Nemirovsky, Irene - Il ballo

bonadext

Ananke
E' il primo libro che leggo della Nemirovsky; questo breve racconto mi ha colpito per la sua particolare perfidia! La figlia sognatrice che si vendica spietatamente contro una madre odiosa e insensibile è l'epilogo dell'odio che può generare un rapporto sbagliato tra genitori e figli. Un racconto che si legge tutto d'un fiato, lo stile di scrittura è essenziale senza tanti giri di parole superflui. Un piccolo capolavoro. Leggerò sicuramente altro di suo.
 
V

Valentina992

Guest
Molto carino, come sempre la Nèmirovsky si riconferma un'ottima autrice dalla penna molto affilata, ma l'unico neo è che è stato un po' troppo breve per i miei gusti.
 

velvet

Well-known member
Un breve racconto crudele e spietato. La famiglia Kampf viene giudicata inadeguata si dall'inizio perché divenuta ricca grazie ad un investimento finanziario e non è invece ricca di famiglia come il resto della "buona società". Il loro tentativo di introdursi è descritto con ironia beffarda davvero ben riuscita, ad esempio la loro paura del giudizio della servitù snob.
E poi la crudeltà di Antoinette che per vendicarsi delle scarse attenzioni e della frustrazione che la madre riversa sulla famiglia, arriva a distruggere il suo sogno senza scomporsi neanche un po' nel vedere la mamma in lacrime per avere perso la sua ultima occasione.
Ben fatto, voto 4.
 

ayuthaya

Moderator
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Ho la netta impressione che questo libro mi sarebbe piaciuto moltissimo, uno di quei casi di “romanzo breve gioiello” che così spesso ultimamente sto avendo la fortuna di incontrare, se solo… se solo lo avessi letto direttamente. Eh già, perché questa volta devo ammetterlo esplicitamente: aver ascoltato Il ballo nell’interpretazione (perché questa è la lettura: un atto di interpretazione) di Margherita Buy, in alcuni punti me lo ha fatto quasi detestare. Colpa del tono eccessivamente “drammatico”, nel senso proprio di “teatrale”, scelto dall’attrice. Perché va bene l’interpretazione – ripeto: è naturale che sia così – ma qui la Buy ha scelto proprio la via della recitazione, che non mi è piaciuta per nulla: di volta in volta sussurrava, piagnucolava, gridava, calandosi nei panni ora della figlia, ora della madre.
Quello fra le due donne è un rapporto esemplare nella sua negatività: la madre, frivola e ipocrita, riversa i propri complessi di inferiorità sociale nel disprezzo per la figlia, per la quale è assolutamente incapace di provare qualsiasi tenerezza, qualsiasi forma di affetto. La figlia, mai amata, detesta la genitrice che per lei è un’estranea e insieme la compatisce.
Da una parte Rosine, la madre, vittima e carnefice insieme: vittima della sua stessa superficialità, del suo arrivismo, della sua crudeltà, che la spingono a “vendicarsi” più o meno consapevolmente sulla figlia, della quale evidentemente non tollera la grazia, la bellezza e la “fortuna” di essere nata in una famiglia già ricca. Dall’altra Antoinette: quella che era solo una vittima di colpo si trasforma nell’artefice del crollo – mondano e poi anche intimo, profondo – di sua madre.
La Nemirovsky è stata bravissima soprattutto nel sviluppare una dinamica tanto delicata e tanto complessa in uno spazio narrativo così breve. Non parlo solo di numero di pagine, è la scelta calibrata di un solo evento, il ballo, oggetto dei desideri (ambizioni per una, sogni romantici per l’altra) di entrambe la donne ad essere geniale. Insomma, un vero peccato perché gli ingredienti c’erano tutti e alla fine quello che ho mal sopportato è stato proprio l’atto “fisico” di ascoltare la storia (che in un audiolibro è tutto…). Ciò non toglie che, riuscendo a distinguere il valore del romanzo dalla circostanza del mio approccio, sono molto soddisfatta di questa che era la prima opera che leggevo di Irene Nemirovsky e che, quindi, è certo che non resterà l’ultima.
 
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MonicaSo

Well-known member
Quale figlia non ha, in un momento particolare della vita, "odiato" la propria madre? E quale madre non ha, seppur brevissimamente, provato invidia per la giovinezza della propria figlia?
Non c'è scandalo né bisogno di vergognarsene... sono attimi di vita che passano e si trasformano in altro.
Sicuramente sarà capitato così anche alle due protagoniste del racconto.

Letto velocemente e molto apprezzato, sicuramente leggerò altro della sfortunata autrice
 

bouvard

Well-known member
Avevo grandi aspettative su questo libro visto i commenti entusiastici che avevo letto e devo comunque ammettere che il libro mi è piaciuto, il problema è: non quanto mi aspettassi.

Iniziandolo a leggere mi è subito venuto in mente La signorina Else di Schnitzler e questo ha ulteriormente aumentato le mie aspettative, visto quanto quel libricino mi è rimasto nel cuore. Mi aspettavo la stessa profondità psicologica ed invece è proprio la cosa che manca nel libro della Nemirovsky. E’ come se tutto venisse trattato solo in superficie.

Leggerò comunque altro di questa scrittrice per capire se questo suo modo di scrivere sia una sua caratteristica peculiare o se la “colpa” è solo della brevità di questo libro.​
 
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