Nel suo romanzo più dolorosamente autobiografico, Dagerman confessa, con impietosa lucidità , la propria disperata inadeguatezza al vivere. Il romanzo si apre con il funerale di una donna. La sua morte ha permesso al marito di vivere liberamente il legame con l’amante Gun, e ha lasciato il figlio Bengt nella solitudine della sua adolescenza. Sarà in Gun e in una passione in cui l’attrazione e il rancore si mischiano al “malintesoâ€� dell’amore, che il ragazzo cercherà una disperata e inutile fuga dalla meschinità di piccole vite.
Cosa dire, solo i nordici riescono ad essere così "veri" nel loro raccontare. A me è piaciuto molto.
Cosa dire, solo i nordici riescono ad essere così "veri" nel loro raccontare. A me è piaciuto molto.