Choderlos De Laclos, Pierre - Le relazioni pericolose

Trama da Wiki - CONTIENE SPOILER

Il visconte di Valmont, cinico seduttore, ha deciso di conquistare la castissima Madame de Tourvel. Confida il suo progetto alla marchesa de Merteuil, sua ex amante e sua emula in libertinaggio. Sarà lei a guidare a distanza le avventure di Valmont, imponendogli di rispettare il codice libertino. Gli consiglia innanzitutto di conquistare la timida Cécile de Volanges, appena uscita di convento e promessa a un uomo di cui la marchesa si vuole vendicare.
Cécile si innamora del giovane Danceny, e Valmont riesce a sedurla ponendosi come intermediario tra lei ed il giovane.
Grazie ad alcuni stratagemmi il visconte vince anche le resistenze di M.me de Tourvel riesce a possederla carnalmente, ma poiché la marchesa lo obbliga a rompere quest'ultima relazione, Valmont scrive una lettera di rottura a M.me de Tourvel nella speranza, che risulterà vana, di riottenere i favori della sua ex amante. La lotta fra i due libertini è ormai inevitabile e la marchesa rivela a Danceny la relazione fra Valmont e Cécile. I due si battono in duello e Valmont muore, ma non prima di aver consegnato al giovane le lettere che smascherano le trame della marchesa di Merteuil. La marchesa, sfigurata dal vaiolo e conosciuta finalmente nella sua reale natura, si isola dalla società mentre M.me de Tourvel e Cécile si ritirano in convento dove M.me de Tourvel morirà poco dopo.
 
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ayla

+Dreamer+ Member
Un libro veramente bello e coinvolgente scritto in maniera raffinata ed elegante ma nonostante questo non è mai noioso, anzi. Le descrizioni di tutti quegli intrighi e le ipocrisie dei personaggi ci rendono l'idea di quel mondo frivolo e cinico...da leggere!!!
 

Shoofly

Señora Memebr
Laclos aveva quarant'anni quando scrisse questo capolavoro, di getto, durante un congedo programmato dalla sua professione di artigliere.
"Vetta della letteratura del cardiogramma" lo definì Jean Rousset.

E' un boulet creux, una bomba contro il potere, le istituzioni, i valori dominanti. Un manifesto di quell'amore "programmato" dal sentimento libertino, fatto d'orgoglio, di cinismo, d'ipocrisia satanica, che finisce per inghiottire tutto, personaggi compresi.

Bellissima la frase di Baudelaire che condensa in un colpo tutta la materia: «Se brucia questo libro, brucia alla maniera del ghiaccio».
 

Dallolio

New member
Stupendo, Madame de Merteuil e Valmont sono veramente indimenticabili nel loro cinismo e nel loro disprezzo per tutto ciò che viene considerato sacro; l'imputata maggiore resta la società con i suoi vizi e le sue ipocrisie... L'autore riesce a rendere differenti punti di vista utilizzando stili differenti... sembra quindi, al termine della narrazione, di conoscere la candida Cecilia o l'apparentemente severa Presidentessa.
8/10
 

Cocci

New member
Personaggi indimenticabili e sublimi, i due protagonisti di questo romanzo epistolare valgono da soli la lettura de "Le relazioni pericolose". Cinici e spietati, senza alcun amore e rispetto per il prossimo, probabilmente annoiati dalla loro condizione di agio e ozio, si dilettano a fare esperimenti di "sociologia d'avanguardia" con i poveri malcapitati che hanno la sfortuna di incrociare il loro cammino.
Devo dire che purtroppo tifavo per loro, nonostante la loro crudeltà, e che sono rimasta delusa dalla fine abbastanza "moralista" del romanzo. D'altronde non ci si può aspettare che due cattivi così girino a piede libero nella società ben pensante e "illuminista" della fine del Settecento, quindi Laclos democraticamente li fa sparire dalla scena. Peccato, speravo che alla fine la Marchesa mi sorprendesse un'ultima volta e ne uscisse senza alcuna macchia facendo un'ultima beffa a Valmont: alla fine è quasi come se avesse vinto lui la loro guerra e ciò non mi aggrada, per semplice orgoglio femminile.

Bello, lo consiglio, molto scorrevole e piacevole nella lettura.
4/5

Alcune citazioni:

"Ma ha ventidue anni ed è sposata quasi da due. Credetemi visconte, quando una donna si è mummificata a tal punto, bisogna lasciarla al suo destino, sarà sempre un'insulsa."

"Perché rincorrere che ci fugge e trascurare chi si offre? ah! Perché?...Non lo so ma soffro tanto"

"l'illusione di un attimo non deve determinare la scelta della nostra vita"

"Quel fascino che crediamo trovare negli altri, esiste solamente in noi, ed è solo l'amore che rende tanto bello l'oggetto amato"
 
V

Valentina992

Guest
Le relazioni pericolose è un romanzo epistolare di stampo libertino, risalente alle fine del 1700. Chi ha seguito alcune delle mie risposte sul forum, sa che per una serie di motivi preferisco le opere contemporanee ma non nego il valore dei classici. Uno di questi è proprio Le relazioni pericolose che ho voluto leggere per la sua particolarità o, per meglio dire, spregiudicatezza specie se teniamo in considerazione l'epoca. Se per certi aspetti può essere quindi ritenuto moderno, per altri ritroviamo nello stile un certo moralismo, reso più agevole proprio dall'impostazione epistolare che divide l'opera in parti piccole ma "agevoli" e non è cosa semplice scrivere un romanzo mediante le lettere, quindi ecco un altro punto a favore di Laclos. Credo sia già stato detto su Le relazioni pericolose però è importante ribadirlo: è un'opera dalle tante chiavi di lettura ma, soprattutto, è tra i primi romanzi introspettivi e psicologici ottimi nel genere e l'introspezione è altrettanto eccelsa nel sondare la natura dell'animo umano e del mistero della passione amorosa che tutto può, nel bene e nel male. Inizialmente sembra solo un romanzo "leggero" e libertino ma non è così e ciò lo si nota in particolare procedendo nella lettura, fino ad affezionarsi sempre più ai personaggi e alle loro vicende.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Possibili spoiler

L’ho letto online in un’edizione intitolata “Le amicizie pericolose” (che forse come titolo ci sta anche meglio) e con una certa Cecilia al posto di Cécile, ma me lo sono goduto lo stesso, tanto che non volevo finirlo ma allo stesso tempo, per tutta la seconda parte, me ne staccavo a malincuore e solo quando dovevo, o quando il sonno mi vinceva. A distanza di secoli, oggi certe idee e certe complicazioni sociali fanno sorridere. Le persone ciniche e senza scrupoli però esistono sempre, anche se difficilmente sono così sincere con se stesse come la Merteuil e Valmont. Dire che ho tifato per loro è eccessivo ma non nego, a momenti, di aver provato una sorta di vaga simpatia soprattutto per la perfida marchesa che, tutto sommato, fino ad un certo momento si fa beffe di una società decisamente più spietata e severa con le donne che con gli uomini. Nella prima parte, per il resto poco movimentata, leggere le lettere che i due si scambiano, malgrado tutto piene di vitalità e di riflessioni intelligenti, seppure in gran parte non condivisibili, è un piacere. Purtroppo però la loro ironia, se a tratti fa sorridere sotto i baffi il lettore, rende ancora più evidente il cinismo e la totale mancanza di riguardo per i sentimenti altrui, tanto da mandare qualunque innocente in rovina o addirittura all’altro mondo pur di raggiungere i loro scopi e soddisfare la loro vanità. I due sono fortemente legati non dall’amore nel senso classico del termine, sentimento che non conoscono, ma da un’affinità di carattere e di desideri e soprattutto da un’unica, comune debolezza: una malcelata dipendenza reciproca che sarà la rovina di entrambi.
La situazione si capovolge nelle ultime pagine, facendone, sì, un libro un po’ moralista, ma probabilmente a quei tempi non sarebbe stato possibile il contrario, anzi si potrebbe trattare di un romanzo fin troppo rivoluzionario, considerando che, qualunque fine facciano, i protagonisti sono in ogni caso i “cattivi”.
L’autore analizza in maniera eccellente ogni sfaccettatura dell’animo umano, scende nei dettagli di ogni ragionamento, sviscera nei minimi particolari i rapporti tra persone, e soprattutto tra persone di sesso diverso, rapporti visti di volta in volta con occhio cinico o sprovveduto, buono o cattivo, timido o sfrontato a seconda di chi scrive la lettera del momento; analizza in maniera sottile e spietata una società basata solo sul potere, sulle apparenze e sulle convenzioni sociali, e lo fa usando una forma di grande impatto, quella epistolare, che rende ancora più evidente ed efficace la forza dell’intreccio. Capolavoro.
 

Spilla

Well-known member
Con piccoli spoiler

Di una modernità impensabile :paura:
Magistrale la descrizione dell'animo umano, delle sfaccettature di significato insite nelle relazioni.
Lo scontro tra il bene e il male non solo non cade nel banale, ma porta ad una conclusione senza vinti né vincitori.
Ho patito un po' la prolissità delle lettere, specie nella prima parte, ma nel complesso giudico questo libro un vero capolavoro.
 
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