Ishiguro, Kazuo - Non lasciarmi

Cosquillas

New member
Dall'autore di quel che resta del giorno, un libro ancora più bello dei precedenti.

E' una storia tristissima, potenzialmente fantascientifica ma in realtà uno splendido romanzo di formazione raccontato senza sbavature.

E' uno dei miei libri preferiti in assoluto... e l'edizioni Einaudi ha anche una copertina meravigliosa, ho cercato di farmi un sacco di foto così :D
 

Cosquillas

New member
Qualcosa in più sulla trama? Grasssie... :wink:

allora: un gruppo di bambini cresciuti in un misterioso "college" risulta essere un gruppo di cloni di persone che a differenza di loro vivono liberi in Inghilterra. Nel momento in cui uno di questi si ammala, al clone viene prelevato l'organo di cui il suo "originale" ha bisogno.

Insomma detto così sembra un thriller, in realtà è un libro meraviglioso che parla di sentimenti umanissimi. Cmq non ho il coraggio di rileggerlo :mrgreen:: in se' non è triste, ma mi sono talmente affezionata ai personaggi che lo trovo struggente.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Assolutamente d'accordo, il libro pur nella sua tristezza è bellissimo e ti coinvolge dalle prime pagine, almeno per me è stato così. L'autore mostra una sensibilità particolare nel consentirti di entrare in empatia con i personaggi che lentamente prendono coscienza del dramma, ed è vero che alla fine ti ci affezioni tanto da soffrire con loro...Lo consiglio a tutti, almeno a chi ama le storie originali
 

Cosquillas

New member
Assolutamente d'accordo, il libro pur nella sua tristezza è bellissimo e ti coinvolge dalle prime pagine, almeno per me è stato così. L'autore mostra una sensibilità particolare nel consentirti di entrare in empatia con i personaggi che lentamente prendono coscienza del dramma, ed è vero che alla fine ti ci affezioni tanto da soffrire con loro...Lo consiglio a tutti, almeno a chi ama le storie originali

poi adoro come scrive... ha una delicatezza giapponese ed è intrigante come un inglese.

La mia scena preferita - indimenticabile è quando la direttrice del college vede la protagonista bambina ballare la canzone never let me go (titolo originale) abbracciata ad un cuscino (i bambini clonati non potranno mai avere figli, e qui la bimba mostra un umano "istinto materno")... letto 2 anni fa e ancora ci piango :mrgreen:
 

elydark

New member
Ma assomiglia alla trama di un film che ho visto però non mi ricordo il titolo, solo che nel film non erano bambini, è anche abbastanza recente...
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
allora: un gruppo di bambini cresciuti in un misterioso "college" risulta essere un gruppo di cloni di persone che a differenza di loro vivono liberi in Inghilterra. Nel momento in cui uno di questi si ammala, al clone viene prelevato l'organo di cui il suo "originale" ha bisogno.

Insomma detto così sembra un thriller, in realtà è un libro meraviglioso che parla di sentimenti umanissimi. Cmq non ho il coraggio di rileggerlo :mrgreen:: in se' non è triste, ma mi sono talmente affezionata ai personaggi che lo trovo struggente.


ecco, ora si che stuzzichi la mia curiosità.... e il libro finisce in wish list!
Grazie.:wink:
 

darida

Well-known member
Ma assomiglia alla trama di un film che ho visto però non mi ricordo il titolo, solo che nel film non erano bambini, è anche abbastanza recente...

anche a me ha ricordato un film visto recentemente e pure bruttino...mah! saranna due cose diverse o un tema gia' trattato :D
 

amneris

New member
E' uscito il film!
Libro splendido, mi ha fatta davvero emozionare dopo un bel po' di tempo. Un po' una presa a male, diciamo che non è il massimo dell'allegria, ma non può non toccare le corde della riflessione, poi tutta la questione riguardante il titolo (insomma il motivo per cui si chiama così) e le relative scene mi hanno fatta commuovere.
 

alexyr

New member
farò la voce fuori dal coro.. per quanto ben scritto, l'ho trovato piuttosto lacunoso... come se tutto questo concentrarsi sul trio poi non portasse da nessuna parte (che i triangoli amicizia-amore-tra-ragazzini siano un classico giapponese? in Norvegian Wood, nella Yoshimoto....?) , o quantomeno non a un livello di profondità tale da bilanciare tutta questa attenzione... e d'altra parte il tema fiction non è poi così ben affrontato. Un ottimo canovaccio, ma non si confà alla mia passione per le letterature olistiche:D
 

Ciclamino

New member
Concordo...libro bellissimo e commovente...
Ho deciso di leggerlo dopo aver visto il trailer del film e mi e piacuito fin dalla prima frase.
Sono d'accordo con Cosquillas la scena che cita è davvero una delle più belle...:)
 

alisa

Amelia Member
Davvero bello, intenso, malinconico!

La cosa che più mi ha colpito è la mancanza di speranza. I protagonisti, e tutte le persone che girano intorno a loro e che fanno parte di questa generezione di 'cloni', non pensano neanche per un momento di sfuggire al destino che è loro riservato.
Romanzo ben scritto, un bel mix fra englishness e la cura del dettaglio giapponese.

Ma quindi mi sconsigliate il film? Ci stavo facendo un pensiero...

Leggerò senz'altro anche Quel che resta del giorno!
 

Jessamine

Well-known member
La cosa che più mi ha colpito di questo romanzo sono state le atmosfere: malinconico, struggente, nostalgico, di una delicatezza che potrebbe sembrare fuori luogo, visto l'argomento trattato. Bambini clonati per diventare "donatori" dei propri organi vitali, fino ad "esaurire il proprio ciclo".
Eppure tutto questo sembra restare in sottofondo, quasi fosse solo un caso fortuito, quasi ciò non contasse veramente, per lo svolgimento della trama.
Quello che sembra contare davvero è lo svolgersi di un'amicizia straordinaria fra tre ragazzi, un'amicizia straordinaria proprio per la veridicità di cui è intrisa. Ci sono litigi, incomprensioni, ci sono tutti i conflitti e le invidie di qualsiasi relazione, ma c'è una consapevolezza, un voler andare oltre, per incontrarsi comunque, per amarsi con i propri difetti, straordinaria.
L'introspezione di cui è intriso questo libro mi ha spesso lasciata col cuore gonfio, con un sapore agrodolce addosso, ma anche con nuove consapevolezze sul vero significato delle parole "amicizia" e "amore".
 

Holly Golightly

New member
A me è sembrato che sfiorasse continuamente la superficie dell'intensità, senza mai essere intenso per davvero. Forse è questa visione molto orientale e distaccata delle cose in un'ambientazione occidentale ad avermi un po' disorientata. Era come se mancasse continuamente di qualcosa, di molto poco, per prendermi veramente. Questa però è sicuramente una mia pecca, non è facile "catturarmi" :D
La scrittura è molto scorrevole, degna di nota, ma non particolarmente entusiasmante rispetto ad altri contemporanei.

Nel complesso, comunque è un libro veramente notevole e piacevole. A me poi le utopie/distopie interessano molto e mi è piaciuta soprattutto la terza parte... ora sono solo curiosa di vedere il film :mrgreen:
 

Kylix

New member
Il romanzo si apre con un incipit poco chiaro: una donna di trentun anni si presenta, dice di essere un’assistente che dopo alcuni smessi avrà smesso di fare il suo lavoro. E inizia a commentare questa sua affermazione, inserendo un paio di termini che saranno i pilastri del romanzo, senza spiegarne da subito il significato. A questo punto, iniziano le narrazioni di Kathy, la voce narrante, che ci immerge in un’atmosfera molto calorosa: quella di un collegio in cui vivono e crescono studenti che la copertina Einaudi del libro ci dice non essere orfani ma non avere genitori. Sono bambini che crescono insieme, condividono l’infanzia, poi l’adolescenza e i primi passi verso la vita adulta. Il collegio è Hailsham, parola chiave del romanzo: rappresenta in primis l’ambientazione nelle campagne inglesi, ma soprattutto il fondamento dell’intera storia, ovvero la vita dei protagonisti, la loro educazione, la loro natura, i misteri celati, i tutori, i Grandi Incanti. È di Hailsham che la protagonista torna sempre a narrare, in un flashback che fa vivere la storia e il lettore all’interno di essa. Non posso e non voglio essere troppo esplicita, perché la distopia su cui si basa il romanzo viene svelata gradualmente tramite le vicende dei tre amici Kathy, Ruth e Tommy. Posso dire che è un’idea originale, e questo lo apprezzo sempre negli scrittori contemporanei, in particolar modo qui, che Ishiguro disegna una società obiettabile, in cui si mescola l’umano col disumano, ma in cui fondamentalmente è sempre un sentimento d’amore a regnare.
 

isola74

Lonely member
Questo libro mi ha lasciata con l'amaro in bocca per cui dare un giudizio non è facile.
Di base è una storia allucinante se pensiamo ai bambini creati solo per essere donatori di organi e alla sorte, poi però è anche una storia romantica e delicata perchè anche loro - pur essendo cosa????.... non si sa- si innamorano, creano e rompono amicizie, non capendo che per gli altri, i "normali", non hanno questi diritti....
La scrittura, comunque, è scorrevole e mai morbosa.
 
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