Madame Bovary sono io?
Ho letto da poco e per la prima volta questo romanzo.
Erano diversi mesi che questo libro mi chiamava, ma per un motivo o per l'altro non mi decidevo a iniziare. Finalmente, a gennaio, ho scaricato l'app del Kindle sul telefono nuovo e ho comprato la versione elettronica a pochi centesimi.
Che dire; sono rimasta folgorata. L'ho letto andando al lavoro, in fila alle poste, persino al bagno quando proprio si era nei momenti clou della storia. Come solo i veri capolavori sanno fare, questo classico ha influenzato il mio modo di pensare durante tutto il periodo di lettura, e mi ha lasciato con una voglia immensa di parlarne, di porre domande e di discuterne per ore. ^^
Personaggi
Iniziamo dai personaggi e dal mio rapporto con loro. Charles per esempio, secondo me è l'unico che, alla fine dei conti, si salva e per cui si può pronunciare un sincero "poverino, non te lo meritavi". Nel senso che facendo un bilancio delle virtù e dei mostri di ogni personaggio, Charles mi è sembrato l'unico veramente "buono". E' un uomo semplice, forse mediocre, ma alla fine ha veramente sempre agito per amore e mai per vendetta o avidità. Non ha mai agito per portare acqua al suo mulino. Quindi vorrei spezzare una lancia per questo povero disgraziato, la cui unica colpa è stata essere un semplice dottore di campagna.
Lo stesso non vale per Rodolphe, che io ho profondamente odiato. Tipico narcisista donnaiolo, stranamente simile a un sacco di gente che si può incontrare oggi, negli anni duemila, sulle spiagge o sulle piste da sci, la sua esistenza e il suo successo nel sedurre come una pera Emma sono un insulto all'intelligenza femminile.
Leon invece, con i suoi difetti, mi è risultato più simpatico come personaggio. Sono stata contenta che piano piano si sia reso conto della situazione disastrosa in cui si era cacciato, e che sia riuscito ad uscirne e a salvare se stesso almeno.
Emma, la protagonista che compare a libro già iniziato, con lei ho sviluppato un rapporto abbastanza conflittuale. All'inizio mi sembrava stupida ed esagerata nelle sue paturnie. Il suo scontento e la sua incapacità di apprezzare la realtà che aveva davanti mi hanno esasperata al punto che quando è arrivato Rodolphe sono stata contenta che si beccasse un pò di cattiveria. Ho odiato il modo in cui ha trattato Charles, come l'ha spinto a fare qualcosa che sapeva non sarebbe stato in grado di fare (vedi operazione al piede) per poi non confortarlo nemmeno quando le cose sono andate come sono andate. Poi però è incominciato il finale, la parte in cui lei raccoglie effettivamente quello che ha seminato e li ho cominciato a perdonarle ogni cosa. Sono stata triste quando sono finiti i soldi per le cambiali e sono venuti gli ispettori a pignorare i mobili, ho avuto pietà di lei quando è andata a chiedere aiuto a chiunque e nessuno gliel'ha dato. Perchè Mr. Lheureux perchè? Concedetegli almeno un'altro giorno!
Mi ha fatto tenerezza quando, dopo aver mangiato l'arsenico, ha creduto che sarebbe morta senza dolore. Insomma, Emma Bovary, come tutti i grandi esponenti del lato oscuro, si salva all'ultimo giro e lascia al lettore un senso di mancanza come se ti fosse morto il gatto o qualcosa del genere.
Stile
Ho capito che stavo leggendo qualcosa di grandioso quando, guardando il contatore del kindle, mi sono accorta di aver letto un quarto del libro in pochi giorni. Nonostante non ci siano granchè di dialoghi o grandi eventi in generale, non ci si riesce a staccare dalla prosa di Flaubert. E' come bere.
Non so se sia una questione di metrica o di lessico, ma uno stile del genere è veramente un miracolo del cielo secondo me. C'è da dire che ho avuto probabilmente molta fortuna con la traduzione e che di certo era il momento giusto per me per leggere questo libro, ma mi piace pensare che in assoluto sia un capolavoro per tutta l'umanità. Perchè la trama può piacere o non piacere, i personaggi possono attirare o meno, ma lo stile è universale. Un buon scrittore ingabbia il lettore parlando di qualsiasi argomento, anche solo di un panetto di burro dimenticato nel frigo. Che ne pensate? Mi sbaglio?
Ora c'è un problema: appena finito di leggere ovviamente volevo ributtarmi in quella scrittura per un altro giro, ma non volevo leggere direttamente un altro libro dello stesso autore, temevo che non reggesse il confronto o che mi annoiasse. Così mi sono decisa a comprare l'edizione kindle de il rosso e il nero. Ho pensato "sempre francese, circa stesso periodo, sarà altrettanto bello". Come potete immaginare non è andata così. Sono fossilizzata al primo quarto dei libro e mi fa fatica smuovermi. Errore da principiante? Cosa non sto cogliendo nella scrittura di Stendhal?
Domanda aperte
I libri che ci cambiano la vita non lo fanno dandoci risposte ma aprendoci delle domande. Ho detto prima che con Emma ho avuto un rapporto non sempre amichevole. L'ho trovata subdola, superficiale e vendicativa e non mi sono andati giù i suoi comportamenti ingiusti con Charles (lasciando perdere il tradimento, lo tratta da schifo in generale). Però alla fine, tutta questa storia e questo pensarci e ripensarci mi ha lasciato con un dubbio: sono anche io forse un pò come Emma? Disprezzo anche io una realtà buona e cara andando appresso a sogni di grandezza inutili? Tratto anche io le persone che mi vogliono veramente bene con la stessa crudeltà con cui Emma tratta Charles? E dall'altra parte, non ha forse Emma ragione a trattarlo così come l'uomo "mediocre" che veramente è? Qualcun altro sta attraversando questa stessa catarsi?
Forse una cosa sola si può imparare da Madame Bovary: non fare mai debiti. Alla fine infatti lei muore non d'amore, ma di vergogna.