Szymborska, Wislawa

O

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szymborska.jpg


Poetessa polacca vivente premio Nobel per la Letteratura 1996.

La sua è una poesia tutta incentrata sulla "condizione"umana.


La Cipolla


LA CIPOLLA È UN'ALTRA COSA.
INTERIORA NON NE HA.
COMPLETAMENTE CIPOLLA
FINO ALLA CIPOLLITÀ.
CIPOLLUTA DI FUORI
CIPOLLOSA FINO AL CUORE
POTREBBE GUARDARSI DENTRO
SENZA PROVARE TIMORE.
IN NOI IGNOTO E SELVE
DI PELLE APPENA COPERTI,
INTERNI D'INFERNO
VIOLENTA ANATOMIA
MA NELLA CIPOLLA - CIPOLLA
NON VISCERE RITORTI.
LEI PIÚ E PIÚ VOLTE NUDA
FIN NEL FONDO E COSÍ VIA.
COERENTE È LA CIPOLLA
RIUSCITA È LA CIPOLLA.
NELL'UNA ECCO STA L'ALTRA
NELLA MAGGIORE LA MINORE,
NELLA SEGUENTE LA SUCCESSIVA,
CIOÈ LA TERZA E LA QUARTA.
UNA CENTRIPETA FUGA.
UN'ECO IN CORO COMPOSTA.
LA CIPOLLA D'ACCORDO
IL PIÚ BEL VENTRE DEL MONDO.
A PROPRIA LODE DI AUREOLE
DA SÉ SI AVVOLGE IN TONDO.
IN NOI - GRASSO NERVI VENE
MUCHI E SECREZIONE.
E A NOI RESTA NEGATA
L'IDIOZIA DELLA PERFEZIONE
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
concordo, magnifica, ho avuto la fortuna di partecipare ad un incontro con lei, in un teatro gremito, ci ha letto le sue poesie e poi ha scherzato con i Limerick che lei ed il suo assistente si divertono ad inventare. Una bellissima esperienza :) in questa sezione ci sono anche altre sue poesie
 
O

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concordo, magnifica, ho avuto la fortuna di partecipare ad un incontro con lei, in un teatro gremito, ci ha letto le sue poesie e poi ha scherzato con i Limerick che lei ed il suo assistente si divertono ad inventare. Una bellissima esperienza :) in questa sezione ci sono anche altre sue poesie

Deve essere stato un gran bell'evento. Io dal vivo non l'ho mai vista ma da quello che scrive si respira una grande forza. Una grande capacità di "vedere".
 
O

Ospite 01

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Ringraziamento

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
ne' riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in ogni atlante.

E' merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perchè mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

"Non devo loro nulla" -
direbbe l'amore
su questa questione aperta.

Wislawa Szymborska
 

SALLY

New member
Grazie Lucylla,non la conoscevo,sono andata a curiosare un pò su questa donna,mi piacciono davvero molto le sue poesie.
ne posterò un'altra..:mrgreen:

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.
 
O

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Cara Sally sono io che ringrazio te per la condivisione. E' una poetessa stupenda...di grande acume.
 

irene

Reader
che belle queste poesie! Quella della cipolla non mi è nuova, chissà dove l'ho vista!
Mi piace molto "Ringraziamento".... Il lato pratico dell'amore.
 
O

Ospite 01

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L'Odio

Guardate com'è sempre efficiente

come si mantiene in forma

nel nostro secolo l'odio,

con quanta facilità supera gli ostacoli

come gli è facile avventarsi, agguantare.

Non è come gli altri sentimenti,

insieme più vecchio e più giovane di loro,

da solo genera le cause

che lo fanno nascere.

Se si addormenta il suo non è mai un sonno eterno,

l'insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.

Religione o non religione

purché ci si inginocchi per il via

Patria o non patria

purché si scatti alla partenza

Anche la giustizia va bene all'inizio,

poi corre tutto solo,

l'odio. L'odio.

Una smorfia di estasi amorosa

gli deforma il viso.

Oh, quegli altri sentimenti

malaticci e fiacchi!

Da quando la fratellanza

può contare sulle folle?

La compassione è mai

arrivata per prima al traguardo?

Il dubbio quanti volenterosi trascina?

Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

Capace, sveglio, molto laborioso...

Occorre dire quante canzoni ha composto?

Quante pagine ha scritto nei libri di storia?

Quanti tappeti umani ha disteso

su quante piazze, stadi?

Diciamoci la verità:

sa creare bellezza

splendidi i suoi bagliori nella notte nera

magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata

innegabile è il pathos delle rovine

e l'umorismo grasso

della colonna che vigorosa le sovrasta.

È un maestro del contrasto

tra fracasso e silenzio

tra sangue rosso e neve bianca

e soprattutto non lo annoia mai

il motivo del lindo carnefice

sopra la vittima insozzata.

In ogni istante è pronto a nuovi compiti.

Se deve aspettare aspetterà.

Lo dicono cieco. Cieco?

Ha la vista acuta del cecchino

e guarda risoluto al futuro.
Lui solo.

Wislawa Szymborska

questa invece è sul lato pratico dell'odio
 

francesca

Well-known member
Anch'io adoro questa poetessa.
Questo il mio contributo:


Amore a prima vista
Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno «scusi» nella ressa?
un «ha sbagliato numero» nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell’infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
 
O

Ospite 01

Guest
Bella. Non la conoscevo.

Quando la Szymborska vinse il premio Nobel nel 1996 molti addetti del settore la definirono "un'imbarazzante sconosciuta"....

PICCOLI ANNUNCI

CHIUNQUE sappia dove sia finita
la compassione (immaginazione del cuore)
- si faccia avanti! Si faccia avanti!
Lo canti a voce spiegata
e danzi come un folle
gioendo sotto l'esile betulla,
sempre pronta al pianto.

INSEGNO il silenzio
in tutte le lingue
mediante l'osservazione
del cielo stellato,
delle mandibole del Sinanthropus,
del salto della cavalletta,
delle unghie del neonato,
del plancton,
d'un fiocco di neve.

RIPRISTINO L'AMORE.
Attenzione! Offerta speciale!
Siete distesi sull'erba
del giugno scorso immersi nel sole
mentre il vento danza
(quello che in giugno
guidava il ballo dei vostri capelli).
Scrivere a: Sogno.

SI CERCA persona qualificata
per piangere
i vecchi che muoiono
negli ospizi. Si prega
di candidarsi senza certificati
e offerte scritte.
I documenti saranno stracciati
senza darne ricevuta.

DELLE PROMESSE del mio sposo
che vi ha ingannato con i colori
del mondo popoloso, il suo brusio,
il canto alla finestra, il cane fuori:
che mai resterete soli
nel buio e nel silenzio tutt' intorno
-non posso rispondere io.
La Notte, vedova del Giorno.
 

francesca

Well-known member
ADDIO A UNA VISTA:

Non ce l’ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie come ogni anno
ai suoi doveri.

Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.

Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.

Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta- come se tu vivessi ancora-
bella come era.

Non ho rancore
Contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.

Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.

Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e tacere felici.

Suppongo perfino
che li unisca l’amore
e che lui stringa lei
con il suo braccio vivo.

Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.

Non esigo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.

Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro
ora nere.

Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza-
ci rinuncio.

Ti sono sopravvissuta solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano.
 
O

Ospite 01

Guest
A proposito di Amore a prima vista il regista Krzysztof Kieslowski in un'intervista del gennaio 1994 dichiara:
<< Esiste... qualcosa nell'aria, come una speciale trascrizione del tempo, un odore del tempo, che viene avvertito da persone diverse...Siccome il mio interprete, Roman Gren, ama moltissimo una poetessa polacca che si chiama Wislawa Szymborska, ho comprato a Varsavia il suo ultimo libro per portarlo a Parigi e regalarglielo. Ma appena ho cominciato a leggerlo, ho deciso che non glielo darò mai più, per via di una poesia, Amore a prima vista, scritta suppongo nel 1991 0 1992. Io non conosco personalmente la Szymborska, non so se abbiaa visto qualche mio film, sicuramente non la trilogia, o almeno non ancora. eppure senti cosa scrive...E' una poesia che parla esattamente di Film rosso. Ed è la prova che due persone che non si conoscono, non hanno nulla a che fare l'una con l'altra, non hanno nessuna influenza reciproca, sentono come importante nello stesso tempo una stessa cosa, pensano che la stessa cosa possa costituire l'oggetto di una poesia o di un film. come questo succeda non lo so>> .

tratto da: K.Kieslowski e K.Piesiewicz "Tre colori - Blu, Bianco e Rosso". Trad. di M.Fabbri. Bompiani, 1994, Milano , pp. 334-36
 

francesca

Well-known member
Lucylla, grazie
un bellissimo commento.

Questa poetessa per me è strepitosa, non la conosco benissimo, ma ogni sua poesia in cui mi imbatto mi dà delle emozioni fortissime.

Francesca
 
O

Ospite 01

Guest
Grazie Francesca. Fa lo stesso effetto anche a me.

ASSENZA


C’è mancato poco
che mia madre sposasse
il signor Zbigniew B. di Zduńska Wola.
E se mai fosse nata una figlia – non sarei stata io.
Forse una dotata di più memoria per volti e nomi,
e melodie udite una volta soltanto.
Infallibile nel riconoscere ogni uccello.
Con voti eccellenti in chimica e fisica,
e più scarsi in polacco,
ma che di nascosto avrebbe scritto poesie
subito molto più interessanti delle mie.

C'è mancato poco
che mio padre intanto sposasse
la signorina Jadwiga R. di Zakopane.
E se mai fosse nata una figlia – non sarei stata io.
Forse una più ostinata nell'averla vinta.
Una che salterebbe senza paura nell’acqua fonda.
Propensa a subire le emozioni della folla.
Vista di continuo in più luoghi contemporaneamente,
ma di rado su un libro, molto spesso in cortile
a giocare a pallone insieme ai ragazzini.

Forse si sarebbero perfino incontrate
nella stessa scuola e nella stessa classe.

Ma senza fare coppia,
nessuna parentela,
e nella foto di gruppo ben distanti.

Ragazzine, mettetevi qui
– avrebbe detto il fotografo –
quelle più basse davanti, quelle più alte dietro.
E al mio segnale fate un bel sorriso.
Ma prima contatevi,
ci siete tutte?

– Sì, signore, tutte.

Wislawa Szymborska
 

francesca

Well-known member
"Ma prima contatevi,
ci siete tutte?

– Sì, signore, tutte. "


Che meraviglia questi due unici e soli versi alla fine di questa poesia: ci sento tutta la consapevolezza del caso del mio vivere, di come il mondo sia pieno e completo anche senza di me, di me che mi credo così fondamentale, così importante, che mi arrabbatto, mi arrabbio, spesso dimenticandomi di vivere.
Senza pensare che potevo non esserci, bastava pochissimo e nessuno avrebbe avuto da ridirne, non sarei mancata, forse qualcuno di migliore, oppure anche solo di diverso ci sarebbe stato al mio posto e tutto sarebbe stato completo lo stesso.
Non ci sarebbe stato nessun posto vuoto nella foto di classe, anche se non ci fossi stata.
Che insegnamento di umiltà ma anche che incitamento a vivere, vivere fino in fondo, tutto, perchè è un'occasione unica e irripetibile, un dono che non va sprecato, perchè non c'è nessun merito nell'averlo ricevuto.

Non sono insostituibile, ma ci sono: mentre non c'è quella più coraggiosa di me nelle sue scelte, nè quella più onesta, tutta casa e famiglia... tutte loro non ci sono. Ci sono io: e questa è l'unica cosa che conta.

Grazie Lucylla, non conoscevo questa poesia, ma è davvero bellissima.

Francesca
 
O

Ospite 01

Guest
@Francesca
Bellissime riflessioni le tue:)

Rileggo spesso questa poesia e quando arrivo a quegli ultimi versi mi incanto sempre nella stessa emozione di un mio ricordo: la foto di classe elementare dove mi vedo in mezzo alle altre, con il collettino bianco e fiocco azzurro e lunghe trecce.Potevo non esserci... oppure essere qualcun'altra...invece eccomi lì.. quella che sono e insieme alle altre....
"Ci siete tutte? -Sì, signore, tutte!"
 
O

Ospite 01

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La vita difficile con la memoria

Sono un cattivo pubblico per la mia memoria.
Vuole che ascolti di continuo la sua voce,
ma io mi agito, tossicchio,
ascolto e non ascolto,
esco, torno ed esco di nuovo.
.
Vuole tutta la mia attenzione e il tempo.
Quando dormo, la cosa le riesce facilmente.
Di giorno ci sono alti e bassi, e le dispiace.
Mi propone con zelo vecchie lettere, foto,
tocca fatti più e meno importanti,
mi rende paesaggi sfuggiti alla mia vista,
li popola con i miei morti.
.
Nei suoi racconti sono sempre più giovane.
E’ carino, ma a che pro questo ritornello.
Ogni specchio ha per me notizie differenti.
Si arrabbia quando scrollo le spalle.
.
Allora si vendica e sbandiera tutti i miei errori,
pesanti, e poi dimenticati facilmente.
Mi fissa negli occhi, aspetta una reazione.
Mi consola alla fine, potenva andar peggio.
Vuole che viva solo per lei e con lei.
.
Meglio se in una stanza buia, chiusa,
ma qui nei miei piani c’è sempre il sole presente,
le nuvole di oggi, le vie giorno per giorno.
A volte ne ho abbastanza della sua compagnia.
Propongo di separarci. Da oggi e per sempre.
.
Allora compassionevolmente sorride,
sa che anche per me sarebbe una condanna.
Wisława Szymborska
 
O

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Monologo per Cassandra

Sono io, Cassandra.
E questa è la mia città sotto le ceneri.
E questi i miei nastri e la verga di profeta.
E questa è la mia testa piena di dubbi.

È vero, sto trionfando.
I miei giusti presagi hanno acceso il cielo.
Solamente i profeti inascoltati
godono di simili viste.
Solo quelli partiti con il piede sbagliato,
e tutto poté compiersi tanto in fretta
come se non fossero mai esistiti.

Ora lo rammento con chiarezza:
la gente vedendomi si interrompeva a metà.
Le risate morivano.
Le mani si scioglievano.
I bambini correvano dalle madri.
Non conoscevo neppure i loro effimeri nomi.
E quella canzoncina sulla foglia verde -
nessuno la finiva in mia presenza.

Li amavo.
Ma amavo dall’alto.
Da sopra la vita.
Dal futuro. Dove è sempre vuoto
e da dove nulla è più facile del vedere la morte.
Mi dispiace che la mia voce fosse dura.
Guardatevi dall’alto delle stelle - gridavo -
guardatevi dall’alto delle stelle.
Sentivano e abbassavano gli occhi.

Vivevano nella vita.
Permeati da un grande vento.
Con sorti già decise.
Fin dalla nascita in corpi da commiato.
Ma c’era in loro un’umida speranza,
una fiammella nutrita del proprio luccichio.
Loro sapevano cos’è davvero un istante,
oh, almeno uno, uno qualunque
prima di -

È andata come dicevo io.
Però non ne viene nulla.
E questa è la mia veste bruciacchiata.
E questo è il mio ciarpame di profeta.
E questo è il mio viso stravolto.
Un viso che non sapeva di poter essere bello


Wislawa Szymborska
 
O

Ospite 01

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SCRIVERE UN CURRICULUM

Cos'è necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.

E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza un perché.
Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.

Sorvola su, cani gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.

Meglio il numero di scarpa,
che non dove va
colui per cui ti scambiano.

Aggiungi una foto con l'orecchio scoperto.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.

Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che triturano la carta

Wislawa Szymborska
 
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