Verga, Giovanni - I malavoglia

Loredana26

New member
elisa ha scritto:
Credo che non ci siano commenti alla bellezza di questo posto: Aci Trezza dove è ambientato "I Malavoglia"
Grazie Loredana!


ma figurati Elisa.. è stato davvero un piacere.. penso che un posto così stupendo debba essere conosciuto meglio!!! e auguro davvero a tutti di visitarlo!!! :)
 
Ultima modifica di un moderatore:

Ellis

New member
...Sarà che io non l'ho capito ma questo libro proprio non l'ho digerito! E sapete che sono i primi commenti positivi che sento su "I Malavoglia"? Finora alle mie orecchie sono giunti solo commenti di "distruzione"!!! Infatti mi chiedevo, ma se fa schifo a tutti perchè continuano a proporlo alle superiori?!?! Invece qualcuno (molti) che lo apprezzi c'è!! Buon per Verga!!
 
Ultima modifica di un moderatore:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ellis ha scritto:
...Sarà che io non l'ho capito ma questo libro proprio non l'ho digerito! E sapete che sono i primi commenti positivi che sento su "I Malavoglia"? Finora alle mie orecchie sono giunti solo commenti di "distruzione"!!! Infatti mi chiedevo, ma se fa schifo a tutti perchè continuano a proporlo alle superiori?!?! Invece qualcuno (molti) che lo apprezzi c'è!! Buon per Verga!!

Io credo che la rovina di un capolavoro come "I Malavoglia" sia proprio perchè viene assegnato come compito a casa alle supariori :evil:
 

Loredana26

New member
lo penso anche io.. probabilmente non è una lettura molto adatta per degli adolescenti.. quindi il fatto di doverlo subire crea un approccio che nasce sbagliato con il testo e che chiaramente si ripercuote anche nel futuro..
 

Masetto

New member
elisa ha scritto:
credo che la rovina di un capolavoro come "I Malavoglia" sia proprio perchè viene assegnato come compito a casa alle supariori :evil:
Succede lo stesso a tutti i classici della letteratura che vengono insegnati nelle scuole secondo me :roll: (in particolare alle superiori)
 

darida

Well-known member
L'ho letto molti anni fa, più che altro ricordo il peso di una lettura che mi intristì, ma ero molto giovane :D
 

coffeegirl

New member
L'ho letto a scuola: classica lettura forzata :MM e non mi era piaciuto per niente. Poi dopo qualche anno l'ho riletto e ho scoperto un libro stupendo ed un autore meraviglioso.
 

Lauretta

Moderator
Letto a scuola....Verga non mi è mai piaciuto..nemmeno le novelle....non credo riuscirei a riprenderlo per vedere se era solo l'effetto scuola!!!!
 

coffeegirl

New member
Guarda...anche io non l'avrei mai detto...eppure quando ho riletto i Malavoglia non ci potevo credere che la prima volta non mi fosse (per niente) piaciuto.
 

Masetto

New member
Opera complessa, fortemente innovativa nel panorama letterario italiano d’allora. La tecnica dell’impersonalità, cioè la riproduzione quanto più possibile accurata della mentalità e del parlato popolare, permette all’autore di “scomparire” quasi nel libro, come se questo, secondo i canoni del Verismo, si fosse fatto da sé.
Il che in effetti è solo un’illusione, perché anche le scelte apparentemente più distaccate di un artista sono sempre scelte, e qualsiasi forma egli decida di dare ad un’opera questa è pur sempre un frutto del suo modo, necessariamente soggettivo, di vedere le cose. Così, nonostante Verga sembri limitarsi a registrare impassibilmente la storia dei Malavoglia e di Aci Trezza, vengono fuori il suo pessimismo di fondo, la sua sfiducia nello istituzioni statali ma anche nelle idee politiche più “di sinistra” (lo speziale è sì repubblicano, ma è un inconcludente che si limita a predicare e ha paura anche della moglie), e contemporaneamente la sua profonda pietà per i “vinti” dalla vita e la sua fede in un unico valore superstite: quello del focolare, degli affetti domestici, del pascoliano “nido”. La “colpa” del giovane ‘Ntoni, il vero vinto del romanzo, è proprio quella di aver abbandonato la famiglia.
Ma nonostante ciò egli è il personaggio più interessante del romanzo secondo me, e forse il più “sentito” da Verga, perché in lui vive potentemente la disperazione di chi non ha nulla e si vede costretto a lavorare tutta la vita per rimanere sempre povero. E davvero il libro è la tragedia della povera gente, tanto più flagrante proprio perché registrata da Verga con apparente imparzialità e freddezza, sia quando è la natura ad accanirsi contro gli sventurati Malavoglia, sia quando sono gli uomini (gli avari creditori e ancor di più quello Stato che porta Luca a morire combattendo dei nemici che ad Aci Trezza “non si sapeva neanche chi fossero” e poi si “dimentica” di avvertire la sua famiglia).
Un limite del libro potrebbe essere questo accanimento un po’ eccessivo della malasorte contro i protagonisti, come pure l’uso smodato dei proverbi e le descrizioni forse un po’ troppo lunghe e dettagliate delle piccole beghe del Paese, specie quelle fra comari.
Ma nel complesso il tono non è monotono, anzi Verga sa toccare corde di grande liricità nei personaggi di Mena ed Alfio e di profonda commozione umana per i due ‘Ntoni e la Longa.
Libro non semplice ma molto bello.
 
Ultima modifica:

lavy

New member
A me è piaciuto molto! L'ho letto in 2 giorni.. Avevo un'edizione che spiegava le parole in siciliano con delle note .. Sicuro che nn sia x qs che nn ti è piaciuto? x il dialetto siciliano?

ti stimo... io l' ho abbandonato a metà:ARR.. sarà perchè non capivo una parola.. telefonavo a mia nonna per chiederle in continuazione le parole, solo che lei è napoletana non siciliana !!!
 

mariangela rossi

New member
Commentare i Malavoglia è come toccare un testo sacro, i romanzi di Verga sono un caposaldo della letteratura italiana, leggerli significa non solo arrichire il proprio bagaglio culturale ma anche acquisire una maggiore sensibilità, in essi la realtà è rappresentata in tutta la sua crudezza, senza violenze o scene erotiche, la dimensione è superiore a qualsiasi genere contemporaneo, il mondo dei Malavoglia sta lì come una condanna sociale, i personaggi sono veri e a volte commoventi, nel loro vissuto così lontano dalla vita contemporanea, peccato che la scuola abbia rovinato il gusto di leggere Verga!
 
Alto