Maraini, Dacia - La lunga vita di Marianna Ucria

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Una bellissima storia scritta benissimo

Costruito con l'attenzione per la musicalità di ogni frase, per la sonorità di ogni parola come richiede un poema, questo testo non perde mai la consistenza del romanzo nella sua forma classica. L'attenzione per i particolari della vita di tutti i giorni, per le sensazioni, i sapori, gli odori man mano intesse un grande arazzo non solo della vita di una nobildonna sordomuta ma anche della Sicilia nella prima metà del Settecento.
Questo romanzo è ritenuto da molti, e da tutta la critica, il più bello di Dacia Maraini.

Ha ricevuto i premi Supercampiello, 1990 - Calabria, 1991 - Apollo, 1991 - Quadrivio, 1991 - Marotta, 1992.[/img]
 
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evelin

Charmed Member
Premesso che ho letto solo questo libro di Dacia Maraini, concordo su fatto che sia un bel romanzo, l'ho letto qualche annetto fa e ne porto ancora un piacevole ricordo!
 

Ellis

New member
:oops: Io ho letto un altro libro della Maraini (Bagheria) e non mi è piaciuto per niente, tanto da farmi promettere che non avrei + letto niente di suo!!! Sono un po' drastica lo so, però....!
Allora mi garantite che la Dacia sa scrivere cose belle e non noiose? Mi fido? :p
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ellis ha scritto:
:oops: Io ho letto un altro libro della Maraini (Bagheria) e non mi è piaciuto per niente, tanto da farmi promettere che non avrei + letto niente di suo!!! Sono un po' drastica lo so, però....!
Allora mi garantite che la Dacia sa scrivere cose belle e non noiose? Mi fido? :p

Prova a leggere anche Isolina, bellissima storia che ti prende immediatamente:
Ricostruzione basata sulle cronache dei giornali dell'epoca sull'omicidio di Isolina Canuti, avvenuto nei primi anni del '900, e del processo che ne seguì e che scagionò l'assassino, accusò la vittima e condannò il giornalista socialista che pretese di difendere il diritto alla giustizia di una ragazza popolana contro l'esercito Sabaudo.
Ha ricevuto i premi Fregene (1985) e Rapallo, 1985
 
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Sabry0209

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Ho letto il libro di Dacia Maraini "La lunga vita di Marianna Ucrìa" è penso sia un bel romanzo...inizialmente mi era sembrato un pò noioso, ma continuando la lettura l'ho trovato appassionante..:D
ciao a tutti!
 

gio84

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Cap XXI

Fuori è buio. Il silenzio avvolge Marianna sterile e assoluto. Fra le sue mani un libro d'amore. Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dagli occhi come grappoli di una vigna sospesa, vengono spremuti dal pensiero che gira come una ruota di mulino e poi, in forma liquida si spargono e scorrono felici per le vene. È questa la divina vendemmia della letteratura?
Trepidare con i personaggi che corrono fra le pagine, bere il succo del pensiero altrui, provare l'ebbrezza rimandata di un piacere che appartiene ad altri. Esaltare i propri sensi attraverso lo spettacolo sempre ripetuto dell'amore in rappresentazione, non è amore anche questo? Che importanza ha che questo amore non sia mai stato vissuto faccia a faccia direttamente? assistere agli abbracci di corpi estranei, ma quanto vicini e noti per via di lettura, non è come viverlo quell'abbraccio, con un privilegio in più, di rimanere padroni di sé? [...]

Senza parole, meraviglioso :ad:
 

Sandy

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Uscirò sicuramente fuori dal coro,ma a me non ha fatto impazzire,a dirla tutta nemmeno gli altri scritti della Maraini,e credetemi che ,da buona siciliana,aihmè trapiantata altrove,mi sono impegnata a comprarli e leggerli....ma senza troppa soddisfazione:boh:
 

MCF

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La lunga vita di Marianna Ucria

Bellissimo, avvincente, toccante, terribile. Mi è rimasto dentro il capitolo iniziale in cui il padre adorato porta la figlia muta ad assistere ad un'esecuzione sperando che lo shock la induca a parlare. Nelle pagine successive, l'autrice presenta la madre innamoratissima del marito che fumava l'oppio per intontirsi mentre il consorte si divertiva con le contadine del luogo. C'è la storia del futuro marito di Marianna, un tipo introverso e originale: da ragazzo, era innamorato di una capra con cui dormiva finchè la madre non l'aveva fatta abbattere. Questo strano individuo aveva violentato la piccola Marianna che, dallo spavento, aveva perso la voce. Poi, i genitori l'avevano costretta a sposarlo.
E' un flash sulla Sicilia antica dove i nobili si sposavano tra loro e le donne erano sottomesse all'autorità maschile. Da leggere.
 

gio84

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Questo libro mi è stato regalato alla laurea da un'amica molto cara.

A fine lettura posso affermare che è un libro "che ti rimane dentro", mi sono affezionata ai personaggi.
Si tratta di un Bildungsroman - romanzo di formazione - uno shock che colpisce Marianna da piccola, la trasforma, alla fine del libro, in una donna matura, responsabile di sé e in grado di prendere decisioni che le cambieranno la vita.
La sordità di Marianna, la protagonista, ha fatto sì che vivesse una vita fuori dallo schema comune della figura femminile della Sicilia del Settecento.

Un po' come nei romanzi della letteratura sudamericana (Cent'anni di solitudine, La casa degli spiriti), in questo romanzo si respira la storia di una famiglia lungo le sue generazioni.

Bellissimo
5 su 5
 

Maddalena

New member
Ero partita un po' prevenuta su questo libro. Pensavo fosse un romanzo piuttosto noioso. Devo dire che non è così. La lettura non è faticosa, anche se a volte bisogna fermarsi un po' per decifrare le frasi in dialetto siciliano. Protagonista di questo romanzo è infatti prima di tutto la Sicilia, terra della scrittrice, la Sicilia della grande aristocrazia nel suo pieno fulgore. Sembra una terra perfettamente chiusa e beata, sicura dei suoi privilegi. Ma se la si guarda dal basso non risulta così fantastica. Appare infatti una terra ignorante, crudele e indifferente ai problemi di chi non ha niente, dei servi e dei poveri, ai quali è riservata solo un'esistenza fatta di stenti. L'autrice in un'intervista ha affermato: “vorrei che questo libro comunicasse ai lettori un'idea profonda e sensuale della Sicilia”; per quello che mi riguarda è stato proprio così.
 

SALLY

New member
L'ho letto anni fà,la Maraini mi piace molto,questo credo sia uno dei suoi libri migliori:
La saga di una famiglia nella Sicilia del 700',con tutte le asprezze della terra e della gente,il mondo interiore,fertilissimo di Marianna...a me è piaciuto tantissimo,sicuramente da leggere.
 

stellonzola

foolish member
All'inizio anche io temevo che mi avrebbe annoiato e invece questo libro mi è piaciuto moltissimo. Ho veramente adorato lo stile di scrittura, così scorrevole e "gentile", mi sembrava quasi che questa storia l'autrice me la stesse bisbigliando all'orecchio...
 

ARCO

New member
Da leggere

La scrittrice vuole presentare una saga familiare (dai bisnonni ai suoi nipoti) che ruota intorno alla protagonista Marianna Ucria, sposata ad uno zio, ma che scoprirà, ormai attempata, l’amore delicato e gentile “che si dà e si fa prendere senza forzature”.
Marianna, in seguito ad un trauma subito da piccola è sordomuta, ma il silenzio che l’avvolge l’ha resa più attenta a sé e agli altri al punto da carpire i pensieri delle persone che la circondano. Solo adulta scoprirà il segreto della sua menomazione.
Marianna vive con passione, rifiutando talvolta le regole che la sua condizione le impone e decidendo da sola le scelte importanti della sua vita.

Delicato è il paesaggio siciliano e la descrizione della mentalità gretta della prima metà del settecento.

Da leggere.
 

Peggy

New member
Mi è piaciuto moltissimo questo libro, sia per lo stile di scrittura poetico e delicato, sia per la storia in sè.
Ho adorato Marianna donna forte e fragile nello stesso tempo e malgrado il suo handicap affronta con decisione la sua epoca! da leggere :)
 

mame

The Fool on the Hill
Questo è l'ennesimo libro che racconta una storia. Punto e basta. Il contesto della nobiltà ipocrita, che copre le violenze, ricerca il proprio piacere a scapito dei poveri, spende e spande fino a indebitarsi, è quanto mai banale, abbastanza trito e ritrito in letteratura. La protagonista suscita compassione, non tanto per il fatto di essere sordomuta, quanto per il fatto che sembra muoversi nell'esistenza come in una bolla senza forza di gravità, in cui le cose lette nei libri diventano la chiave di interpretazione del mondo circostante. Ma tutto quanto viene narrato non esprime un senso, se non appunto quello di un riciclo di argomenti vecchi come la letteratura stessa, alla quale peraltro questo libro non apporta un contributo neanche dal punto di vista della scrittura, che non ha niente di memorabile e di genialmente creativo. Ho letto altri due libri della Maraini, "Un clandestino a bordo" e "Cercando Emma", e li ho trovati di gran lunga migliori di questo.
 

Nerst

enjoy member
Ho appena conclusa la lettura e concordo con quanto detto da mame. Mi aspettavo di più dalla figura di Marianna, credevo che lottasse contro un mondo di regole, pregiudizi e violenze, di cui lei prima è oggetto, invece resta per tutto il libro una donna sottomessa. A tratti esce fuori il volersi ribellare a tutto ciò, per lei e per le figlie, ma restano solo pensieri nella sua mente, che non vengono neanche riportati sul suo inseparabile taccuino. Davvero fa tenerezza Marianna, ma niente di più, mi ha lasciato un senso di rassegnazione, contro cui credo si debba lottare ogni giorno con tutte le proprie forze.
 
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