scrittori che questo mondo abbia mai ospitato è così poco letto e conosciuto? Perché è stato per anni ignorato o comunque non esaltato dalle case editrici? Perché con il volgere di certi eventi storici, Celine è stato improvvisamente riconsiderato?
Perché mi viene in mente che a qualcuno possa interessare che di autori come Celine non si parli troppo ?
Sono troppo cinico a pensarlo ?

P.S.
Perchè, aggiungo, non ci si pone gli stessi problemi con un Bernard Shaw - portatore di oscene teorie eugenetico-classiste su base socialista ?
Perchè mi vien da pensare che sia tutto un problema di opzione ideologica di certa elite post-conflitto mondiale?

Per la cronaca: non ho mai trovato un critico valente che sapesse usare utili e sensati argomenti contro la geniale e turbinante prosa di Celine.
Lei, asiul, saprebbe ?

penso che l'arte se espressione del pensiero sia arte
Non sono d'accordo.
Non credo che arte sia soltanto espressione del pensiero
Se ciò fosse vero potremmo definire artistico un rutto offendendi causa :mrgreen:


qualsiasi eta' abbia e che non necessiti di alcuna critica positiva per continuare ad esserlo,ma necessiti di tanta curiosità ed apertura mentale per sopravvivere.
Questo infatti è altro discorso. Né io intendevo dir (contrariamente rispetto a) questo.

CiaU
 
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asiul

New member
caspita che caratterino!

Il suo post apre interessanti canali di navigazione - specie quando accenna al gran Céline


A mio parere il concetto di meritocrazia ha a che fare con l'arte quanto Tu scendi dalle Stelle con la musica dodecafonica.
Tanto per intenderci...


Vero. Infatti alle critiche bisogna dar occhio ... critico. Nno certo accettare stolidamente qualsiasi cosa.
Bisogna sapere dove guardare, insomma.

Perchè ogni critica è superflua, per autori del passato ? :?


Vi è un problema di fondo qui.
La critica - come io intendo - non propone proprio nulla. La critica ragiona, confronta, specula.
In secondo luogo, io non scrivo; ergo, non ho di questi problemi. Suppongo tuttavia che il libro vada pubblicato. Il resto è alea: e non potrebbe essere altrimenti.


Persone che studiano da anni, che sperimentano e teorizzano etc.
La seconda domanda che pone, poi, è retorica e strabordante dialettica (lo ha ammesso lei stesso). Le rispondo che, purtroppo o per fortuna, noi esseri umani siam destinati a 'scegliere'. Così, sarà impossibile leggere ogni libro; cosi ognuno di noi eleggerà modi per restringere il campo delle possibilità.
D'altra parte anche nella lettura ragionata di una citica altrui vi è fiducia in se stessi.


Ma scusi, di chi parla? :mrgreen:
Lei chiama "critici" gente che parla bene di Faletti e di Moccia. Oh, bhè! Se è così, trattasi di mettersi d'accordo sui termini.

Diciamo che approcciare criticamente la letteratura non significa, per me, dar credito ad ogni critico. Significa scegliere. E significa scegliere di leggere in virtù finanche di un parere negativo o non convincente.


Non solo non è una buon critica. Non è una critica affatto. Celine era notoriamente antisemita: l'affermarlo non costituisce critica letteraria (ciò di cui parlo) ma critica all'uomo o considerazione di mero fatto.
Se vi è stato qualcuno che ha pensato di sussumere la bassa qualità della letteratura di Celine dalla sua xenofobia (se vuole, può fornirmi il nome del Signore in questione), questi si è dato in un pessimo esercizio di 'critica'.

Per questo motivo io non condivido il suo approccio. Leggere critici e leggere di critica non significa accettare ogni balordaggine come buona, né considerare il mondo saggistico come un tutt'uno-parmenideo, né svilire la propria valutatività. Significa altresì ragionare con, comprendere, condividere, provare e riprovare ancora; significa essere critici in prima persona.


Chissà asiul!:mrgreen:
Me lo domando anch'io. Perché uno dei più grandi scrittori che questo mondo abbia mai ospitato è così poco letto e conosciuto? Perché è stato per anni ignorato o comunque non esaltato dalle case editrici? Perché con il volgere di certi eventi storici, Celine è stato improvvisamente riconsiderato?
Perché mi viene in mente che a qualcuno possa interessare che di autori come Celine non si parli troppo ?
Sono troppo cinico a pensarlo ?

P.S.
Perchè, aggiungo, non ci si pone gli stessi problemi con un Bernard Shaw - portatore di oscene teorie eugenetico-classiste su base socialista ?
Perchè mi vien da pensare che sia tutto un problema di opzione ideologica di certa elite post-conflitto mondiale?

Per la cronaca: non ho mai trovato un critico valente che sapesse usare utili e sensati argomenti contro la geniale e turbinante prosa di Celine.
Lei, asiul, saprebbe ?


Non sono d'accordo.
Non credo che arte sia soltanto espressione del pensiero
Se ciò fosse vero potremmo definire artistico un rutto offendendi causa :mrgreen:



Questo infatti è altro discorso. Né io intendevo dir (contrariamente rispetto a) questo.

CiaU

per assistere ad un'analisi così dettagliata devo risalire ai tempi dei miei studi:mrgreen:...per l'accurata suddivisione del testo ci siamo:mrgreen:,ma sui contenuti ancora non siamo in sintonia:mrgreen:..ma non bisogna disperare,in fondo almeno sulla grandezza :ad:di Celine non ci siamo "scontrati":wink:..c'è ancora qualche speranza...

è stato un vero piacere avere questo scambio di opinioni che rispetto pienamente;)
 
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