Hugo, Victor - Notre-Dame de Paris

Sibyl_Vane

Fairy Member
Finito! Davvero molto bello! :D
Effettivamente ci sono alcuni passaggi un po' pesanti, che scorrono meno velocemente di altri, ma alcune descrizioni sono davvero suggestive, come ad esempio Parigi vista dall'alto di Notre-Dame e il concerto delle campane della città... davvero bellissimo! Poi, la storia in sé è davvero molto coinvolgente, anche il finale, tanto che le ultime pagine le ho divorate proprio in un attimo. Consigliatissimo, davvero!
 

ila78

Well-known member
L'ho finito di leggere per la seconda volta e devo ammettere che sullo scheletro di Quasimodo che abbraccia quello di Esmeralda mi è scappata anche stavolta una lacrimuccia....e anche quando Gudule tenta in tutti i modi di salvare la sua bambina.
Romanzo bellissimo che ti cattura dalla prima all'ultima pagina, ambientato nel quindicesimo secolo, scritto nel diciannovesimo e attualissimo anche nel ventunesimo, come ho già detto il mondo è pieno di Quasimodi incompresi e di Phoebus ignoranti e beceri e, perchè no, anche di Esmeralde che si fanno infinocchiare dai Phoebus e non vedono (o non vogliono vedere) la vera bellezza dei Quasimodi che gli stanno intorno. Hugo lo infarcisce con le sue descrizioni interminabili ma, anche se sono un po' pesanti non infastidiscono più di tanto perchè ti "calano" ancora di più nell'atmosfera. E adesso non mi resta che tornare a Parigi su sagrato di Notre Dame con il naso all'insù a cercare Quasimodo tra le guglie.
Bello, bello bello. Voto 5/5
 

Nerst

enjoy member
Ragazzi che lettura!
Il libro è pieno zeppo di eventi che ti portano a non staccarti più dalle sue pagine. I personaggi, la Parigi oscura, il popolo con le sie credenze sono gli elementi centrali che vengono contornati da un aspetto dark e gotico dell' opera. Ho apprezzato anche le capacità descrittive di Hugo, che non ho trovato molto pesanti, perchè poi erano seguite dall' evolversi della storia. Quasimodo è il personaggio che si apprezza maggiormente ed è anche il più profondo, ma mi è piaciuto anche Frollo con la sua dannazione per l' amore di Esmeralda. Quest' ultima l' ho trovata un pò troppo debole e Phoebo, un pò troppo vuoto. Credo che non sia un caso questo, visto che il libro vuole essere una lezione per chi guarda al superfluo e non all' essenza.
Bellisima lettura
 

Jessamine

Well-known member
Questo romanzo mi ha catturato sin dalle prime pagine: Hugo è un vero Maestro della narrazione, accompagna passo passo il lettore a conoscere i suoi personaggi, le ambientazioni, le atmosfere dell'epoca.
Il quindicesimo secolo è dipinto fin nei minimi dettagli, sia fisici (minuziosissime le descrizioni architettoniche) che della mentalità. In mezzo a questa perfetta ricostruzione storica, i personaggi (sia qui protagonisti che quelli secondari) si inseriscono perfettamente, con intrecci entusiasmanti e complessi.
L'amore è raprresentato in tutte le sue sfumature: quello forte e puro di Quasimodo, quello ingenuo della giovane Esmeralda, e infine quello terribile e "malato" di Frollo (ho trovato tristsmente attuale il suo ragionamento "se non la potrò avere io, non l'avrà nessuno").
Un romanzo da cui non mi sare voluta mai staccare, mi è rimasto dentro.
 
M

maredentro78

Guest
Un pò difficoltoso l'inizio ma quando vengono inseriti i personaggi e le loro storie inizia a coinvolgere anche emotivamente,un pò pesanti i riferimenti storici e noiosi ma utili,bellissime le descrizioni della Cattedrale e di Parigi,tra cui l'esilarante presentazione della Corte dei Miracoli.Un romanzo interessante ma non credo sia uno dei migliori di Hugo...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Confesso che le prime 100 pagine sono state per me veramente toste, direi al limite della leggibilità ... ma col senno di poi sono utili per comprendere lo scenario in cui si svolge questa meravigliosa storia! E' uno di quei casi in cui ringrazio di essere testarda e voler sempre andare avanti anche se la lettura è difficile, perché la seconda parte è veramente bellissima. Pochi i personaggi principali, ma indimenticabili. Quasimodo e Frollo, quelli che restano più impressi, entrambi eternamente condizionati dal conflitto interiore: il primo, il cui destino è il contrasto perenne tra un'esteriorità sgradevole e un animo nobile, è rassegnato a vivere un sentimento che non può essere ricambiato, ma non per questo si incattivisce verso la bellissima e candida - diciamo pure un po' sciocchina, del resto ha 15 anni :mrgreen: - Esmeralda, che continuerà ad amare fin dopo la morte; un tenerissimo e struggente finale ci mostrerà al meglio questo sentimento incontaminato. Il secondo, da cui io, personalmente, sono rimasta molto colpita (ovviamente in negativo), femminicida ante litteram, combattuto tra la passione malata e la sua condizione di religioso patologicamente rigido. E la reclusa, che vita atroce ... a che cosa può portare la perdita di un figlio? Il tutto ha come cornice uno sfondo storico ben ricostruito, una grande capacità narrativa e di scrittura - non manca l'ironia, soprattutto quando si racconta di Pierre Gringoire, marito "casuale" di Esmeralda, ma in realtà maggiormente legato alla favolosa capretta, o di quel cretino di Phoebus - un'atmosfera gotica e, soprattutto, la vera protagonista, lei, Notre-Dame. Ogni pietra, ogni angolo, ogni cella, anche quella più nascosta della cattedrale vive di vita propria e rafforza o trasforma il racconto a seconda delle circostanze. Sono sicura che, se mai dovessi visitarla, non potrò non pensare che Quasimodo sia nascosto da qualche parte :)
 
Pur che questo libro non sia al livello de I Miserabili, è certamente un bellissimo libro che consiglio a tutti, la storia è molto avvincente e pur che presenti determinati passaggi piuttosto scontati e prevedibili è molto emozionante e ti inchioda alla lettura, i personaggi sono a dir poco splendidi, dalla dolce e disgraziata Esmeralda a Quasimodo che ritengo uno dei migliori personaggi che ho incontrato fra le pagine dei libri.
Hugo con questo libro non ha tradito le mie aspettative, voto 5/5:mrgreen:
 

harry.haller

New member
Nella suo essere chiaramente meno imponente e quindi lungo de "I miserabili" esso è comunque un romanzo pienamente riuscito,assolutamente perfetto e dai toni anche più drammatici del già citato,sicuramente uno dei finali più belli della letteratura di sempre.
Mi sento di consigliare più questo che un'altro di Hugo in quanto non eccessivamente lungo ma forse comunque la sua opera migliore in quanto sunto altamente rappresentativo che riesce in una giusta durata a rendere alla perfezione ogni messaggio prefissato. Forse qui è presente un'eccessiva stilizzazione dei personaggi e divisione in "cattivi" e "buoni",quindi forse una mancanza di sfumature,ma si nota poco e non danneggia assolutamente la riuscita dell'opera. Sicuramente un grande capolavoro.

Mi unisco a Le porte dio Tannhauser in un meritatissimo :wink:5/5
 

Biancaspina

New member
Già fra i contemporanei Hugo era criticato per la prolissità veramente eccessiva, ma si vede che gli editori erano più benevoli degli attuali, non tagliavano (a meno che lo scritto originale non fosse ancora più lungo!). Nonostante questo difetto era considerato un grande fra i grandi. Armata di coraggio e perseveranza sono riuscita a finire il libro che mi è piaciuto, i personaggi anche se un pò monolitici rimangono in memoria. Il mio preferito è : Djali! E poi la Parigi dell' epoca si materializza molto bene fra le pagine.
Mi spiace solo che i capitoli più tediosi nulla hanno potuto sulla mia insonnia...
 
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Zingaro di Macondo

The black sheep member
Quando cercarono di staccarlo dallo scheletro che abbracciava, cadde in polvere.


Forse il primo romanzo “perfettamente” romantico della storia della letteratura europea. Tra le pagine l’amore, descritto in tutte le sue forme, e sullo sfondo la gotica Notre Dame.
Quasimodo è il vero protagonista, anche se non l'unico.

Bellissimi i capitoli descrittivi che fanno da interludio al racconto, in particolare quello a volo d’uccello sulla Parigi del XV secolo.

E’ un romanzo che accende un faro sul passato, un tuffo armonioso in modi di vivere ormai desueti e lontani, ma, contemporaneamente, getta uno sguardo su ciò che sarà la letteratura del futuro.

A tratti ritroviamo accennati anche i caratteri del poliziesco fusi con un fiabesco sciolto in un finale paragonabile, in quanto a romantica drammaticità, solo al Romeo Giulietta di Shakespeare.


Notre Dame de Paris fa parte, a buon diritto, della storia della letteratura.

Votato 5/5
 

Valuzza Baguette

New member
Ho letto diversi pareri negativi,soprattutto sul fatto che è un mattone.per me non lo è stato.
io l'ho trovato superbo,un solo capitolo non mi è piaciuto particolarmente,quello dove viene descritta parigi(troppo troppo troppo descrittivo,minuzioso e alla fine annoia anche se rende benissimo l'atmosfera e l'ambientazione del romanzo)per il resto io ci ho trovato tantissimo sentimento,Esmeralda giovane e ingenua,condannata per la sua bellezza in modi diversi(da Claude Frollo che la perseguita per averla e da Phoebus che la tratta come una delle tante mentre lei è innamorata di un amore ingenuo,puro e casto);ho trovato tanta bellezza nel personaggio di Quasimodo(per esempio l'episodio del vaso di cristallo e il vaso di coccio),per non parlare del finale(a dir poco straziante).
Ho trovato la pochezza del genere umano nel personaggio di Claude frollo che dietro una facciata nasconde abilmente la sua natura.
L'ho trovato intenso,me lo sono divorata in tre giorni.Bellissimo.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Che dire: il musical che adoro mi aveva fatto partire con aspettative veramente alte, irrimediabilmente deluse dalla lettura del libro. Linguaggio troppo pomposo, con giri di parole e citazioni superflue. Spiegazioni troppo lunghe che potevano essere rese molto meno soporifere limitando di molto gli esempi: bastava farne due invece che dieci ogni volta. Personaggi piatti e rozzi, spesso con introspezioni quasi inesistenti. L'unica che si è salvata dalla monotonia è stata la madre di Esmeralda, tratteggiata talmente bene che i capitoli finali con lei sono stati gli unici che sono riuscita veramente ad apprezzare. Autore troppo criticone, ogni pretesto era buono per screditare gli artisti o i governanti del suo tempo. Storia lentissima che effettivamente non prende neanche la metà dell'opera, che spesso sembra un saggio sull'arte e l'architettura più che un romanzo.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
La mia personale definizione di capolavoro è quella di un'opera che, per costruzione narrativa, stile, vastità di contenuti, spunti di riflessione, capacità di superare il tempo e il luogo in cui è stata scritta, sia pregevole e meritevole di essere letta e conosciuta da tutti. In questo senso, Notre-Dame de Paris è un capolavoro. E' un romanzo scritto nell'Ottocento, ambientato nel Medioevo, letto ed apprezzato fino ai giorni nostri; a parte un paio di passi, è scorrevole – molto più di quanto pensassi – e la storia cattura ed appassiona il lettore d'ogni epoca ed estrazione sociale. Non arriva, sempre a mio parere, alla complessità narrativa dei Miserabili, ma poco ci manca. E' un romanzo popolare, in cui la vera protagonista è la società parigina dell'epoca, i borghesi, il clero, la nobiltà ma più di tutti il popolo e, in modo particolare, la sua componente più disgraziata e derelitta. Tutti, borghesi, nobili, chierici, malfattori, "egiziane", agiscono e vivono sotto l'occhio imponente e vivo della misteriosa Notre-Dame.
In questo romanzo Hugo ci fornisce un catalogo esaustivo delle miserie umane e degli effetti che hanno sull'uomo quando vi soccombe; ci mostra, Hugo, cosa può provocare il pregiudizio, l'ignoranza, la rabbia, il malcontento e cosa, invece, possono amore e devozione. La storia di Quasimodo, Claude Frollo, Esmeralda, Febus, Pierre Gringoire e tutti gli altri è monito ed esempio a noi che viviamo nell'oggi, perché le loro vicende sono adattabilissime a qualunque realtà, poiché sono l'espressione della varietà dei comportamenti umani che non cambiano nel tempo.
Un'opera da leggere, senza dubbio.
 
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