Intervista con l'Autore

HATUAY

New member
Chi vuole parlare con me del mio libro pubblicato a maggio?

Non sono giovanissimo e sono inesperto di questo forum, comunque dopo anni qualcosa mi ha spinto a scrivere il mio primo libro ora edito da "Caosfera". Il Libro è uscito a Maggio, al momento direttamente reperibile presso solo 2 librerie oppure on-line e in formato e-book. Non pretendo assolutamente di essere un maestro del campo ma visto il giudizio positivo di alcune persone che lo hanno letto vorrei discuterne con altre persone su questo forum.

A presto
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
puoi inviare copia cartacea allo staff se ti interessa questa opzione
 

Diego Repetto

New member
Intervista con Diego Repetto, autore de Il baco e la farfalla

Con un po' di ritardo (il mio primo libro, Il baco e la farfalla, è uscito nel 2011), rispondo volentieri all' "intervista con l'autore".

Per chi fosse interessato a biografia, brani tratti dal libro, giudizio dei lettori:

Diego Repetto - IL BACO E LA FARFALLA

Il baco e la farfalla - Repetto Diego - Libro - IBS - Italia Press - Narrativa


1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? Al computer.

2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? Al computer è più comodo. Uso carta e penna per mettere nero su bianco qualche idea che mi è venuta in mente.

3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? Sì.

4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? Forse più una martellata che uno stimolo, anche se per fortuna giudizi negativi non ce ne sono stati.

5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione? Nessuno in particolare, anche se penso di aver assorbito qualcosa da ciascuno degli innumerevoli autori che ho avuto modo di leggere e apprezzare.

6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? A Chiara, mia moglie.

7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? Mi è stato chiesto da mia madre.

8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto? No.

9. Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? La storia racconta fatti realmente accaduti.

10. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada? L’idea di scrivere questo romanzo è nata la sera della vigilia di Natale del 2006. Mi trovavo a cena a casa di mia madre, noi due soli, e lei ha incominciato a raccontare la storia della sua famiglia, che in parte già conoscevo, arricchendola di particolari fino ad allora sconosciuti. Dal racconto emergeva prepotente la figura di un fratellastro, la cui vita è stata rocambolesca fin dalla tenera età, sempre in lotta con un destino spesso crudele che non gli ha dato tregua e lo ha perseguitato fino ai giorni nostri.

11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina... insomma, già bell'e pronto da comprare? No.

12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? No, ma le reazioni positive che ci sono state nelle varie presentazioni mi hanno fatto piacere.

13. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? Ho incontrato il protagonista del libro e mi sono fatto raccontare in un pomeriggio la sua vita. Ho registrato il racconto su due nastri da novanta minuti. Una vita così piena di colpi di scena che non c’è stato bisogno di inventarsi nulla.

14. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro? La vita del protagonista si intreccia con la storia d’Italia della seconda metà del ventesimo secolo, dalla seconda guerra mondiale al boom economico, dagli anni di piombo a Tangentopoli. Sono quegli anni che a scuola non si studiano perché non si riesce a finire il programma, o almeno così accadeva quando a scuola ci andavo io, ma sono anche gli anni che nel bene e nel male hanno segnato il passato recente del nostro paese e hanno influenzato più di altri le nostre vite. Tornano alla luce problemi antichi del nostro Paese, ma ancora attuali perché mai risolti, come la repressione poliziesca, le carceri, le mazzette come ingrediente indispensabile nel sistema produttivo, gli incidenti sul lavoro. Mi è sembrato che potesse essere interessante anche per chi non era direttamente coinvolto nelle vicende che vengono descritte.

15. Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? Una passione innata per la scrittura.

16. Perchè hai scritto il tuo primo libro? Mi è parso che i fatti narrati potessero essere interessanti anche per chi non era direttamente coinvolto nelle vicende che vengono descritte.
 

nonsolodisegni

New member
Risposte da nonsolodisegni.

Salve a tutti,
mi presento, sono nonsolodisegni, sono nuova del forum e anche io ho scritto un breve libro, lo definirei un breve saggio di geografia, con qualche risvolto psicologico. Non so se si può dire il titolo, anche perché è ancora in corso di pubblicazione... comunque penso che si possa dire. Il suo titolo è "Un viaggio". Mi domando se sia possibile far conoscere il mio sito agli altri utenti, per far vedere i possibili sviluppi dell'opera. Penso che dipenda dalle regole del forum.


1.Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
All'inizio su carta, poi ho trasferito tutto sul computer.

2.Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
E' meglio col computer, anche se certe volte è meglio usare la carta.

3.Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
No, l'ho letto sempre a capitoli.

4.Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Certo non fa piacere. All'inizio lo vedrei come una martellata, poi lo trasformerei in uno spunto per migliorarmi.

5.Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Non mi ha ispirata alcun romanzo o autore in particolare.

6.A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
Ai miei genitori e a coloro che mi sono vicino.

7.Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
E' stata una necessità psicologica.

8.Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
Alcune volte leggo ad alta voce quello che scrivo.

9.Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
Alcune volte.

10.L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Devo dire che l'ispirazione mi è venuta a causa di fatti successi a me e anche da qualcosa vista per strada.

11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
L'immagine della copertina mi viene in mente dopo.

12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
Si, ho timore del giudizio altrui.

13.Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
La storia si è costruita nel tempo.

14.Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
Il mio libro tratta di geografia, con dei risvolti psicologici. Ho scelto geografia perché in questo argomento sono più esperta.

15.Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Non avrei mai pensato di scrivere un libro, ma casualmente è capitato.

16.Perchè hai scritto il tuo primo libro?
Perché ho voluto commentare qualcosa.
 
Ultima modifica:

rina

New member
1.Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
prima con carta e penna e poi al computer

2.Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
dipende dal tipo di libro

3.Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
si certamente

4.Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
mi stimola e spero stimoli anche chi lo legge

5.Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
nessuno, l'ispirazione è arrivata e basta

6.A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
a nessuno

7.Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
dare sostegno e aiuto a chi soffre dello stesso mio dolore

8.Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
no

9.Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
dal mio vissuto

10.L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
sulle mie esperienze personali

11.Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
no, mi lascio guidare dalle mie sensazioni e dal mio istinto

12.Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
certo, sperando che siano di forte emozione

13.Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
sapevo di doverlo scrivere e tutto è arivato nel tempo

14.Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
perchè tratta i dialoghi interiori dell'anima

15.Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
il desiderio di condivisione e solidarietà

16.Perchè hai scritto il tuo primo libro?
perchè così mi dettava il cuore, così sentivo di dover fare, esse consapevole dopo lunghissimi anni di meditazione, che questa era la mia missione, il portare parole di speranza, fede d vita eterna a chi avverte il bisogno di ascoltarle e farle sue. Tutti i ricavati di questo libro andranno totalmente in beneficienza, pochi o modesti che siano.
 

Enriquez

Member
Enrichetta Caparco - Tracce Invisibili di Universi Paralleli

Salve, lieta di colloquiare con voi.
Ecco le mie risposte:

1.Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? Prima con carta e penna e poi al computer.
2.Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? La prima stesura è veloce e molto spontanea, pertanto si presta a carta e penna. Successivamente subentra un po' di tecnica e arriva il computer.
3.Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? Sì, ho impiegato più tempo del dovuto, cercando un'identità con un lettore che per motivi contingenti è costretto a leggere utilizzando piccoli spazi temporali.
4.Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? Entrambe le cose.
5.Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione? Sono molti e compariranno nel sito che sto costruendo alla voce bibliografia. Comincio dal più importante: Julian Barbour " La fine del tempo". Poi: Fritjof Capra
Il Tao della fisica, Erasmo da Rotterdam: "Elogio della follia" e molti altri.
6.A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? In prima lettura a mia figlia Elena e successivamente a persone differenti, sino ad arrivare all'editor ufficiale. Il motivo di questa variegata scelta sta nel fatto che intendo comprendere come avviene la "comunicazione" con il lettore e quali immagini e sensazioni suscita il libro, ma questa è semlpicemente una verifica in quanto ciò che intendo trasferire al lettore è l'immaginario e i modelli che ho creato.
7.Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? Rispondere in qualche modo alla seguente domanda sul tempo: "E' il futuro a costruire il passato e non viceversa?"
8.Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto? Tavolta è successo.
9.Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? Dai modelli che la realtà mi offre, a tal punto che il personaggio completamente inventato, altro non è che una costruzione di modelli reali.
10.L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada? Direi entrambe le cose.
11.Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare? Francamente no.
12.Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? Francamente sì.
13.Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? Dentro di me certamente c'era il romanzo così come potete leggerlo, ma per costruirlo ho dovuto a lungo scavare così come fa uno scultore sul marmo.
14.Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro? Esiste sì un argomento principe, ma dal momento che il mio è un romanzo corale differenti e variegati sono gli spunti.
15.Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? Devo dire che questa molla esiste o non esiste, se esiste viene fuori spontaneamente come la voce di un cantante, comunque sia. Chi scrive ha bisogno di scrivere.
16.Perchè hai scritto il tuo primo libro? Perchè scrivo da sempre ed è un piacere.
 

ariano geta

New member
Le risposte di Ariano Geta

Mi ero già parzialmente presentato nel post apposito per utenti autori, nonché tramite il mio blog: Ariano Geta
Rispondo anche alle domande del questionario:

1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?

Come specificato nel post di presentazione, sono ormai quasi venticinque anni che scrivo. Le prime cose le ho scritte a mano perché all'epoca i pc non erano diffusi come oggi, e così sono andato avanti per parecchi anni. Negli ultimi quindici però ho utilizzato solo il computer, riscrivendo in bella copia anche alcuni manoscritti cartacei che avevo accantonato.

2 . Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer

A mano è più diretto, più emotivamente coinvolgente. Senti un legame diretto, nervoso, fra il cervello che elabora la frase e la mano che la traccia sul foglio. Però, per praticità, ormai è preferibile usare il pc. Bisogna solo fare attenzione a non lasciarsi ingannare dal testo tipografico incasellato e perfettamente allineato che da sempre l'impressione di essere ben riuscito. Mentre si rilegge e si corregge bisogna immaginare il desktop come un foglio di carta scritto a mano che necessita di infinite correzioni.

3 . Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?

Sempre. Il lettore merita rispetto e devo essere sicuro che il testo sia privo di refusi ed errori formali e abbia una sua coerenza interna perfetta.

4 . Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?

Entrambe le cose. Non fa mai piacere essere criticato, però bisogna saper cogliere il lato costruttivo e utile: se la stroncatura è motivata ed elenca dati oggettivi per illustrare le imperfezioni nel testo, allora bisogna farne tesoro ed iniziare una nuova stesura del romanzo / racconto in cui tali imperfezioni siano superate.

5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?

Ho scritto racconti e romanzi brevi di vario argomento e tenore, quindi le fonti di ispirazione sono numerose. Posso dire che i miei autori preferiti tra i classici sono: Pirandello, Borges, Poe e Chesterton.

6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?

In passato a un mio amico che mi ha sempre gentilmente aiutato a correggere ed editare il testo. Da qualche mese purtroppo non posso più contare sul suo sostegno perché è preso da numerosi impegni e non dispone del tempo materiale per aiutarmi. Se qualcuno di voi fosse disposto a darmi una mano in tal senso... ;)

7 . Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?

Più che questo, "questi".
In genere sento qualcosa dentro: un'immagine che mi appare davanti agli occhi, una sequenza, una scena, delle emozioni profonde che mi camminano sotto pelle... Ogni volta che ho questo genere di sensazioni so già che se provo a inventare una storia qualcosa uscirà fuori. O meglio: vuole uscire fuori.

7 . Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?

No, sono abituato a leggere a mente. Anche le dissonanze riesco a percepirle senza la necessità di leggere a voce alta.

8 . Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?

Sì, talvolta da situazioni personali, altre volte da esperienze occorse a gente che conosco. Ma in alcuni casi mi affido esclusivamente alla fantasia.

9. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?

Entrambe le cose. Deve però trattarsi di eventi che abbiano una loro particolare significatività, senza essere necessariamente appariscenti o traumatici.

10. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?

Una volta, ora non più. Adesso la creo io stesso la copertina. Creare il proprio libro da solo, copertina compresa, è un'attività che da soddisfazione. Pubblicarlo sarebbe un ulteriore passo avanti, ma provo piacere anche con una gestione "artigianale" dei miei ebook.

11. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?

Sullo scaffale virtuale di amazon, per ora :)
Beh, spero solo che piaccia e venga considerato positivamente.

12. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?

Talvolta parto con un progetto di base già pronto che va solo sviluppato, altre volte la storia si modifica man mano che la scrivo. Anche con una trama già delineata in testa sin dal principio, può capitare che procedendo decida di apportare delle modifiche.

13. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?

Scelgo un argomento rispetto al quale posso dire qualcosa di autentico, di vissuto, e con cognizione di causa. Non so raccontare qualcosa che non conosco affatto.

14. Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?

Sin da bambino ho sempre amato raccontare storie, scriverle è stato un passaggio quasi inevitabile. Ovviamente sono anche un lettore e leggo parecchi libri, e questa dimestichezza coi libri è stata un'ulteriore spinta a crearne di miei. Ma alla base c'è il desiderio profondo di raccontare, o, usando la metafora coniata da un mio collega: di rilasciare una dichiarazione senza che nessuno me la abbia chiesta.

15. Perchè hai scritto il tuo primo libro?

Dovevo dare voce a una necessità che mi spingeva da dentro. Non potevo più farla tacere, dovevo permetterle di esprimersi. La mano tracciava parole sul foglio quasi come una liberazione. Ancora oggi provo una sensazione simile mentre trasformo in parola scritta la storia che si crea lentamente nella mia testa.
 

nunzia

New member
Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Carta e penna. Non mi va di accendere il computer per ogni cosa che mi viene in mente. Magari sto lavando i piatti o preparando la cena e puff... ecco mi viene un piccolo momento d'ispirazione. Ho la mia agenda a portata di mano e butto giù quello che mi è venuto in mente, un piccolo particolare o una frase o qualsiasi cosa.
Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
No, con la penna è più pratico. Intanto butto giù l'idea, poi al computer la elaboro, la sistemo, magari la cambio pure.
Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
No, perché non l'ho ancora stampato. E' in formato ebook, ma non appena avrò la carta tra le mani lo rileggerò senz'altro senza saltare neanche una parola
Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Beh ci rimani sempre un pochini male, ogni opera per l'autore è sempre perfetta. Se per lui non fosse perfetta cercherebbe di perfezionarla per renderla tale. Sì mi dispiacerebbe, ma approfitterei proprio della critica negativa per capire cos'è che non va e cercare di migliorarmi.
Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Terry Brooks e George R. R. Martin
A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
A nessuno.
Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Una specie di gioco in un forum. Era stata decisa una trama e l'inizio della storia. Ogni utente si accodava a quello precedente continuando la storia, mantenendo sempre il genere e cercando di non uscire fuori trama.
Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
No, mai.
Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
Si.
L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Entrambi i casi.
Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
Si, l'ho immaginato e l'ho sognato un sacco di volte.
Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
No, non ci ho mai pensato.
Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
La storia era già stata costruita nella mia mente, ma durante il percorso si sono aggiunte cose nuove
Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
Più che un argomento è un fantasy e come affermo sempre amo tutto ciò che non è reale.
Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Non saprei, secondo la mia esperienza io non avrei mai pensato di arrivare a scrivere, se qualcuno me lo avesse detto non ci avrei mai creduto. Nel momento in cui l'ho fatto ci ho provato gusto, è stato bello, ti senti di creare qualcosa, i personaggi a cui dai vita, più il tempo passa e più ti sembrano reali. Cominciano a far parte di te e vuoi farli conoscere perché le emozioni che accendono in te, sai che le trasmetteranno anche agli altri.
Perché hai scritto il tuo primo libro?
Non c'è un perché, è venuto fuori dal nulla. Davvero.
 

Max Penna

New member
Max Penna, Intervista

1) Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Ho usato principalmente il computer, anche se ho precedentemente annotato molte idee su qualsiasi pezzo di carta o mezzo digitale a portata di mano.

2) Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
Dal punto di vista della qualità del romanzo non penso ci sia differenza, ma penso sia molto più comodo il computer.

3) Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
Molte volte, ed ho avuto anche l'aiuto di mia moglie che lo ha riletto più volte per aiutarmi a migliorarlo e renderlo più fruibile.

4) Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Sicuramente i giudizi negativi non fanno piacere a nessuno, ma se sono onesti e costruttivi è giusto riceverli. Penso anche che siano l'unico modo per spingerci a migliorare sempre di più.

5) Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Richard Matheson, romanzi per nulla banali e un modo di scrivere senza troppi fronzoli. "Io sono leggenda" è il mio preferito.
Anche Philip K. Dick mi ha dato molto. Uno dei suoi libri che ho apprezzato di più è "In senso inverso". Sono molto attratto dai paradossi temporali.

6) A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
A nessuno. Inizio a fare leggere il mio libro quando è finito.

7) Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
La volontà di aprire la mente del lettore e di lasciare nella sua anima qualcosa di profondo. Questo è quello che cerco quando leggo un libro, ed è questo che vorrei dare ai miei lettori.

8) Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
No. Leggo sempre nella mente.

9) Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
No, più che altro dalla storia, dalla fisica e, sopratutto, dalla mia immaginazione.

10) L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Assolutamente no. Nel mio romanzo cerco di andare oltre la vita "normale".

11) Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
No, vedo solo la trama che si sviluppa nel mio immaginario.

12) Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
No, spero solo di riuscire a suscitare un minimo di interesse per indurre a leggerlo. La reazione che più mi interessa è quella del lettore subito dopo aver letto l'ultima pagina.

13) Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
Avevo un'idea ben precisa, anche se scrivendolo la storia è maturata in modo leggermente diverso.

14) Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
In realtà il mio romanzo affronta molti argomenti. Non gradisco quegli scrittori che hanno una buona idea e poi scrivono miriadi di pagine senza aggiungere nulla di nuovo, magari descrivendo ogni singola piastrella del pavimento. Piuttosto preferisco scrivere un libro dalle poche pagine, ma tutte, o quasi, con un significato.

15) Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Non so quale sia la molla per gli altri scrittori, ma io sono stato spinto dalla volontà di aiutare il lettore ad uscire dagli schemi mentali a cui siamo stati sempre abituati.

16) Perchè hai scritto il tuo primo libro?
Il motivo è sempre lo stesso: Aiutare il lettore ad uscire dagli schemi mentali a cui siamo stati sempre abituati; Capovolgere il punto di vista classico per aprire nuove strade.
A tal fine ho anche realizzato degli approfondimenti disponibili sul mio sito.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Eccomi qui! Ho trovato queste domande e adesso voglio rispondere anch'io :YY

1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Entrambi. Preciso però che quando scrivo di getto a mano, poi dopo devo essere anche una brava interprete :mrgreen:; tengo comunque carta e penna sempre sul comodino, perché spesso mi sveglio a qualsiasi ora della notte con una forte ispirazione e devo scrivere subito. Al computer però è più immediato e veloce.

2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?

Diciamo che preferisco il computer. Sarei matta a voler scrivere un intero romanzo a mano, per poi ricopiarlo tutto al computer!

3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
Sì, per l'editing, anche dopo la stampa.

4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Dipende. I giudizi negativi un po' feriscono sempre, è ovvio, sarei bugiarda se dicessi il contrario. Ma nel caso in cui la critica fosse costruttiva ne farei tesoro. Al contrario se dovesse invece trattarsi di un giudizio infondato, gettato lì per invidia o cattiveria.

5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Sicuramente mi sono ispirata ad Anne Rice, è lei che mi ha attaccato l'amore per i vampiri!

6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
A tutti?
:mrgreen:

7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ehm... Elia (il protagonista). Ha detto che se non lo avessi fatto mi avrebbe azzannata.

8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
No. Piuttosto lo sussurro, ma faccio così con qualsiasi cosa che leggo.

9. Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
No.

10. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
No. Solo sulla fantasia.

11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
Certamente! Anzi: molto spesso è la copertina scelta che mi spinge a continuare.

12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
No. Penso al dopo: alle facce che faranno mentre lo leggono.

13. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
La storia si è costruita con il tempo, anche se gli elementi base erano già tutti nella mia testa.

14. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perché scegli questo piuttosto che un altro?
Probabilmente per descrivere alcuni drammi interiori, per dar luce a quella voce che mi urla in testa e che non decide di smettere. In fondo la storia stessa riesce a sorprendermi, a volte è come se fosse uscita da sola.

15. Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
La passione, forse? Il mio libro non vedeva l'ora di uscire, ha usato me per farlo, ed è attraverso di lui che ho imparato a scrivere.

16. Perché hai scritto il tuo primo libro?
Per lo stesso motivo di sopra. Sento il bisogno di scrivere come qualcosa di incontrollato. La storia era lì, già nella mia testa, e gridava di uscire. Scrivendola è come se mi fossi piegata al suo volere.

Ciao ciao, e grazie a tutti
:D

http://valentinabellucci.blogspot.it/
 

marcodibattista

New member
Il buio e la meridiana


[*]Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?

I miei due libri di racconti sono soltanto in versione elettronica (Max 5000 e Il buio e la meridiana)

[*]Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?

E' molto differente. Nel mio caso i libri sono stati pensati per lettori con supporti elettronici. E' diverso scrivere a penna o al computer, così come è diverso leggere un foglio reale o virtuale

[*]Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?

Maniacalmente prima di pubblilcare rileggo tutto molte volte

[*]Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?

Il giudizio è sempre bene accetto. Una volta pubblicato il libro non è più mio

[*]Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Molti. In particolare direi Cormack Mc Carthy

[*]A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
Alla mia compagna e poi ad amici che si occupano di libri

[*]Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?

Scrivere mi serve per capire meglio me stesso. non è detto che poi io decida di pubblicare.

[*]Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
Spesso

[*]Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?

Sì. Fatti veri o possibili...

[*]L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Racconto quello che vedo intorno a me, immagino storie per ogni persona che incontro

[*] Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
Mai. Non sono mai certo di pubblicare quel che scrivo

[*] Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
No, anche se nel mio caso si tratta di uno scaffale elettronico

[*]Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
Le mie storie sono stratificazioni di stati d'animo

[*]Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
Il filo rosso dei miei racconti è dato dalla mia costante ricerca attorno a un tema. il tempo

[*]Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Succede quando inizi a dimenticare i titoli e gli autori e quello che hai letto si confonde con la tua quotidianità

[*]Perchè hai scritto il tuo primo libro?
L'ho già detto su. Per il bisogno di condividere
 

ampersand

New member
Intervista con l'autore . F. Santini

1.Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Ho scritto al computer: è più comodo considerando le continue modifiche che apporto a ogni rilettura.

2.Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
Scriverlo con carta e penna gli darebbe un sapore più retrò, rimanderebbe ai grandi scrittori del passato. La comodità del pc è indiscutibile.

3.Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
No, fino ad ora non l'ho mai fatto. Ho sempre riletto al computer anche se ho stampato una bozza del romanzo su carta per passarla a un'amica che mi ha apportato delle correzioni. Effettivamente, vedere il proprio lavoro prendere concretezza è un'emozione forte.

4.Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Nessuna delle due. Non scrivo per piacere o non piacere agli altri ma per un'esigenza personale. Scriverei comunque e sempre perché non posso impedire alla storia e ai personaggi di viversi e di parlare. La definisco una nevrosi contro la quale per me non c'è altra terapia che l'ascolto. Siamo esposti al giudizio esterno e non mi spaventa perché ognuno di noi è un lettore che riflette nei libri il proprio io e ogni io è diverso e unico.

5.Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Ho letto molto e un po' di tutto. Preferisco i fantasy, ma le storie che scrivo non nascono da un'ispirazione. Esistono di vita propria: è come se io non facessi nessuno sforzo per "inventare" perché semplicemente descrivo qualcosa che vedo accadere.

6.A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
Faccio leggere il mio romanzo solo una volta che è terminato, non a mano a mano che scrivo. Ho vari lettori "campione" di diverse fasce d'età e livello culturale. La prima è la mia maestre delle elementari, una donna molto colta; la seconda è la figlia diciassettenne di una collega di lavoro; la terza un'amica che si occupa di grafica pubblicitaria.

7.Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Come dicevo, quando comincio a sentire parlare i personaggi e a vederli muoversi davanti a me capisco che è il momento di ascoltarli.

8.Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
Sì, spesso. Soprattutto i dialoghi.

9.Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
Sì. Mi ispiro ai luoghi e anche ai fatti quotidiani. La vita è spesso più incredibile di qualsiasi storia inventata.

10.L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
No. La storia non la decido io. Esiste indipendentemente dalla mia volontà o da ciò che mi piacerebbe avvenisse.

11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
No. Fino ad ora la copertina è nata verso la fine.

12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
Sì!! Mi piacerebbe che si appassionassero alle visioni della mia mente e che ci si affezionassero come ho fatto io.

13.Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
Inizio a scrivere quando vedo le cose accadere nella mia mente. Non so mai cosa sarà dopo. Anche per me, è una scoperta pagina dopo pagina.

14.Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
La scelta non è mai mia. La storia e l'argomento esistono già da soli e chiedono di essere raccontati.

15.Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Credo sia un'esigenza interiore, ma non posso esserne sicura. Semplicemente, senti vivere dentro di te queste vicende, questi drammi o queste gioie che ti riempiono così tanto da rischiare di farti impazzire. Solo scrivendone te ne liberi, esorcizzi tutto e ti rendi conto che, come per il ritratto di Dorian Grey, le parole sono uno specchio in cui rifletti un te stesso che non conoscevi.

16.Perchè hai scritto il tuo primo libro?
Per non impazzire. Per mettere a tacere le voci e le vicende che mi riempiono la mente in ogni istante: appena le deposito sulla pagina, si placano perché si concretizzano, assumono una forma, da ombre diventano di carne e sangue. Per me la scrittura è una nevrosi dell'anima.
 

Flaminia Nucci

New member
Come sono diventata scrittrice

[*]Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
A computer.
[*]Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
A penna (anzi, io uso la stilografica) sarebbe molto più romantico, ma ahimè molto meno pratico...
[*]Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
Forse sì, ma non per quest'ultimo libro.
[*]Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Entrambe, forse.
[*]Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Nessuno direttamente perché ho iniziato con lo scrivere dei saggi (io sono psicoanalista).
[*]A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
Faccio leggere il lavoro terminato ad un'amica fraterna, grande lettrice e conoscitrice di letteratura, e alla mia professoressa di Italiano e Latino del triennio del liceo. Ora siamo diventate amiche...
[*]Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ogni libro che ho scritto è nato da una "spinta" specifica. Quest'ultimo a seguito della fine di una storia d'amore.
[*]Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
Sempre! E' utilissimo per verificare la musicalità...
[*]Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
Sicuramente anche.
[*]L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Più sulla mia esperienza di vita, diretta o indiretta.
[*] Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
No, perché la copertina è l'ultima cosa che si sceglie con un editore.
[*] Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
Sì! Quando un'amica mi ha detto che Yuki era stato esposto in Feltrinelli Duomo a Milano, sullo scaffale dei libri consigliati, sono andata a vederlo per immaginare l'effetto sui lettori.
[*]Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
Il canovaccio di base è sempre sostanzialmente definito, ma poi, misteriosamente, il libro prende vita da sé. E' un po' come essere in trance, le parole scaturiscono da dentro, senza averne troppo il controllo.
[*]Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perché scegli questo piuttosto che un altro?
Perché in quel momento è il tema che mi "possiede"...
[*]Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Nel mio caso (sono partita da saggi di psicoanalisi), è la stata la volontà di trattare temi sui quali sentivo la necessità di dare un contributo divulgativo, con una finalità in qualche modo sociale.
[*]Perché hai scritto il tuo primo libro?
Ho scritto il mio primo libro (un saggio sull'omosessualità) come "grido di dolore" a seguito del suicidio di un amico, ma anche per volontà di accendere una (seppur piccola) luce nel buio dell'ignoranza.
 

ScrivereLibri

New member
Sono alla prima pubblicazione!

Anche se la mia esperienza letteraria è agli inizi, (il primo libro è stato da me autoprodotto pochi giorni fa su Amazon), mi fa piacere rispondere alle domande poste!


Ecco la lista delle domande:


1-Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? Totalmente al pc
2-Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? No, è molto più pratico l'uso del computer per correzioni e chiarezza.
3-Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? Non per intero
4-Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? Ancora non è successo ma credo dipenda da come si dice e con quale scopo.
5-Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione? Sicuramente l'insieme di tutti gli autori ed esperienze della vita
6-A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? Ad amici
7-Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? Il tentare di passare dal creare testi di canzoni al creare un romanzo. Difficilissimo ma eccitante
8-Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto? Si ma non per l'intero romanzo
9-Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? Miscelo realtà e immaginazione
10-L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada? Solo in parte
11-Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare? No, mi interesso solo a creare una storia affascinante
12-Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? No, lo scrivere per me è un atto intimo. Se qualcuno lo leggerà, o ne vedrà solo la copertina, lo giudicherà nello stesso modo in cui ognuno di noi giudica un altro: dalle proprie sensazioni
13-Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? Sinceramente no. Ho avuto la netta idea che non lo stessi scrivendo io ma che qualcuno mi stesse dettando, a mano a mano, situazioni e personaggi. Mi son meravigliato, alla fine, che non ci fossero incongruenze.
14-Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro? Forse la risposta l'ho già data nella domanda precedente.
15-Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? Credo sia un po' il mettersi in gioco. Io ho spesso criticato i libri letti perhé non mi appagavano completamente. Scrivendo si passa dalla parte dei giudicati. (Che sia una forma di masochismo?:?
16-Perchè hai scritto il tuo primo libro? Ho forse già risposto alle domande 7 e 15. Tentare il salto da autore di testi di canzoni (che faccio da una vita) a romanziere e mettermi dalla parte degli esaminati, più o meno criticati, dopo essere stato tanto tempo un lettore

Buona lettura a tutti!
 

Ax82

New member
Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? Al computer

Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? Carta e penna è molto più romantico e nostalgico, non mi dispiacerebbe.

Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? No, l’ho letto così tante volte in fase di bozza che non l’ho fatto…. ma ora lo farò

Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? Dipende dal giudizio, il mio libro parla della storia di mio nonno, un giudizio

Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione? Camilleri e Floris

A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? alla mia compagna

Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? Uno dei motivi per cui ho voluto realizzare questo libro è perché credo che troppo spesso ci dimentichiamo del nostro passato, dei sacrifici dei nostri avi, e degli insegnamenti che la storia ci lascia per non ripetere gli stessi errori nel futuro.

Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto? Si, mi è capitato di farlo diverse volte, lo facevo spesso anche quando preparavo gli esami universitari

Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? Si, è un romanzo biografico che prende spunto proprio dalla quotidianità, la vita vissuta.

L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada? Fatti realmente successi con l’aggiunta di alcuni aspetti di fantasia. Mio Nonno fu un reduce della campagna di Russia, riuscì miracolosamente a tornare a piedi da quell’inferno di ghiaccio.

Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare? Ho scritto al momento solo un libro dal titolo “Mio Nonno”. Avevo già in mente la sua copertina dal primo momento che ho pensato di realizzare quest’opera

Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? Si, penso e spero che le reazioni siano sempre positive

Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? Si è costruita con il tempo e grazie al prezioso contributo di Roberto, persona eccezionale.

Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?

Questo è un omaggio che ho voluto fare al nostro “eroe” di famiglia di cui porto orgogliosamente il nome. Per restituirgli, sotto altra forma, tutte le onorificenze militari come combattente della campagna di Russia negate dallo Stato Italiano per via della diserzione, e della sua folle voglia di giustizia.

Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? La voglia di provarci e raggiungere nuovi obiettivi

Perchè hai scritto il tuo primo libro? Mio padre ha sempre detto: “sulla vita di tuo Nonno si potrebbe girare un film” … beh, un film non lo so, ma forse un libro si , perché questa storia, ne sono certo, merita di essere ricordata e raccontata.

http://bit.ly/MioNonno
 

Mitnal

Aurice de "L'Ombra di Hastlevain"
Ciao!
Il mio nome è Elena -in arte Elena Gomez- e sono una donna con tante passioni, tra le quali... scrivere e leggere libri, ovviamente! Cosa forse inusuale, comunque, è che non le coltivo in egual misura, ma questo non significa che non provi a fare del mio meglio ^_*. Detto questo ho pubblicato tre libri, parte della stessa storia: L'Ombra di Hastlevain. Si tratta infatti di un romanzo fantasy ispirato sia all'immaginario classico che alla cultura giapponese feudale, dove i protagonisti sono un clan di ninja alle prese con un'avventura epica. Ma di questo, probabilmente, parlerò meglio a parte. Ecco le mie risposte!

  1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? L'ho interamente lavorato al computer, tranne in un'occasione in cui mi trovavo in ospedale e, quindi, in mancanza del mio PC avevo scritto alcune pagine su quaderno.
  2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? No: scrivere a penna è sicuramente più scomodo e lento, oltre che confusionario (sono una che corregge, riscrive, rilegge e ricorregge parecchie volte), ma devo dire che la penna ha sempre il suo fascino.
  3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? Sì, assolutamente: per quanto mi riguarda è una cosa che bisognerebbe sempre fare. Non so perché, ma leggere una copia fisica del mio libro mi fa un effetto diverso rispetto a quando lo leggo su PC (i miei libri li ho riletti decine di volte) e quindi, spesso, mi aiuta a vedere meglio cosa non va e come riformulare certe frasi che non mi soddisfano completamente.
  4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? Allora: per me è un discorso da dividere fra critica COSTRUTTIVA e critica DISTRUTTIVA. Penso che quando si riceve un voto negativo sia normale provare un iniziale sentimento di dispiacere e sconforto. Soprattutto, è logico provare anche rabbia se una critica è fatta solamente per pura cattiveria, per screditare un autore e non apportare nulla che possa essergli utile. Critiche del genere vanno semplicemente ignorate. La critica costruttiva, invece, è quella che, nel pieno rispetto del lavoro altrui, parla di cosa non va o può essere migliorato. Sono un ottimo metodo per correggersi, migliorare e crescere e quindi perfezionare il proprio lavoro. Personalmente ritengo siano necessarie e vadano considerate anche solo per un'analisi più attenta. Un autore che non le accetta non può andare lontano. Per esempio, senza la critica che avevo ricevuto sulla formattazione del mio libro, non avrei mai capito e scoperto come formattare correttamente.
  5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione? Sinceramente? Nessuno: la mia storia è sicuramente inusuale rispetto alla maggior parte, perché quando ho iniziato a sentire la necessità di dover scrivere non ero una lettrice assidua e, ancora oggi, nonostante ami i libri e leggere, non sono la mia passione principale. A darmi ispirazione sono stati per lo più alcuni giochi di ruolo, forse in parte Licia Troisi all'epoca de Le Cronache del mondo emerso.
  6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? Alla mia illustratrice: l'unica ad averlo seguito assiduamente sin dalla sua primissima stesura. Purtroppo, in famiglia nessun altro ha voluto leggerlo, ma questo non mi ha fermata dal farlo per me.
  7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? Il mio amore per la figura del ninja tradizionale e la sua arte: ero davvero stufa che i ninja venissero sempre e comunque rappresentati come eroi dai poteri sovrannaturali e abilità assurde. Il mio più forte desiderio, che sta all'origine del mio romanzo, era infatti quello di illustrare la VERA figura storica del ninja, i suoi metodi, le sue reali abilità e così via. Purtroppo ai tempi non avevo comunque modo di farmi una cultura più approfondita sull'argomento, e così ho dovuto (ma ho anche voluto) ambientarlo in parte in un immaginario fantasy. Le parti che riguardano il ninjutsu, però, derivano quasi tutte da informazioni storiche -"quasi" perché ho comunque effettuato piccole modifiche per adattarlo meglio all'atmosfera che volevo richiamare, quella dei giochi di ruolo-.
  8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto? A volte sì, e forse dovrei farlo più spesso: leggere ad alta voce, così come leggere su cartaceo, fa un effetto diverso e mi aiuta a capire se una frase suona bene o meno. Anche per le battute dei personaggi aiuta parecchio.
  9. Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? Non particolarmente. Lavoro più che altro di immaginazione, anche se in alcune occasioni ho scavato nelle mie esperienze personali.
  10. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada? Nessuna delle due, a dire il vero. Se proprio prendo ispirazione, di solito mi succede più facilmente leggendo altri libri, guardando un film o facendo un videogioco. E, ehm... a volte anche quando sono al bagno ho delle illuminazioni che poi mi scordo puntualmente di segnare da qualche parte XD.
  11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare? Mmh, non è una cosa a cui ho fatto molto caso. Forse quando iniziai a scrivere il primo volume molti anni fa, chissà. Di norma, però, solo quando si avvicina il momento di realizzare la copertina passo molto tempo a immaginare come lo vorrei. Per il resto mi concentro più sul contenuto.
  12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? Questo sì. Quando la copertina è pronta e la copia fisica tra le mie mani, mi chiedo se piacerà a qualcuno e provo a immaginarmelo. Penso che forse i lettori diranno "wow, che bel disegno!", visto che la mia illustratrice è sempre stata molto brava, specialmente con la copertina del terzo volume uscito da poco ^_^. Mi preoccupa un pochino lo spessore, invece: i tre volumi che ho scritto fin'ora sono lunghi anche più di 500 pagine, e so che questo a volte spaventa i lettori. Temo anche lo trovino, di conseguenza, troppo pesante (ma questo penso non dipenda tanto dal numero di pagine, quanto più dal tipo di carta).
  13. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? Aaahh, ottima domanda! Hastlevain è nato letteralmente per puro caso. Ho iniziato con un bagaglio di pura ignoranza, di getto e d'istinto, con ciò che mi veniva in mente sul momento, costruendo ogni cosa man mano che andavo avanti. E... bé, credetemi, con il senno di poi è stata una pessima idea :D il problema è che così viene a mancare un'organizzazione precisa della trama e del worldbuilding, o almeno per me è stato così. Rimediare poi non è semplice, perché se dopo una decina di capitoli non hai, come me, il cuore di fare il passo del reboot, ti tocca mettere pezze qua e là... la cosa poi si nota. Ecco perché dico sempre che al mio libro bisogna dare un pochino di tempo: il primo volume riflette indubbiamente più la "vecchia me", ma poi avevo iniziato a organizzare ogni cosa a dovere. O almeno ci ho provato: è la mia primissima esperienza, quindi forse adesso lavorerei in modo diverso.
  14. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro? Naturalmente perché mi appassiona, ma anche perché vorrei che suscitasse interesse in altre persone, facendole scoprire aspetti che forse ignoravano per via degli stereotipi. Purtroppo quello dei ninja è un argomento di nicchia, e forse tendenzialmente considerato per ragazzini, ma in realtà non è così.
  15. Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? E' il motivo per il quale non mi considero e so che non sarò mai una scrittrice o, per meglio dire, una "vera" scrittrice: perché scrivere e leggere, per me, non sono passioni scontate, che si seguono e piacciono in egual misura. Come dicevo, infatti, non sono mai stata una grande lettrice, soprattutto perché dovevo compiere delle scelte tra una passione e l'altra. Ciononostante ho sempre amato scrivere, finché a un certo punto non ho avvertito questo stimolo di dover realizzare l'opera che volevo e che non trovavo da nessuna parte (...okay, la mia alla fine si è distaccata dalle iniziali intenzioni, sigh). Ecco, forse è proprio questa la mia risposta: volevo scrivere quello che, sul mercato, non riuscivo a trovare. E questa volontà è la medesima che mi anima a voler arrivare al mio prossimo progetto.
 

Tianos

New member
Salve, mi chiamo Lorenzo Mattioli, appassionato di fantasy, fantascienza, esoterismo, escatologia, profezie, demonologia cattolica e pagana e miti antichi. Hoscritto una fantasy sull'apocalisse, e una raccolta di racconti brevi fantasy e fantascientifici basati sul pensiero laterale.

  1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer? /computer/
  2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer? /sicuramente sono molto più a mio agio col computer, se avessi scritto il mio primo romanzo con carta e penna avrei disboscato l'Amazzonia un paio di volte, il mio problema maggiore e che non costruisco la mie storie: le vivo, vedo le immagini, sento gli odori e le sensazioni dei "miei personaggi" (dico miei perché ho sempre avuto la sensazione di essere io lo strumento non loro il mio). Questo però comporta un'infinità di refusi ed errori che devo correggere e rileggere innumerevoli volte (sopratutto perché una volta immerso nella lettura ritorno al punto iniziale, ossia non leggo le parole ma le vivo)
  3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro? /Certamente, come citato sopra, ho dovuto rileggere innumerevoli volte le mie opere, non solo per forma ma sopratutto per piacere, visto che le amo profondamente, Hellgate la mia prima opera l'ho riletta 13 volte nella prima edizione e altre 5 nella seconda, fresca di stampa, la mia seconda opera Sfumature fantastiche 5 volte da inizio alla fine e ogni tanto mi rileggo uno dei racconti quando ne sento la nostalgia.
  4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola? /entrambe le cose, essendo nella nel filone del fantasy, so di essere in parte di nicchia, e so che il genere non piace a tutti, ma sono costretto a dividere ogni giudizio sulle mie opere in due modi , emotivamente e razionalmente, facendo uno sforzo immane. Per spiegarmi meglio: Non ne avrei mai abbastanza di quei lettori che si sono divorati le mie opere in una notte, e sopratutto del vedere la luce nei loro occhi quando ne ho la possibilità, così come mi produce un profondissimo dolore chi ne rimane deluso, mettendomi in una posizione come fossi un genitore che ascolta un medico riferendosi alla malattia del figlio. Superato il primo colpo mostruosamente emotivo alla critica (e vorrei far presente che sono tendenzialmente poco emotivo) analizzo in modo distaccato e lucido, cercando di capire quali siano i punti di forza e debolezze che hanno portato a tale critica.
  5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?/Dante, Tolkien, Michael Ende, ma sopratutto i vari giornalisti e ricercatori che hanno scritto articoli, su demonologia, miti antichi, superstizioni e tutti gli eventi assurdi di questo mondo. Il resto lo hanno fatto i giochi di ruolo che come Master mi hanno costretto a coltivare il pensiero laterale.
  6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi? /il primo romanzo a mia moglie, i corti di sfumature fantastiche come allenamento sul sito Writer's dream ormai chiuso da anni purtroppo.
  7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro? /la storia, Non avrei mai toccato penna in vita mia, come già detto sono un distratto cronico, quasi clinico che si perde nell'immagine, ma quando ho "vissuto" Hellgate sono stato "costretto" a scriverla.
  8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?/migliaia di volte, amo profondamente recitare quello che ho scritto.
  9. Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana? /si come credo tutti gli scrittori, del resto come dice il detto: uno scrittore scrive di ciò che sa. Anche se spesso ho dovuto fare ricerche per descrivere argomenti che avevo immaginato ma di cui non conoscevo i contenuti.
  10. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?/No, in minima parte, gran parte di quello che scrivo è quasi allucinazione in cui vengo rapito spesso con un'interazione tramite giochi di ruolo che ho diretto.
  11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina.insomma, già bell'e pronto da comprare? /Si, non solo con copertina ma anche con colonne sonore, immagini ecc.
  12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale? /No sempre perla mia deviazione nel vedere e vivere la vità, non penso alle reazioni dei lettori nel vedere il mio libro sullo scaffale ma spessissimo nel mentre della sua lettura.
  13. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo? /Le mie storie partono sempre dalla fine, al suo punto di arrivo, anche quando le ho usate come base di giochi di ruolo (in cui i giocatori cambiano la storia ogni attimo tramite le loro decisioni) il punto focale iniziale era sempre perché gli eventi si mettevano in moto in una determinata direzione. Detto questo devo specificare che il finale seppure già pianificato non era mai certo, ossia proprio per pensiero laterale, prendevo in considerazione il pari come il dispari, ma anche la possibilità che la moneta rappresentante il finale che avevo ideato finisse di taglio e magari continuasse a vorticare nel vuoto.
  14. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perché scegli questo piuttosto che un altro? /Per la verità pur parlando di fantasy ad esempio, gli argomenti all'interno della storia sono sempre innumerevoli a volte persino intrecciati nella struttura del racconto. Per far capire il concetto La progressione della storia di Hellgate, e sviluppata con i concetti dell'alchimia (Nigredo, Albedo e Rubedo e i quattro elementi)
  15. Qual è la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere? /Togliendo la parte ipocrita presente in ognuno di noi (ossia sperando nel successo, credendo di poter essere conosciuto o ancor peggio solo per un ritorno pecuniario) credo che la vera molla, sia il creare una storia del filone che amiamo come noi stessi pensiamo essa sia ideale. Insomma come una ricetta di cucina a cui vogliamo aggiungere qualcosa che per noi stessi la migliorerebbe.
  16. Perchè hai scritto il tuo primo libro? /Per amore ossessivo verso la mia prima storia.
 
Ultima modifica:
Alto