Maraini, Dacia - Il treno dell'ultima notte

Sandy

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Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli,si arrampica sui ciliegi e si lancia in bicicletta giù per le strade sterrate.Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz.Per ritrovare le sue tracce,Amara,l'inseparabile amica d'infanzia,attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma ad ogni stazione,ha i sedili decorati con centrini e puzza di capra bollitae sapone al permanganato.Visita sgomenta i resti del girone infernale di Auschwitz-Birkenau,percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravissuti,giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta,e trema quando i colpi dei carri armati sventrano i palazzi.Nella sua avventura,e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita,si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il novecento,e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso.

Avevo già letto in passato alcuni libri dell'autrice,e francamente non mi avevano lasciato nulla....A questo invece dò la sufficienza piena,in alcuni tratti si perde un pochino.....però hai voglia di finirlo per sapere che fine avrà fatto "Emanuele"....
 

novella76

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L'ho trovato anch'io un bel libro anche se non mi ha fatto impazzire. Concordo con la sufficienza piena! La parte ambientata a Budapest mi è piaciuta particolarmente!
 

sebas

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Dacia Maraini - Il treno dell'ultima notte (o altri...

Ho appena terminato "Il treno dell'ultima notte" di Dacia Maraini. Ho trovato molto interessante la trama, una sorta di storia a sorpresa che si autocostruisce con accostamenti inconsueti e inaspettati. Tuttavia non ho molto apprezzato il suo stile: un tantino monotono, ripetitivo, con eccessivi riferimenti ad azioni-chiave che non hanno l'opportunità di lasciarsi scoprire dal lettore, ma continuamente evidenziati, in modo quasi scientifico, dall'autrice. Che ne pensate del suo stile anche se non avete letto proprio "Il treno dell'ultima notte"?
 

sebas

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L'ho appena terminato e, per quanto la storia mi sia piaciuta, non ho apprezzato molto lo stile, un tantino ripetitivo e monotono. Guardate a tal proposito la mia discussione...
 

anvi

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Questo è stato il primo libro che ho letto di Dacia Maraini e penso che sarà anche l'ultimo; la trama, alquanto interessante, è stata, a parer, mio rovinata completamente dallo stile piatto, monotono,ripetitivo dell'autrice, che si dilunga su qualsiasi particolare inutile.
Ciò che sconcerta maggiormente è il finale, a dir poco deludente: dopo pagine e pagine veramente interminabili, un finale migliore avrebbe potuto salvare in parte il libro.
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Io vado un po' controccorrente.
Io trovo che sia un bel libro, è vero forse a volte ci sono delle divagazioni un po' lunghe, ma mi è piaciuto! L'ho letto alcuni anni fa ma ricordo ancora con chiarezza la figura Emanuele, distrutto dall'esperienza nel campo di concentramento. Mi aveva colpito molto.
 

francesca

Well-known member
L'ho finito di leggere qualche giorno fa.
L'ho trovato un libro tristissimo, soprattutto nella parte che riguarda Emanuele, tanto che alcune sere non ce la facevo proprio a leggerlo.
Però sicuramente un bel libro, perchè mi entrato nel profondo.
Lo stile è piatto è vero, ma avendo già letto altri libri dell'autrice non mi ha meravigliato, perchè è proprio il suo modo di scrivere.
Tanto che i personaggi appaiono tuttu un po' incolori e appiattiti.
Ma non so spiegare il perchè, le sue trame mi prendono sempre, anzi, in questo caso, mi è sembrato così forte il racconto che non avrei saputo apprezzare uno stile diverso.
Un po' eccessivo questo continuo caratterizzare i personaggi in ogni momento nello stesso modo, "l'uomo della gazzelle", "l'uomo della carezze", quasi dovendoli ritratteggiare ogni due o tre pagine: questa specie di "vizio" mi è sembrato un po' inutile, perchè comunque non aggiunge mai niente ai personaggi.
Il finale per me è stato quello che doveva essere.
Non poteva essere diverso, non ci poteva essere un lieto fine, nè qualcosa di soprendente: ci poteva solo essere qualcosa che sa di vita vera e per me tutto il libro ha la potenza della vita vera.
Io dò un voto medio alto.
 

Bianca

The mysterious lady
Questo è il primo libro che leggo di questa scrittrice, l'ho trovato molto interessante e sconvolgente. Ben caratterizzati i vari personaggi e i luoghi.Bello il legame di amicizia che Amara instaura con l'uomo delle gazzelle e il bibbliotecario viennese. Anche io ho apprezzato la parte riguardante Budapest, molto tristi e agghiaccianti invece le parti riguardanti i lager e il povero destino di Emanuele.
 
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