Brodskij, Iosif - Fuga da Bisanzio

Wilkinson

Member
Il poeta premio nobel 1987 con questo libro si rivela un grande, grandissimo prosatore. Una parte di Fuga da Bisanzio si compone di pezzi memorialistici, centrati su Leningrado. Sono testi di straordinaria intensità e sobrietà:l'evocazione di una città che è una categoria dello spirito, intrecciata al racconto di una giovinezza in Russia, negli anni del dopoguerra, segnato da una straziata precisione. E insieme il memorabile ritratto dei genitori, che sembrano condensare nelle loro figure la muta sofferenza della Russia in questo secolo. Il Brodskij poeta ci parla poi in due omaggi a Mandel'stam e a Auden, che sono quanto di più illuminante sia stato scritto su questi due autori. Infine, Brodskij si lancia in una febbrile riflessione sulla storia della civiltà, che tocca l'imperatore Costantino e l'Islam, la storia della Russia e la natura del tempo. Poeta metafisico, Brodskij ci offre in queste pagine un esempio di prosa metafisica, dove una sorpresa e una percezione imprevista ci attendono a ogni frase.


Libro semplicemente straordinario. A quasi ogni frase si è colti di sorpresa, a ogni paragrafo si è tentati di posare il libro e riflettere su quanto si è letto. E sono frasi che cambiano il nostro modo di pensare come succede con pochi altri libri. Controindicazioni : molto di quanto si leggerà dopo questo libro apparirà spesso banale. Siete avvertiti :)
Anche senza aver letto una sola poesia di Brodskij si capisce leggendo queste pagine quanto sia meritato il nobel assegnato.
Libro da isola deserta, senza esagerare.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
questo me lo prendo di sicuro :) mi piace questo genere di libri, sono stimolanti oltre ad essere un piacere leggerli
 

Wilkinson

Member
molto stimolante :)
questa è la prima frase del libro :
"Fallimento per fallimento, cercare di rievocare il passato è come tentare di afferrare il significato dell'esistenza..."
 

elena

aunt member
molto stimolante :)
questa è la prima frase del libro :
"Fallimento per fallimento, cercare di rievocare il passato è come tentare di afferrare il significato dell'esistenza..."


Decisamente stimolante :D
A volte basta un incipit per......aggiungere un libro nella lista desideri .....e così ho fatto :wink:
 

fernycip

New member
La lettura di questo libro mi ha fatto capire cosa può provare chi vive in uno Stato totalitario, com'era l'URSS.
L'autore parla di vera e propria schiavitù del popolo e condanna duramente il regime sovietico e la sua assurda politica.
Bellissimo e commovente l'ultimo capitolo "In una stanza e mezzo" (si riferisce alla casa dell'infanzia e della gioventù), in cui rievoca la vita familiare della sua giovinezza e descrive il suo profondo senso di colpa per non aver potuto accudire i genitori negli ultimi anni della loro vita.
Brodskij "grida" tutta la sua ira contro il regime, che per 12 anni e fino alla loro morte, ha sempre impedito ai genitori di poter riabbracciare almeno una volta il figlio ormai emigrato negli USA.
 
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