Kristof, Agota - Trilogia della città di K.

alisa

Amelia Member
Volete leggere un romanzo che sia come un pugno nello stomaco? Eccolo!
Scrittura scarna ed essenziale, i personaggi sembrano come scolpiti... non saprei come altro definirli! Cmq bello, direi un capolavoro. Ve lo consiglio, ma preparatevi...

"Quando "Il grande quaderno" apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la "Trilogia della città di K" ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure."
 
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Capolavoro forse è un pò eccessivo comunque la storia anzi le tre storie sono belle, descritte in maniera ruvida e spietata.

Anche io lo consiglio
 

cinzia32

s.pin member
Scoperto alcuni anni fa, lo ho letto non conoscendo niente.
Il pugno nello stomaco è stato molto forte! Ma lo ho sempre considerato un gran bel libro.
Consigliato, come sempre ad amici e conoscenti, c'è chi ancora mi insulta e chi mi ringrazia.
Riletto a distanza di anni lo ho trovato ancora più bello.
Leggetelo.
 

ambruz89

Smiling member
non riesco a descriverlo...non so il motivo per cui mi prendeva cosi tanto
è un libro immediato, lapidario, pungente
ti rimane
lo consiglio a chiunque e ringrazio chi me l'ha suggerito
 

elesupertramp

Active member
Dopo averlo finito, sono andata in libreria ed ho detto al mio amico libraio
"possibile che fino ad ora non avessi ancora letto questo capolavoro?"
E' un libro sconvolgente e straziante, in una parola: meraviglioso!
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
Molto bello questo triplice romanzo che ha anche una triplice dimensione psicologica, un po' pirandelliana, la realtà, la finzione e la fantasia.
I personaggi e le vicende esistono o non esistono? e come si intrecciano tra di loro?
Triplice anche l'ambientazione storica in un paese dell'est mai nominato, durante la seconda guerra mondiale, durante il dominio sovietico e adesso nell'Europa libera.

Da leggere per chi cerca qualcosa di profondo e nello stesso tempo di scorrevole lettura
 

elesupertramp

Active member
Fortissimo e sconvolgente.....come dimenticare i toccanti esercizi di fortificazione dei 2 gemelli...il Grande Quaderno, le due verità!
Grandissimo, grandissimo libro.
 

risus

New member
è lì che attende... l'ho comprato un po' di giorni fa e sono davvero curioso di leggerlo... spero arrivi presto il suo turno!!!:) così poi vi fo sapere che ne penso!!!
 

~ Briseide

Victorian Lady
Wow! Che libro... Graffiante, dalla prima all'ultima riga. Le sofferenze che patiscono i protagonisti puoi sentirle sulla pelle, scavare sino a farti male. Scrittura drammaticamente lucida e diretta, una trama in cui nulla è come appare, narrazione appassionante ed inusuale. Gran romanzo, consigliatissimo.
 

_david

New member
Wow! Che libro... Graffiante, dalla prima all'ultima riga. Le sofferenze che patiscono i protagonisti puoi sentirle sulla pelle, scavare sino a farti male. Scrittura drammaticamente lucida e diretta, una trama in cui nulla è come appare, narrazione appassionante ed inusuale. Gran romanzo, consigliatissimo.
Un capolavoro che in Francia viene anche proposto come lettura formativa.
 

risus

New member
... e il turno di questo libro è finalmente arrivato...
La prima cosa che salta agli occhi e che colpisce allo stomaco è la crudeltà di certe scene descritte con tratti scarni, con un linguaggio essenziale, asciutto... è come ricevere dei colpi secchi, decisi, a bruciapelo e molto in profondità... può anche venir voglia di chiudere il libro per un attimo e riprenderlo in seguito... e questo per tutta la prima parte della trilogia...
La seconda è invece segnata da una malinconia di fondo che accompagna tutti i protagonisti, segnati da un passato non troppo felice e sprofondati in una depressione altalenante. Il linguaggio diviene più morbido ma questo non priva la storia di avvenimenti sconvolgenti ed improvvisi che lasciano senza fiato... e forse con qualche lacrima...
La fine della seconda parte e l'inizio della terza lasciano interdetto il lettore, confuso, smarrito, in difficoltà... io ho pensato che poteva essermi utile la rilettura di alcune pagine e sono tornato indietro, saltellando da un capitolo all'altro... ma solo andando avanti si coglie il vero senso di tutto, fino all'ultima pagina...

La straordinaria capacità di questo libro è quella di porre il lettore davanti ai fatti narrati sempre da una "visuale" diversa... ogni cosa prende una forma nuova, acquista un altro significato, "tutto diventa il contrario di tutto"... e poi la scrittura è semplice, scorrevole e non stanca, anzi...
e ci si appassiona alle vicende di tutti i personaggi, anche quelli "minori" (come dimenticare la nonnetta o le vicissitudini del libraio Victor? e il curato, e Mathias??)... si viene presi dalla curiosità di sapere come va a finire la storia di tutti:wink:
Interessante la lettura di Elisa che ha evidenziato la dimensione triplice del romanzo in vari ambiti... la condivido e la rafforzo, vedendo nelle tre parti del racconto anche una corrispondenza con le tre età dell'uomo (adolescenza, giovinezza, età adulta) caratterizzate da altrettanti comportamenti umani (cinismo e a volte crudeltà dei bambini; la forza e il coraggio dei giovani che non si fermano davanti a niente se hanno un obiettivo da raggiungere; la malinconia, la calma, quasi la rassegnazione degli adulti/vecchi che non hanno altro da chiedere alle loro vite)... forse è un po' forzata 'sta cosa, ma a me è venuta in mente...:mrgreen:

Preparatevi a scene un pochino dure ma leggetelo, ne vale davvero la pena:wink:
 

risus

New member
dimenticavo una cosa...
per chi ha letto il libro: quello in copertina secondo voi chi è?
Lucas, Claus, l'insonne o chi altri? Victor?... forse l'insonne no, mi sa che c'aveva un balcone...:mrgreen:
e il palazzo... è nella Piazza Principale? è forse il Grand Hotel?
:?
:wink::wink:
 

El_tipo

Surrealistic member
incredibile.

la trilogia della città di K. è un'opera meravigliosa, così perfettamente graffiante, toccante, stimolante, così perfettamente intricata che ti viene voglia di rileggerla daccapo.
La storia dei 2 fratelli sembra intrecciarsi in maniera magistrale con quella del libro che essi stessi hanno scritto, con le prospettive di narrazione che cambiano in continuazione, risultando quasi essere la metafora di se stessa. Eppure non si tratta di alta erudizione, per veri appassionati...questo è un romanzo, scritto con uno stile rapido, immediato e piacevolmente scorrevole, divorabile.
 

El_tipo

Surrealistic member
i discorsi sul "per chi" e "per cosa" sono da sprecarsi.

quello che ha notato elisa è molto interessante come anche quello che ha detto risus. Un aspetto sicuramente da approfondire è l'effetto negativo che ha la guerra sulla psicologia dei personaggi, che tende ad diventare esuberante, fuori dalle righe. Le donne sembrano sprigionare tutta la loro cattiveria e la loro avidità (vedi la nonna, la mamma, yasmine) e gli uomini finiscono per cadere in depressione cupa o peggio ancora nell'alcolismo e nel suicidio (vedi victor, claus e lucas, mathias).
 
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isola74

Lonely member
Beh...avete già detto qussi tutto su questo romanzo...
Lettura scorrevole, anche quando ci si trova a leggere pagine atroci, specie nella prima metà. Verso la fine ho avuto un momento di sbandamento...sono 2 o uno???:?? ma poi, come spesso accade, la verità si è mostrata, non univoca come la pensiamo e come la vorremmo, ma nella sua duplice veste che è quella dei punti di vista.....
Che dire? lo consiglio, ma preparatevi a una lettura scioccante.

x risus: secondo me quello in copertina è Klaus ...pagina 335, prima riga:wink:
 

elena

aunt member
Nonostante i commenti esaltanti postati, non avevo grandissime aspettative su questo libro (chissà poi perché :?).


In realtà mi ha piacevolmente sorpreso la scrittura graffiante di questa autrice (fino ad oggi a me sconosciuta) e la lettura è stata anche per me appassionante e sorprendente, soprattutto per la costruzione della storia: l’intrigo della vicenda, la finzione letteraria che lascia aperte molte possibili realtà mi ha fatto pensare a Il giardino dei sentieri che si biforcano di Borges (anche se siamo ben lontani sia dalla capacità espressiva e stilistica che dall’immensità di messaggi sottesi nell’opera del grande maestro argentino).

Un gran bel libro, da non perdere.
 
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