capitolo Ragazza italiana sparita - (sono al 55% ) SPOILER
Sono arrivata oltre la metà del libro. Volevo aspettarvi, ma inserisco qui alcune considerazioni, perchè temo di dimenticarle!
Questo è il capitolo per il quale Melania Mazzucco è stata accusata di plagio, per alcune assonanze con pagine di Guerra e Pace di Tolstoj.
La storia di Vita e Diamante è molto appassionante, mi colpisce pensare che una bambina di 9 anni e un bambino di 12 possano essere andati in America da soli, con 10 dollari in tasca. Di questi tempi bambini di quell'età raramente tornano da soli a casa da scuola...
Mi ha favorevolmente impressionato l'importanza e l'attenzione che l'autrice attribuisce alla parola (e ai ricordi):
“Se impari l’americano a scuola me lo insegni?, aveva chiesto Diamante a Vita. Sì. Lei gliele avrebbe insegnate le parole che imparava, in cambio però di un’altra cosa. Diamante in cambio prometteva le avventure dei reali di Francia o le fiabe delle Mille e una notte, che erano storie d’amore e di peccato. No, Vita voleva qualcos’altro. Voglio un bacio per ogni parola, le era scappato d’un tratto."
“Le parole, Diamante le mette nella valigia – l’unico bagaglio, l’unica ricchezza che si porta via dall’America. Forse non hanno nessun valore, ma non ha importanza. Lascia a Vita tutto quello che ha trovato, tutto quello che ha perso. Le lascia il ragazzo che è stato e l’uomo che non sarà mai. Perfino il suo nome. Ma le parole – quelle le porta via con sé.”
“La gente pensa che i ricordi rendano tristi. Invece è vero il contrario. Si diventa tristi quando si dimentica”
Questo libro è un Puzzle, è un romanzo corale, un'epopea familiare e nazionale:
"Credo che il romanzo sia vivo. Anche perché può inglobare forme e generi diversi, documenti, materiali di ricerca. E nel suo raccontare le storie di persone senza storia, sa comporre un’autobiografia della nazione»
Melania Mazzucco
Mi ha colpito anche l'emancipazione che l'America ha rappresentato per le donne emigrate. In Italia erano casalinghe oppresse e chiuse in casa, mentre, in America hanno avuto indipendenza e libertà. Ad esempio il padre di Vita a New York, cercava di tenerla chiusa in casa per paura che si "contaminasse", che prendesse le abitudini americane. Come non pensare alle ragazze musulmane che vivono in Italia, divise tra la maggiore libertà delle coetanee italiane e il tentativo della famiglia di tenerle in casa, lontane dall'emancipazione.
Mantengo le mie perplessità iniziali sui flash back e gli andirivieni temporali: non mi piacciono, disturbano la lettura. Riconosco che l'autrice abbia fatto un paziente e meticoloso lavoro di ricerca, cucendo ricordi familiari, ricerche storiche e fantasia. Però... non deve farlo pesare al lettore! La storia di Vita e Diamante è molto cinematografica, appassionante, bella. Letta d'un fiato sarebbe stata più piacevole.
Così si è giustificata Melania Mazzucco a questo proposito:
"L’andirivieni cronologico della storia, del resto rispecchia anche l’andirivieni della memoria, oltre che l’avventura della ricerca. Io stessa non ho scoperto le vicende e i segreti dei miei personaggi con un ordine lineare, e volevo che anche il lettore le scoprisse a poco a poco con me."