Rebora, Clemente - Dall'immagine tesa

alessissimo84

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Una poesia che descrive l'attesa dell'Amore...


Dall'immagine tesa

Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa -
E non aspetto nessuno:
nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono -
E non aspetto nessuno:
fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:
ma deve venire,
verrÃ*, se resisto
a sbocciare non visto,
verrÃ* d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrÃ* quasi perdono
di quanto fa morire,
verrÃ* a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrÃ* come ristoro
delle mie e sue pene,
verrÃ*, forse giÃ* viene
il suo bisbiglio.

Clemente Rebora
 
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zaratia

Sideshow
sì sì... una poesia per qualcuno che ancora non si è conosciuto. e che magari... chissà cosa sta facendo in questo momento!
 

fra82

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La poesia è molto bella. E l'idea di aspettare la persona che non c'è è altrettanto bella. In fondo è vero che nell'attesa dell'ignoto c'è tutto, c'è la realtà migliore che si possaa immaginare..

Vabbè insomma, non volevo dirlo proprio con queste parole, ma io mi sono capita!

Sai dirmi qualcosa sull'autore?
 

pokypoky

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Beh, bella la scelta di questa poesia ...
chissà se poi l'appuntamento debba essere necessariamente con un 'altra persona o altrettanto intenso può esserlo quello con se stessi, quando non si riesce ad udire ciò che si desidera sino in fondo.
ops è domenica pomeriggio dinanzi al pc spero comprenderete!
 

Masetto

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pokypoky ha scritto:
Beh, bella la scelta di questa poesia ...
chissÃ* se poi l'appuntamento debba essere necessariamente con un 'altra persona o altrettanto intenso può esserlo quello con se stessi, quando non si riesce ad udire ciò che si desidera sino in fondo.
Può essere.

Di questa poesia ci sono varie "interpretazioni": potrebbe descrivere l'attesa di un amico, di una donna o del divino (di lì a poco Rebora si sarebbe convertito al cattolicesimo). Non so. Certo è stupenda!!

" Universalmente riconosciuta come il capolavoro di Rebora, Dall'immagine tesa sta sulla soglia della conversione: scritta nel 1920 e posta in chiusura dei Canti anonimi, questa lirica sigilla la produzione "laica" del Nostro. Poesia dell'attesa, o meglio dell' "Atteso", è reputata da Margherita Marchione «la lirica italiana più religiosa e vibrante del nostro tempo» e Stefano Jacomuzzi la definisce «uno dei più alti canti religiosi dell'arte contemporanea». "
 
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Masetto

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Un'altra poesia molto bella di Rebora (ma ce ne sono parecchie :) ) sec me è questa:

Dall'intensa nuvolaglia
Giù brunita la corazza,
Con guizzi di lucido giallo,
Con suono che scoppia e si scaglia
Piomba il turbine e scorrazza
Sul vento proteso a cavallo
Campi e ville, e da' battaglia;
Ma quand'urta una città
Si scardina in ogni maglia,
S'inombra come un'occhiaia,
E guizzi e suono e vento
Tramuta in ansietà
D'affollate faccende in tormento:
E senza combattere ammazza.

In una riedizione più tarda del testo che segue il poeta ha aggiunto il titolo Turbine. La descrizione di un temporale è fatta qui con il linguaggio violento e convulso caratteristico del poeta, con ardite tensioni sintattiche e martellanti effetti fonici. Vi è una contrapposizione tra gli effetti del temporale in campagna e in città: mentre in campagna esso si manifesta come violenza aperta e come scontro con gli uomini, in città agisce in modo occulto e inavvertito, fondendosi all'angoscia consueta e uccidendo senza neppure combattere.
 
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