Mitchell, Margaret - Via col vento

axelhery

New member
capolavoro....

... immortale! Credo il mio libro preferito di sempre. Adesso lo sto leggendo in inglese e posso cogliere dettagli che nella versione italiana si perdono, come la calata dei 'carpetbaggers', i cacciatori di fortuna con tutti i loro averi rinchiusi in una borsa di tappeto, sul Sud prostrato dalla sconfitta. Non solo una grande storia d'amore, ma il poderoso affresco di un'epoca. Il libro che vorrei aver scritto io!
 

Valuzza Baguette

New member
Partiamo dalle note dolenti....la mia edizione risale al 1991 e in alcuni punti è addirittura illeggibile,tempi verbali messi a caso che fanno perdere completamente il senso delle frasi.
altra nota dolente: si badrona,piccola badroncina io avere fatto tu avere detto ecc ecc questo linguaggio maccheronico da parte di servi e schiavi mi ha irritata ogni volta(capisco che si voleva rendere l'idea della diversa casta sociale,e comprendo anche quando sia stato scritto il romanzo,ma penso ci fossero altri modi).Credo che con un edizione più nuova e meglio riadattata darebbe più vigore al capolavoro che questo romanzo è.
Note positive:
I personaggi sono magnifici,ognuno si fa amare oppure odiare,Rossella per prima,volitiva,viziata,testarda,coraggiosa,incapace di capire i propri sentimenti se non quando ormai è troppo tardi.Melania dolce ma forte come una roccia,signorile anche nella povertà.Ashley,il perfetto gentiluomo nel periodo sbagliato,ma pur sempre debole senza una donna che lo sappia sostenere.
Rhett il mascalzone più nobile ed educato di tutta la Georgia,io sono impazzita d'amore per lui!!(in molti frangenti mi ha strappato delle grandissime risate,per esempio quando sbatte la porta al posto di Rossella )
La Mitchell ha creato delle ambientazioni vive,reali,ci catapulta in questo mondo ed è inevitabile provare i sentimenti dei protagonisti,tanto quanto è inevitabile sentire il fruscio del vento tra le piante di cotone,la terra rossa che si sgretola sotto ai nostri piedi o l'odore del sangue,del sudore e le grida dei soldati feriti.
Un romanzo fortemente evocativo.Una storia d'amore ma non solo,anche una storia che racconta generosità,rivalsa,orgoglio e onore.
Bellissimo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un romanzo epocale che si apre su una società che verrà distrutta dalla guerra e che non riuscirà più a risollevarsi se non pagando un prezzo altissimo come la protagonista Rossella che perderà anche la dignità pur di restare a galla eppure c'è chi riesce a conservare i propri principi come Melania. Ed è nell'alternare lo spirito di queste due e grandi eroine della letteratura moderna che il romanzo deve tutto il suo fascino così come nella contrapposizione della personalità di Rhett e di Ashley, uomini che iniziano a perdere quella fissità maschile e mostrano lati di fragilità molto moderni. E' un romanzo storico e sentimentale che riesce a coniugare i due aspetti in modo esemplare. Da leggere.
 

Meri

Viôt di viodi
Questo romanzo rimarrà tra i miei preferiti x la trama, ma anche x come l'autrice sia riuscita a delineare i personaggi. Non fatevi spaventare dal tomo. Leggetelo.
 

Marzati

Utente stonato
Leggendo i vostri commenti mi sono reso conto di aver commesso un vero delitto non leggendo questo libro. Lo aggiungo alla mia listadei dei desideri, anche se sicuramente lo leggerò (molto) più in là. Mi ha veramente incuriosito.
 

velvet

Well-known member
Letto per la seconda volta dopo molti anni, ma l'incanto resta lo stesso.
Un grande romanzo che descrive un mondo fatto di principi, morale, cavalli, balli, e piantagioni di cotone, e ne descrive poi la scomparsa a causa della guerra. È un romanzo storico ma è anche e soprattutto la storia di Rossella, della sua famiglia e dei suoi amici travolti dalla fine di un'epoca. Personaggi straordinari, dialoghi brillanti, vividi scenari, tutto ben storicamente inquadrato e soprattutto una meravigliosa irrequieta storia d'amore. Da leggere assolutamente, voto 5.
 

Kira990

New member
meraviglioso

Se già avevo adorato il film, dopo la lettura del libro sono senza parole.
Il libro ha aggiunto molte sfumature che dal film non emergevano, ho finalmente avuto un quadro completo sulla figura di Melania che, secondo me, nel film non emerge come invece nel libro. Anche i rapporti Rossella-Melania-Ashley-Rett sono finalmente chiari e limpidi come non era stato invece dal film.
Ho visto che sono stati pubblicati dei seguiti, Rossella e Il Mondo di Rett, ma non essendo della Mitchell non so se arrischiarmi nella lettura... Qualcuno li ha letti per caso?
 

Jessamine

Well-known member
Io quest'estate ci ho provato, e mi sono impegnata anche, eh. Però dopo la descrizione di ogni singolo abito presente nell'armadio di Rossella mi sono arresa :boh:
Non credo di aver superato pagina cinquanta, non erano ancora entrati in scena i personaggi principali, quindi sicuramente non posso dare nessun giudizio, però sono state cinquanta pagine lunghissime.
Magari prima o poi proverò a dargli un'altra possibilità, con un po' più di perseveranza :wink:
 

amneris

New member
Libro nella mia lista di lettura - vergognosamente - da anni e anni...Visto il film diverse volte, ho sentito parlare benissimo del libro e non appena avrò un po' di tempo voglio cimentarmi.
Sui seguiti logicamente quindi non so esprimermi ma se sono contemporanei/moderni mi ispirano poco, non sono "originali" e quindi non mi attirano :W
 

Spilla

Well-known member
Libro magistrale, che coniuga analisi sociale, indagine storica, studio di costume e descrizione psicologica in modo incredibilmente armonico. Avete già detto tutto voi, le vicende umane e sentimentali dei protagonisti diventano simboli dei diversi modi di reagire al tramonto di un'epoca e al sorgere di una nuova: c'è la noncurante scaltrezza di Rhett, la famelica ansia di riscatto di Rossella, la serena perseveranza nei valori antichi di Melania, la scoraggiata e inerte nostalgia di Ashley.
Tutto compone un quadro vivo e animato in cui i tormenti intimi dei personaggi sono causa ed effetto della tragedia epocale che li circonda.
Devo dirlo, che rimane uno dei miei libri preferiti?
 
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estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Un classico della letteratura americana, un pregevole romanzo storico, una storia d’amore e di guerra tra le più appassionate ed appassionanti che abbia mai letto. Tutto questo è “Via col vento”: un romanzo di oltre mille pagine che catturerebbe e coinvolgerebbe anche il lettore più smaliziato.
Si potrebbe sostenere che la protagonista di questo romanzo è l’affascinante ed egoista Rossella O’Hara e senz’altro è così: su di lei è incentrata la storia raccontata in questo libro. Ma Rossella, la sua famiglia, la sua amata piantagione distrutta e poi ricostruita, la città di Atlanta che cambia sotto i suoi occhi a causa della guerra, sono solo lo strumento che Margaret Mitchell usa per raccontare un periodo della storia americana che è insieme doloroso ed affascinante: quello della guerra di secessione fra Nord e Sud degli Stati Uniti, tra i meridionali schiavisti ed attaccati ai privilegi della casta e gli Yankees che vengono dipinti come sanguinari, spregiudicati, ignoranti ed arrivisti. Le due anime dell’America di fine Ottocento si fronteggiano aspramente in questo libro ed arrivano a noi attraverso le storie dei tanti personaggi, alcuni più affascinanti (come Rhett Butler o Melania) altri odiosi come le donne della “Vecchia guardia”, ma tutti appassionati nel difendere strenuamente le loro idee ed il loro piccolo mondo. Queste pagine ci mostrano una società in continuo mutamento, privata dei suoi agi e sconvolta da una guerra che pochi comprendono veramente, ma che tanti combattono per lealtà; qui si parla di un popolo fiero, quello dei meridionali, legato alle proprie radicate tradizioni e fermo nelle proprie convinzioni. Questo popolo si scontra ogni giorno con l’oppressione e la minaccia di ciò che non comprende e perciò allontana da sé. Una menzione particolare va poi riservata a Rossella: si tratta di un personaggio ambiguo perché durante la lettura si avrebbe spesso la voglia di odiarla, per via del suo egoismo, della sua scaltrezza priva di scrupoli, della sua cecità e mancanza di empatia di fronte ai sentimenti altrui; ma poi ci si rende conto che in realtà è solo una bambina che ha dovuto crescere in fretta ed affrontare da sola carichi indicibili. Personalmente non riesco ad assolverla, ma neppure a condannarla completamente… rimane un po’ un enigma. Posso invece affermare senza dubbi che il mio personaggio preferito è Rhett Butler, l’odioso, beffardo, ardente Rhett che rivela tutta la sua tempra di adamantio ma anche una grande umanità nascosta sotto un abito elegante e dei modi irridenti.
Se consiglio questo libro? Indubbiamente sì: è una lettura adatta a chiunque ed a tutti i periodi dell’anno, poiché è scritta in modo scorrevole e coinvolgente: nonostante il gran numero di pagine sarà difficile staccarsene per chiunque. Per quanto mi riguarda, credo proprio che leggerò anche il seguito.
 

bouvard

Well-known member
Un bel libro avvincente con i suoi pregi e i suoi difetti.
Uno dei pregi è sicuramente la scrittura della Mitchell, la sua capacità descrittiva è davvero notevole. Altro pregio un personaggio negativo come Rhett Batler capace di farci pendere dalle sue labbra.
Difetti: sicuramente la parzialità della Mitchell nel descrivere la condizione degli schiavi e il loro rapporto con i “padroni”. Posso capire che lei voglia rappresentare la mentalità ed il punto di vista dei proprietari terrieri del Sud per i quali la schiavitù era un fatto normale, mi dà però fastidio che non ci sia neanche un personaggio a cui la cosa dia un po’ di fastidio o che abbia dei dubbi sulla giustezza di un simile comportamento. Persino la dolce Melania non spreca neppure una parola di condanna per la schiavitù. Almeno una voce fuori dal coro la Mitchell poteva mettercela, per il resto è sicuramente un libro da leggere.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Trovo difficilissimo recensire questo libro, perché, come hanno scoperto a loro spese le mie compagne di viaggio, per me non si tratta solo di un libro: Via col vento è stata la mia passione/ossessione di bambina! Non si contano le volte in cui ho visto il film, e la prima volta che lessi il romanzo mi meravigliai che potesse essere ancora più bello del film.
E ora, dopo 25 anni, ho pensato bene di rivivere questa esperienza, nel dubbio che, ormai cresciuta, mi facesse un effetto meno “devastante”... quanto sono stata contenta di scoprire che mi sbagliavo! Immersa nella storia, sono tornata la ragazzina innamorata persa di Rhett e piena di ammirazione per un personaggio così odioso e allo stesso tempo così eroico come Rossella.
C'è persino da chiedersi per quale motivo la Mitchell abbia fatto di tutto per far risaltare gli aspetti peggiori della protagonista: ogni volta che una sua azione può far credere di essere dettata dalla benevolenza, ecco che l’autrice mette le mani avanti, sottolineando che assolutamente no, i sentimenti di Rossella sono sempre ignobili e i suoi fini doppi. E se un risvolto benefico c’è, questo ci viene presentato quasi come un effetto collaterale! Ammetto che ne ho incontrati pochi di personaggi letterari a cui il proprio autore abbia concesso così poco e che ciononostante ne siano usciti così vincenti.

Detto questo, la rilettura da donna ormai “matura” è stata molto più arricchente e mi ha permesso di apprezzare aspetti che, all’epoca, rappresentavano per me poco più di un intermezzo fra una comparsa di Rhett e l’altra... Mi riferisco innanzitutto al racconto della guerra, inteso non tanto come azioni militari, quanto all’illusione e poi alla consapevolezza del suo vero significato. Ma soprattutto ad avermi totalmente affascinato è stata la descrizione della gente del Sud, del suo ostinato attaccamento al passato, dei suoi principi antiquati e “politicamente scorretti”, della sua incapacità di riconoscere la sconfitta nonostante l’evidenza. E non parlo solo della guerra: i sudisti raccontati dalla Mitchell sono caparbi nel voler continuare a venerare la loro “diletta bandiera”, la loro Santa Causa, anche quando è chiaro che non tanto l’esercito federale, ma la Storia stessa li ha spazzati via. Si può essere più stolti di così?
Forse anch’io, come Rhett, amo le cause perse "quando sono proprio perse" e non posso fare a meno di ammirare la passione con cui Margaret Mitchell racconta tutto questo. Ed è per questo che riesco a perdonarle il suo essere terribilmente parziale e persino esplicitamente razzista: sento che, come per me, il suo approccio a questo libro non è stato oggettivo, ma viscerale, emotivo.

Io penso che la Mitchell appartenga a un’epoca successiva a quella della guerra, ma forse non sufficientemente lontana da darle la giusta prospettiva storica, tanto che è persino difficile capire quale sia la sua posizione. Dalla parte di Rossella, che disprezza l’incapacità dei suoi connazionali di reagire, di guardare al futuro? Ho qualche dubbio. Dalla parte dei nostalgici fedeli alla patria e alla cultura natìa? In parte credo di sì, anche se il mondo che traspare dalle pagine del romanzo è un mondo agonizzante, un mondo che, come lucidamente comprendono due personaggi così diversi come Ashley e Rhett, sta morendo. Non si può restare fermi a contemplare la tomba di un intero popolo.

Tornando a Rossella, interrogandomi su quello che potrebbe essere stato il fine della Mitchell rendendocela così “odiosa”, mi sono risposta che probabilmente voleva sottolineare come la conseguenza buona di un’azione valga più del sentimento che l’ha suscitata. Tutto ciò che fa Rossella sembra dettato dall’egoismo e dall’opportunismo, ma tante sue scelte hanno garantito la salvezza di chi le stava intorno... di quasi tutti, a parte lei stessa. Incapace di amare, quello che le resta alla fine è la conquista arida di ciò di cui non aveva davvero bisogno; ma il coraggio e la forza di ricominciare non le fanno difetto, ed ecco che, pur davanti a un finale che potrebbe sembrare tetro, noi anime romantiche non smettiamo di sognare: l’importante è non arrendersi mai.
 
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greenintro

Active member
Dopo aver visto innumerevoli volte il film ho finito di leggere il romanzo poco prima delle feste, in tre volumi di una vecchia edizione acquistati ad un mercatino. Margareth Mitchell si dimostra a mio avviso estremamente abile nel tratteggiare, anche offrendo pochi dati, le sfumature degli stati d'animo dei personaggi, render conto della loro personalità, dei loro pensieri in modo talmente realistico da poterceli immaginare in carne e ossa. Sono dell'idea che proprio l'enorme successo del film (bellissimo comunque, ci sono anche sentimentalmente legato perché era il film preferito di mia madre) abbia forse finito con l'oscurare la bellezza del libro. A ciò ci aggiungiamo la prematura scomparsa per incidente che ha impedito alla scrittrice di poter avere una carriera a disposizione ben più ampia per mostrare la sua bravura, per motivare perché non sia considerata tra le grandi letterate del Novecento. Gli evidenti limiti della personalità di Rossella, la sua assoluta incapacità di comprensione di qualsiasi valore slegato dalla realtà di cui ha una diretta esperienza, gli accenti compiacenti verso le posizioni sudiste contrastanti l'integrazione degli afroamericani nella società, particolarmente evidenti nella lunga parte centrale dedicata alla ricostruzione post-bellica, possono certamente infastidire, ma non inficiano la maestria nell'esposizione delle ambientazioni, in cui sembra facile poter immergersi nel corso della lettura, e dei caratteri dei personaggi. A suo modo, un capolavoro.
 
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