Flaubert, Gustave - Madame Bovary

Sery

New member
Mi piacerebbe leggerlo,però nn è nella priorità della mia lista libri...credete che debba cambiare idea? ^-^:)
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Mi piacerebbe leggerlo,però nn è nella priorità della mia lista libri...credete che debba cambiare idea? ^-^:)


Anche per me non era nelle mie priorità... poi ho letto quest thread e me ne è venuta voglia. Credo l'avevo in "parcheggio" da almeno un annetto... :wink:
 

Akiko

New member
anch'io rientro tra quelli a cui è piaciuto molto questo libro.
Però non sono riuscita a odiare Emma..l'ho trovata molto attuale.
credo che all'epoca mostrare come una madre possa anche non riuscire a voler bene al proprio figlio sia stato infrangere un tabù enorme molto più grande rispetto al tema dell'adulterio.
paradossalmente il marito ha incontrato meno le mie simpatie,forse per la sua cecità..
 

Masetto

New member
Però non sono riuscita a odiare Emma..l'ho trovata molto attuale.
credo che all'epoca mostrare come una madre possa anche non riuscire a voler bene al proprio figlio sia stato infrangere un tabù enorme molto più grande rispetto al tema dell'adulterio.
Perchè è un libro realista fino alla crudeltà. Flaubert non indietreggia di fronte al male del mondo e all'egoismo umano, ma ha il coraggio di mostrarli: non ultimo motivo della sua grandezza
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Forse questo libro va pensato anche con il senno di poi. Almeno... a me sta capitando ora... Lo stavo giusto dicendo ad una amica del forum.
Mi sta "scemando" l'antipatia per Emma. A distanza di 3 giorni dalla fine del libro, se mi fermo a riflettere ... a ricordare certi passaggi del libro, certe descrizioni del suo stato d'animo, arrivo a comprenderla come donna, comprendere le sue scelte e i suoi comportamenti. Comprendere i suoi momenti di solitudine, pur essendo sposata ad un marito che la adorava.
 

Elena.90

Curly member
Forse questo libro va pensato anche con il senno di poi. Almeno... a me sta capitando ora... Lo stavo giusto dicendo ad una amica del forum.
Mi sta "scemando" l'antipatia per Emma. A distanza di 3 giorni dalla fine del libro, se mi fermo a riflettere ... a ricordare certi passaggi del libro, certe descrizioni del suo stato d'animo, arrivo a comprenderla come donna, comprendere le sue scelte e i suoi comportamenti. Comprendere i suoi momenti di solitudine, pur essendo sposata ad un marito che la adorava.

Ben detto!
Io l'ho finito giusto adesso e devo dire che ormai la compassione è più forte del disprezzo per la sua condotta un po' irresponsabile
 

Akiko

New member
Forse questo libro va pensato anche con il senno di poi. Almeno... a me sta capitando ora... Lo stavo giusto dicendo ad una amica del forum.
Mi sta "scemando" l'antipatia per Emma. A distanza di 3 giorni dalla fine del libro, se mi fermo a riflettere ... a ricordare certi passaggi del libro, certe descrizioni del suo stato d'animo, arrivo a comprenderla come donna, comprendere le sue scelte e i suoi comportamenti. Comprendere i suoi momenti di solitudine, pur essendo sposata ad un marito che la adorava.

però l'adorava davvero?
Si può amarare o adorare qualcuno che non si comprende?
Forse anche lui si era cosrtuito un'immagine della moglie nella propria testa..
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
però l'adorava davvero?
Si può amarare o adorare qualcuno che non si comprende?
Forse anche lui si era cosrtuito un'immagine della moglie nella propria testa..

Bella domanda... per come interpreto io la scrittura di Flaubert, ne descrive un Charles totalmente devoto...... talmente "buono/bonaccione" che non vede le vere sofferenze della moglie... ma sarà vero? O come si suol dire ha proprio le fette di salame sugli occhi? Analizzare per bene i protagonisti... sarebbe un dibatitto carino. I comportamenti contrastanti di Emma verso Charles, quando lo guarda amorevolmente ed in altre situazioni non ne sopporta neanche la presenza. SEcondo me, in questo caso Emma, forse si, all'inizio ha amato Charles, ma non veramente, come avrebbe voluto. Per cui durante il matrimonio anche i suoi slanci affettuosi nei confronti del marito sono una forzatura... quasi un contentino che lei stessa si da.
Spero di essermi spiegata... altrimenti do la colpa al mal di testa... :W:wink:
 

Masetto

New member
però l'adorava davvero?
Si può amarare o adorare qualcuno che non si comprende?
Forse anche lui si era costruito un'immagine della moglie nella propria testa..
Anche senza forse :) . Ma nell'amore c'è sempre una parte di autoinganno, perchè non si arriva mai a conoscere completamente l'altro. Lo amiamo per come ci appare, e ci appare in un modo che, in certa misura, è solo nostro (mi sto pirandellizzando :mrgreen:).
Nel caso di Charles c'è parecchio autoinganno, eppure il suo è ugualmente un amore enorme.

Secondo me Emma forse all'inizio ha amato Charles, ma non veramente, come avrebbe voluto. Per cui durante il matrimonio anche i suoi slanci affettuosi nei confronti del marito sono una forzatura... quasi un contentino che lei stessa si da.
Vero.
 

Elena.90

Curly member
Anche senza forse :) . Ma nell'amore c'è sempre una parte di autoinganno, perchè non si arriva mai a conoscere completamente l'altro. Amiamo chi vediamo noi, per come lo vediamo, e lo vediamo in un modo che, in certa misura, è solo nostro (mi sto pirandellizzando :mrgreen:).
Nel caso di Charles c'è parecchio autoinganno, eppure il suo è ugualmente un amore enorme.

Straquoto:mrgreen:
 

Akiko

New member
Anche senza forse :) . Ma nell'amore c'è sempre una parte di autoinganno, perchè non si arriva mai a conoscere completamente l'altro. Lo amiamo per come ci appare, e ci appare in un modo che, in certa misura, è solo nostro (mi sto pirandellizzando :mrgreen:).
Nel caso di Charles c'è parecchio autoinganno, eppure il suo è ugualmente un amore enorme.

quotone.
e mettiamoci anche bisogni da soddisfare..
 

oea

New member
Anche senza forse :) . Ma nell'amore c'è sempre una parte di autoinganno, perchè non si arriva mai a conoscere completamente l'altro. Lo amiamo per come ci appare, e ci appare in un modo che, in certa misura, è solo nostro (mi sto pirandellizzando :mrgreen:).

Autoinganno, illusione, fantasticheria, e poi il rischio di rovinare la propria e l'altrui vita per inseguire una chimera che non si è più capaci di distinguere dalla realtà (si noti: dalla realtà PROPRIA, interiore, e non da quella a volte brutale del mondo esterno).
Sì, credo che sia di tutto questo che Flaubert parla: della condizione umana. Ed è così che possiamo capire la sua famosa frase "Madame Bovary sono io".
Era un moralista, il vecchio autore di Bouvard e Pecuchet. E amaramente ironicamente si doleva nello scoprire quanto autoinganno c'è nella vita e nel fantasticare umani, e non solo nelle questioni d'amore. Sogniamo un amore, oppure la gloria, e invece di chiederci cosa IN NOI possa impedirci di trovarli, diamo narcisisticamente per scontato di meritarli, anzi che ci siano proprio dovuti. E poi li cerchiamo assurdamente dove non ci sono e non possono esserci, come Emma, opure concludiamo di averli già quando ciò non è vero, come il Dottor Charles.

La condizione umana, secondo Flaubert (e non solo). La tua, la mia, cara amica, caro fratello (Fiori del male, naturalmente).

E adesso, dopo Flaubert e Baudelaire e Balzac, invece di cercare la realtà con ferrea disciplina interiore, come consigliava il loro ruvido coraggioso conterraneo Camus, eccoci qui a fare i cinici post-moderni del "tutto è relativo" e de "l'amore non esiste, quindi famo sesso drogamose e divertimose, ché tanto ..."
 

Elena.90

Curly member
E adesso, dopo Flaubert e Baudelaire e Balzac, invece di cercare la realtà con ferrea disciplina interiore, come consigliava il loro ruvido coraggioso conterraneo Camus, eccoci qui a fare i cinici post-moderni del "tutto è relativo" e de "l'amore non esiste, quindi famo sesso drogamose e divertimose, ché tanto ..."

Io invece penso che dietro tutto questo cinismo "post-moderni", la gente continui comunque a farsi illusioni e ad inseguire sogni...
 

oea

New member
Io invece penso che dietro tutto questo cinismo "post-moderni", la gente continui comunque a farsi illusioni e ad inseguire sogni...

Potresti avere ragione sul piano delle realtà individuali, cara Elena, ma su quello letterario e cinematografico mi sembra proprio che il nichilismo post-moderno trionfi incontrastato, e che nessuno più tenti operazioni come quelle di Flaubert, o di Camus.

Sembra che siamo presi tra due fuochi: il nichilismo post-moderno (di cui il risultato finale è roba tipo "il grande fratello"), oppure la fantasticheria e il narcisismo, contro i quali Flaubert ha lottato invano.
 

Lauretta

Moderator
"tutto è relativo" e de "l'amore non esiste, quindi famo sesso drogamose e divertimose, ché tanto ..."

semplicemente è la strada più semplice....e apparentemente più appagante!!! niente pensieri e "divertimento allo stato puro".....poi la gente diventa grande ed è sola!!!!

comunque M.Bovary è un classico che ho letto alle superiori, e dovrei rispolverarlo..non lo ricordo molto..ma Emma, ricordo, che mi aveva messo veramente tristezza.....quando lo rileggerò farò un commento migliore!!!
 

Masetto

New member
spesso però si confonde l'amore con altri bisogni da soddisfare:)
Vero.

Autoinganno, illusione, fantasticheria, e poi il rischio di rovinare la propria e l'altrui vita per inseguire una chimera che non si è più capaci di distinguere dalla realtà (si noti: dalla realtà PROPRIA, interiore, e non da quella a volte brutale del mondo esterno).
E la propria realtà INTERIORE non è anch'essa una chimera? E' solo ed esclusivamente nostra, sicchè non è più reale dei sogni secondo me...

Era un moralista, il vecchio autore di Bouvard e Pecuchet. E amaramente ironicamente si doleva nello scoprire quanto autoinganno c'è nella vita e nel fantasticare umani, e non solo nelle questioni d'amore. Sogniamo un amore, oppure la gloria, e invece di chiederci cosa IN NOI possa impedirci di trovarli, diamo narcisisticamente per scontato di meritarli, anzi che ci siano proprio dovuti. E poi li cerchiamo assurdamente dove non ci sono e non possono esserci, come Emma, opure concludiamo di averli già quando ciò non è vero, come il Dottor Charles.
Non sono molto d'accordo. Flaubert è piuttosto un nichilista: non dice che non sappiamo riconoscere e trovare la nostra felicità; dice che la felicità non esiste. Che felicità raggiungono mai i personaggi (tutti, nessuno escluso) di Madame Bovary al di là di quella che scaturisce dal loro puro egoismo?

E adesso, dopo Flaubert e Baudelaire e Balzac, invece di cercare la realtà con ferrea disciplina interiore, come consigliava il loro ruvido coraggioso conterraneo Camus, eccoci qui a fare i cinici post-moderni del "tutto è relativo" e de "l'amore non esiste, quindi famo sesso drogamose e divertimose, ché tanto ..."
Flaubert cercava sì la realtà con ferrea disciplina interiore, ma era anche un cinico di prima categoria, che visse sempre per conto suo, non volle mai adossarsi alcuna responsabilità politica e si sbarazzò della sua amante Louise Colet in maniera indegna. Nè ho mai trovato che predicasse una letteratura civile impegnata come poi avrebbe fatto Camus.
 
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