Bukowski, Charles - whiskey, donne e cavalli

Bukowski

New member
Hank è un genio per quanto mi riguarda...il modo di scrivere è fatastico, le storie sono storie vere, vissute e di "ordinaria follia" e poi lui dimostra un coraggoi incredibile nel mettersi a nudo in ogni libro.
A mio modo di vedere è un grandissimo
 
Io di Buk ho letto poco, ma sono davvero rimasto impressionato da quel poco. Mischia il realismo squallido della vita quotidiana a immagini filosofiche davvero profonde. :D
 

Pinocef

New member
Bukowski: Post Office, Factotum e altri...

L'America delle strade, dei bassifondi, delle catapecchie e dei bar. L'America che non vedi nelle serie TV, nei telefilm, al massimo la scorgi nelle riprese di un notiziario di cronaca nera. L'America di chi vive di espedienti, di chi si lascia vivere e di chi vive di duro lavoro. L'America di chi non riesce a tenersene uno di lavoro o anche di chi non vuole tenersene uno, di chi non si reca in ufficio in giacca ma in canottiera o, se è fortunato, in camicia di infima qualità. L'America di chi vive di mille avventure, di chi puzza di alcol e cammina barcollando stringendo in mano la sua birra o il suo whisky, di chi sopravvive senza un soldo, l'ultimo lo ha speso all'ippodromo puntando sul cavallo meno quotato, di chi non vuole un amore ma ne preferisce tanti, tantissimi, anche se di soli 10 minuti. L'America di chi aspira a fare il postino perchè "Dio mio, questi postini, non fanno altro che infilare le loro lettere nelle cassette e scopare". Il sesso, l'alcol ovviamente, ma in realtà forse la sua vera passione è la stessa vita. Una vita mai schiava di qualcuno o di qualcosa, se non una bottiglia. Bukowski, o meglio il suo alter ego Chinaski, è questo e altro ancora, è spietata realtà ma a volte, stenterete a crederlo, è anche poesia e sentimento. Alcuni di voi storceranno il naso ma è indubbio che nel profondo, almeno per un giorno, ognuno di noi desidererebbe essere Charles Bukowski.
 

Evy

Member SuperNova
Ho letto i libri di Bukowski sui 14/15 anni, li prendevo dalla libreria di mio fratello grande.
La sua solitudine che riversava nella fedele bottiglia, nei suoi scritti devastanti,negli ippodromi e in donne è qualcosa che vorrei rileggere ora che ho più anni, per vedere se mi fa lo stesso effetto delle prime letture
Ammetto che certi passaggi erano forti, forse ero troppo piccola anche per capire appieno il loro significato...
Mi sa che quando torno da mio fratello, mi faccio ri-prestare qualche libro del Chinasky ;)
 

mat148

New member
Interviste a Bukowski

Se avete la possibilità vi consiglio di vedere qualche intervista su youtube di Bukowski.
Dopo aver letto i suoi libri non potetete dire che non è lui nelle interviste!
Secondo me l´immagine che esce da suoi libri è la stessa che si ritrova nei filmati.
 

Aaggio

New member
Un grande scrittore, senza dubbio, ma un po 'volgare per i miei gusti.

Per un certo periodo ho usato per associare ripetutamente la Beat Generation con C. B., da quelle somiglianze stilistiche tra questo gruppo di scrittori e CB, anche se è noto, naturalmente, che non apparteneva a lei.

In breve, C.B. Non mi piace; Generazione Beat. Non mi piace.
Forse l'eccezione sarebbe Jack Kerouac. No, no, mi piace Jack Kerouac.
 

chinasky

New member
l'autore e poeta piu' importante della mia vita, senza dubbio. assieme a céline.
ha scritto gemme, perle assoluto nel mare mediocre della letteratura contemporanea.
peccato sia un pò inflazionato, col tempo.
 

Jessamine

Well-known member
Io ho letto solo "Post office", sicuramente un po' poco per giudicare un autore, ma sinceramente non mi è molto piaciuto. Lo stile è colloquiale e scorre bene, fin troppo, forse. Non incide, non mi lascia niente. Oltretutto, è ripetitivo al massimo, e non solo nelle azioni che descrive (quello avrebbe anche potuto avere un senso, parlando di un alcolizzato che svolge un lavoro estremamente ripetitivo), ma proprio nelle frasi, nei termini che utilizza: sono sempre gli stessi!
Inoltre, non mi è piaciuto nemmeno il tema affrontato: va bene essere dissacrante, va bene il cinismo, vanno bene le parolacce e scene spinte, non mi scandalizzo, però vorrei capire che senso abbia tutto questo. Dal suo romanzo traspariva come una sorta di compiacimento per la situazione del protagonista, non ci ho visto nessuna denuncia sociale, nessun approfondimento psicologico (Chinasky mi è sembrato una macchietta, niente di più).
Di certo per poterne parlare con più cognizione di causa dovrei provare a leggere anche altro, ma l'esperienza di Post office non mi invoglia certo ad approfondire la conoscenza di questo autore.
 

Kobuwski

New member
Amo Bukowski. Per capire meglio la personalità e la profondità di questo autore secondo me è necessario leggere questa poesia, tra le miei preferite.

Charles Bukowski - Un uccello azzurro

nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio
che nessuno ti
veda.

nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che
lì dentro
c'è lui

nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico:
rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
di testa?
vuoi mandare all'aria tutto il mio
lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
Europa?

nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
gli dico: lo so che ci sei,
non essere
triste

poi lo rimetto a posto,
ma lui lì dentro un pochino
canta, mica l'ho fatto davvero
morire,
dormiamo insieme
così col nostro
patto segreto
ed è così grazioso da
far piangere
un uomo, ma io non
piango, e
voi?
 

Biancaspina

New member
Un genio. Perchè riesce a rendere arte un qualcosa che nel suo stadio di materia prima potrebbe essere catalogato come spazzatura: descrive in modo diretto il suo alcolismo, la sua misantropia/ginia, aggiunge tocchi di pedofilia...
Tutte le volte che inizio un suo libro mi chiedo: e se invece fosse stato italiano? Fortuna che non lo era, credo proprio che da noi sarebbe finito nel cestino di qualunque editore.
 
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