221° MG - Vita di Melania Mazzucco

alessandra

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Pag 150 - spoiler

Qweedy, sei velocissima! :OO
L'altra notte non riuscivo a lasciare il libro ... dopo le bellissime avventure di cui parla Spilla ce ne sono altre meravigliose ... cioè, no, in realtà sono bruttissime ... le punizioni di Agnello dopo che Vita viene beccata con Diamante sono qualcosa di terrificante, è una parte cruda, se non fosse che la piccola protagonista è talmente vitale che le supera tutte. E poi il piccolo "spione" di cui ora mi sfugge il nome o il soprannome, che fine triste fa, quasi come la sua vita.
Però almeno Agnello gli paga un bel funerale.
Il personaggio di Lena è forse quello che mi intristisce di più.
Soprattutto mi intristisce il fatto che sia una storia realistica ... che davvero molti italiani all'estero vivessero così. Ne L'urlo e il furore di Faulkner (bellissimo libro) c'è una scena in cui si parla di una famiglia di italiani immigrati in America: vengono descritti con disprezzo, ladri, delinquenti, sporchi e puzzolenti, come molte persone parlano ora dei rom o di altre etnie ... o in generale degli immigrati. Questo mi fa riflettere molto. Ribadisco che questo libro dovrebbero leggerlo in tanti.
 

Spilla

Well-known member
Leggo i vostri commento solo a pezzi, non voglio incappare in qualche spoiler :mrgreen:
Sono a pagina 150, anche io attratta e insieme sconvolta dal realismo della narrazione. Trovo intensissimo il "desiderio di Vita" provato da Diamante. Dove "vita" va letto in entrambi i suoi significati.
Ho capito poco del dono posseduto da Vita, non mi è chiaro se lei lo controlli o se sia una sorta di medium attraverso la quale si materializzano fenomeni inspiegabili.
Le interruzioni della narrazione a volte suonano sgradevoli, eppure capisco che per l'autrice fossero necessarie": portano a capire come la storie sia andata chiarendosi, come abbia acquisito spessore e dettagli, quale sia il contorno in cui sono maturate le scelte, gli eventi. Tutto questo mi fa sentire ancora più "dentro", ancora più lì. Questa famiglia italiana avrebbe potuto essere la mia, la vostra.
Ha ragione Alessandra, magari tanti leggessero questo libro!
 

alessandra

Lunatic Mod
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Pag 336 - Un biglietto per l'Ohio

Io sto procedendo ...
ho rallentato un po' quando sono incappata nella storia di Dy che mi ha annoiato un po'.
Ho trovato la prima parte nettamente più appassionante. Sono molto belli però anche i capitoli in cui si parla di Diamante e del suo lavoro come waterboy. Subisce tutte le angherie possibili e lo tiene in vita il pensiero di ... Vita, appunto. Intanto lei, pur continuando ad amarlo, ha una relazione con Rocco diventato ricco (chissà come:mrgreen:), e ama anche lui ma in un altro modo ... questa parte mi piace di meno, così come le divagazioni dell'autrice e il ritorno alla vita dei posteri, che (avevate ragione) comincia ad annoiarmi e a diventare troppo dispersiva.
Nel complesso comunque è un bellissimo libro.
 

Spilla

Well-known member
Il salto tempirale a metà volume mi ha destabilizzato :boh:. Non sono riuscita a procedere e alla fine ho fatto una cosa nuova per me: ho saltato le pagine dell'attacco americano e ho letto le successive, dove Dy è a Roma :paura:
Penso di leggerle successivamente. Adesso spero di ritrovare Vita e Diamante :boh:
 

alessandra

Lunatic Mod
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Spoiler - quasi finito

Vita e Diamante ritornano. Ma ognuno per conto suo. L'ultima parte del libro è di nuovo bella, struggente, racconta ogni personaggio e il suo dolore. Vita senza Diamante, Diamante senza Vita. A lei forse quel nome che è anche un destino dà la forza di andare avanti. Lui è malato fisicamente e morto dentro. E il povero Geremia, che personaggio debole e sfortunato.
 

Spilla

Well-known member
Ho ritrovato Vita a New York, ormai quindicenne, alle prese con la discreta corte di Rocco.
Leggo lentamente perché, dopo il salto temporale di metà libro, il racconto ha come perso la sua magia :boh:
Sono a poco più di 100 pagine dalla fine, con uno sforzo di volontà dovrei finire tra pochi giorni :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
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Finito

Ho ritrovato Vita a New York, ormai quindicenne, alle prese con la discreta corte di Rocco.
Leggo lentamente perché, dopo il salto temporale di metà libro, il racconto ha come perso la sua magia :boh:
Sono a poco più di 100 pagine dalla fine, con uno sforzo di volontà dovrei finire tra pochi giorni :wink:

La magia forse non la ritroverai, però poi la storia migliora.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Commento finale

Questo libro racconta l'epopea degli immigrati italiani in America nei primi anni del 1900 partendo da una grande storia d'amore. Una storia che inizia durante l'infanzia: Vita ha solo nove anni e Diamante pochi di più quando si ritrovano quasi all'improvviso tra i bordanti che vivono nella casa di Agnello, padre rozzo, ignorante, violento e fino allora sconosciuto di Vita. Qui continua la loro conoscenza del sacrificio e del dolore, che già conoscevano bene in Italia, dove Diamante ha perso i fratelli per fame. La prima parte, quella che si svolge in questa sorta di casa che sembra quasi una pensione di infimo livello, è bellissima. Il degrado, l'istinto di sopravvivenza che spesso porta al malaffare, come capita a Rocco, la miseria più assoluta, lo squallido rapporto tra Agnello e Lena, che vive portando dentro di sé un segreto e un dolore indicibile, che trascorre la giornata a fare da serva agli uomini ma comunque sorride, canta e racconta storie legate alle sue origini, la determinazione di Diamante, il coraggio e la ribellione di Vita, il cui nome non è un caso, i sogni dei due giovani, spesso irrealizzabili ma necessari per non soccombere, tutto ciò viene descritto con grande sensibilità e partecipazione da parte dell'autrice. Ho trovato parecchio affascinante il dono di Vita (chi legge capirà), forse gli avrei dedicato più spazio.
Come ho già scritto in altri post, impossibile non paragonare la vita dei protagonisti, gli stenti, il disagio a quello degli immigrati attuali. Ci si rende conto di quanto è semplice essere "dall'altra parte", criticare senza conoscere e non soffermarci sulla difficoltà delle vite altrui. Forse qualche scorcio di questo romanzo dovrebbe essere letto nelle scuole.
Ho trovato interessanti, soprattutto all'inizio, anche le divagazioni che portano a scoprire qualcosa in più della vita dei suoi antenati e del nonno, appunto Diamante. Quando Vita e Diamante si separano la storia si perde un po', finché non ricomincia il racconto del loro dolore, uno senza l'altro. Molto triste l'incontro da adulti.
In fin dei conti, al di là di alcune parti forse evitabili ma che non ne inficiano la bellezza, si tratta di un libro toccante, profondo e consapevole poiché frutto di un immenso lavoro da parte della scrittrice. Promosso a pieni voti.
 
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