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The Fool on the Hill
Questo romanzo è un inno alla liberazione sessuale, e considerando appunto la società bigotta e morigeratissima cui si rivolgeva, la cosa non è da poco. Questo è il contenuto principale, che dunque non è "nullo". E non è neanche l'unico, perché c'è pure una critica al materialismo della società industriale (il capitolo dove la protagonista attraversa il villaggio operaio soprattutto).
Chiaro che nella società d'oggi, enormemente più libera nelle cose di sesso, quell' "inno" appare vecchio, ma i libri vanno giudicati tenendo conto anche del loro contesto, di com'era la situazione quando sono usciti.
Stilisticamente non è un'opera eccezionale. Ma non è neanche illeggibile a parer mio: i personaggi, benché abbastanza semplici, mi sembrano convincenti, e nelle scene di sesso Lawrence si concentra assai più sulle emozioni dei due che non sulla pura fisicità (al punto che io nemmeno lo definirei un libro erotico). A lui interessa come i personaggi vivono il sesso, come questo si integra nelle loro vite, più in generale quale parte esso ha nella costituzione dell'individuo. Per esempio la tristezza di Lady Chatterley prima del suo incontro col guardiacaccia non è semplicemente quella di una ninfomane insoddisfatta, ma quella di una donna poco amata, cui in particolare nessuno riconosce una sessualità forte e indipendente, fino al desiderio di maternità, o anche più semplicemente il piacere di godere della sua bellezza.
Se questo è fra i più brutti libri che hai mai letto, lasciami dire che sei fortunata: io mi sono imbattuto in cose enormemente peggiori
Tutto quello che hai scritto lo avevo già letto nei testi di critica ai tempi dell'università. Ma a prescindere dal valore "rivoluzionario" che il libro ha avuto ai suoi tempi, letterariamente non è niente più di tanti altri. Tolto dal suo contesto non ha secondo me valore letterario. Ogni tanto bisognerebbe essere onesti e valutare obiettivamente quelli che ci sono stati tramandati come classici. E' ovvio che se tutta l'Inghilterra si è ribellata perché lo considerava indecente il testo ci è stato tramandato come un classico che non può non essere letto, ma francamente non gli trovo niente di universale, niente che lo renda attuale oggi nell'intimità dei personaggi come potrebbe essere Shakespeare. Da un "classico" mi aspetto qualcosa di più che essere citato in una storia della letteratura.
Quanto alla critica della società industriale, era cominciata già ai tempi di Wordsworth e Coleridge. A me fa un po' ridere la ricca signora che contempla l'arida società del profitto. Mi sembra tanto Madame Bovary che va a casa della nutrice con la puzza sotto il naso e si pulisce i piedi prima di _uscire_. E Madame Bovary Lady Chatterley non la vede nemmeno.....